Oggetto del Consiglio n. 1168 del 13 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1168/XVI - Interpellanza: "Iter di realizzazione di un ospedale di comunità all'interno della Casa di riposo J.B. Festaz".
Bertin (Presidente) - Punto n. 42 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Parliamo nuovamente della Casa di riposo del Festaz e, in particolare, partendo dai contenuti di una deliberazione del Consiglio di amministrazione della Casa di riposo del 13 dicembre 2021 relativa alla possibilità, alla valutazione di disponibilità a ospitare all'interno della struttura dell'Azienda del Festaz un ospedale di comunità, anche in virtù dello spostamento del reparto RSA UAP a Variney. Nella stessa deliberazione si cita un dato importante, centrale, sull'interpellanza che riguarda la citata disponibilità finanziaria di un milione e 9 per la realizzazione dell'ospedale di comunità, milione e 9 che deriva dagli stanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza, come, tra l'altro, era già stato in parte confermato e anticipato nell'ambito dell'audizione di presentazione della bozza di piano regionale sanitario e del benessere sociale da parte dell'Assessore e dei dirigenti.
L'interpellanza mira con quattro domande a comprendere quale sia lo stato delle interlocuzioni per l'Assessorato, l'Azienda USL, l'azienda Festaz in merito alla proposta di realizzazione dell'ospedale di comunità all'interno del Festaz. A fronte di questo, una prima integrazione alla domanda è anche comprendere la finalità dei fondi del milione e 9. Perché dico questo? Perché ovviamente l'ospedale di comunità - come, tra l'altro, ci è anche ben descritto nella bozza di piano regionale della salute e del benessere sociale - è un ospedale che deve svolgere, appunto, una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, prevedendo ricoveri brevi di 15-20 giorni di pazienti che, a seguito di un episodio acuto, comunque di una riacutizzazione di patologie croniche, necessitino di interventi sanitari a bassa intensità clinica, una realtà in cui la responsabilità clinica è in capo a un medico di medicina generale e soprattutto un ospedale di comunità, appunto, assicuri l'assistenza e la sorveglianza infermieristica H24, quindi una struttura che ha tutta una serie di requisiti anche strutturali di un certo tipo. Dico questo perché ovviamente, leggendo la delibera, che è una delibera più di disponibilità, sorgono alcuni dubbi o, meglio, in senso ovviamente propositivo per comprendere, se questo milione e 9 sia sufficiente a definire completamente il setting necessario della struttura. Dico questo perché, sempre facendo riferimento a dei dati che sono emersi nel corso di audizioni precedenti sempre sulla Casa di riposo, si citava, per esempio, una cifra intorno a un milione per il semplice rifacimento di quello che oggi è il problema dei bagni, o comunque della struttura. Tra l'altro, ne approfitto anche per chiedere il supporto del collega Manfrin per consegnarle delle foto; ne approfitto, sempre parlando della struttura, per segnalare una problematica legata alle tende; visto che ieri è stato gentile il Capogruppo a supportare il collega Ganis, approfitto della sua gentilezza per farle avere questi aspetti che sono tangenti allo stato della struttura.
Detto questo, la domanda vuole capire quali siano i principali interventi che sono stati valutati necessari per adeguare la struttura alle caratteristiche dell'ospedale di comunità, posto il fatto che nella prospettiva del piano - poi ci torneremo quando ne discuteremo in Commissione e in Consiglio, ovviamente - è un ospedale di comunità che deve fare riferimento a circa il 70 percento dell'utenza in prospettiva della Valle, visto che il distretto 1 partirà dai piedi del Monte Bianco e arriverà fino alla piana di Aosta, una grande utenza.
