Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1153 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1153/XVI - Interpellanza: "Ragioni della modifica dei requisiti dell'avviso di selezione pubblica per l'incarico di direttore del Forte di Bard".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Siamo al punto n. 26 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Riporto integralmente una lettera che era stata riportata su alcune testate giornalistiche in data 9 dicembre 2021, perché molto interessante.

"Il caso della recente nomina di un dirigente scolastico di liceo, senza pregresse esperienze museali, alla direzione del Forte di Bard, riapre il dibattito sulla figura e le competenze necessarie per dirigere un museo. Non intendiamo discutere la scelta di una persona che vanta un curriculum di rispetto nel proprio ambito disciplinare e una particolare conoscenza del mondo della formazione scolastica, ma non possiamo tacere su una nomina che presenta chiare difformità con i criteri individuati da ICOM che è il Consiglio internazionale sui musei, nella sua carta nazionale delle professionalità museali del 2006, standard di riferimento per la definizione dei profili e delle competenze delle diverse figure professionali in ambito museologico. Ricordiamo che il Forte di Bard è accreditato ICOM.

Su tutto preoccupa che questa decisione confermi la tendenza, sempre più diffusa, di sacrificare le competenze specialistiche negli istituti culturali a favore di competenze di altro tipo. Il tema è di grande attualità se consideriamo la recente nomina di un docente universitario senza esperienze pregresse al Museo Diocesano di Trento, ma facciamo un passo indietro. Il 25 gennaio 2021 viene pubblicato l'avviso di selezione di conferimento incarico di direttore dell'Associazione Forte di Bard in cui all'articolo 4 "Requisiti di ammissione" si richiede il possesso di una laurea specialistica in ambito del management della gestione dei beni culturali, come specificato nell'articolo 13, e di una comprovata qualificazione professionale in materia di management o tutela e valorizzazione dei beni culturali del territorio.

Dopo la valutazione dei curricula e l'accertamento linguistico, accedono al colloquio orale la direttrice allora in carica e le quattro firmatarie di questa lettera. La prima non si presenterà al colloquio e nessuna delle candidate esterne risulterà idonea.

Il 14 maggio 2021 viene pubblicato un nuovo avviso di selezione pubblica per incarico di direttore dell'Associazione Forte di Bard dove tra i requisiti di ammissione, sempre all'articolo 4, a differenza del primo bando, è indicato che le classi di laurea ammesse sono ingegneria gestionale, scienze dell'economia, scienze delle pubbliche amministrazioni, scienze economiche per l'ambiente e la cultura, scienze economiche aziendali o giurisprudenza, e come esperienza professionale è richiesta una generica particolare e comprovata qualificazione professionale e manageriale, non più questa volta nella gestione dei beni culturali, escludendo di fatto le candidate finaliste del primo bando e ogni professionista del settore culturale e museale.

Il nuovo bando e i nuovi requisiti, che hanno portato alla selezione e all'affidamento dell'incarico a un dirigente scolastico, violano il punto 1 dell'articolo 26bis dello stesso statuto dell'Associazione Forte di Bard, che indica come l'incarico deve essere affidato a persone in possesso di laurea specialistica o magistrale o titolo equivalente, nonché di particolare e comprovata qualificazione ed esperienza professionale nella direzione e/o gestione di poli museali o culturali.

In una recente comunicazione apparsa sul suo sito Internet ICOM ricorda che l'intera comunità musicale internazionale riconosce quanto il profilo ideale di un direttore di museo oggi comprenda competenze plurime, considerata la sempre maggiore complessità delle funzioni museali e l'ampliamento dei servizi erogati. Il direttore di un'istituzione culturale deve sapersi rapportare con una molteplicità di soggetti pubblici e privati, gestire una contrattualistica in continua evoluzione, deve saper dar conto secondo i criteri dell'accountability previsti per i bilanci sociali e i bilanci di sostenibilità.

Certamente bisogna prendere atto dell'importanza crescente che hanno assunto questa responsabilità giuridico-amministrative ed economico-gestionali, ma il museo non può privarsi di una direzione che primariamente sia competente e finalizzata alla realizzazione di un progetto culturale e alla valorizzazione di collezioni; caratteri questi che obbligano una conoscenza profonda della natura, storia, valori, significati e della loro relazione con i contesti sociali e del patrimonio culturale diffuso e coerente con la missione dell'istituzione. Non è sufficiente per questo far ricorso a un curatore, occorre che nella figura professionale del direttore si compongano la capacità di interpretare il mandato culturale dell'ente museale e la capacità di metterlo in pratica mediante un'adeguata programmazione. Si tratta pertanto di porre nelle stesse mani la progettazione e l'attuazione, ricercando e verificando nel tempo, sulla base di una missione ben chiara e obiettivi culturali e sociali definiti, la sostenibilità economica modellando l'organizzazione del lavoro e attivando le indispensabili relazioni interne ed esterne.

