Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1170 del 13 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1170/XVI - Interpellanza: "Adozione di strumenti e procedure idonei a risolvere i problemi del tracciamento dei contagi da Covid-19".

Bertin (Presidente) - Punto n. 44 all'ordine del giorno. La parola alla consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Torniamo di nuovo sul punto del tracciamento dei contatti; ne avevamo già parlato ieri quando trattavamo delle USCA, ma soltanto molto velocemente e ricordo che avevamo già portato varie iniziative come Lega da tempo, la più lontana nel tempo è addirittura nel dicembre 2020 e le iniziative riguardano in particolare i due temi essenziali per la prevenzione del Covid: tracciamento e territorio, territorio con le USCA e ne abbiamo parlato ieri.

Ricordo ora cosa avevamo detto all'epoca; la proposta che avevamo fatto nel dicembre 2020, sulla base di quello che era stato l'esito delle prime ondate e sulla base di quella esperienza, facevamo una proposta per rendere effettivo il tracciamento per il futuro. Avevo detto questo: "considerato che una delle principali cause dell'esplosione dei contagi Covid nella nostra regione è stata dovuta al sistema di tracciamento dei contatti che non ha funzionato a dovere; atteso che si è corsi ai ripari implementando le risorse umane da destinare al servizio medesimo, ma che ciò ha comportato necessariamente la perdita di molti giorni fondamentali per l'isolamento dei possibili contagiati; valutato che appare fondamentale procedere immediatamente alla predisposizione di un sistema di allerta rapida per scongiurare la predetta terza ondata con un piano che preveda: il reperimento di soggetti potenzialmente disponibili in caso di necessità a occuparsi del progetto Tracciamento; la predisposizione di un elenco di questi soggetti; la preventiva formazione degli stessi, tenuto conto che la maggior parte di essi è già stata formata in questi mesi, ma che nuovi soggetti devono entrare a far parte dell'elenco per essere chiamati in caso di necessità e devono poter essere operativi immediatamente, sapendo già cosa devono fare, poi la pianificazione di una procedura automatica, che, a seconda del crescente numero di contagi, preveda l'immediato e proporzionale aumento del personale attivato per il tracciamento dei contatti. In ultimo, la predisposizione di una procedura dettagliata da seguire da parte dei cosiddetti "tracciatori"; considerato altresì che il medesimo problema si è riscontrato sulle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), che hanno il compito di gestire a domicilio, consulto telefonico, videoconsulto, visite domiciliari i pazienti sospetti o accertati Covid-19 non necessitanti di un ricovero ospedaliero e che sono fondamentali per fronteggiare l'emergenza sanitaria; valutato che anche per le USCA vale il medesimo discorso dell'elenco delle risorse potenzialmente disponibili e già formate e che il numero di quelle attivate deve essere dinamicamente rapportato ai bisogni, senza necessità di delibere di Giunta specifiche. Il tutto attraverso la predisposizione di una delibera quadro che pianifichi una procedura con immediato e proporzionale aumento del personale chiamato in relazione al superamento dei vari scaglioni che individuano il numero di persone contagiate", per questo noi impegnavamo il Governo regionale "a predisporre immediatamente, di concerto con l'Azienda sanitaria locale, un piano di allerta rapido per il tracciamento dei contatti e uno per le USCA, al fine di prevenire la possibile terza ondata di contagi da Covid.".

A seguito poi di questo ordine del giorno abbiamo fatto tante altre iniziative, però la risposta è sempre stata la stessa sostanzialmente: "è stato tutto fatto, va tutto bene". Proprio ieri abbiamo riparlato della questione USCA, sapendo che le USCA sul territorio sono assolutamente irrisorie, anzi, sono diminuite sempre di più e purtroppo la risposta è stata: "ma tanto quelle che ci sono comunque sono sufficienti perché i consulti sono telefonici".

Allora, siamo alla quarta ondata: il dato di fatto è che il tracciamento è saltato, le infezioni divampano a vista d'occhio, le persone non sanno assolutamente cosa fare, i centralini sono in tilt; ricordiamo, tra l'altro, la nostra iniziativa che era stata approvata ma che poi non ha avuto nessun seguito per l'attivazione del 116-117, che sarebbe stato molto utile anche in questa situazione. Le USCA non ci sono, quindi il tutto poi si riversa sull'ospedale, con le tutte conseguenze che ci sono anche per i cambi di colore e tutte le conseguenze anche per l'economia. Non ci sono le liberazioni delle quarantene e senza il tracciamento, chiaramente, non c'è il caricamento dei dati in tempo reale e quindi rischiamo di essere sanzionati da Roma e con questo, ripeto, anche tutti i cambi di colore. Tra l'altro, anche ieri c'era stata un'altra nostra iniziativa sul discorso del mancato caricamento dei dati per InfluNet sui dati delle epidemie influenzali: siamo stati solo noi e la Calabria a non avere caricato i dati e anche lì ci è stato risposto che c'è stato un problema informatico. Continuiamo sempre ad avere questa risposta, ma addirittura dalla scorsa legislatura.

