Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1152 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1152/XVI - Interpellanze: "Predisposizione di una nuova legge che preveda sostegni all'economia regionale danneggiata dal protrarsi della pandemia da Covid-19" e "Previsione di nuove misure di ristoro per il settore turistico della montagna".

Bertin (Presidente) - Come detto, i punti n. 23 e n. 25 dell'ordine del giorno sono discussi congiuntamente. Per l'illustrazione si è prenotato il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Direi che si potrebbe cominciare la discussione di questa interpellanza dalle dichiarazioni del Presidente dell'ADAVA di ieri che dice, riferendosi a questa stagione, che si rischia di essere peggio dell'anno scorso. Questa è una dichiarazione che deve far alzare un po' a tutti le antenne, perché il problema è che nessuno si aspettava una stagione invernale di questo genere, perché se da un lato le presenze degli italiani durante il periodo natalizio ci sono state, il gran problema arriva ora ed è stato anche prima del periodo natalizio in cui ci sono state diverse disdette. Il problema arriva ora proprio perché dal punto di vista dei turisti stranieri, questi mancano.

Il problema, rispetto a ciò che è successo l'anno scorso, in cui comunque si era tutti chiusi, quindi non c'erano neanche una gran parte di costi fissi, il personale, la questione delle merci, dei rifornimenti, degli approvvigionamenti, quest'anno invece il personale incide, i rifornimenti e gli approvvigionamenti sono stati fatti, quindi è tutta una serie di costi che peseranno poi sul bilancio di fine stagione.

Ecco perché comunque, un minimo di riflessione va fatto se sia opportuno o meno - ovviamente, bisogna analizzare benissimo i dati e anche le sensazioni che spererei venissero smentite poi nei fatti nelle prossime settimane - pensare a una nuova legge dei ristori, che possa dare delle risposte al mondo del turismo e agli albergatori, ma non solamente, perché sappiamo benissimo che collegate al mondo del turismo qui in Valle ci sono tantissimi altri tipi di realtà.

Poi c'è un'altra questione, in cui direttamente entra in ballo il Governo nazionale, perché noi siamo stati, penso, una di quelle regioni che hanno patito di più l'ordinanza del Ministro della salute del 14 dicembre, che regolava l'ingresso nel territorio nazionale di stranieri.

Chiedo con questa interpellanza essenzialmente due motivazioni. Una l'ho già espressa: se sia intenzione da parte del Governo regionale lavorare su una nuova legge ristori, per cercare di dare un minimo di risposte al settore turistico e non solo, sulla base della legge che è stata approvata l'anno scorso. E poi chiedo - visto che siamo stati tra i più penalizzati dall'ordinanza del ministro Speranza - se siano state fatte delle richieste da parte sua, presidente Lavevaz, o in Conferenza Stato-Regioni o tramite altri canali istituzionali, per avere un altro genere di ristori, visto che siamo stati molto penalizzati su questo. Chiederei dunque queste risposte e anche, bene o male, le tempistiche delle sue richieste, se siano state fatte.

Presidente - Sempre per l'illustrazione il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Non riprendo le parole già dette dal collega Lavy. In questo periodo ho avuto modo di approfondire, anche grazie alla collaborazione di alcuni consorzi turistici, la situazione complessiva di tutto il territorio regionale. Se le feste, come è già stato detto, hanno retto anche e soprattutto grazie al turismo italiano, quello che ci aspetta da oggi in poi è sicuramente una situazione molto delicata e molto preoccupante, anche perché il Ministero della salute, con proprie circolari, ha di fatto complicato e non poco l'arrivo di turisti all'interno del territorio nazionale. Questo va a svantaggio soprattutto della montagna, perché se è vero che la montagna è feste di Natale, è altrettanto vero che, grazie al cielo, la nostra regione ha un turismo invernale abbastanza ampio e abbastanza lungo, che parte da novembre-dicembre e arriva a marzo-aprile o addirittura a maggio. Capite bene che non è sufficiente salvare un mese o venti giorni di feste per salvare la stagione. Questo credo che sia l'elemento centrale su cui dobbiamo riflettere, perché la stagione invernale non è finita il 6 o il 9 di gennaio; il primo step della stagione invernale è finito, ma non è finita la stagione invernale.