Chiaramente la capacità o il compito di presiedere alla funzionalità amministrativa ed economica dell'ente non è sufficiente per tale complesso compito, per questo in una sua recente comunicazione ICOM Italia afferma di guardare con perplessità e preoccupazione alcune distorsioni di fondo operate da talune amministrazioni sui soggetti gestori dei musei. Tra queste: la sottovalutazione della necessaria qualificazione tecnico-scientifica del direttore a favore di una generica competenza amministrativa; la scissione tra direzione scientifica - attribuita spesso senza remunerazione o con compensi irrisori - e le responsabilità effettive di gestione, posti in capo a dirigenti amministrativi, come ripetutamente rilevato in numerosi bandi; infine l'assoluta assenza di un direttore spesso sostituito con incarico professionale di funzionario. ISTAT documenta l'assenza di un incarico formale di direttore nel 60 percento dei musei italiani. ICOM ricorda infine che la figura del direttore è individuata come essenziale e inderogabile tra i requisiti per l'accreditamento del sistema museale nazionale.

Nell'associarsi alle preoccupazioni espresse da ICOM, riteniamo sia quanto mai attuale una riflessione attenta e serena su questi temi, al fine di diffondere la consapevolezza che la sopravvivenza e lo sviluppo dei musei dipende in gran parte dalle qualità e capacità del suo direttore".

Questa era la lettera pubblicata. Inoltre consideriamo che ci viene riferito, non lo sappiamo e chiediamo appunto lumi anche su questo, che il nuovo direttore sarebbe intenzionato a lasciare l'incarico e per questo chiediamo: se il Governo regionale sia a conoscenza di quali siano state le ragioni che hanno portato alla modifica dei requisiti dell'avviso di selezione pubblica per l'incarico di direttore del Forte di Bard, pubblicato il 14 maggio 2021; se la Regione abbia esercitato un controllo in relazione al bando medesimo e se in futuro abbia intenzione di esercitare maggiori controlli sull'attività svolta; se corrispondono a verità le voci di una possibile rinuncia all'incarico da parte del direttore.

Presidente - Per la risposta l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie consigliera Spelgatti per il quesito. Preliminarmente deve rilevarsi che, in virtù della convenzione siglata con la Regione, all'Associazione Forte di Bard sono affidate molteplici funzioni, tra cui la costituzione di un polo culturale relativo alla montagna, la promozione di attuazione della fruizione pubblica del Forte e dell'area afferente - anche mediante l'organizzazione di mostre, seminari ed eventi culturali - la costituzione di un centro di documentazione della cultura montana e l'istituzione di borse di studio per promuovere la ricerca della cultura montana. Il Forte di Bard statutariamente ha ampie funzioni che non sono solo quelle museali. Tali funzioni implicano la gestione dei musei attivi, quelli delle Alpi, Le Prigioni e Ferdinando, e quelli in corso di ristrutturazione, Alpi dei ragazzi, di spazi espositivi, di attività commerciali, di attività anche di ristorazione alberghiera - un albergo, una caffetteria e un ristorante - e poi degli immobili in concessione di proprietà del Comune di Bard, che sono quattro appartamenti, un ristorante esternalizzato, un hotel da ristrutturare e la relativa attività di manutenzione.

L'associazione si è, di conseguenza, dotata di una struttura organizzativa che prevede, in posizione apicale, la figura di un direttore al quale sono affidate - come previsto dall'articolo 26bis dello statuto - funzioni concernenti sia il programma culturale, sia il programma operativo e finanziario, nonché la gestione del personale e in più degli appalti. Le funzioni assegnate al direttore richiedono pertanto una capacità manageriale estesa e poliedrica.

In merito ai fatti segnalati nella lettera aperta dello scorso 9 dicembre, che lei ha letto nel dettaglio, si precisa quanto segue. La selezione pubblicata il 25 gennaio 2021 richiedeva il titolo di studio della laurea specialistica o magistrale, ovvero diploma di laurea di vecchio ordinamento, e una particolare comprovata qualificazione professionale o in materia di management o in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e del territorio. La selezione prevedeva altresì il possesso di una laurea in ambito di management o di gestione dei beni culturali, ovvero altri titoli di studio afferenti a detti settori. Mi riferiscono che, in conformità al bando, la selezione si è svolta mediante valutazione dei curricula e colloqui sui seguenti argomenti: programmazione bilancio e controllo finanziario, management e organizzazione aziendale, gestione delle risorse umane e valutazione della performance, legislazione in materia di beni culturali e appalti pubblici, patrimonio monumentale culturale italiano con particolare riferimento al Forte di Bard e alla Valle d'Aosta, lingua inglese, principali applicativi informatici. Ancora, mi riferiscono che nessuno dei candidati ammessi alla selezione, tra cui le quattro firmatarie della lettera aperta che lei ha appena letto, ha ottenuto il punteggio minimo che è 24 su 30 richiesto dal bando; in particolare mi dicono che si sono riscontrati punteggi non adeguati relativamente proprio agli argomenti di programmazione, bilancio e controllo finanziario, nonché di legislazione in materia di beni culturali e di appalti pubblici.