Tutto questo ha delle ripercussioni sulla vita dei cittadini che è enorme non solo dal punto di vista sanitario, ma anche dal punto di vista economico, per questo noi diciamo: atteso che siamo alla quarta ondata pandemica, che il sistema di tracciamento è saltato, con infetti che molto spesso non vengono contattati se non dopo giorni dal risultato positivo del tampone e che i ritardi si protraggono anche nel momento della fine della quarantena, interpelliamo l'Assessore alla sanità per conoscere quali strumenti si intendano adottare per risolvere il problema del tracciamento dei contagi e se, alla luce di quanto accaduto, si pensa di adottare per il futuro le procedure suggerite nell'ordine del giorno di cui sopra, cioè nel 2020.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Poi le leggo la risposta, però ci terrei, a titolo informativo, anche a dare alcuni dati. Le cose sono cambiate, siamo alla quarta ondata - lo dico a lei, ma lo dico un pochettino a tutti - e gli ultimi lavori dimostrano che, quando si superano i 50 casi giornalieri ogni 100 mila abitanti, il contact tracing non serve assolutamente a nulla, perché l'infezione corre molto più velocemente, quindi quello che sapevamo nel dicembre nel 2020 non ha più un valore in questo momento. Il contact tracing con i numeri attuali e con la diffusione della variante Omicron non c'è più in tutta Italia, non c'è una Regione in Italia che ha potuto farlo.

La Commissione Salute o, meglio, il Coordinamento per la prevenzione della Commissione Salute due giorni fa ha chiesto che il contact tracing... perché l'unica utilità ci può essere solamente sui positivi sintomatici, questa è la richiesta che ha fatto il Coordinamento di prevenzione della Commissione Salute. Questo due giorni fa e se ne riparlerà oggi all'una anche di questo argomento e poi ovviamente bisognerà capire se il Governo recepirà o meno queste iniziative, direttive.

Dal punto di vista del contact tracing, quindi dobbiamo capire che, quando si superano i 50 casi giornalieri ogni 100 mila abitanti, in realtà stiamo utilizzando un mucchio di risorse, ma questo non ha un'utilità dal punto di vista né epidemiologico, né del controllo dell'infezione e questo penso che sia sotto gli occhi di tutti, perché lo vediamo tutti i giorni.

Teniamo presente che il numero di persone che noi abbiamo impiegato nel contact tracing nell'ondata di dicembre 2020 era di 13 persone al giorno e questo aveva potuto portarci, diciamo, a una capacità di controllo dei contatti. Adesso abbiamo due turni di 14 persone alla mattina e 14 al pomeriggio, 28 persone, più 5 persone Infotamponi, quindi un numero più del doppio di quello dell'anno scorso e stiamo riuscendo a malapena. Stiamo cercando di recuperare i pazienti positivi per dare loro la data del tampone di guarigione; dove si è fermato, si è creato il collo di bottiglia, che c'è stato in tutta Italia. Questa non deve essere una giustificazione, però bisogna capire che, se fosse solamente un problema della Valle d'Aosta, vorrebbe dire che magari noi non riusciamo a farlo, ma quando la cosa riguarda tutta la nazione italiana, nessuno escluso, compresi il tracciamento dei contatti e i testing nelle scuole, tant'è vero che la stessa Commissione ha definito impossibile fare in testing nelle scuole in tutta Italia perché non c'è il personale per farlo... tutto questo per dire qual è l'attuale situazione. Noi, quindi, abbiamo un impegno enorme di persone: enorme per la Valle d'Aosta perché noi utilizziamo più di 30 persone solamente per questa problematica e per dare la programmazione dei tamponi, questo ci dà un po' un'idea di quale sia la situazione ed è la stessa situazione in tutta Italia.

Quello che noi abbiamo cercato di fare, com'è stato fatto in altre Regioni, quello che faremo anche tramite delibere e quello che stiamo facendo in questi giorni, è di cercare di ridurre il problema del collo di bottiglia, autorizzando, come saprete anche voi, le farmacie, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta a poter fare anche i tamponi di guarigione. Stiamo rivedendo una procedura in modo da poter rendere in maniera automatica l'uscita dalle quarantene - basterà avere un test negativo e si uscirà dalla quarantena -; così come stiamo rivedendo anche il sistema delle ordinanze per risolvere il problema di dire "non mi è arrivata l'ordinanza, sono in quarantena...", eccetera, quindi di creare tutto ciò in maniera automatica, lo stiamo facendo in questo momento. Anche le altre Regioni lo stanno facendo in questi giorni: in Emilia Romagna è dal 10 che i farmacisti sono autorizzati a fare i tamponi di fine quarantena e questo è un meccanismo; l'altro meccanismo è quello che le dicevo prima, cioè quello di rendere automatica l'uscita delle quarantene e lo faremo, quindi, in questo momento, a parte un carico sanitario importante... questa è la realtà, ovviamente, perché i numeri sono talmente enormi: sono venti volte i numeri delle altre volte e l'incidenza nelle scuole è di mille casi positivi ogni cento mila bambini. Questo per darci un'idea di quali sono i numeri.

