Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1162 del 13 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1162/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito al mantenimento di sedi scolastiche secondarie al di fuori dei poli scolastici di Aosta e Verrès".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri possiamo riprendere l'analisi dell'ordine del giorno. Siamo all'interpellanza iscritta al punto n. 32 dell'ordine del giorno. Illustra il consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Iniziamo oggi con un tema che riguarda la scuola e del quale si è già parlato e l'abbiamo letto sui giornali, già dibattuto, tra l'altro, in un Consiglio comunale. Parliamo del turistico di Saint-Vincent, l'ISILTP, ovvero l'istituzione liceale tecnica e professionale, che è un po' un'istituzione abbastanza gloriosa per la Media Valle di lungo corso. Nelle istituzioni associate, che in genere consentono numeri più bassi e un clima di lavoro più raccolto, posso dire per esperienza personale - tra l'altro, io ci ho lavorato tre anni fa - che si lavora decisamente bene sotto tutti i punti di vista, sia quello didattico, sia quello educativo. Inoltre, l'indirizzo si sposa perfettamente con quella che è, inutile ricordarlo, la vocazione turistica della nostra Regione e ricordo, tra l'altro, collaborazioni con vari Enti sul territorio da ADAVA a "Turismo Okay", nonché le visite e le strutture ricettive e turistiche della zona con una sinergia con il territorio che è sempre stata decisamente importante, sinergia che poi veniva, diciamo, amplificata e implementata con l'alternanza scuola-lavoro, che permetteva a molti studenti di trovare un lavoro post diploma.

Ovviamente, parlando di sedi associate, per capirci sono quelle periferiche, ci si riferisce a oggi, perché negli anni Novanta e fino ai primi anni Duemila, quindi a cavallo tra la generazione X, cioè la mia, dal 1965 più o meno al 1980, e poi quella dei Millenian, quella che va fino al 2000, per non parlare di quella ancora precedente, quella del baby-boom ovviamente, il livello demografico della fascia di età scolastica era decisamente più alto. Sia Saint-Vincent che Châtillon quindi vantavano un'utenza importante ed erano essi stessi dei poli studenteschi, non avevamo certamente questo problema. Negli anni così si sono perse varie sedi importanti e storiche per Châtillon e Saint-Vincent: quelle di indirizzo se vogliamo più generalista, con la sede dei geometri e ragionieri del Panorama e il Liceo scientifico poi. Segno dei tempi sicuramente - e non è il caso di rimarcare la questione della crisi demografica -, spirito del mondo, potremmo hegelianamente definirlo. Su questo quindi abbiamo poco da dire, sono fenomeni a grandissima scala e su quelli è molto difficile intervenire.

Da una breve ricerca - e qui apro una brevissima parentesi -, abbiamo visto come all'epoca della chiusura dello scientifico, che era nel 2015, si attribuiva la colpa al passaggio del numero di alunni minimo per formare le classi prime da 10 a 20 alunni, a seguito di una delibera di Giunta del febbraio 2010. Non ho fatto ulteriori approfondimenti, ma anche questo numero minimo credo sia un tema interessante su cui si potrà dibattere; mi pare che oggi sia nuovamente sotto i 20, ma credo che potremmo valutarlo o parlarne perché, ovviamente, in vista dei problemi della crisi demografica, dei suoi sviluppi e del numero delle classi anche sovraffollate che in alcuni casi abbiamo, sia un numero su cui potremmo ancora discutere. Avere classi più piccole è un indubbio vantaggio, ovviamente non troppo piccole, ma classi più piccole è un vantaggio.