Preso atto dell'esito negativo che ha evidenziato la difficoltà di reperire candidati che dimostrassero competenze trasversali per far fronte alla complessità gestionale dell'Associazione Forte di Bard, di cui dicevo prima, complessità derivanti da un bilancio importante e da una serie di compiti gestionali che vanno molto al di là della gestione di un semplice museo, sempre il comitato di indirizzo ha approvato una nuova selezione. In particolare, per quanto concerne il titolo di studio, rilevato che i diversi compiti operativi richiedono una formazione in materie di natura economica, giuridica e gestionale, e che nella prima selezione mi dicono che è emersa una preparazione complessivamente non adeguata agli argomenti di programmazione, bilancio e controllo finanziario, nonché di legislazione in materia di beni culturali e di appalti pubblici, il comitato di indirizzo ha ritenuto opportuno richiedere un titolo di studio connotato da una formazione più improntata agli ambiti gestionali, economici e giuridici.

La selezione prevedeva comunque, ai fini della valutazione, altri titoli quali dottorato di ricerca, diploma di master o specializzazione in materie attinenti all'ambito management della gestione dei beni culturali e pubblicazioni o riconoscimenti scientifici in materie attinenti all'ambito storico artistico, nonché esperienze professionali manageriali nei settori culturali ed artistici. In analogia al precedente bando, la selezione prevedeva la valutazione dei curricula e colloqui sugli stessi argomenti della prima selezione, che sono quelli che le ho testé elencato.

Quanto ai titoli professionali, rilevato che i citati compiti operativi richiedono un'esperienza manageriale e che i colloqui effettuati nell'ambito della prima selezione hanno evidenziato in vari candidati una non elevata capacità di applicazione dei contenuti alle competenze di un ruolo dirigenziale, il comitato di indirizzo - questo mi riferiscono, io poi ovviamente non ho assistito a nulla - ha ritenuto opportuno richiedere un'esperienza manageriale di più ampio profilo. Tutto ciò considerando che, come già evidenziato, al direttore sono affidati rilevanti funzioni di natura gestionale, amministrativa e finanziaria. Sempre il comitato di indirizzo, consapevole del dibattito concernente il bilanciamento tra competenze manageriali e competenze specialistiche nella direzione dei complessi museali, ha ritenuto che le funzioni gestionali non siano meramente comprimarie a quelle culturali; ha pertanto formulato il bando selettivo nei termini indicati. Ciò senza comunque sottovalutare in alcun modo i progetti e i contenuti scientifici e culturali rispetto ai quali, peraltro, è in itinere un processo di riorganizzazione interna, volto a istituire una posizione organizzativa direttiva dedicata espressamente alla gestione delle attività museali ed espositive, per i motivi che le dicevo prima, proprio per la complessità delle due tipologie gestionali, sia la parte artistico gestionale sia la parte amministrativa. Soluzione organizzativa che, considerando le evidenziate funzioni dell'associazione che rendono il Forte di Bard peculiare rispetto ad altre realtà museali, garantirebbe la necessaria efficienza ed efficacia operativa dei vari profili gestionali e culturali.

Da tempo, inoltre, l'Associazione richiede di adeguare lo statuto, che necessita di chiarire meglio competenze e aspetti gestionali, in relazione anche all'esigenza di una revisione della struttura giuridica generale. In merito comunico e la informo che è stato avviato l'iter amministrativo che dovrebbe portare alla trasformazione dell'associazione in una fondazione, con indubitabili vantaggi anche sotto il profilo gestionale e io penso anche qualitativo complessivo.

La domanda numero 2: se la Regione abbia esercitato un controllo in relazione al bando medesima e se in futuro abbia intenzione di esercitare maggiori controlli sull'attività. Come previsto dall'articolo 21 dello statuto, sono componenti di diritto del comitato di indirizzo dell'Associazione Forte di Bard il soprintendente ai beni culturali della Regione Autonoma Valle d'Aosta e il dirigente di primo livello dell'Assessorato al turismo della Regione Autonoma Valle d'Aosta; questo per una scelta, alla quale credo lei abbia peraltro partecipato. Non sono invece inserite nel comitato figure politiche, vista l'innegabile invasività della stessa nella storia complessiva del Forte di Bard, che lei sa bene perché su questo c'è stato un grande dibattito nella legislatura precedente, che io ho seguito anche con attenzione e che condivido. Forse non sarebbe del tutto sbagliato, nella revisione dell'associazione, un maggior coinvolgimento della parte politica, perché effettivamente si è andati probabilmente da un limite all'altro, la quale in ogni caso assume la responsabilità di erogare i contributi finanziari e deve coordinare di fatto l'attività culturale con gli atti di indirizzo presenti nel DEFR e presenti nelle norme di riferimento; ma questa è un'idea e una riflessione che faccio a voce alta. Si rappresenta altresì che, sempre in conformità allo statuto, il soprintendente ai beni culturali della Regione Autonoma Valle d'Aosta è membro di diritto del comitato scientifico dell'Associazione Forte di Bard.

