Oggetto del Consiglio n. 1173 del 13 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1173/XVI - Interpellanza: "Attuazione della strategia di sorveglianza sanitaria con testing senza quarantena nelle scuole valdostane".
Marguerettaz (Président) - Point n° 47 de l'ordre du jour. La parole au conseiller Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Su quest'iniziativa diciamo che dal momento in cui è stata presentata al momento in cui è giunta in aula ci sono stati inevitabilmente degli aggiornamenti rispetto a quelle che sono state le disposizioni nazionali, ma riteniamo comunque che sia opportuno discuterla perché in più di un'occasione la nostra Regione si è dimostrata "più realista del re", potremmo dire così, quindi più draconiana rispetto alle norme che sono state applicate e decise a livello nazionale.
Che cosa chiediamo con questa iniziativa? Con questa iniziativa ci occupiamo di scuola e ci occupiamo di testing e di tracciamento, come abbiamo prima discusso anche con la collega Spelgatti. L'obiettivo di quest'iniziativa era già stata oggetto di un nostro intervento con un ordine del giorno in occasione del bilancio e in occasione del bilancio, appunto, si chiedeva sostanzialmente che si applicasse quanto si era preconizzato con ordinanza della Regione. Mi spiego: un'ordinanza della Regione diceva, sostanzialmente, che a fronte di una sola positività - così come viene fatto in tutto il territorio nazionale - all'interno di una classe si sarebbe proceduto semplicemente a mettere in quarantena l'alunno con la positività e si sarebbe attivata la sorveglianza con testing, ma per il resto della classe sarebbe rimasta la didattica in presenza. Con questa ordinanza si diceva che con un caso solo si sarebbe proceduto a predisporre questo tipo di disposizioni. Sempre in quest'ordinanza si diceva anche una cosa curiosa, ovvero che, in realtà, il Dipartimento di igiene con i presidi possono completamente disapplicare quest'ordinanza e fare un po' quello che ritengono più opportuno. Il risultato è stato, per esempio, in alcune classi dove una professoressa, una maestra, aveva fatto un'ora di presenza, si è messa in quarantena e tutta la classe è stata messa in DAD e quant'altro. Quando mettiamo in quarantena un'intera classe perché ha fatto un'ora di lezione con una professoressa, dobbiamo pensare che non stiamo semplicemente dicendo: "prendiamo la decisione e tant'è"; dietro questa decisione abbiamo, innanzitutto, il fatto che, come abbiamo ben compreso in questi mesi, la didattica a distanza è sicuramente inefficace o sicuramente meno efficace rispetto alla didattica in presenza e non mi pare di affermare chissà quale verità rivoluzionaria, ma è una valutazione che va fatta; penso sia stato detto abbondantemente e penso di avere letto anche dichiarazioni della Giunta che dicono che la didattica in presenza è quella da privilegiare in qualsiasi occasione.
Dall'altra parte noi dobbiamo anche pensare che ci sono delle famiglie che, a fronte della quarantena di un figlio, devono organizzarsi con il lavoro, con gli impegni quotidiani e, banalmente, con la propria vita in generale, perché un caso di quarantena in casa provoca tutta una serie di conseguenze, quindi il fatto della quarantena e della didattica a distanza vanno poste e adottate con estrema cautela.