Poi soprattutto occorre capire anche se le risorse oggi previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza - e quindi il milione e 9, così come indicate anche nella deliberazione - siano sufficienti a soddisfare tutte le prerogative per trasformare questa struttura in ospedale di comunità. Io direi anche un altro aspetto, ovvero comprendere se siano state fatte delle valutazioni sui costi di gestione; in altre parole con 1,9 milioni viene realizzata la struttura, ma poi le valutazioni fatte quali sono? Perché noi oggi abbiamo un punto di partenza, ne abbiamo già discusso, relativamente a un trasferimento di circa 1 milione 250 mila euro che arrivano dalla Regione, che è una delle tre componenti, insieme al Comune di Aosta e alla Diocesi che esercitano governance sulla struttura, ma sono state fatte delle valutazioni in tal senso? E soprattutto, dal punto di vista della pianta organica, visto che oggi c'è un piano che prevede - non mi piace dire esuberi - un taglio di circa 8 persone nella dotazione, domani questa struttura, questo ospedale di comunità verrà governato principalmente da una convenzione con l'Azienda USL perché ovviamente è una struttura al di fuori delle disponibilità formali dell'azienda e quindi si è pensato anche al costo di gestione che avrà questa struttura? Perché un conto è dare un obiettivo, cioè "realizziamo lì un ospedale di comunità" e un altro è dire "realizziamo un ospedale di comunità che poi deve essere gestito". Qui insisto e anticipo in parte quella che poi sarà una serie di osservazioni o, meglio, il metodo di osservazioni che presenteremo al piano perché ovviamente un piano ha un senso se si sa quanto costa e quante sono le valutazioni del suo costo, perché altrimenti rimane un libro dei sogni.
Detto questo, in conclusione vorrei capire anche quali siano le prossime iniziative che l'Assessorato, in collaborazione con le controparti interessate, intende porre in essere al fine di addivenire alla realizzazione della proposta. Questo anche perché sarà fondamentale per altri due elementi: primo, capire quale sarà in prospettiva l'agire di quella parte di piano regionale della salute e l'altra cosa capire in prospettiva quale sarà il modo di agire che sarà collegato all'altro ospedale di comunità, perché se n'è già parlato, ce ne sarà anche uno nel costituendo distretto 2, che, ripeto, avrà un'utenza ben differente rispetto al distretto 1, ma su questo magari tornerò anche sulla mia prossima iniziativa.
Dalle ore 10:57 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.
Marguerettaz (Presidente) - Per la risposta, la parola all'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Alcune domande sono relative all'interpellanza, poi lei mi ha fatto un excursus che siamo praticamente su tutto il piano socio-sanitario, ma quasi. Volevo solamente ricordare che l'indicazione sul numero di ospedali di comunità è un'indicazione che non arriva dalla Regione, ma dal Governo ed è un ospedale di comunità ogni 50 mila abitanti. Sicuramente l'impatto economico in questo momento è stato valutato in maniera ancora, direi, grossolana, ma approssimativamente il costo in termini di personale di un ospedale di comunità, con i posti letto previsti che sono circa 20-22, corrisponde all'impatto della struttura socio-sanitaria attualmente presente all'interno della struttura del J.B. Festaz che in questo momento sta ancora svolgendo quell'attività.
Sull'esigenza di avere dei posti letto di ospedale di comunità o di strutture socio-sanitarie, questo è emerso ancora di più da quello che in medicina si dice evidence based medicine, cioè dell'evidenza. A noi mancano posti letto, quindi è vero che bisognerà fare delle valutazioni più precise sui costi, ma penso che si debba partire da un presupposto: se in questo momento noi vogliamo, e in futuro, dare un servizio sanitario di questi posti ne abbiamo bisogno sicuramente, poi l'impatto economico ovviamente va valutato in maniera più precisa, però in questo momento partirei da una necessità: quella di avere dei posti letto in più.
Le valutazioni che lei ha fatto sono corrette, ma teniamo presente che gran parte dell'Alta Valle d'Aosta gravita tendenzialmente sulla città di Aosta; abbiamo delle strutture socio-sanitarie, come, ad esempio, Variney che adesso viene utilizzata per i Covid positivi e, per fortuna, che c'è; avremo un'ulteriore struttura socio-sanitaria che sarà quella di Morgex, che verrà attivata successivamente, cioè appena sarà possibile fare delle convenzioni per la gestione, ma che se avessimo potuto fare in questo momento, sarebbe stato estremamente utile perché ci mancano comunque dei posti letto. Infatti, sia per il carico legato al Covid, ma anche per il carico delle patologie croniche che in questo momento continuano ad afferire in maniera importante e massiva e massiccia sull'ospedale, abbiamo necessità di portare le patologie croniche sul territorio.