L'ultima domanda: se corrispondono a verità le voci di una possibile rinuncia all'incarico di direttore. Il dottor Fazari è stato assunto a far data dal 16 novembre 2021 con contratto di lavoro subordinato che prevede un periodo di prova di sei mesi, con facoltà per ciascuna delle parti di comunicare, decorso il termine di tre mesi, il proprio recesso. Al momento, da quello che ne sappiamo noi, il dottor Fazari non ha comunicato né ha preannunciato all'associazione alcuna determinazione in tal senso, per cui non le so dire.

Presidente - Per la replica la consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Prendo atto della risposta, che anche in questo caso mi lascia parecchio perplessa. Specifico che quest'iniziativa parte da questa lettera pubblicata sui giornali e di cui si prende semplicemente atto. Specifico ulteriormente che non c'è nessun tipo di preclusione, piuttosto che un qualche cosa che voglia svilire il ruolo e le capacità di questo dirigente scolastico che sicuramente avrà un ottimo curriculum e delle ottime capacità, che nessuno vuole assolutamente mettere in dubbio. Ci sono però dei se e dei ma. Nella risposta che le hanno preparato, con la quale il comitato scientifico ha spiegato come sono andate le cose, ha raccontato la versione di come sia andata poi di fatto la selezione, però non viene data una risposta in relazione a quanto evidenziato dalle firmatarie di questa lettera perché, comunque sia, il problema è che il bando ha violato nei criteri, da quello che viene indicato, sia lo statuto del Forte di Bard sia la carta nazionale delle professionalità museali, calcolando che il Forte di Bard è accreditato ICOM, per cui teoricamente dovrebbe rispettare anche questa carta nazionale. Comunque c'è uno statuto dell'Associazione Forte di Bard che ha dei requisiti specifici, che parlano proprio di "comprovata qualificazione ed esperienza professionale nella direzione e/o gestione di poli museali e culturali". Nel momento in cui si predispone un bando e si rinuncia a questo requisito, ritengo corretta, per lo meno sulla base di quelli che sono i dati che abbiamo in mano, l'osservazione che viene fatta da queste firmatarie della lettera.

Poi c'è un ulteriore problema. La parte museale è la più importante di tutta la struttura del Forte di Bard, ma le altre competenze sono elencate in relazione a tutta la parte economica degli immobili e a tutta la questione che va sull'aspetto più economico e di gestione. Allora mi sorge una domanda: come mai poi chi risulta vincitore, comunque sia, arriva da un'esperienza sicuramente eccelsa, ma come dirigente scolastico? Che cosa ha a che vedere la competenza di dirigente scolastico con tutte le competenze di gestione di immobili, di gestione della caffetteria, di gestione dei poli museali che abbiamo? Questa è una domanda aperta, con un enorme punto interrogativo. Alzo le braccia e dico: "boh, non lo so!".

Sicuramente lei ha perfettamente ragione: si è passati da un estremo all'altro, perché la Regione, visto e considerato che ci mette i soldi, e visto e considerato che il Forte di Bard comunque è un volano per tutta l'economia, per il turismo e quant'altro, della Valle d'Aosta, non è possibile a questo punto non avere più voce in capitolo e più un controllo su quello che viene fatto all'interno del Forte di Bard. Dico questo perché, comunque sia, nel momento in cui mettiamo così tanti soldi e soprattutto nel momento in cui quello è un punto di eccellenza per l'intera Valle d'Aosta, e soprattutto per il fatto che le mostre che vengono svolte lì sono fondamentali per quello che riguarda l'attrattività anche della Valle d'Aosta sotto il profilo culturale, bisogna fare veramente delle riflessioni molto serie per evitare di passare da un estremo all'altro, facendo sì che comunque la Regione che mette i soldi non possa più dire e fare nulla in relazione a un aspetto così importante. Sicuramente dovranno essere fatte veramente delle riflessioni serie, perché sennò si passa da una aberrazione all'altra. Come al solito bisognerebbe trovare poi la giusta via di mezzo per regolare le cose nella maniera più corretta possibile, nell'interesse della Valle d'Aosta e di tutto ciò che il Forte di Bard la rappresenta.