Credo che sia giusto andare a fare delle valutazioni in corso d'opera, proprio per cercare di capire come si può arrivare a un sostegno che sia mirato a coloro - quelli che sono gli imprenditori - che hanno deciso di investire e di aprire le loro attività perché, come è già stato detto, i costi per l'apertura, soprattutto delle strutture alberghiere, non che non ci siano costi in tutte le altre attività commerciali, ma le strutture alberghiere hanno dei costi sicuramente a livello anche di personale molto più importanti, sono stati sostenuti e saranno sostenuti durante tutta la stagione turistica, ma mancano i turisti da oggi in poi. Questo credo che vada approfondito.

Come Regione abbiamo approvato la legge n. 15 del 2021, che va a coprire tutte le perdite della stagione 2020/2021 ed è una legge che sicuramente in qualche modo ha dato un aiuto agli imprenditori, ma oggi siamo in una situazione diversa: ti faccio aprire, ti lascio aprire, ma purtroppo, visto le regole che ci sono e vista la situazione che però non dipende dall'imprenditore, non hai gente; quindi hai delle perdite, se lo raffrontiamo a quella che era la stagione 2019/2020. In più ci mettiamo che nel 2020 non hai potuto lavorare, ti abbiamo dato dei ristori ma questi ristori servono a malapena, o meglio, non sono neanche sufficienti a coprire i costi fissi con la struttura chiusa; adesso hai dei costi sicuramente più importanti, dei costi fissi, per tenere aperta la struttura.

Credo che sia interessante e necessario iniziare questo dibattito e capire quali siano i limiti e i margini su cui si vuole lavorare, anche perché come Regione abbiamo sospeso il pagamento della quota capitale delle rate con dei contratti di mutuo con Finaosta fino al 31 ottobre 2022, ma tantissimi albergatori che ho contattato in tutta la regione mi hanno sottolineato che questa data è assolutamente insufficiente vista questa situazione; altresì alcuni mi hanno sottolineato che sono così svantaggiati coloro che hanno appena aperto il mutuo, quindi hanno una quota interessi molto elevata, ma che, aimè, si trovano nella stessa situazione degli altri. Questi sono coloro che magari hanno investito durante il Covid o appena prima del Covid e oggi si trovano a dover pagare una quota interessi, perché quella non è sospesa, la quota capitale che viene sospesa è inferiore in quel caso, però a fronte di poche entrate. É una situazione sicuramente molto delicata.

Per questo motivo chiediamo quali sono le intenzioni della Giunta regionale proprio per capire come si intende agire, sia dal punto di vista della sospensione delle rate per Finaosta, che ha necessità di trovare copertura, sia di andare ad avere tutti i dati necessari per poi poter sostenere. Il che non vuol dire andare a sovvenzionare le attività commerciali, ma sostenere coloro che, nonostante tutto, a fine stagione purtroppo avranno delle perdite non per colpa loro, perché sono rimaste aperte, hanno dato un servizio alla comunità e al tessuto economico, ma purtroppo, a causa di tutta l'evoluzione della pandemia e dei vari decreti che si susseguono, non hanno avuto gente e turisti. Questo credo che sia una questione che come Consiglio regionale e come Governo regionale in prima battuta dobbiamo assolutamente affrontare.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Rispondo insieme al collega Guichardaz anche per il primo quesito, quello che riguarda l'attività del Presidente all'interno della Conferenza Stat-Regioni. È il frutto di un lavoro che il Presidente fa insieme agli assessori ed evidentemente lo porta poi all'attenzione di tutti gli altri presidenti, per far sì che oltre all'attenzione in termini di emergenza sanitaria, ci sia sempre un'attenzione su tutti gli aspetti economici.

Giustamente viene richiesto al primo quesito qual è l'attività che si sta facendo. Direi che noi non possiamo rispondere con delle date, in quanto è un'attività che si svolge più volte durante la settimana, però il lavoro politico che il Governo regionale fa attraverso il Presidente nella Conferenza Stato-Regioni è quello di mantenere il livello sul doppio binario: uno è quello dell'attenzione ai ristori nazionali, che devono riguardare in maniera trasversale i settori, per quelle norme che in qualche maniera non possono essere assunte a livello regionale. Mi riferisco in questo momento, per esempio, alla questione della cassa integrazione dei lavoratori nel settore turistico, se dovesse inasprirsi ancora di più la situazione legata alla crisi sanitaria che è in corso. In questo senso c'è un lavoro e credo che un po' tutti abbiamo letto in questi giorni sui media che lo stesso Governo sta lavorando alla previsione di uno scostamento, per cercare di trovare delle risorse che siano di sostegno al settore turistico che, per quello che ci riguarda, è legato in maniera particolare alla peculiarità del territorio valdostano, che è inserito nel sistema montagna, ma oggi la mancanza della presenza di turisti stranieri in montagna, come nelle città turistiche, sta determinando una pesante situazione per le aziende. È un lavoro costante, un lavoro di stimolo e allo stesso tempo è un lavoro che deve poi guardare a livello regionale.

