Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1158 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1158/XVI - Interpellanza: "Avvio di interlocuzioni con Trenitalia per risolvere il problema del sovraffollamento sui treni regionali".

Bertin (Presidente) - L'assessore Caveri è rientrato, ma finiamo magari con le iniziative indirizzate al Presidente della Regione, ai punti n. 36 e n. 37 dell'ordine del giorno, e poi torniamo n. 30. Punto n. 36 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Prima della presentazione dell'interpellanza, vorrei far pervenire al Presidente facente le funzioni di assessore alcune fotografie inerenti al tema che tratteremo.

Già nella seduta consiliare del primo dicembre 2021, grazie a una iniziativa del collega Perron, come gruppo Lega avevamo evidenziato il problema del sovraffollamento dei treni regionali in determinate fasce orarie, in particolare per quanto riguarda i treni domenicali in partenza da Aosta e diretti a Torino Porta Nuova, utilizzati per la maggior parte da studenti universitari. Una criticità, stando alla risposta del Presidente, dovuta anche al numero di turisti di rientro dai mercatini di Natale, evidenziando che la soluzione al problema si sarebbe manifestata nella seconda metà dell'anno, quando si avrà a disposizione un maggior numero di mezzi.

Come gruppo auspichiamo che tale problema venga risolto quanto prima. Allo stesso tempo vogliamo segnalare anche un'altra problematica riguardante la tratta Pont-Saint-Martin-Aosta, ossia quella che viene utilizzata dai pendolari che, per motivi di lavoro e di studio, prendono il treno delle ore 07:00 per recarsi al lavoro. Il fatto di vedere persone ammassate, pur rispettando le linee guida e i vari protocolli sanitari, ci lascia un po' perplessi. Non sarebbe più opportuno aggiungere più vagoni, invece di sopprimere il numero di carrozze?

Quanto riportato nella nostra interpellanza ci è stato riferito da chi prende abitualmente il treno per motivi di lavoro da circa quindici anni: una situazione già critica, e le conseguenze della pandemia in corso non hanno fatto altro che peggiorare il servizio. Per non parlare dei ritardi, sempre sulla stessa tratta, che si manifestano a causa del passaggio a livello di Montjovet, in quanto le barriere molte volte rimangono aperte bloccando i treni nelle stazioni vicine, che devono attendere la chiusura prima di poter riprendere la marcia, causando così ritardi abissali. Evidenziando queste problematiche, rimane chiaro ed evidente che i passeggeri che utilizzano questo servizio si ritrovano a dover viaggiare in pessime condizioni e molte volte al limite della sopportazione.

In merito a queste considerazioni, interpelliamo dunque l'assessore competente per sapere se tali segnalazioni corrispondono al vero, quale sia l'intenzione dell'Amministrazione regionale per garantire il regolare funzionamento del servizio, per quale ragione siano stati modificati gli orari delle corse mattutine e se sia intenzione dell'Amministrazione interloquire con Trenitalia, al fine di aggiungere vagoni per garantire il necessario distanziamento sociale ed evitare così il sovraffollamento dei mezzi.

Presidente - Risponde il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Ringrazio il collega Ganis anche per le foto che mi ha fatto pervenire.

Prima di entrare in modo puntuale nelle risposte che gli uffici mi hanno preparato, perché fanno riferimento a una casistica e a dei dati molto precisi, quindi leggerò le risposte che mi sono state preparate, come ho già avuto modo di dire in almeno tre o quattro iniziative simili, riguardo al fatto, ma lei in parte l'ha ricordato nella sua illustrazione, che ci siano utenti in piedi non significa automaticamente che ci sia un superamento dell'80 percento della capienza. Dove si può gli utenti devono potersi sedere, queste foto immagino che siano state fatte in salita, ma questo è un caso specifico in cui c'è stata effettivamente una problematica legata a un ritardo. Ci sono i dati e non sono, per fortuna, questioni che si prestano a interpretazioni.

Si ricorda che, ad esempio, i treni bimodali che hanno 175 posti a sedere, hanno una capienza complessiva di 263, quindi quasi la metà degli utenti possono stare in piedi, questo nell'80 percento previsto dalla normativa attuale, almeno nella zona bianca e nella zona gialla in cui ci troviamo. Peraltro, in questi giorni stiamo discutendo dell'opportunità di portare questo 80 percento anche in zona arancione, visto il fatto che c'è l'obbligo di green pass rafforzato, eccetera; ma questo è un altro capitolo. Al di là di questo caso specifico, il fatto di vedere cento persone in piedi, non vuol dire che su quel treno lì c'è un sovraffollamento; questa è la premessa.

Per quanto invece riguarda le richieste puntuali, vado in ordine. Se tali segnalazioni corrispondono al vero: in assenza di specifiche segnalazioni puntuali, è impossibile confermarle o smentirle; quello che si può fare invece è un'analisi generale sui treni del mattino in cui i dati di frequentazione sono costantemente monitorati da parte di Trenitalia. La prima parte della mattinata, indicativamente tra le ore 06:00 e le 09:00, corrisponde a una fascia oraria di punta, in cui le frequentazioni raggiungono i valori massimi giornalieri. Ciò accade per i treni gestiti dalla Regione, sia su quelli diretti ad Aosta, sia su quelli diretti a Torino. Nella seconda parte della mattinata invece ci sono meno viaggiatori e non si verificano problemi di affollamento; questo è abbastanza evidente.

