Oggetto del Consiglio n. 1166 del 13 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1166/XVI - Interpellanza: "Reiezione dei pignoramenti diretti azionati dall'Agenzia delle entrate nei confronti dei titolari di partiva IVA aventi diritto ai ristori Covid previsti dalla normativa regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 40 all'ordine del giorno. Illustra l'interpellanza il vicepresidente Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Torniamo sulla questione molto importante del pignoramento e della pignorabilità delle indennità Covid previste dalla nostra legge di questa estate. Ricordato quindi che la Regione è intervenuta con misure di sostegno e contributi a fondo perduto per indennizzare le attività che sono state danneggiate dall'emergenza sanitaria per effetto delle chiusure e limitazioni dovute al Covid-19 e ha concesso un bonus ai titolari di partita IVA (il bonus è previsto dall'articolo 9, appunto, della legge regionale n. 15/2021) ed è un contributo una tantum a fondo perduto in conseguenza delle perdite di reddito derivanti dalla riduzione o limitazione delle attività conseguenti al perdurare dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 a favore di soggetti titolari di partita IVA.
Ricordato quindi che il fisco dal 1° settembre 2021 ha avviato procedure di pignoramento nei confronti dei contribuenti valdostani titolari di partita IVA, aventi diritto alle somme messe loro a disposizione dalla legge regionale che abbiamo appena citato; rilevato che si tratta di somme riconosciute agli imprenditori a titolo di indennizzo che risulta immediato valutare, prima che giuridicamente anche moralmente, se sia corretto che queste somme destinate a rifondere chi ha incolpevolmente subito gli effetti di una pandemia che ha portato il Governo a coattivamente sospendere, o fortemente rallentare le attività dei danneggiati, vengano incamerate dal fisco a soddisfacimento di crediti pregressi; ricordato altresì la nostra iniziativa del mese di novembre con la quale si sollecitava una presa di posizione decisa da parte dell'Amministrazione regionale a tutela dei diritti dei propri cittadini imprenditori colpiti dalla crisi economica dovuta alla pandemia; rilevato ancora - questa è la novità - che con decreto-legge n. 209 del 10 dicembre 2021 il Governo ha approvato una norma di interpretazione autentica con la quale è intervenuto sul tema, stabilendo che l'erogazione degli aiuti Covid non è vincolata dalle disposizioni previste dall'articolo 48bis del DPR n. 602/1973; quella norma che prevede e che ha ripreso vigenza dal 1° settembre di quest'anno a seguito della mancata proroga da parte dello Stato e che prevede, appunto, la pignorabilità diretta di somme da erogate da parte delle pubbliche amministrazioni a soggetti debitori del Fisco, questo per semplificare; ricordato che l'applicazione di detta norma ha fatto sì che il Fisco abbia incamerato somme che la nostra Regione aveva destinato a ristori per le partite IVA, di fatto disattendendo totalmente la finalità della legge regionale e i principi per i quali era stata varata, per questo interpelliamo l'Assessore: per conoscere quanti aventi diritto all'indennizzo abbiano subito il pignoramento da parte dell'Agenzia delle entrate in forza della norma sopra richiamata e quale importo complessivo il Fisco abbia incamerato con tale procedura, chiediamo anche se, visto il decreto-legge n. 209/2021, sia intenzione dell'Amministrazione regionale respingere le richieste di pignoramento diretto azionato dall'Agenzia delle entrate ai sensi dell'articolo 48bis del DPR n. 602/1973.
Presidente - Per la risposta l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - I pignoramenti a favore dell'Agenzia delle entrate nel corso del 2021 sono stati 133, riferiti a 131 soggetti. L'importo complessivo versato al Fisco è stato di euro 1 milione 252 mila, cioè il 2 percento delle posizioni, dato che sono stati erogati 39.1 milioni di contributi con la legge regionale n. 16/2021 e 22.8 milioni con la legge regionale n. 22/2021 (correggo, la precedente legge è la n. 15) per un totale di contributi pagati pari a 61.9 milioni.
Per completezza di informazione, l'importo medio trattenuto è di 9.416 euro e l'importo più basso che è stato versato è stato di 836 euro. Come già riferito nella precedente iniziativa del 4 novembre 2021 e, come lei sa, viste le sue competenze specifiche, la liquidazione del contributo dell'Amministrazione regionale a favore del soggetto beneficiario è soggetta, per legge, a preliminare verifica da parte dell'Amministrazione medesima presso l'Agenzia delle entrate. A seguito di detta verifica, se il beneficiario risulta inadempiente, la stessa Agenzia delle entrate attiva un ordine di blocco e successivamente notifica il pignoramento. Dalla data dell'ordine di blocco, entro il termine di 60 giorni, il beneficiario può sanare la propria posizione con il Fisco, evitare il pignoramento e consentire il pagamento del contributo da parte dell'Amministrazione regionale.
Venendo alla seconda domanda, la risposta più precisa è: non si può perché è impossibile da parte della Regione intervenire in materia di pignoramento di somme da parte dell'agente della riscossione data l'assenza di competenza e di potestà legislativa per prevedere l'impignorabilità di contributi regionali. Cito l'articolo 3 del decreto-legge n. 209 del 10 dicembre 2021, che recita, come lei sa: "le disposizioni che prevedono, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'erogazione da parte dell'Agenzia delle entrate di contributi a fondo perduto si interpretano nel senso che a tali erogazioni non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 48bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973". Il decreto-legge, diversamente da quanto prospettato nell'interpellanza, limita esplicitamente la non applicabilità delle disposizioni di cui all'articolo 48bis del decreto n. 602/1973 ai soli contributi erogati dall'Agenzia delle entrate in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, confermando quindi la correttezza delle determinazioni assunte dall'Amministrazione regionale in merito alla non applicabilità delle predette disposizioni all'erogazione dei contributi erogati da parte di ogni altra Pubblica Amministrazione, Regione Valle d'Aosta compresa, ahimè.