Adesso cercherò di risponderle un po' di più rispetto alle domande dell'interpellanza. Prima domanda: "quale sia lo stato delle interlocuzioni tra l'Assessorato, l'Azienda USL e l'Azienda J.B. Festaz in merito alla proposta di realizzazione di un ospedale di comunità all'interno della struttura del J.B. Festaz". In data 1° dicembre 2021 è stato effettuato un sopralluogo presso la struttura J.B. Festaz in via Montegrappa, n. 8 ad Aosta, alla presenza del direttore Therisod, dell'architetto De Bernardi dell'Assessorato della sanità, del dottor Iannizzi, dell'ingegner Barbanti dell'Azienda USL, rispettivamente Direttore dell'area territoriale e Direttore della struttura complessa tecnica, nonché del progettista incaricato dello studio preliminare, ingegner Pallù. Contestualmente sono state fornite le necessarie indicazioni tecniche al progettista per formulare una prima stima dei costi degli interventi necessari.
In data 10 dicembre 2021, con protocollo n. 8186, è stata avanzata alla struttura J.B. Festaz la richiesta di manifestazione di disponibilità per la realizzazione di un ospedale di comunità di cui alla missione 6, componente C13 del PNRR. In data 20 dicembre 2021, con protocollo n. 8406, il presidente del CdA, Ruggero Meneghetti, risponde affermativamente citando la delibera n. 32 - che è quella che ha citato lei, se non erro -, approvata dal Consiglio di amministrazione in data 13 dicembre 2021.
"Quali siano i principali interventi che siano stati valutati necessari per adeguare la struttura J.B. Festaz alle caratteristiche di un ospedale di comunità": gli interventi necessari saranno definiti in fase di progettazione, ricordando che la competenza della redazione del progetto e della realizzazione dei lavori sarà in capo alla struttura J.B. Festaz. In linea di massima, sulla base delle valutazioni tecniche della relazione del progettista incaricato, possono essere ipotizzati i seguenti interventi: realizzazione di una tenda di accesso protetto per il trasbordo ambulanza e struttura posta in corrispondenza della porzione sud del fronte est; sostanziale mantenimento della distribuzione interna dell'ala interessata e la trasformazione dell'attuale RSA in ospedale di comunità, ma con significativi interventi edilizi di manutenzione straordinaria (a titolo esemplificativo: sostituzione dei serramenti, rifacimento dei pavimenti e rivestimenti dei bagni, nei locali di servizio, nei corridoi); revisione e rifacimento degli impianti tecnologici interessati (idrosanitario, elettronico, termico, di condizionamento); introduzione di dotazioni tecnologiche infrastrutturali specifiche e coerenti con gli equipaggiamenti propri di OdC, cioè di un ospedale di comunità (a titolo esemplificativo: travi testaletto, impianto distribuzione gas medicali, impianto gestione chiamate degenti, gruppo di continuità elettrica) e introduzione di dotazioni tecnologiche di medical devices, coerenti con gli equipaggiamenti propri di un ospedale di comunità.
"Se le risorse oggi previste dal PNRR, così come indicate all'interno della già citata deliberazione siano sufficienti a soddisfare tutte le prerogative di trasformazione": sulla base delle valutazioni tecniche della relazione del progettista incaricato, le citate risorse, sulla base dell'ultimo riparto inviato al Ministero, posso dire che sono pari a euro lordi 1.905.588, quindi risultano essere sufficienti.