Per quanto riguarda i treni diretti ad Aosta, in questa fascia vengono monitorati in modo particolare i treni che con l'orario attuale arrivano nel capoluogo regionale rispettivamente alle ore 07:20, 07:38 e 08:36. Per quanto riguarda i treni diretti ad Aosta, nel periodo tra il 13 e il 31 dicembre, in un unico caso, quello citato nell'interpellanza, cioè il treno in arrivo ad Aosta alle ore 07:20 di martedì 21 dicembre, si è raggiunta la capienza massima del treno, cosa che ha portato Trenitalia a incanalare alcuni passeggeri sul treno successivo. Va evidenziato che quanto avvenuto il 21 dicembre è stato dovuto a una irregolarità della circolazione causata da un guasto a un deviatore a Settimo Torinese, che ha determinato un ritardo superiore a trenta minuti sul terreno in questione, sul quale si sono concentrati anche i passeggeri che erano in stazione ad attendere i treni successivi.

Per quanto riguarda i treni diretti a Torino nella fascia di punta, vengono monitorati in modo particolare i due treni che con l'orario attuale arrivano nel capoluogo piemontese rispettivamente alle ore 07:35 e alle ore 08:40. Sempre nel periodo tra il 13 e il 31 dicembre i dati trasmessi da Trenitalia testano che non è mai stata superata la capienza del treno. Escludendo le vacanze natalizie, è capitato frequentemente invece che sia stato superato il numero dei posti a sedere, come dicevamo prima, il che costringe alcuni passeggeri a viaggiare in piedi, situazione che comunque rispetta le normative di contrasto al Covid, pur non garantendo le condizioni migliori di comfort a bordo. Va tuttavia precisato che ciò avviene sostanzialmente nella tratta tra Chivasso e Torino; accade che i passeggeri di Chivasso, pur a fronte di altri treni più capienti in orario simile, cercano di viaggiare sui treni valdostani, oppure che siano convogliati su treni valdostani in occasione di ritardi o soppressioni di altri treni piemontesi, quali ad esempio il Milano-Torino. A ogni modo, in condizioni normali, nelle ore di punta salgono a Chivasso tra i sessanta e i centodieci passeggeri i cui biglietti vengono computati nell'ambito del contratto della Regione Piemonte. Su questo avevamo avuto anche, nell'ambito dell'incontro con l'assessore Gabusi, un confronto anche rispetto a qualche piccola modifica di orario che permettesse di convogliare la maggior parte degli utenti che salgono a Chivasso sui treni Milano-Torino, facendo coincidere in maniera diversa l'arrivo del treno da Ivrea rispetto a quello che arriva da Milano.

Si chiede poi quali siano le intenzioni dell'Amministrazione regionale per garantire il regolare funzionamento del servizio. Il servizio ferroviario si svolge su un'infrastruttura gestita da RFI in qualità di concessionario dello Stato, sulla quale viaggiano anche treni che non sono commissionati né controllati dalla Regione e la circolazione dei treni è regolata da un complesso sistema di norme su cui la Regione non può intervenire direttamente, al di là di azioni generali di dialogo con i gestori per stimolarli al presidio e alla buona gestione della rete. Ciò premesso, la Regione si è dotata di un contratto di servizio che prevede, nei confronti di Trenitalia, un sistema di penali e premi in base ai parametri di puntualità e affidabilità del servizio e anche alcune specifiche penali per i treni che presentano ricorrenti situazioni di affollamento. Tali penali e premi vengono calcolati annualmente e nelle prossime settimane saranno calcolati per il 2021.

Rispetto ai problemi puntuali di affollamento, la Regione dialoga costantemente con Trenitalia con cui ha predisposto alcuni bus di rinforzo, per esempio a supporto del primo treno per Torino. Peraltro, specialmente con riferimento alla tratta Ivrea-Torino, i bus di rinforzo riscuotono poco successo, perché gli utenti preferiscono viaggiare in piedi sul treno o utilizzare altri treni disponibili su tale tratta.

Si chiede poi per quale ragione siano stati modificati gli orari delle corse mattutine, questione di cui abbiamo già parlato. Con l'orario entrato in vigore il 12 dicembre scorso gli orari delle corse mattutine dei treni diretti ad Aosta non sono stati cambiati in modo significativo, salvo per l'ultimo che è stato posticipato di quindici minuti. Ad oggi non sono pervenuti reclami su tali modifiche. Per quanto riguarda invece i treni diretti a Ivrea non ci sono state modifiche e per ciò che attiene ai treni diretti a Torino invece è cambiato in modo significativo l'orario del treno che arriva a Torino alle ore 07:35. Tale cambiamento è stato introdotto per evitare la rottura di carico a Ivrea e togliere le fermate di Strambino, Caluso e Montanaro, allo scopo di ridurre di circa venticinque minuti i tempi di percorrenza tra Aosta e Torino. Su tale modifica, che è evidentemente vantaggiosa per i viaggiatori valdostani, che possono partire venticinque minuti dopo dalla stazione di Aosta per arrivare allo stesso orario a Torino, ci sono state una serie di proteste da parte degli utenti piemontesi e, a mia memoria, c'è la richiesta di un utente valdostano che lavora a Pont-Saint-Martin, al quale faceva più comodo partire venticinque minuti prima.