Come ricordato correttamente nelle premesse dell'interpellanza, l'articolo 48bis aveva ripreso vigenza dal 1° settembre 2021 a seguito della mancata proroga delle norme emergenziali che avevano sospeso tale procedura di pignoramento diretto per tutti i pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni. Si ritiene così che se il legislatore nazionale avesse voluto prorogare la sospensione della procedura anche per i contributi regionali, avrebbe dovuto esplicitarlo, prorogando l'efficacia che c'era in merito alle disposizioni fino al 31 agosto 2021. L'impostazione adottata dal Governo nazionale, che ha inteso sospendere i controlli solo per le erogazioni Covid da parte dell'Agenzia delle entrate, prevede l'impignorabilità dei soli contributi concessi dallo Stato e non anche di quelli concessi dalle Regioni.
L'Amministrazione regionale quindi, consapevole del disagio arrecato dalla mancata estensione dell'impignorabilità nei suoi confronti ha proposto, in sede di Comitato interregionale Affari finanziari, un emendamento a favore di tutti i beneficiari di contributi Covid. Tuttavia le disposizioni del decreto-legge n. 209/2021 del 10 dicembre 2021 sono confluite nell'emendamento del Governo alla legge di bilancio che riguarda unicamente le somme erogate dall'Agenzia delle entrate. L'emendamento di estensione a favore di tutti i beneficiari di contributi Covid potrà essere riproposto dalla Regione nella prima occasione utile, quindi, in assenza di un intervento normativo da parte dello Stato, l'Amministrazione regionale è tenuta a effettuare i controlli e, in casi di debiti fiscali, scatta il pignoramento da parte dell'Agenzia delle riscossioni.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Così come l'altra volta, come a novembre, non sono per nulla d'accordo su quello che gli Uffici della Regione ci dicono e lo sono ancora meno di prima, perché adesso ho delle conferme che sono non solo le mie idee e le mie interpretazioni, ma anche, per fortuna, un pronunciamento di un giudice di Aosta che sostanzialmente dice quello che sostengo io. Per fortuna, quindi, che i burocrati qualche volta vengono superati da qualche saggio giudice.
In effetti, e l'avevo già detto l'altra volta, quando è stato introdotto questo 48bis, che non è una norma che risale al 1973, naturalmente, è stata introdotta molti, molti anni dopo, intorno al 2010 con la legge di stabilità, ma, al di là di questo, c'è una circolare della Ragioneria dello Stato: la n. 22/2008, che dice che certi tipi di somme non sono pignorabili perché hanno una funzione indennitaria, per esempio, vieni investito sulle strisce pedonali, ti devono risarcire un danno biologico, l'Agenzia delle entrate non può pignorare queste somme perché sono un'indennità. Questa è un'indennità sacrosanta; l'indennità dello Stato è la stessa indennità della Regione, la ratio è la stessa, la norma è la stessa, l'interpretazione quindi deve essere la stessa. È chiaro che lo Stato interpreta le proprie norme, con il DL di dicembre ha interpretato la propria norma, ma quello ci dice che abbiamo ragione. Noi abbiamo dato degli indennizzi affinché questa gente, questi imprenditori paghino gli affitti, paghino i dipendenti, paghino i fornitori, non paghino il Fisco! La Regione quindi non doveva neanche comunicare questa cosa, la circolare della Ragioneria dello Stato dice questo: se la Pubblica Amministrazione deve erogare questo tipo di somme, non deve neanche comunicarlo all'Agenzia e l'Agenzia quindi non si attiva e non pignora. Ecco come doveva funzionare, così doveva essere fatto e per questo chiedevo coraggio già dell'altra volta e, a maggior ragione lo chiedo adesso alla Regione, perché mai siete andati a comunicare queste cose? Non dovevate farlo, i cittadini valdostani dovevano prendersi queste somme senza che questo milione e mezzo, un milione e due che le ci dice che noi abbiamo erogato come indennità siano finite nelle casse del Fisco. Peraltro, chicca finale, molto spesso queste somme non servono neanche a ridurre il debito di questo poveraccio nei confronti del Fisco perché sono quasi sempre oneri di riscossione, quindi abbiamo pagato l'Agenzia delle entrate. Allora, se l'Agenzia delle entrate eroga somme statali ai cittadini, non le può vincolare, se prende somme invece regionali - che sono la stessa cosa - se le tiene in tasca. Allora, noi depositiamo una risoluzione entro oggi affinché ci si attivi per recuperare addirittura queste somme, non soltanto per non erogarle più, non darle più all'Agenzia delle entrate, ma per far sì che questi cittadini, questo milione e due e magari i 9.000 euro di media (e sono tanti per i piccoli imprenditori) che sono stati incamerati dall'Agenzia delle Entrate ritornino in tasca ai nostri cittadini. Questo è quello che dobbiamo fare.
Presidente - Sospendo brevemente i lavori per arieggiare i locali.
La seduta è sospesa dalle ore 10:24 alle ore 10:42.