Oggetto del Consiglio n. 1160 del 12 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1160/XVI - Interpellanza: "Azioni poste in essere per risolvere le problematiche inerenti la regolarizzazione degli arretrati stipendiali ai docenti del Conservatorio regionale".
Bertin (Presidente) - Ritorniamo ora al punto n. 30 dell'ordine del giorno, come anticipato in precedenza. Per l'illustrazione il consigliere Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Passiamo, Assessore, all'ennesimo capitolo della vicenda Conservatorio. Questa nasce dal fatto che abbiamo esaminato la delibera 36 del 22 di dicembre dello scorso anno, delibera del Cda dell'Istituto musicale pareggiato, che ha come oggetto l'approvazione delle modalità di regolarizzazione degli arretrati stipendiali. Abbiamo rilevato che nel corpo di questa determinazione si evince l'esistenza di diffuse situazioni di non corrette corresponsioni degli emolumenti spettanti ai docenti del Conservatorio regionale. Fra queste considerazioni si legge addirittura testualmente: "data l'estrema complessità nell'individuazione dell'anno dello scaglione retributivo di appartenenza dei singoli docenti alla data del 31 dicembre 2012", quindi stiamo parlando praticamente di dieci anni fa.
Appresa informale notizia, a seguito di questa delibera, da parte di alcuni docenti che dicono che stanno circolando voci all'interno del Conservatorio inerenti la possibilità che alcuni di loro o parecchi di loro siano tenuti a restituire al Conservatorio somme di denaro a volte anche ingenti, per aver ricevuto un acconto piuttosto generico qualche anno fa, interpelliamo l'Assessore per sapere, intanto da cosa derivi questa dichiarata estrema complessità nell'individuazione dello scaglione retributivo di appartenenza dei singoli docenti alla data del 21 dicembre 2012 e se tale situazione sia rapidamente rimediabile. Poi, se il Governo regionale abbia considerato quali siano i possibili risvolti economici e di contenzioso con i docenti derivanti da tale situazione e quali siano le azioni che intende mettere in campo per evitare ripercussioni negative sulle finanze regionali.
Presidente - Per la risposta l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Comincio a impratichirmi delle storie del Conservatorio, perché è come un dedalo, all'interno del quale credo che lei stesso sia stato nel periodo in cui ha fatto l'assessore. Devo dire di averne avuto piena consapevolezza anche in occasione dei due incontri con le organizzazioni sindacali, che si sono tenuti il 25 ottobre e il 2 novembre scorso, che servivano per trovare, e l'abbiamo trovata, la conciliazione rispetto allo stato di agitazione del personale del Conservatorio regionale.
Uno dei temi che è stato discusso è quello del riconoscimento del servizio svolto in fine carriera e del correlato trattamento retributivo. Devo dire che uno degli aspetti interessanti dell'incontro è che, anche rispetto alle organizzazioni sindacali, quando ho chiesto di avere dei numeri, cioè quante sono le persone interessate a questa problematica, ognuna delle organizzazioni sindacali rispondeva con dei numeri diversi. In quella sede ho chiesto alle due parti che erano presenti, perché lei sa che c'era questa procedura che si chiama "di raffreddamento", di avere con chiarezza un censimento della situazione comprensivo delle singole situazioni ancora aperte, per capire esattamente quello che lei ha detto alla fine, cioè quanto costa avere chiarezza definitiva per poter sanare la situazione? Perché in realtà una delle soluzioni realistiche a questo problema il cui perimetro, lo ripeto, è al momento ancora ignoto, nasce dalla famosa legge regionale numero 22 del 2012, in particolare dal comma 1 dell'articolo 8, quando si dice: "Il personale assunto dalla Fondazione Maria Ida Viglino, tramite procedure di tipo concorsuale, che al momento dell'entrata in vigore della stessa legge regionale operava presso il Conservatorio regionale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in appositi ruoli a esaurimento, è stato inquadrato alle dipendenze del Conservatorio, mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento". Il legislatore non è stato molto brillante nella scrittura di questa norma.
È ovvio che può esistere da parte della Regione una scelta di modifica di questa legge, ma lei mi insegna che una legge deve avere una copertura finanziaria. Quindi, la domanda che io ho posto e il lavoro che si sta svolgendo è proprio di valutare la copertura finanziaria e la disponibilità da parte della Regione a coprire questa spesa, che oggi è indeterminata. Quanti sono? Sei, sette, otto, nove, dieci, dodici? E per ciascuno di loro qual è l'importo giusto, se noi cancellassimo questa norma mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento?