Spiace decisamente quindi vedere che nella lista delle scuole che non appartengono più, o non apparteranno più al territorio di Châtillon e Saint-Vincent dovremo aggiungere a breve anche il turistico di Saint-Vincent, perché se l'indirizzo in sé verrà mantenuto e le classi attuali saranno mantenute in loco fino al loro esaurimento nel 2026, saranno le prossime classi prime che verranno portate nella sede principale di Verrès, che già dal 2016 - anche qui per una scelta pregressa, politica anche questa, probabilmente discutibile - è stata scelta come polo scolastico per l'istruzione liceale, tecnica e professionale, tanto che la sua struttura ospita già oltre mille alunni - mi pare siano 1300 addirittura oggi - ed è pari per grandezza a quella di Aosta; su Aosta faccio riferimento al Gex. In questo caso quindi la vera questione riguarda non l'esistenza dell'indirizzo del turistico in sé, ma l'impatto sul territorio della presenza delle scuole; ovviamente parlo delle scuole secondarie di secondo grado, per usare i termini vecchi che erano decisamente migliori, le classiche care e vecchie superiori, perché sono proprio gli studenti di quella fascia di età che impattano poi su un indotto del territorio. Sicuramente Verrès ha giovato di questo come polo unico studentesco, è difficile da quantificare, ma basta farsi due passi nell'ora di pausa pranzo nei giorni con rientro pomeridiano a Verrès per capire che differenza ci sia con altri territori nei quali le scuole superiori non ci sono più e sicuramente Saint-Vincent, quindi Châtillon e anche la questione della struttura del Gervasone rientrano in questa visione. Hanno perso da un travaso...da questa visione dei grandi poli su Aosta e Verrès, che, ripeto, mi pare sia a partire dal 2016.

Chiediamo, quindi, quali motivazioni abbiano portato alla decisione dello spostamento del turistico di Saint-Vincent, anche se, ovviamente, abbiamo già letto nella delibera riguardo alle considerazioni fatte dal Dirigente di Verrès, quindi verranno immagino riproposte le stesse considerazioni, in parte le conosciamo, ma crediamo che sia questa la sede opportuna per discutere anche a grandi linee su questi argomenti, che sono decisamente delicati, partendo dal contingente del turistico di Saint-Vincent.

Presidente - Risponde l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - È interessante il ragionamento che lei ha fatto anche rispetto alle diverse generazioni. Io appartengo alle generazioni del baby-boom e viaggiavamo tutti, cioè nel periodo in cui c'erano più numeri per aprire scuole un po' dappertutto, noi viaggiavamo e devo dire per esperienza personale che la ritengo anche una cosa salutare, nel senso che viaggiare in treno, viaggiare in pullman, muoversi era qualche cosa che ci ha arricchito. Io ricordo il passaggio da bambino verrezziese a studente della Quarta Ginnasio a Aosta: fu una di quelle scosse salutari dal punto di vista della maturazione, ma questo c'entra poco, era una valutazione personale.

Qualche mese fa siamo stati contattati dall'Istituzione scolastica di Verrès, da cui dipende anche Saint-Vincent, in particolare dagli organi collegiali, quindi dall'insieme di persone che fanno parte, secondo i vecchi decreti delegati, delle diverse rappresentanze, quindi insegnanti, studenti e genitori. Sono stato due volte alla Brambilla di Verrès a una riunione a cui hanno preso parte anche i rappresentanti di Saint-Vincent e ci siamo messi al capezzale di questa scuola e delle difficoltà che oramai da molti anni ci sono state per raggiungere il numero minimo di studenti. Oggi ci sono quattro classi, due delle quali in realtà sono rimaste viventi con le deroghe legate alle vicende del Covid. Di fatto, quindi è una scuola che è rimasta piccolissima, con pochi studenti e il ragionamento che ci è stato proposto è quello che lei ha illustrato e cioè trasferire l'indirizzo da Saint-Vincent a Verrès anche per accrescere il bacino di utenza, che potrebbe essere interessato al percorso di studi con gli alunni delle vallate della Bassa Valle.

Tenuto conto di quello che lei ha ricordato - noi a breve avremo finalmente questo studio che ho già evocato alcune volte da parte di questo famoso demografo dell'Università di Milano -, tenuto conto del progressivo calo demografico, l'Amministrazione ha accolto favorevolmente dal punto di vista veramente tecnico, cioè non è stata una decisione brutalmente politica ma è stata un'analisi che è stata oggetto di lunghe discussioni anche dal punto di vista dell'approccio pedagogico, favorevolmente la richiesta di trasferimento del suddetto indirizzo presso il polo di Verrès. Poi in Consiglio comunale a Saint-Vincent io sono diventato un cattivo cittadino di Saint-Vincent che pensa solo al proprio Paese di origine Verrès, perché ogni tanto si brutalizza la realtà in una logica campanilistica. In realtà, credo che è vero che quello di Verrès oggi è un polo molto popolato, però credo che questo polo vada consolidato per evitare di concentrare tutti i percorsi esclusivamente a Aosta e soprattutto per evitare la fuga verso Ivrea, che è una realtà in Bassa Valle abbastanza assodata e che in qualche maniera priverebbe nel tempo di studenti la scuola valdostana, anche con delle ripercussioni sull'organizzazione scolastica. Come lei ha ricordato, dall'anno scolastico 2022-2023 l'offerta formativa dell'indirizzo turismo sarà proposta presso la sede principale di Verrès, quindi lo è già in questi giorni in cui i primini possono iscriversi, fermo restando la prosecuzione a esaurimento, come lei ha ricordato, delle classi prime, seconde e quarte, già funzionanti a Saint-Vincent nel corrente anno scolastico. La sede associata di Saint-Vincent sarà soppressa nel 2026-2027, quando non ci saranno più classi funzionanti. A partire dal prossimo anno scolastico sarà assegnato un organico funzionale all'istituzione scolastica affinché l'istituzione scolastica possa disporre l'assegnazione dei docenti alle classi residuali di Saint-Vincent in seguito a un'apposita contrattazione di istituto; essendo lei del ramo, sa che questo incardinamento eviterà in futuro la dispersione degli insegnanti, che era uno dei temi di preoccupazione.

