Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1159 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1159/XVI - Interpellanza: "Azioni preordinate ad una celere approvazione del Piano regionale dei trasporti".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo con l'interpellanza al n. 37 dell'ordine del giorno. Si è prenotata la consigliera Minelli a cui passo la parola.

Minelli (PCP) - Faccio una breve premessa sulla ormai famosa storia del Piano regionale dei trasporti, cose che sono già state dette, ma che è utile ripetere a beneficio di chi ci ascolta. Venticinque anni fa la legge 29 del 1997 aveva previsto che la programmazione del sistema dei trasporti nella nostra regione avvenisse sulla base di un piano regionale dei trasporti. Il dettato legislativo purtroppo è stato ignorato a lungo e solo nel 2017 è stata avviata la procedura per affidare l'incarico di elaborazione del piano con una previsione di spesa di 160 mila euro. Nel mese di aprile del 2019, sulla bozza di PRT predisposta dalla società incaricata, è stata avviata una vasta consultazione e sono state raccolte molte osservazioni. Le vicende politiche della seconda metà del 2019 e lo scioglimento anticipato del Consiglio nel 2020 hanno bloccato quel percorso e il testo aggiornato del Piano regionale dei trasporti, con le correzioni alla luce di quelle osservazioni che erano pervenute, è stato consegnato dalla società incaricata, la TPS, all'inizio di febbraio 2021. A quel punto, ed eravamo poi al mese di marzo del 2021, la Giunta si è rifiutata di approvare la proposta di deliberazione che avevo presentato, non certo per approvare il piano, ma semplicemente per avviare la procedura di valutazione ambientale strategica, la consultazione pubblica sulle ricadute ambientali del piano, e ora, a quasi un anno da quel blocco, siamo ancora fermi.

Come gruppo di Progetto Civico Progressista abbiamo portato il tema all'attenzione dell'ultimo Consiglio attraverso un emendamento al DEFR che è stato respinto con trentatré astensioni. Chiedevamo, con quella proposta, di inoltrare la bozza del Piano regionale trasporti alla VAS entro gennaio 2022 e chiedevamo l'approvazione dello stesso entro i primi sei mesi dell'anno; una richiesta che ci pareva e ci pare del tutto ragionevole, che era praticabile, ma che è stata bocciata.

Ora però c'è una novità: a fine dicembre, più precisamente il 28 di dicembre, abbiamo letto sugli organi di informazione una dichiarazione del Presidente, formulata durante la conferenza stampa di fine anno, che riporto: "Abbiamo diversi piani in fase di approvazione che in questo momento devono essere chiusi con una programmazione rapida. Il Piano regionale dei trasporti è rimasto in Commissione dopo le dimissioni di Minelli e c'è necessità di riportarlo in Consiglio entro febbraio e trovare l'approvazione". Come ho detto anch'io poc'anzi, il PRT è fermo ma non da maggio, mese a cui risalgono le mie dimissioni, bensì da quasi un anno per la semplice ragione che non si è voluto deliberatamente mandarlo avanti. Il Presidente e Assessore dice una cosa errata quando afferma che il piano deve ritornare in Consiglio, per la semplice ragione che non c'è mai approdato in Consiglio il Piano regionale dei trasporti. Ma soprattutto dice una cosa totalmente errata, anzi, in realtà impossibile da realizzare, laddove afferma che entro febbraio bisogna trovare l'approvazione. Ci vogliono sessanta giorni, due mesi, solo e soltanto per la presentazione delle osservazioni nell'iter di VAS, dopo la delibera di Giunta che istituisce la VAS stessa, ma il piano non ha nemmeno ancora iniziato quel percorso. È un'affermazione grave, a mio avviso, quella del Presidente e non è neanche nuova.