"Quali siano le prossime iniziative che l'Assessorato in collaborazione con le controparti interessate intende porre in essere al fine di addivenire alla realizzazione della proposta": il Ministero della salute, con riferimento alla missione 6, componente C13 del PNRR, ha inviato in data 3 gennaio 2022 una nota che evidenzia tutte le scadenze da rispettare per l'adesione al programma da parte delle amministrazioni locali. Le prossime iniziative saranno volte al rispetto delle scadenze citate nella nota, nello spirito di collaborazione tra Assessorato sanità, Azienda USL e struttura J.B. Festaz. In particolare sono da menzionare: la scadenza del 28 febbraio 2022, data entro la quale le Regioni, ai sensi della proposta del decreto del riparto delle risorse del PNRR, si impegneranno a perfezionare i piani operatori regionali, comprensivi degli action plan e delle schede di intervento e la scadenza del 31 maggio 2022, data entro la quale le Regioni, ai sensi della medesima proposta di decreto di riparto delle risorse del PNRR, dovranno sottoscrivere i contratti istituzionali di sviluppo.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Assessore, commento la sua premessa con una battuta: forse dobbiamo ringraziare la catena del Bianco e il fatto che il tunnel non sia così comodo, perché probabilmente l'Alta Valle, soprattutto in periodo turistico dove, ripeto, l'utenza non è di poco conto, si guarderebbe forse altrove in prospettiva, al di là del confine con la Francia. Mi permetta questa battuta per un discorso molto semplice: liquidare il fatto che l'Alta Valle o, meglio, i distretti oggi che sono suddivisi lì, guardino e gravitino su Aosta mi sembra davvero che rappresenti un po' anche la logica con cui in alcuni passaggi del piano... ripeto che avremo tempo poi di commentarlo in maniera più puntuale perché la mia iniziale critica vuole essere propositiva... è il fatto che ha un approccio troppo legato a determinati obiettivi e non una visione complessiva che renda efficaci gli interventi. Che ci sia una necessità di letti l'ha detto più volte, lo comprendiamo e lo capiamo. La battuta ulteriore è che nel massimo documento di pianificazione una puntuale analisi sulle necessità dei posti letto io non l'ho trovata. Io non sono un medico, sono un aziendalista e, prima di prendere delle decisioni, so che bisogna fare delle valutazioni. Io immagino che lei da medico non operi o non agisca se prima non ha letto e viste le analisi del suo paziente. Le dico questo a beneficio e nell'interesse del suo operato, perché io non posso decidere dove andare senza sapere come andarci e senza sapere quanto mi costa andarci, perché altrimenti dire che mi servono posti letto... allora lo risolviamo prendendo banalmente un capannone e aggiungendo i posti letto. Mi scusi se banalizzo, ma è importante.
Sul J.B. Festaz mi sembra di avere capito che abbiamo dei soldi del PNRR; i soldi ci bastano per sistemare la struttura e poi vedremo, perché ci servono posti letto. Avremo modo di approfondire quanto servirà per la gestione, come si intende gestire la struttura. Per il resto mi sembra che, come ho già detto per quello che riguardava altri argomenti, i vecchi problemi diventeranno i nuovi problemi. C'è una necessità? Bene, cerchiamo di capire come si intende fare e soprattutto quanto ci costa, perché altrimenti il fatto di avere un obiettivo ci fa perdere il senso e soprattutto la quantificazione e la spesa per altri servizi contingenti, perché penso che per ogni letto servono determinate dotazioni non soltanto strumentali, ma anche e soprattutto dal punto di vista delle risorse umane che poi ci devono lavorare dietro. Abbiamo la necessità anche di capire se, effettivamente, questi posti letto sono sufficienti per soddisfare tutto l'arco dell'anno, perché lo ripeto, e lo voglio ricordare, io questa osservazione gliel'ho già fatta in audizione: mi sembra che la prospettiva turistica, il numero di utenze turistiche che ha la nostra Regione... se ancora siamo, appunto, una Regione turistica, a volte me lo chiedo viste certe affermazioni un po' così che ho sentito per quello che riguarda gli obiettivi, la pianificazione e il modo di agire di determinati soggetti, così non cito nessuno e non creo mal di pancia, ma lo creo a tutti anche al sottoscritto... penso che dobbiamo capire se anche il sistema sanitario può essere pronto a rispondere a delle necessità che oggi sono sempre più importanti; penso che la pandemia qualcosa ci ha insegnato e ci ha insegnato che l'utenza a cui dobbiamo fare riferimento non è soltanto quella che già abbiamo residente, ma soprattutto quella che viene per determinati periodi dell'anno, ci porta ricchezza e ci permette di sopravvivere, perché è l'unica medicina che può permettere a questa Regione di sopravvivere, di svilupparsi e io direi di vivere ancora per molti anni.