Noi oggi, oltre a Verrès e Aosta, abbiamo una situazione in Media Valle - soprattutto su Châtillon - che credo assolutamente soddisfacente, perché ancora di recente abbiamo confermato con una spesa di oltre 20 milioni di euro la presenza del Don Bosco, che è una realtà importante. Nella Media Valle si concentra l'istruzione turistica che passa attraverso la Fondazione turistica e l'IPRA, che sono comunque due istituzioni molto importanti, con centinaia di studenti. Giustamente lei ha anche rimarcato un ruolo rispetto al quale stiamo facendo degli approfondimenti; il ruolo del Gervasone, che, come lei sa, è comunque un'istituzione antica e importante che crea anche una situazione significativa nella zona tra Châtillon e Saint-Vincent, in particolare per Châtillon, perché consente ai ragazzi soprattutto delle scuole medie di poter avere dei pomeriggi, che è la stessa cosa che assicura il Don Bosco. Da un certo punto di vista, va detto che i bambini che frequentano quest'istituzione hanno comunque il vantaggio di poter avere più ore di istruzione o comunque di doposcuola.

Esiste poi un'altra scuola paritaria che si sta sviluppando con la costruzione, oramai imminente, di un nuovo immobile: il liceo linguistico di Courmayeur, quindi è indubbio che l'Amministrazione intenda mantenere queste istituzioni. Naturalmente c'è tutta una riflessione che dobbiamo fare con i due Comuni, quindi con Châtillon e con Saint-Vincent, in particolare, la settimana prossima, ci sarà un incontro con il Comune di Saint-Vincent, sia maggioranza che opposizione, alla presenza della Sovrintendente e del Dirigente scolastico, per spiegare meglio cosa capiterà nei prossimi anni. Certo che ci sarà - e questa è la terza domanda che lei pone - una riflessione che riguardi l'utilizzo degli immobili. La situazione scolastica di Saint-Vincent a me è ben nota - tra l'altro, i miei tre figli tutti hanno fatto le scuole Saint-Vincent - è una situazione abbastanza complicata rispetto al calo demografico. Noi già quest'anno abbiamo dovuto chiudere le scuole materne regionali per mancanza di bambini; esistono però altre due scuole materne: una è la scuola di Moron, che attualmente si svolge nel capoluogo perché la scuola di Moron è in fase di ristrutturazione e speriamo che possa essere disponibile per il prossimo anno scolastico. Le due istituzioni primarie, quindi Moron e Saint-Vincent, sono oggi nello stesso immobile. Il prossimo anno la scuola media di Saint-Vincent verrà sottoposta a una radicale ristrutturazione sia dal punto di vista sismico che energetico, quindi lo spostamento di quasi tutte le classi delle medie in una parte che era attualmente vuota dell'IPR dove c'era il liceo scientifico una volta, è comunque un utilizzo ottimale. Tra l'altro, va detto che quella struttura è molto bella: è una delle scuole costruite con un certo criterio in anni in cui altre scuole in Valle non sono costruite con la stessa efficacia ed efficienza. È chiaro quindi che si porrà negli anni a venire un interrogativo sull'utilizzo di questa scuola; questo non sarà nel breve perché nel breve quella parte di scuole medie che non è ancora stata trasferita verrà comunque trasferita nell'IPR e ci sarà una convivenza con quello che resta dell'IPR turistica.

