Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1193 del 26 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1193/XVI - Interrogazione: "Notizie relative a eventuali rapporti tra la Regione o sue società partecipate e le imprese coinvolte nelle indagini di frodi sul bonus edilizio".

Bertin (Presidente) - Punto n. 8. Risponde l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Rispetto alla vicenda a cui si fa riferimento, va detto intanto che l'Amministrazione regionale non ha notizie ulteriori o diverse da quelle che sono apparse sugli organi d'informazione. Si tratta di un'inchiesta condotta dalla Procura di Roma che ha interessato una società che in Valle d'Aosta, a Saint-Christophe per la precisione, sembrerebbe aver avuto solo una sede formale, una casella postale, dicono gli articoli di stampa, ma nessuna operatività effettiva sul territorio regionale.

Si evidenzia comunque che tutte le società controllate della Regione hanno comunicato, su nostra esplicita richiesta, di non aver avuto rapporti di alcun genere con la società in questione.

Presidente - Per la replica, il consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Ci sembrava giusto e corretto verificare questo aspetto considerando che - come spesso diciamo anche a fronte di altre iniziative - a fronte dei bonus o comunque delle possibilità, sappiamo che poi purtroppo l'arguzia criminale s'ingegna e quindi si cerca in tutte le maniere di usufruire di queste risorse.

Va anche detto, e tra l'altro è una statistica o sono dei dati elaborati dall'Osservatorio gestito anche dal gruppo del professor Cottarelli, che tra l'altro la Valle d'Aosta è terza nel valore procapite degli investimenti che riguardano l'utilizzo del super bonus; vero è per i nostri numeri, però sono comunque importanti sul sistema.

Detto questo l'approfondimento voleva anche prendere spunto di quello che sta avvenendo riguardo alla normativa di riferimento: sappiamo che è stato presentato in uno degli ultimi decreti il divieto di cedere più volte il credito, cosa che risolve in realtà in maniera inefficiente il rischio frode, perché blocca tutta una filiera, quindi speriamo che si possa andare a operare in maniera più corretta prevedendo maggiori controlli, certificazione dei crediti e anche una valutazione più approfondita proprio sulle imprese, che non siano imprese cartolari, come si usa dire in gergo, e lo dico anche vista l'approvazione oggi del disegno del disegno sull'Osservatorio antimafia, può essere utile anche una valutazione di questo tipo per identificare uno dei primi reati "spia", perché sappiamo che anche l'attività di pulizia o comunque di riciclaggio di risorse avviene anche utilizzando non soltanto i contanti ma soprattutto il meccanismo dei crediti d'imposta.

Il superbonus attiva tutta una serie d'intelligenze parallele che, sfruttando un po' la titolarità d'imprese create apposta, va a creare un vulnus.

Quello che ci auguriamo è che, al di là del singolo caso di questa impresa, ci sia una vigilanza particolare su possibili controparti che possono ovviamente aver generato delle fattispecie di reato similari, perché poi sappiamo che con lo sviluppo di questo bonus si sono create tutta una serie di aziende che operano su questo tema. Ci sono aziende e aziende, perché un conto è avere una casella postale, un conto è essere considerati tali e quindi avere una struttura, un'organizzazione e quant'altro con i relativi benefici, anche in termini di ritorno fiscale, perché comunque sappiamo che la complessità aziendale è colpita da un'imposta che è direttamente poi incamerata dalla Regione e su questo aspetto è bene vigilare.