Il secondo quesito è quello più puntuale, per quello che mi riguarda: se vi sia l'intenzione, da parte del Governo regionale, di lavorare a una nuova legge per predisporre misure a sostegno dell'economia regionale, conseguentemente al protrarsi della pandemia. Intanto, ho avuto da poco alcuni dati sui primi giorni di lavoro della stagione invernale degli impianti a fune e direi per ora, per fortuna, sono dati ancora rassicuranti: stiamo parlando di una stagione che a oggi ha portato a un incasso di 29,3 milioni di euro al 7 gennaio e si posiziona sulla stagione 2018/2019. La stagione 2019/2020 è stata eccezionale con tanta neve, con una situazione completamente diversa. Oggi, in assenza di neve, con Covid che blocca comunque la mobilità delle persone, in particolare con l'assenza degli stranieri, direi che per quanto riguarda il settore impianti a fune è un risultato di tutto rispetto, che ci porta a un più 5 percento sugli incassi rispetto al 2018/2019 e a un più 4 percento sugli ingressi. Un dato poi di particolare rilievo è quello di Cervinia che addirittura ha un fatturato maggiore del 2019/2020 per più di 1 milione di euro.

Con questi primi dati, che non ci devono assolutamente tranquillizzare, perché da oggi inizia un'altra stagione, dobbiamo lavorare con lo spirito e ci proponiamo di lavorare con lo stesso atteggiamento che ci ha portato a costruire una buona e solida legge nel corso della scorsa estate, cercando di essere molto attenti a lavorare sui dati, a collaborare in particolare con La Chambre, che rappresenta le associazioni di categoria, quindi ADAVA e Confcommercio, con le associazioni che oggi più sentono la pressione dei propri associati, creando le condizioni per mantenere questo doppio binario. Un sostegno insieme a loro ai provvedimenti che hanno carattere nazionale e un'apertura di un tavolo di lavoro - io direi che già dalla prossima settimana potremmo trovare una data per fare una prima verifica, se ci sarà la disponibilità - che ci metta in condizioni di avere dei dati, di sentire le associazioni, di sentirle insieme e di capire come seguire le evoluzioni di questi primi giorni del dopo festività, per valutare se mettere in campo interventi urgenti o piuttosto se prepararci a pianificare degli interventi nel corso della stagione.

Il Governo regionale ha mantenuto in forza la struttura temporanea che dovrà dedicarsi nei prossimi mesi ai controlli sulla misura alla legge 15, ma che eventualmente potrà essere utile, nel caso di emergenza, per essere a disposizione di eventuali interventi urgenti una volta stabiliti quali dovranno essere e individuate le risorse.

Da parte nostra c'è sicuramente la volontà di seguire con molta attenzione l'evoluzione di quello che sta succedendo, facendo anche attenzione a mantenere quella collegialità e quell'attenzione che abbiamo dato ai rapporti con le altre Regioni, in particolare quelle come noi di montagna, che possono, più di altre, capire le difficoltà che generano l'assenza di un turismo e, in particolare in questo momento, l'assenza degli stranieri.

L'atteggiamento riguarda anche come proporsi rispetto alla situazione che abbiamo vissuto l'anno passato. L'anno scorso, alla data di oggi, le società di impianti a fune avevano incassato 1,8 milioni di euro, in confronto ai 29,3 incassati oggi. Ovviamente non avevano neanche i costi, come le aziende turistiche, che oggi hanno, quindi il rapporto non è mai sul fatturato, ma su quello che entra e su quello che esce. Per fare questo, e visto che tutti si sono preparati per lavorare e, per quello che possiamo capire, si andrà sempre di più a cercare di convivere con questa emergenza anche in termini economici e sociali, dobbiamo fare scelte come quelle che stiamo cercando di fare e che verificheremo se potremo fare, per esempio legate alla Foire. Non si tratta, come abbiamo fatto l'anno scorso, di continuare ad annullare degli eventi, ma piuttosto di cercare di trovare degli appuntamenti che possano mantenere l'economia aperta, perché dietro a certe manifestazioni ci sono i fornitori, i lavoratori, le imprese e sono opportunità che non possiamo rimandare da un anno all'altro, perché diventa pesante sostenerle quando si hanno, come avete giustamente detto, i lavoratori in forza, le forniture fatte e anche pagate e i costi aziendali per lavorare come si pensava di fare in questa stagione.