Fin qui è la parte mia di cui ho fatto una ricostruzione, dopodiché naturalmente io mi sono informato, non essendo nel consiglio di amministrazione del Conservatorio, su che cosa è avvenuto. Anzitutto ho potuto registrare un certo dispiacere del fatto che lei cita in premessa, cioè che alcuni docenti siano venuti a conoscenza informalmente del fatto che esiste la possibilità che somme di denaro debbano essere restituite al Conservatoire. Questo perché la discussione che in quella sede è stata fatta e che ha riguardato delle situazioni personali, è sicuramente coperta dalla massima riservatezza. Non sto a spiegarle come questi conteggi, che sono stati fatti dal consulente del lavoro, siano veramente solo conosciuti dai componenti del Cda, quindi chi ha messo in giro queste voci si assume comunque una responsabilità del venir meno di dati di riservatezza che riguardano le singole persone.
Noi sappiamo che la questione è stata affrontata più volte, c'è stata anche una delibera del 18 luglio del 2019 in cui sostanzialmente si era trovato un tentativo di conciliazione, perché l'allora Cda deliberava di liquidare al corpo docenti una somma a titolo di anticipo salva ripetizione, all'esito delle verifiche, sugli aumenti retributivi statuiti dal contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto istruzione e ricerca 2016-2018, sulla base di una serie di prospetti provvisori. Tale deliberazione attribuiva ad alcuni docenti somme a titolo di anticipo, ipotizzando peraltro possibili ulteriori verifiche, e dava l'incarico a un giuslavorista che individuasse la corretta base normativa per definire le posizioni economiche del personale insegnante. Il giuslavorista concludeva così: "Ora, a me pare che ai fini dell'individuazione della classe di appartenenza dei singoli docenti transitati con passaggio diretto dalla fondazione con decorrenza primo gennaio 2013, l'Istituto musicale pareggiato per la Valle d'Aosta non possa esimersi dal dare attuazione al disposto..." del famoso articolo da me citato; "La norma infatti risulterebbe imporre il mantenimento da parte dei docenti del trattamento complessivo, pertanto sia giuridico che economico. La tesi pare confermata anche dal comportamento assunto dalle parti", cito sempre il giuslavorista, "che all'epoca non hanno proceduto alla stipula di nuovi contratti, bensì è stato semplicemente effettuato un passaggio diretto dei docenti dalla fondazione all'istituto".
Individuato il riferimento normativo per procedere a definire le posizioni di ogni dipendente e per attribuire a ciascuno non solo gli arretrati effettivamente dovuti, ma soprattutto la posizione stipendiale aggiornata, problema irrisolto da un decennio, il Cda con delibera 18 del 31 maggio 2021, incaricava un consulente del lavoro di aggiornare, in tempi congrui, se necessario sulla base dei criteri individuati a partire dal primo febbraio 2013, le buste paga dei docenti, in considerazione degli incrementi retributivi stabiliti dai contratti nazionali. Si precisa inoltre che il parere del giuslavorista è stato presentato e discusso con le organizzazioni sindacali. Dopo aver richiesto le buste paga di ogni docente della fondazione, il consulente le ha analizzate per pervenire all'individuazione dello scaglione corretto. Si tratta di una mole impressionante di documenti, perché sono buste paga di quaranta docenti dal 1995 al 2013.
Appare evidente da questa sommaria ricostruzione che, come la mancata definizione del problema nei quasi dieci anni precedenti, sia a livello giuridico che tecnico, abbia aumentato la complessità della sua conclusione. Consapevole di dover affrontare questa problematica nel rispetto del suo ruolo e dei lavoratori coinvolti, il Cda ha ritenuto opportuno procedere con comunicazione ai singoli docenti, affinché ognuno verifichi la propria posizione entro il 31 marzo del 2022, se del caso anche con l'ausilio delle organizzazioni sindacali e di tecnici di propria scelta, per addivenire a un confronto individuale che escluda la sussistenza di eventuali errori materiali, data l'estrema complessità che non sto a ripeterle. Conseguentemente lo stesso Cda ha poi deliberato il 22 dicembre scorso di dare mandato al direttore amministrativo, di fornire a ogni docente il conteggio, come le ho detto, di procedere alla disamina delle osservazioni e alla conseguente correzione di eventuali errori.
Stante la normativa attuale e la complessità della vicenda incagliata, perché non presa in carica dai Cda precedenti, gli approfondimenti fatti e l'assoluta disponibilità, al riesame documentale congiunto con i lavoratori, queste appaiono le sole soluzioni possibili. Si ricorda ancora una volta che il dettato giuridico risulta stringente rispetto al riconoscimento delle posizioni economiche e che il Conservatoire non può che provvedere al riconoscimento delle somme dovute a partire dal primo gennaio 2013, non essendo di sua competenza modificare quanto avvenuto in maniera precedente.