Allora, sulla base di questo abbiamo letto, peraltro, diverse prese di posizione, diverse disposizioni nazionali, però il problema è che non ho compreso quali siano le motivazioni per le quali si ha una grandissima fiducia nelle misure nazionali di contenimento del contagio - questo è stato detto "misure di contenimento del contagio" -, ma poi, a un certo punto le disposizioni nazionali non vanno più bene e addirittura bisogna essere ancora più draconiani e si dice: "sai che c'è? Salta tutto se tu hai avuto soltanto un caso di positività in classe". Ora, abbiamo fatto una ricerca rispetto al sito del Ministero e al suo interno vengono evidenziate le misure che vanno applicate nelle varie occasioni. Nello specifico, per quanto riguarda la scuola dell'infanzia e i servizi educativi per l'infanzia, con un caso di positività si applica al gruppo classe sezione la sospensione dell'attività per una durata di dieci giorni: questo per riguarda la scuola dell'infanzia. Per la scuola primaria, con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe, l'attività prosegue in presenza, effettuando un test antigenico rapido, o molecolare, appena si viene a conoscenza del caso di positività e il test sarà ripetuto dopo 5 giorni, poi, invece, in presenza di due o più positivi è prevista per tutta la classe la didattica a distanza per una durata di 10 giorni, quindi, in un caso di positività a livello nazionale il Ministero competente dice che si continua con la didattica in presenza.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, con un caso di positività nella stessa classe è prevista l'autosorveglianza con la prosecuzione dell'attività e l'uso delle mascherine FFP2; con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che non hanno avuto la dose di richiamo e hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per coloro che sono guariti da più di 120 giorni. Per tutti gli altri è prevista la prosecuzione dell'attività in presenza con autosorveglianza e utilizzo di mascherine FFP2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per dieci giorni per tutta la classe.
Ora, io credo che quest'iniziativa sia stata evidenziata a sufficienza, in primis da un'iniziativa collega Foudraz, che ha, appunto, colto e evidenziato, secondo me, in maniera efficace le contraddizioni dell'ordinanza regionale e la sua mancata applicazione, anche perché non ci dobbiamo dimenticare che l'ordinanza regionale dice che, nel caso accadesse che ci fosse una sola positività, bisogna comportarsi così e - viene scritto nell'ordinanza regionale - ci sono delle sanzioni per chi non lo fa, mentre poi c'è un allegato che dice che si può fare tutt'altro. Io non ho capito se, visto che la Struttura di igiene o i dirigenti non rispettano l'ordinanza vengono sanzionati, perché c'è un'eccezione, però ci sono delle sanzioni, però ci sono delle disposizioni e quindi c'è un groviglio di competenze obiettivamente che vanno a creare un'eccezione su disposizioni a livello nazionale riconosciute.
Siccome avete fatto orecchie da mercante nelle altre due occasioni, mi auguro per questa volta, evidenziate anche le disposizioni di rilievo nazionale che vengono applicate nel caso di una positività, con quest'iniziativa mi auguro di poter ottenere le risposte che chiediamo da settimane. Con quest'interpellanza, a questo punto, chiediamo di intervenire innanzitutto per conoscere se queste segnalazioni e le criticità che abbiamo sollevato non soltanto con questa interpellanza, ma anche con gli ordini del giorno presentati in collegamento del bilancio corrispondono a verità e quale sia stato poi l'effettivo uso dei tamponi salivari nelle scuole. Perché si era speso - mi ricordo l'Assessore all'istruzione - un grosso impegno nel dire che bisognerà fare dei testing preventivi, screening preventivi, bisognerà utilizzare i tamponi salivari e poi non abbiamo avuto grande eco rispetto al suo uso. Chiedo quindi quale sia stato l'effettivo uso dei tamponi salivari nelle scuole e se sia intenzione dell'Amministrazione predisporre, appunto, l'utilizzo della strategia della sorveglianza con testing, senza la quarantena in attesa dell'esito per garantire il più possibile lo svolgimento dell'attività didattica in presenza.
Presidente - La parola all'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Il documento sulle strategie per il contenimento dei focolai Covid nelle scuole allegato all'ordinanza del Presidente della Regione a cui faceva riferimento il consigliere Manfrin, n. 553, 19 novembre 2021, è ben noto ai medici del Dipartimento di prevenzione considerato che è stato redatto in loro collaborazione in anticipo rispetto alle altre Regioni. In tale documento è scritto, tra le altre cose, che l'attivazione della sorveglianza nelle classi interessate da un caso di Covid non sarebbe stata sistematica, ma subordinata alla situazione epidemica del momento. In particolare, è riportato che il protocollo non si sarebbe sostituito all'attività di verifica sul campo e alla valutazione delle specifiche situazioni, nonché di determinazione delle misure conseguenti, che sarebbe rimasta di competenza dei medici del Dipartimento di prevenzione.