Proporrò nei prossimi giorni ai capigruppo un momento di confronto per capire come lavorare.

Presidente - Sempre per la risposta l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Credo che l'assessore Bertschy abbia dato un quadro abbastanza completo della situazione. Io posso aggiungere che, rispetto ai rapporti con il livello nazionale, sia in Conferenza Stato-Regioni, sia nella Commissione attività produttive della Camera dei Deputati e anche nella Commissione che riunisce gli Assessori al turismo, la valutazione rispetto alle ricadute della crisi pandemica sul turismo è pressoché quotidiana. Ancora ieri alle ore 13:30 la Commissione attività produttive della Camera dei Deputati ha audito diversi soggetti: l'ANCI, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il CAI, la FISI, l'UNCEM, Dolomiti Superski e diversi altri soggetti nelle audizioni precedenti che furono calendarizzate nei mesi precedenti, in relazione anche a un documento che è stato fatto circa le posizioni in merito alle proposte per la ripresa economica delle attività turistico-ricettive della montagna invernale, in funzione delle riaperture previste a partire dalla stagione 2021-2022.

A ottobre del 2021 fu fatto proprio un documento dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in particolare dagli Assessori al turismo e da chi si occupa di questa tematica, che rappresentava un po' uno scenario ipotetico circa il futuro invernale e non teneva però conto, questo va detto, dell'effetto di ritorno di un buon turismo autunnale che quasi nessuno si aspettava nei mesi di ottobre e novembre. È un documento che ha finito di essere discusso ieri in Commissione attività produttive e che è interessante, perché tiene conto sia di diverse considerazioni che fate anche voi che sono oggetto della discussione di oggi, sia della penalizzazione che, in ipotesi, il turismo invernale avrà dalla chiusura, per esempio, dei confini che è stata - rispetto ai dati che abbiamo - in buona parte compensata in questo avvio di stagione invernale da una sostituzione di un turismo prettamente italiano e di prossimità. Devo dire che nei confronti che abbiamo costantemente con le associazioni questa situazione è vista con estremo favore. Questo per alcuni territori, per altri come sappiamo, che generalmente fanno molto riferimento al turismo straniero, siamo in attesa di dati per capire anche quale è stata la ricaduta.

È evidente che anche noi ci aspettiamo per questa seconda fase della stagione invernale delle ricadute, che però allo stato attuale non sono quantificabili, perché la stagione delle vacanze invernali è appena terminata. A breve, attraverso una serie di confronti anche su dati che ci verranno forniti dagli operatori direttamente, faremo le nostre valutazioni. Come ha detto l'assessore Bertschy, saranno poi oggetto di valutazione attenta su un'eventuale e probabile politica di ristori successiva, che però va fatta in maniera mirata. È evidente che questi documenti e le richieste che provengono un po' da tutti gli Assessori e che sono state da noi evidenziate, vanno nella direzione anche di una diversa modalità di promuovere il territorio montano da parte del livello centrale. Una promozione che va poi comunque integrata e unita con le varie promozioni territoriali che, devo dire, hanno avuto al momento un buon riscontro e un buon ritorno.