Nella seduta del Consiglio del 22 settembre scorso, rispondendo ad una interpellanza della collega Foudraz sul piano generale del traffico urbano di Aosta, il Presidente ha fatto riferimento al PRT, evidenziando come lo stesso sia già stato sottoposto all'esame della Commissione consiliare competente e dovrà essere definito entro quest'anno; quest'anno vuol dire il 2021. Il PRT non è stato approvato nel 2021, non lo sarà nemmeno nel febbraio del 2022, neppure a marzo, per una questione matematica. Noi vorremmo sapere quando e per sapere questo è indispensabile conoscere quando sarà approvata la deliberazione di Giunta che darà avvio alla procedura di VAS per il PRT. Da quel momento bisognerà calcolare, per arrivare all'approvazione del piano vero e proprio, almeno cinque mesi.

In secondo luogo, quello che vogliamo sapere è se si intende giungere all'approvazione da parte del Consiglio del PRT entro il primo semestre del 2022 come prevedeva, né più né meno, l'emendamento al DEFR che è stato respinto dalla maggioranza. In un semestre è possibile farlo, prima no, non ci sono i tempi. C'è una bozza di delibera di Giunta per avviare la procedura di VAS, c'è ed è pronta, è una delibera che è ferma da marzo 2021, da dieci mesi: basta approvarla. Parlo della delibera per l'avvio della procedura di VAS, non dell'approvazione del piano, e dopo cinque o sei mesi si può arrivare a una conclusione, ma senza quel passo si arriverà, alla fine del primo semestre del 2022, senza che la Regione sarà riuscita ad avere un Piano regionale dei trasporti approvato.

Presidente - Per la risposta il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Ringrazio la collega Minelli che permette di fare il punto sulla questione PRT. Non vorrei ripartire con le premesse che ho già fatto, ovvero che sia più semplice dai banchi dell'opposizione tirare per la giacca l'esecutivo su quello che non viene fatto o sulla tempistica allungata, piuttosto che cercare di portare avanti le questioni quando se ne aveva l'occasione; non voglio ripeterlo e non voglio assolutamente aprire una polemica in questo senso.

Quello che posso dire è che credo, senza voler essere presuntuoso, di conoscere le procedure amministrative e la matematica almeno quanto lei. Adesso non ricordo esattamente cosa ho detto, i giornalisti ovviamente riportano con delle interpretazioni, posso anche averlo detto, può darsi che in una intervista abbia detto qualcosa di poco preciso ma, ripeto, non mi ricordo esattamente, ma so benissimo e conosco bene le procedure che porteranno all'approvazione del Piano regionale dei trasporti.

Io quello che ho sempre detto in Consiglio - ed è quello che volevo dire anche in conferenza, anche se è stato interpretato male - è che va ripreso l'iter che deve portare all'approvazione e va ripreso da dove l'abbiamo lasciato e da dove l'abbiamo lasciato in maniera condivisa con lei quando era assessore, ossia quello di un passaggio in Commissione, che è un organismo del Consiglio fino a prova contraria, ancorché un passaggio informale, per avere una condivisione delle macro linee, prima di scaricare il documento in Giunta per l'avvio della VAS. Questo è quello che avevamo concordato insieme e quello che avevamo deciso di fare. Questo iter si è fermato in Commissione con le sue dimissioni e da lì dobbiamo ripartire. Con il Presidente di Commissione ci siamo parlati, anche facendo il punto a inizio anno sulle tempistiche e sulle priorità da portare avanti nei primi mesi dell'anno, quindi credo che in una delle prossime sedute della Commissione verrà ripresa questa discussione sul PRT.

È inutile dirlo, non lo sto neanche a ribadire, che siamo ben consci del fatto che il piano vada approvato in tempi brevi. Il fatto che non abbiamo approvato il vostro emendamento è dovuto anche al fatto che credo che il mondo sia anche cambiato in questi due anni e non possiamo fare finta che non sia così. Andrebbe fatta un'analisi probabilmente un pochettino più aggiornata rispetto alla situazione attuale anche dei trasporti, dopo quello che sta succedendo, e parlo non soltanto di modifiche a livello tecnologico, che comunque ci sono state e sono in corso da quando si è avviato lo studio del piano, ma anche più in maniera contingente legato alla pandemia, quello che la pandemia sicuramente ha insegnato anche per quanto riguarda le strategie di mobilità e dei trasporti. Questo è un aspetto che non possiamo fare finta di non vedere e non affrontare: impegnarci in una tempistica aritmetica non aveva senso. Questo è il motivo per il quale non abbiamo approvato questo emendamento.