Durante l'attuale ondata pandemica l'età media dei casi si è decisamente abbassata, interessando sempre più spesso bambini e ragazzi in età scolare. Nelle settimane tra fine novembre e dicembre 2021 un quarto di tutti i casi di positività al Sars-Cov-2 è stato rappresentato da bambini al di sotto dei 12 anni. In quei giorni è capitato più volte di attivare la sorveglianza e di doverla interrompere perché i casi nelle classi interessate aumentavano in maniera esponenziale ai controlli successivi. Per tale ragione, i medici del Servizio di Igiene e sanità pubblica hanno deciso, in molti casi, di adottare lo strumento attualmente più efficace nel contenimento del contagio, che è certamente la quarantena - e qui posso aggiungere che è quello che è stato utilizzato in tutta Italia - al fine di tutelare il più possibile la salute dei minori. Si è deciso, così, in questo frangente, di attivare la sorveglianza attraverso tamponi antigenici seriati solo per le classi con ragazzi più grandi, che in parte risultavano già vaccinati avendone l'età utile per farlo - si ricorda che la vaccinazione per gli under 12 è stata autorizzata solo a partire da metà dicembre - e in cui sembrava meno forte la propagazione del contagio.
Per quanto riguarda l'effettivo uso dei tamponi salivari e dei tamponi salivari molecolari nelle scuole, ci si attiene a quello che precisa la campagna di screening per la circolazione di Sars-Cov-2 approvata in Conferenza delle Regioni e destinata alla scuola primaria, secondaria di primo grado, preparata in collaborazione tra Istituto superiore di sanità, Struttura commissariale per l'emergenza Covid-19, Ministero della salute, Regioni e con esperti del settore. La campagna è attiva in Valle d'Aosta attraverso il coinvolgimento delle scuole sentinella rappresentative del territorio, con prelievi a cadenza quindicinale di circa 120 campioni, secondo un calendario prestabilito.
Com'è noto, dal 8 gennaio 2022 è vigente il decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, che all'articolo 4 disciplina nei vari gradi di istruzione la gestione dei casi di positività dell'infezione da Sars-Cov-2 nel sistema educativo scolastico e formativo e che anche la Regione Valle d'Aosta è tenuta ad adottare, che adotterà, che prevede nella gestione nei contatti stretti con soggetti confermati positivi all'infezione a Sars-Cov-2 nelle istituzioni del sistema integrato di educazione e istruzione, cioè Servizi educativi per l'infanzia, in presenza di un caso di positività nella stessa sezione o gruppo classe, si applichi alla medesima sezione o al medesimo gruppo classe una sospensione delle relative attività per una durata di dieci giorni.
Nelle scuole primarie, in presenza di un caso di positività nella classe, si applica alla medesima classe la sorveglianza con test antigenico rapido molecolare da svolgersi dal momento di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni. In presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe la didattica a distanza per la durata di dieci giorni.
Nelle scuole secondarie di primo grado, nonché nelle scuole secondarie di secondo grado e nel sistema di istruzione e formazione professionale, con un caso di positività nella classe si applica alla medesima classe l'autosorveglianza con l'utilizzo di mascherine di tipo FFP2 con didattica in presenza. Con due casi di positività nella classe, per coloro che diano dimostrazione di avere concluso il ciclo vaccinale primario o di essere guariti da meno di 120 giorni oppure di avere effettuato la dose di richiamo si applica l'autosorveglianza con l'utilizzo di mascherine di tipo FFP2 con didattica in presenza. Per gli altri soggetti non vaccinati o non guariti nei termini summenzionati si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni. Con almeno tre casi di positività nella classe si applica alla medesima classe la didattica a distanza per la durata di dieci giorni. Queste sono le norme dell'ultimo decreto che ha anche riportato lei.