Riguardo alla sua ultima domanda, le leggo il contributo che mi è stato evidenziato riguardo alla sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui stipulati con Finaosta S.p.A.: "Nella prima fase dell'emergenza epidemiologica, con l'articolo 2 della legge regionale 4 del 2020, è stata disposta la sospensione del pagamento delle rate dei mutui stipulati per il tramite di Finaosta in scadenza dal primo maggio 2020 e fino al 30 aprile 2021 senza interessi di mora, senza oneri aggiuntivi e senza la previsione di requisiti per l'accesso all'agevolazione. Con la legge regionale 5 del 2021, di sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui stipulati per il tramite di Finaosta, in scadenza dal primo maggio 2021 e fino al 31 ottobre 2022, al fine di garantire il rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato, è invece stato previsto il pagamento della quota interessi sulle rate sospese. Contestualmente sono stati definiti specifici requisiti per l'accesso alla misura. Le sospensioni di cui trattasi, pur non comportando oneri diretti a carico del bilancio regionale, determinano l'obbligo in capo a Finaosta di effettuare rettifiche di valore sui crediti, con conseguente deterioramento della redditività e contraggono altresì la possibilità di erogare nuovi finanziamenti a causa dei minori rientri sui fondi di rotazione. Per queste ragioni, al fine di evitare il riproporsi della necessità della sospensione delle rate dei mutui, attivo ormai dal primo maggio 2020 e in vigore fino al 30 ottobre 2022, l'articolo 2 della legge regionale 5 del 2021 ha previsto che Finaosta, al fine di assicurare il recupero del capitale relativo ai mutui concessi alle imprese che hanno sostenuto e ottenuto la sospensione delle rate, al termine del periodo di sospensione, previa positiva valutazione di ogni singola posizione sotto il profilo creditizio, possa allungare la durata del piano di ammortamento fino a un massimo di cinque anni, con contestuale variazione di altre condizioni contrattuali, anche in deroga alle durate e alle condizioni contrattuali previste dalle leggi regionali di settore. In coerenza con tale ultima disposizione l'articolo 3 della legge regionale 17 del 2021, in materia di rinegoziazione dei mutui agevolati erogati alle imprese e composizioni classificate come credito deteriorato, ha previsto che Finaosta presenti alla Giunta regionale e alla Commissione consiliare competente una relazione concernente l'efficacia e l'esito dell'applicazione della stessa legge, al fine di consentire la valutazione dell'introduzione di misure di rinegoziazione dei mutui agevolati a decorrere dal 2022, anche con riferimento alle imprese che non hanno posizioni debitorie classificate come credito deteriorato. Alla luce di quanto esposto non è necessario prorogare il termine del 31 ottobre 2022 per la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui stipulati con Finaosta, in quanto sono già in vigore gli strumenti a favore delle imprese da utilizzare a decorrere dal 2022 per la rinegoziazione dei mutui agevolati".

Presidente - Consigliere Lavy ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Inizierei dalla partita positiva: bene le intenzioni, bene il fatto che non si stia sottovalutando la situazione, perché purtroppo sta evolvendo nel tempo, quindi bene i numeri sugli impianti a fune, ma sappiamo benissimo che quella è una parte del settore turistico che ha a che fare fino a un certo punto rispetto al settore alberghiero. È però giusto analizzare la situazione volta per volta, anche con le associazioni di categoria, che è bene vengano coinvolte anche in tavoli di lavoro; spero poi che possiate condividere con tutti noi anche i vari dati che usciranno fuori.

C'è però un "ma" che riguarda essenzialmente il primo quesito. Va bene che mi si dica che i contatti sono quotidiani, stiamo lavorando, però il quesito che ho fatto era abbastanza puntuale: chiedeva se da parte del Governo regionale, nella persona del Presidente della Regione, erano state fatte delle richieste puntuali per sopperire alle mancanze e alle problematiche dovute alla pandemia al Governo nazionale, anche considerato che siamo penalizzati dall'ordinanza del ministro Speranza. Su questo si è un pochino glissato, per cui non c'è stata una vera e propria risposta concreta nel dire: no, noi abbiamo chiesto quello o quell'altro.

Non vorrei che, come è già successo in passato, si vada un po' dietro alle richieste magari di altre Regioni, arrivando però sempre in ritardo e magari con delle proposte, con delle richieste che non si soddisfano appieno per la nostra Regione. Chiederei che, magari per una volta, si possa arrivare un pochino prima, elaborando già una serie di proposte e poi eventualmente le altre Regioni potrebbero seguirci. Non capisco perché dobbiamo sempre essere un pochino attendisti, un pochino passivi per cui dire: adesso vediamo cosa succede a livello nazionale; vediamo anche nei vari decreti le misure anche a sostegno del settore turistico, quando noi dovremmo avere chiare delle proposte da proporre. Poi, che queste proposte possano interessare altre Regioni o meno, questo poco importa, ma noi siamo gli amministratori della Regione autonoma Valle d'Aosta ed è giusto che noi portiamo avanti certe tematiche.

La risposta mi soddisfa parzialmente, perché se da un lato, ripeto, è giusta e corretta l'attenzione, dall'altro mi aspetterei magari un atteggiamento un pochino meno passivo.