Poi non è che voglia trovare giustificazione, ma vorrei dare un quadro della realtà non solo valdostana, ma di tutta Italia. Tutto è migliorabile, stiamo cercando di farlo, stiamo cercando di trovare dei sistemi anche informatici che in automatico possano fare dei contatti e fare dei tracciamenti, tenendo presente quello che le dicevo prima: probabilmente si andrà verso il tracciamento e la sorveglianza sanitaria solamente nei pazienti positivi sintomatici, tutti gli altri no. Lo stesso potrebbe succedere negli ospedali in cui i positivi che sono ricoverati per altri motivi - e quindi la positività è un fatto occasionale - non vengano più messi nei reparti per Covid, ma tenuti in isolamento nei reparti stessi. Questo è quello che si cercherà di fare e che stiamo cercando di fare; questo è dove si sta andando, questo è quello che dice la letteratura scientifica.

Anche se noi avessimo la possibilità di mettere 400 persone per fare il tracciamento dei contatti, ciò non limiterebbe la diffusione del virus. Questo l'ha detto anche l'Organizzazione mondiale della sanità: fra due mesi - pare, se non si sbagliano - il 50 percento dei cittadini avrà avuto contatto con sintomi, o saranno asintomatici, con la variante Omicron, ma le altre varianti si stanno già sviluppando. A mio avviso, quindi in questo momento il grosso problema è quasi più di tipo amministrativo; è ovvio che c'è un impatto anche sul sistema sanitario, ma relativo rispetto ai numeri enormi che abbiamo, e poi speriamo che si fermi, perché abbiamo sempre e solo un ospedale e questo, purtroppo, rimane. L'impatto sulla terapia intensiva in proporzione ai numeri è comunque limitato e quindi speriamo di poter mantenere questo sistema.

Gli anticorpi monoclonali: lei ha fatto riferimento alle USCA. Di fatto noi siamo comunque la Regione che ne fa di più e le indicazioni vengono comunque date dalle USCA; potremmo averne di più, ma i medici non li abbiamo, però riusciamo comunque a fare tanti anticorpi monoclonali e quindi proteggere un po' l'ospedale.

Questa non era la risposta che era stata scritta dagli Uffici, è la risposta che le do io per essere per quanto possibile realistici, non per nascondersi, ma per dire qual è la situazione.

Président - Pour la réplique, la parole à la conseillère Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Mi piace di più quando risponde lei rispetto a quando dà una lettura più asettica delle risposte degli uffici.

Prendo atto della sua risposta e sì, è verissimo, tutto quello che lei ha detto è assolutamente vero, anche perché le nostre iniziative avevano un senso e una logica prima dell'arrivo di Omicron, ma ci interessava comunque riportarla sul pezzo; questo anche perché le indicazioni che avevamo raccolto erano indicazioni da personale che lavorava all'interno e che sosteneva appunto che ci fossero delle problematiche relative a questa mancanza di automazione.

Io mi auguro che tutto quello che sta succedendo - e non apriamo minimamente questo capitolo visto che le decisioni non competono a noi - porti a un cambio drastico in relazione alla gestione di tutta la questione pandemica dall'alto, perché i risultati e tutto quello che sta avvenendo dovrebbe far riflettere un attimo e far fermare rispetto alla direzione che è stata presa e verso dove si sta andando, comunque non apro minimamente questo capitolo.

Quello che mi è interessato della sua risposta è invece il fatto che ormai è diventata una questione amministrativa, cioè bisogna gestire semplicemente la situazione e quello che non va è che le persone si ritrovino a rimanere completamente bloccate, a non poter avere più alcuna vita sociale e a non sapere più chi contattare, come contattare, senza sapere cosa si debba fare e soprattutto come fare per uscire dalla quarantena. Ben vengano quindi le misure che volete adottare in relazione soprattutto alla fine della quarantena, con meccanismi che siano automatici; l'unico appello che facciamo è quello di farlo il più fretta possibile perché abbiamo una quantità di positivi in Valle d'Aosta enorme, persone che non riescono a tornare alla propria vita lavorativa, sociale e quant'altro. Poi vediamo che ci sono delle situazioni a catena che sono ormai insostenibili, quindi sarebbe sicuramente una risposta utile; l'ho già vista annunciata sui giornali e vi chiediamo di farla il più in fretta possibile perché almeno potrebbe dare un pochino una mano a questa situazione.