Ora, è chiaro che qualche cosa andrà fatto e credo possa essere qualcosa in collaborazione con l'Università della Valle d'Aosta, che comunque ha bisogno di spazi in attesa dell'apertura del nuovo Campus. Un'altra riflessione può essere fatta nel settore professionalizzante: la presenza in zona di CVA potrebbe essere particolarmente significativa per la nascita di corsi appositi nel settore elettrico perché, come lei sa, il settore elettrico sulla Brambilla non sta funzionando in maniera molto efficace e, come ricorda spesso il collega Bertschy, invece c'è una richiesta notevole delle aziende della Basse Valle, quindi quella scuola potrebbe in qualche maniera diventare un punto di riferimento interessante.

Ribadisco che la scelta deriva da proposte serie delle istituzioni scolastiche; non è stata un'imposizione della politica sulle istituzioni scolastiche e sicuramente con i due Comuni. È stata anche una richiesta delle opposizioni in Comune di Châtillon e di Saint-Vincent di aprire una riflessione più complessiva su quella zona della nostra Valle e saremo disponibili a confrontarci su queste prospettive future.

Dalle ore 09:22 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.

Marguerettaz (Presidente) - Per la replica, ha chiesto la parola il collega Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Quello che lei ci ha detto è, a grandi linee, quello che già noi conoscevamo e quindi riprenderei alcuni suoi discorsi. Ovviamente il calo demografico è assodato, attendiamo, giustamente, tutti questo studio che potrà indicarci le vie più precise nello specifico. Allo stesso tempo però io credo che, come lei ha citato - io non l'ho detto in premessa, sapevo che l'avrebbe detto lei -, la presenza sul territorio della Media Valle di scuole che hanno - usando un termine di marketing che in effetti nelle scuole non è neanche tanto bello... - un brand ben definito, cioè il Don Bosco e l'IPRA... sono settori che sono attrattivi in sé, mentre qualcosa di più generalista probabilmente è destinato a perdersi. Su questo quindi io credo che a questo punto noi dobbiamo fare una seria riflessione, come lei diceva, noi abbiamo delle idee specifiche anche in merito da aggiungere sul piatto di queste valutazioni. In particolare - comincio a introdurre il tema, poi ne parleremo ancora - dirò, ad esempio, che da nostre ricerche abbiamo visto - poi mi corregga se sbaglio, faccia anche lei i suoi approfondimenti - la Valle d'Aosta risulta essere l'unica che in Italia non ha un liceo scientifico di tipo sportivo. C'è la parte su Courmayeur che sono, però, scuole legate alla FISI, sono state fatte delle cose (ad esempio le Classes de neige), eccetera, però un liceo scientifico sportivo la Valle d'Aosta non ce l'ha e mi riferisco a quello legato al decreto del Presidente della Repubblica del 2013, che istituiva già a livello nazionale la possibilità di fare questi licei.

Ora, noi abbiamo maturato un'idea e gliela porteremo sul tavolo tra poco con una risoluzione; io penso che nel piatto delle alternative e anche nell'ottica di una certa riqualifica, un altro brand che potrebbe essere forte sul territorio potrebbe essere quello di valutare la possibilità di avere nei territori di Saint-Vincent e Châtillon - c'è anche la sede dei geometri e ragionieri, eccetera, potenzialmente nel futuro - di questa zona di Media Valle un potenziale polo per giovani sportivi studenti e anche per coloro che vogliono intraprendere le professioni del mondo dello sport in futuro. Ripeto: la Valle d'Aosta in questo caso non ha un liceo di questo tipo. Parlando della fuga verso Ivrea, a cui lei ha già accennato, le posso dire, tra l'altro, che io conosco persone che avrebbero voluto far fare ai loro figli un percorso di questo tipo e qua non c'è, quindi hanno provato a Ivrea; mi pare che il Piemonte abbia undici indirizzi di quel tipo. Tanto per fare un esempio, anche Regioni piccole come la Basilicata ne ha due, il Molise ne ha due, mentre noi ne siamo sprovvisti. Io credo che potrebbe essere il momento per fare una lotta, diciamo, non più di retroguardia nel mantenere qualcosa di più generico che rischiamo di perdere, ma qualcosa di specifico che possa anche dare una nuova visione su un territorio che è ricco di palestre e di strutture (piscine, eccetera) che possono servire per questo. Ci ritorneremo quindi a breve, intanto la ringrazio per la risposta.