Purtroppo, penso sempre che tra quello che si scrive nei decreti e quello che si riesce a fare a volte non dico ci sia di mezzo il mare, ma potrebbe anche essere così. La Commissione Salute ha definito nei giorni scorsi, cioè due giorni fa, impossibile il testing perché, come poc'anzi dicevo, l'incidenza è di mille ogni 100 mila abitanti per quanto riguarda l'età scolare.
Queste nuove norme riducono l'utilizzo del testing non nella scuola primaria, ma nella scuola secondaria di primo e secondo grado e questo dovrebbe sovraccaricare meno il sistema. Il commissario Figliuolo, inoltre, ha stanziato dei fondi perché questo testing possa essere fatto anche nelle farmacie; perché, evidentemente, al di là dei casi in cui la prevenzione ha ritenuto opportuno mettere in quarantena, questo strumento purtroppo - dico - è stato utilizzato in tutta Italia perché le varie prevenzioni non ci riuscivano a starci dietro. Poi speriamo che, finalmente, arrivino questi militari che ci hanno promesso e questo potrebbe permetterci di applicare più che altro questo tipo di procedure e quindi ridurre il più possibile la DAD.
Président - Pour la réplique, la parole au conseiller Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Vede, Assessore, rimango sempre un po' deluso quando ci sono delle norme e poi si creano tutta una serie di scappatoie. Perché io capisco quando lei mi dice che una cosa sono le norme scritte e un conto è la realtà, va benissimo, però sarebbe sufficiente un po' di organizzazione. Penso che scrivere che si applicano queste disposizioni e poi si dice: "sì, mi piacerebbe applicarle però non possiamo", obiettivamente lascia decisamente l'amaro in bocca.
Sono felice di sapere che anche per lei la necessità di privilegiare la didattica in presenza sia un'urgenza e sia una priorità, però a parte dirlo, secondo me, la necessità è quella di effettuarlo. Io comprendo anche quello che ha detto prima rispetto all'impossibilità di tracciamento, però comprenderà anche che c'è una decisa differenza tra il tracciare, per esempio, le 5000 persone attualmente positive, tutte le persone che hanno incontrato, con cui si sono soffermate... da una persona che hanno visto a pranzo, al panettiere che hanno incontrato per comprare la focaccia e, invece, fare un testing, un tracciamento sulla classe che condivide 8-10 ore di convivenza in classe e magari anche in mensa, per comprendere chi è stato contagiato e contrariamente no.
Peraltro, i dati di ieri ci vengono in soccorso anche oggi. Ieri non ho detto nulla rispetto, per esempio, ai dati che lei ha fornito rispetto all'ospedalizzazione dei bambini da inizio pandemia, perché erano dati propedeutici anche oggi e avevo giusto intenzione di intervenire su questo. Lei giustamente ci ha detto poco fa che è una pandemia che corre molto fra le giovani generazioni e quant'altro, però abbiamo appreso dai dati di ieri che in Valle d'Aosta ci sono circa 15 mila-16 mila contagiati in totale, sono stati ospedalizzati in tutto 3 bambini e decessi non ce ne sono stati. Quello che è stato anche reso noto a livello nazionale da dati, tra l'altro, forniti anche in maniera confusionaria, è che da inizio pandemia ci sono stati 268 ricoveri in tutta Italia di bambini e in tutto 36 decessi, peraltro con bambini che avevano già grossi problemi immunitari o grosse patologie; quindi evidentemente non è che non penso che qualsiasi altra patologia avrebbe avuto un esito probabilmente differente. Detto questo, definirla pandemia dei bambini obiettivamente diventa un po' difficile nel momento in cui i dati sono questi qui.
Prendiamo atto del fatto che c'è un'ordinanza che prevede anche delle sanzioni nel caso in cui non si rispetti, però poi non si vuole rispettare perché si mette un'eccezione e si dice: "dovete fare tutti così, dovete applicarla"... però c'è qualcuno che può dire non si può non applicare... Mi auguro che non vengano fatte altre ordinanze, altrimenti è un po' difficile stabilire che cosa bisogna fare e cosa no, perché se ci sono delle sanzioni, evidentemente c'è anche un obbligo.