Fermo restando, per rispondere all'ultima domanda, quanto già chiarito sui risvolti economici, non si è ancora in grado di valutare i contenziosi, perché non c'è ancora una documentazione fattuale. Auspico, naturalmente, che sulla questione il Conservatoire possa trovare una soluzione concordata con i dipendenti e con i sindacati, proprio al fine di scongiurare eventuali strascichi giudiziali. Ripeto, esiste una disponibilità ad affrontare i casi che saranno più delicati, ma bisogna che finisca questa vaghezza rispetto alle posizioni individuali; mi auguro che questo entro poche settimane possa avvenire.
Presidente - Per la replica il consigliere Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, soprattutto per la chiusura del suo intervento dove dà atto di questo impegno formale, a questo punto, anche perché ormai non è più procrastinabile la soluzione di questo problema.
Solo per ripercorrere brevemente per chi magari sta fuori. Lei ha fatto dei cenni corretti a quelle che sono state le vicende normative che si sono succedute, ma probabilmente tutto nasce dal fatto che ci sono stati degli avvicendamenti di soggetti giuridici diversi, a partire dal 1992 quando nasce la fondazione Istituto musicale della Valle d'Aosta, che poi si dà uno statuto nel 1993, sulla quale si innesta la legge statale n. 508 del 1999, quando lo Stato riforma gli istituti musicali pareggiati e li fa diventare conservatori, e in questo caso diventano AFAM. Così nasce tutta la questione poi delle norme di attuazione che purtroppo, ancora una volta bisogna lamentare, sono intervenute qui con tantissimo ritardo, perché abbiamo otto anni dopo la norma di attuazione, rispetto alla legge 508, e poi altri cinque anni dovranno passare per arrivare finalmente alla legge regionale 22 del 2012, che dà attuazione alla norma di attuazione, si perdoni il bisticcio ma è così.
Quindi, tredici anni per arrivare a questo consolidamento dal punto di vista normativo. Gli statuti che si sono succeduti dell'istituto musicale pareggiato hanno sempre detto, e lei ha citato quel parere del giuslavorista che ritengo corretto per questo aspetto, che i passaggi sono avvenuti senza soluzione di continuità, cioè il personale docente, attraverso queste norme statutarie, ci dicono che passano con la situazione stipendiale economica, ma anche di carriera che avevano prima della fondazione in altri enti, altre scuole, e dopo invece nel passaggio successivo dalla fondazione al conservatorio.
Questo è il quadro nel quale ci muoviamo. É censurabile il fatto che siano passati altri dieci anni, dopo quella noma di attuazione già arrivata in ritardo e quella legge 22 anch'essa in ritardo, per poi regolarizzare queste posizioni, perché adesso è evidente che dieci anni dopo diventa, come giustamente ha detto lei, difficilissimo andare a ricostruire non soltanto il trattamento economico, che io penso che per i docenti, almeno quelli con cui ho avuto modo di parlare, alla fine è un fatto secondario, tutto sommato. Questo perché, in fin dei conti e grazie a Dio, si tratta di persone che amano quello che fanno, insegnano una materia che sicuramente se non ami non puoi insegnare, perché la musica non è la geografia o la storia che uno magari si adatta pure.
È proprio questo il tema. Per la mia formazione professionale ogni tanto mi viene da pensare anche male: ma non è che il problema anche della statizzazione non sia stato connesso a questo? Come potevamo statizzare un conservatorio dove abbiamo i docenti e non sappiamo neanche che carriera hanno fatto e come ricostruire le loro carriere? Davvero è una situazione che bisogna prendere in mano assolutamente con urgenza. Questo impegno che lei ha manifestato io lo prendo come un impegno formale perché, come ha visto, ormai da più di un anno sto dando testimonianza di questo, seguo la vicenda del conservatorio, perché ci tengo che si diano delle soluzioni finalmente a questi problemi che sono ormai atavici. Spero che si riesca a dare una soluzione, perché qui ormai sta diventando una sorta di romanzo d'appendice: io che faccio queste iniziative, lei che giustamente e tutto sommato ammette che i problemi ci sono e sono anche piuttosto seri da risolvere. È una sorta di feuilleton che ormai speriamo vada verso la fine, perché altrimenti questo romanzo diventa a tinte gialle e lo potremmo chiamare "Il mistero della Torre dei Balivi", ma speriamo che questo arcano noi lo si riesca a risolvere. Noi ci stiamo provando con il nostro interesse, voi che siete al Governo, per fortuna o purtroppo per voi, dovete riuscirci.