Rispondendo alle domande, siamo ovviamente impegnati, ripeto, facendo il punto sulle priorità dell'inizio anno. Metteremo in calendario un passaggio in Commissione e poi successivamente, a seguito di quello che si deciderà di fare a livello di analisi in Commissione, una tempistica precisa per il passaggio in Giunta e l'avvio della valutazione ambientale strategica.

Presidente - Per la replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - È chiaro, da quello che lei dice, che a febbraio non ci sarà nessuna approvazione, forse neanche la ripresa dell'iter, a questo punto, se bisogna tener conto di una pandemia che ormai è diventata su tutta una serie di questioni in parte un alibi, in parte un sostegno a certe scelte.

Lei dice: "Non si è voluto approvare l'emendamento perché il mondo è cambiato e quindi darsi una tempistica precisa sarebbe una cosa scorretta". Io quello che capisco è che ancora una volta si rinvia, ancora una volta si demanda, ancora una volta non si ha la volontà di andare avanti.

Torno a dire una cosa che ho ripetuto più e più volte: questo piano, così come è stato consegnato nella sua bozza, perché si tratta di una bozza, deve essere sottoposto a delle valutazioni. La procedura di VAS - e lo stiamo vedendo con il Piano dei rifiuti - non è in automatico l'approvazione di un piano, si può rivedere. Di conseguenza, pensare ora, da quello che lei dice, a fare una revisione preliminare prima ancora di avviare questo piano di procedura di VAS, vuol dire perdere altri mesi - ma tanti! - perché l'iter della VAS sarebbe di due mesi, ma non sono nemmeno due mesi giusti, perché quelli sono soltanto il tempo per l'elaborazione delle osservazioni. Da quando la Giunta adotta, deve passare un mese perché la società che ha redatto il piano deve presentare la relazione di accompagnamento dove è già possibile dire delle cose. Poi, due mesi per le osservazioni, un mese per valutarle; lo stiamo vedendo adesso con il Piano dei rifiuti: le osservazioni sono arrivate al 19 di novembre, oggi siamo a metà gennaio e abbiamo appena iniziato a riesaminare, e poi arriverà alla Commissione. Questo se si decidesse di mandare a procedura di VAS il piano attuale, ma non è questa la decisione, da quello che ci ha appena finito di dire. Altro che febbraio per ricercare l'approvazione! Andremo molto molto più avanti!

C'è però una cosa che vorrei puntualizzare. Lei ha detto che l'iter si è fermato con le mie dimissioni e che avevamo condiviso un passaggio in Commissione. Io le ricordo che il passaggio in Commissione c'è stato, l'ultimo verbale della Commissione che si è occupata di questo è del 28 o del 29 di aprile, non mi ricordo, ed era stato richiesto di formulare delle osservazioni, se lo ricorderà anche lei, lo avevamo condiviso, entro il 30 di aprile. Di osservazioni - l'ho già detto in quest'aula - ne è pervenuta una, quella del collega Aggravi, che è stata immediatamente inserita nel piano, e se ne fossero arrivate delle altre sarebbero state prese in considerazione, almeno fintanto che ero lì lo avrei fatto e si sarebbero discusse, ma non è arrivato nulla! Questo la dice lunga sul fatto che non c'era e non c'è, ma non c'era soprattutto in quel momento, nessuna volontà di tenere in considerazione un documento che non avevo chiesto io di redigere, perché quel documento è stato seguito dai miei predecessori dal 2017 al 2019. Si è interrotto all'inizio del 2020 perché il Consiglio si è sciolto, ma tutto l'iter era stato fatto. Qui si continuano ad accampare delle scuse, perché ci sono delle volontà, ci sono persone che hanno messo i bastoni fra le ruote, hanno messo i paletti, hanno messo le zeppe, e continueranno a farlo. Almeno, non andiamo in conferenza stampa di fine anno a raccontare alla gente che si va alla ricerca dell'approvazione da febbraio in avanti, perché è una falsità.