Si chiede poi se sia intenzione dell'Amministrazione interloquire con Trenitalia al fine di aggiungere vagoni per garantire il necessario distanziamento sociale ed evitare così il sovraffollamento dei mezzi. La Regione interloquisce regolarmente con Trenitalia per modificare il servizio nel rispetto dei criteri di riempimento e distanziamento previsti dalla normativa di contrasto alla pandemia; l'aggiunta di vagoni però non è più praticabile sui treni moderni che sono caratterizzati da una composizione bloccata. Per questo motivo le misure nel breve periodo si limitano all'ottimizzazione degli orari e all'utilizzo, ove necessario, di bus di rinforzo, come abbiamo detto. L'aumento della capienza richiede invece l'utilizzo di treni più grandi, oppure di due treni attaccati, la cosiddetta doppia composizione. Poiché al momento ci sono soltanto cinque treni bimodali, tali opzioni non sono oggi praticabili, se non reintroducendo la rottura di carico, ovvero un disagio che la Regione ha cercato di contrastare in ogni modo negli ultimi dieci anni, oltretutto con l'utilizzo di treni più vecchi e meno confortevoli.

Con l'arrivo di nuovi treni bimodali acquistati da Trenitalia e ancor più con la successiva acquisizione degli ulteriori tre treni bimodali finanziati dallo Stato, che sono oggetto di una convenzione firmata nel mese di dicembre con il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile, si prospetteranno maggiori opzioni per incrementare la capacità di trasporto nelle ore di punta. Resta però da evidenziare che i treni che partono da Aosta non potranno mai soddisfare da soli le esigenze di trasporto della comunità chivassese, che rientrano nella mobilità suburbana di Torino, i cui rilevanti numeri in gioco richiedono un sistema di trasporto diverso e l'impiego di treni differenti. Si tratta di esigenze di trasporto che, peraltro, non competono alla Valle d'Aosta e di cui la nostra Regione non può farsi carico e sono stati oggetto anche di confronti di cui facevo cenno poco fa.

Presidente - Per la replica consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - La mia premessa sarà un po' diversa dalla sua, nel senso che gli utenti possono stare in piedi, certo, ma lo vada a raccontare a chi viaggia ogni giorno in condizioni disumane, come ho detto, e che guasto dopo guasto forse arriveranno a destinazione. Lei ha parlato della volontà di ottimizzare il servizio e di come intervenire nel breve tempo, giustamente, ponendo mezzi più utili per evitare i sovraffollamenti, ma nessuno ha mai parlato di controllo dei biglietti. È mai possibile che sulla tratta valdostana, sia in andata che in ritorno, il biglietto non venga mai controllato da parte degli addetti?! Forse un maggior controllo, anzi, un controllo vero e proprio, eviterebbe a chi ama viaggiare gratis di salire sui mezzi trasporto, dando così la possibilità a chi paga il biglietto di viaggiare in treni forse meno affollati e forse trovare anche un posticino per sedersi. Queste considerazioni sono frutto di lamentele da parte di chi utilizza questo mezzo da anni e, mi creda, le persone che controllano i biglietti sono difficilmente reperibili, o meglio, invisibili sul treno.

Vorrei inoltre portare all'attenzione in questo Consiglio un articolo apparso proprio oggi, mercoledì 12 gennaio, dal quale vorrei estrapolare alcuni passaggi. Una giovane studentessa percorre la tratta Aosta-Pont-Saint-Martin andata e ritorno e scrive: "Da Aosta a Pont-Saint-Martin il capotreno si vede solo quando si arriva nelle stazioni e forze dell'ordine non ce ne sono. Non viene controllato nemmeno il biglietto". Come raccontano i ragazzini che viaggiano da Aosta a Verrès ogni giorno, è ormai diventata la prassi: "C'è un controllo una volta ogni morte di Papa e si potrebbe anche viaggiare senza". Altri ragazzi: "Noi siamo qui tutti con il green pass rafforzato e mascherine FFP2, sono misure inutili, ma questa mattina eravamo ammassati in una situazione delirante che si ripete spesso, sovente sul treno delle ore 06:40", quello che forse lei non prende, nemmeno io, però ogni tanto vedrò di prenderlo, "Ci sono il doppio di persone, perché ci sono problemi sul treno prima, siamo stipati come sardine. Una volta su certe tratte c'erano dei pullman aggiuntivi per far viaggiare più distanziate le persone". Questa è la situazione attuale. Crediamo che una soluzione nell'immediato vada presa al fine di addivenire a una soluzione certa.

Presidente - Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 18:35 alle ore 18:49.