Presidente - Consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Dalle risposte ottenute abbiamo avuto sicuramente un quadro di quella che è stata la situazione dalle festività sino a oggi che, come abbiamo già detto anche nelle premesse, è sicuramente fatto di molte disdette e molte nuove prenotazioni, perché lavorare con queste regole non è stato semplice per nessuno, ma va detto che il turismo italiano ha retto rispetto a quelle che sono le mancanze dei turisti stranieri nel nostro territorio. Ciò che ci preoccupa, e per questo abbiamo fatto questa interrogazione, è quello che succede dal 10 di gennaio al 3-4 di maggio, perché questo è l'arco temporale che ci spaventa. Con questa iniziativa chiediamo di iniziare a lavorare in prospettiva, perché non possiamo arrivare ad aprile o maggio a scrivere una legge che poi vedrà erogare i fondi a fine agosto o primi di settembre, quando speriamo di essere già nuovamente all'interno di una nuova stagione invernale e speriamo che anche le norme, non solo economiche ma anche sanitarie, ci permettano finalmente di affrontare una stagione invernale normale. Dico questo perché se vogliamo affrontare il problema, dobbiamo iniziare ad affrontarlo oggi, in modo da dare delle risposte entro fine stagione, entro aprile e maggio.

Per quanto riguarda la domanda alla quale mi ha risposto l'assessore Guichardaz, immagino leggendo una risposta preparata dagli uffici dell'assessore Marzi, sono contento che mi abbia risposto l'assessore al turismo, perché credo che questo sia un tema prettamente turistico; non me ne voglia l'assessore Bertschy, ma credo che questo sia un tema che riguarda quell'assessorato in primis. Gli impianti a fune è bene che funzionino, ma le presenze sugli impianti a fune sono diverse spesso e volentieri dalle presenze negli alberghi e nei posti letto, e creano un indotto sicuramente anche diverso sull'intero territorio, quindi sono due questioni che sì, sono abbinate, ma non sono sicuramente la stessa cosa.

Per la questione Finaosta e la proroga al 31 ottobre 2022, è bene che abbiamo tutti gli strumenti, ma Finaosta è in grado di andare a rivedere e a contrattare ogni singolo contratto con tutte le posizioni? Oppure è meglio prevedere una proroga generale, per chi vuole e chi ha la necessità, e lasciare quella possibilità di contrattualizzare solamente per chi ha i debiti pregressi e chi ha una situazione difficile da gestire? Credo che quella sia poi la chiave, perché sennò rischiamo di andare a trovare delle difficoltà nella gestione poi dei contratti in Finaosta.

Bene questa prima analisi, sicuramente non sarà l'unica, perché sarà necessario porre l'attenzione su sui dati che emergono di giorno in giorno, sperando che la situazione pandemica non peggiori e non ci costringa a ulteriori restrizioni, ma sicuramente ci tengo a sottolineare che anche le attività che hanno aperto, hanno dovuto sostenere - almeno dal punto di vista di personale - dei costi in più. Questo perché, in primis, abbiamo avuto una carenza di personale; come sapete, la ricerca del personale è stata sicuramente più difficile, perché dopo una stagione di completo lockdown e di completo stop, molte professionalità già formate e già competenti, hanno deciso di cercare altre strade e altri lavori, e oggi non tornano magari più a fare i camerieri o a lavorare nei ristoranti e negli alberghi. Dall'altra parte abbiamo avuto delle incombenze che sono ricadute sui commercianti, sugli albergatori e sui ristoratori; il semplice controllo del green pass e de super green pass, che continuamente deve essere fatto anche dai ristoratori e dagli albergatori, gli albergatori forse meno: è sicuramente un onere in più, anche perché poi, in caso di infrazione, ne risponde anche l'attività commerciale. Capite bene che tutte queste questioni comportano dei costi suppletivi che vanno analizzati e possiamo già iniziare ad analizzare, perché questi sono dati che abbiamo, avendo già avuto modo, con questo inizio di stagione, di avere delle informazioni che sono utili da elaborare per trovare delle risposte che credo siano realmente necessarie e improrogabili. Come ho detto, i soldi vanno dati entro fine stagione e non nella stagione estiva, perché ci auguriamo tutti che, come ormai è abbastanza chiaro, la curva rallenti con la primavera e in estate poi abbiamo la possibilità di avere una stagione estiva buona e di incassare, però le risorse vanno date prima e le soluzioni vanno trovate assolutamente prima.

Presidente - Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 16:40 alle ore 16:54.