Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1151 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1151/XVI - Interpellanza: "Intervento del governo regionale, in sinergia con l'ISPRA e i Ministri competenti, per fronteggiare l'elevato numero di predatori presenti sul territorio regionale".

Bertin (Presidente) - Il punto n. 23 all'ordine del giorno sarà discusso, come anticipato questa mattina, congiuntamente con il punto n. 25. Quindi passiamo al punto n. 24 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Planaz ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Questa interpellanza nasce a fronte di molte segnalazioni che si apprendono dai social, dai giornali, da video amatoriali e quant'altro, di avvistamenti di predatori vicino ai centri abitati e a mandrie al pascolo. Ce n'è un'infinità tutti i giorni, forse non tutti sapranno quanti predatori si avvicinano, perché ci siamo talmente abituati a questo fatto che magari non viene neanche più segnalato; tanto è poco efficace, perché non sempre viene accettato questo avvistamento e non sempre si prende atto delle varie iniziative che si potrebbero attuare per cercare di andare incontro a questa problematica.

Questa iniziativa nasce il 31 dicembre, a scadenza termine, e il 2 gennaio vi è stato un avvistamento di due lupi nel comune di Arvier, i quali non hanno avuto paura delle mie iniziative e non si sono preoccupati di avvicinarsi ai centri abitati. Questo fa sì che andiamo a esaminare un fatto recentissimo, che anche l'assessore competente ha avuto modo di esaminare a fondo, perché ho qui sottomano il suo comunicato stampa. Leggo quello che ho appreso dai giornali: "Lupi filmati nel centro di Arvier, il sindaco preoccupato"; non è sempre l'allevatore o il cittadino pauroso, oggi è un primo cittadino. "Hanno sempre più confidenza. Una coppia di lupi è stata filmata mentre si aggirava nel centro di Arvier, paesino valdostano, novecento anime, 760 metri, all'imbocco della Valgrisenche. Lo stesso dove un anno fa - anche qui ritorniamo a un evento passato; forse l'abitudine di questi animali è di frequentare sempre gli stessi posti - la comunità ha dovuto convivere con il predatore in una situazione che non si era mai verificata nella regione". Come dicevo prima, non vogliamo sempre vederle, ma di situazioni analoghe ce n'è un'infinità. "Gli esemplari si aggiravano un po' ovunque a tutte le ore del giorno e della notte. L'avvistamento e il filmato di un cittadino è del 2 gennaio alle ore 15:00 del pomeriggio".

Leggo la risposta dell'Assessore nel suo comunicato: "L'assessore regionale alle risorse naturali, Davide Sapinet, ha indetto subito una riunione", e la ringrazio per questo, che si è attivato velocemente, "per condividere con i tecnici e con i rappresentanti degli enti locali attività operative da mettere in campo, ricordando che il monitoraggio del lupo in Valle d'Aosta è costante. Secondo gli esperti, il caso di pochi giorni fa è anomalo.", io non sono proprio così d'accordo, "In base alle osservazioni effettuate, il comportamento dei due esemplari avvistati è un caso particolare, in quanto i due animali si spostano tra l'adret e l'envers"; questo è un particolare: bisogna essere esperti e si vede che conoscono veramente tutti questi animali che attraversano le strade. Poi dichiara: "Per contrastare il fenomeno, oltre alle normali attività di monitoraggio, abbiamo deciso che sarà effettuata una prima serie di misure dissuasive con dissuasori acustici e ultrasuoni".

Io qui mi fermo un attimo! Intanto, non vorrei essere al posto delle forze dell'ordine che devono andare lì con dissuasori acustici per spaventare il lupo e per farlo andare via, perché vorrei vedere come si fa a portare avanti un'azione di questo tipo. Lei, Assessore, si è preoccupato di attivare queste misure, però soltanto il 2 gennaio. Allora io mi chiedo: il primo gennaio, botti e non botti per festeggiare l'anno nuovo e i lupi scappano tutti, ma il 2 gennaio ce li ritroviamo di nuovo vicino a un paese! Questo dimostra che tutto quello che è stato fatto in questi anni e tutte queste misure, penso che non ci sia bisogno di esperti, sono inefficienti, non sono efficaci, bisogna attuare altre misure.

L'anno scorso abbiamo presentato un documento che è stato votato da tutta quest'aula. In quella iniziativa avevo citato anche il Presidente della Regione, perché l'articolo 1 della legge regionale n. 11 del 18 maggio 2021, prevede che il Presidente della Regione, di concerto con l'Assessore regionale; nell'iniziativa ho anche citato, visto il periodo delle festività, anche l'Assessore al turismo, perché non vorrei mai che con tutti questi avvistamenti vicino ai centri abitati, magari con un turista un po' meno esperto, potesse succedere il peggio. Visto che lei, Assessore, non si deve attivare da solo, ma deve essere il Presidente della Regione ad attivare delle misure cautelative, per poter far sì che questi animali non si avvicinino sempre di più ai centri abitati, vorrei sapere quale sia l'intenzione del Presidente della Regione, di concerto con l'Assessore all'agricoltura, l'Assessore al turismo e con gli uffici regionali competenti in materia di fauna selvatica, l'ISPRA e il Ministero dell'ambiente. Anche qui, vogliamo, visto che abbiamo una legge che è stata notata da quest'aula, far sì che l'ISPRA e tutti gli enti competenti siano ben informati della nostra situazione? Perché se noi qua urliamo "Attenti al lupo" e a Roma non lo sentono, lo capisce anche lei che noi potremmo fare tutte le leggi di questo mondo, ma poi non verranno mai attuate.

Adesso io non voglio dire che le interlocuzioni con lo Stato e con il Ministero non siano state efficaci, però spiegare veramente quali siano le difficoltà che stiamo vivendo in questo momento, causate da questo predatore - abbiamo evitato molte volte il peggio, sono solo stati "attaccati" degli animali - per far sì che riusciamo ad attivare quella legge. Solo quello che noi l'anno scorso abbiamo espresso in quest'aula: che in casi di più avvistamenti. Qui parliamo di una coppia di lupi che l'anno scorso erano già nello stesso posto e si sa anche le strade che fanno. Io penso che ci siano le prove sufficienti per attivare delle misure che - ahimè, non è che mi piacciono, però piuttosto di andare a vedere degli incidenti che nessuno vuole arrivare a vedere - siano efficienti e far sì che questi animali non si avvicinino sempre, in qualunque momento, così vicino ai centri abitati. Perché le misure che abbiamo messo in atto adesso, le misure dissuasive, lo dimostra il fatto di questa data importante che è il giorno dopo dell'inizio dell'anno quando i festeggiamenti, con un rito molto usato un po' in tutto il mondo, con botti e quant'altro, che il lupo oggi non ha assolutamente paura.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Una iniziativa che ci permetterà di fare un po' il punto sui recenti fatti di Arvier, ma non solo. É chiaro che quello di Arvier lo abbiamo definito anomalo, non è un caso isolato, ma è quantomeno anomalo; il fatto che sia anomalo non è che lo dico solo io, ma ce lo dicono i tecnici. É sicuramente, come dicevo, non isolato, ma di quella tipologia e con quelle caratteristiche viene sicuramente definito anomalo.

Ci si muove fin dove ci è concesso in termini di azione e sicuramente si lavora a testa bassa insieme alle altre Regioni su vari tavoli per andare oltre, per riuscire ad avere maggiormente le mani libere e una libertà di azione che ci permetta di essere più efficienti e più efficaci.

La specie lupo è inserita nell'allegato D della direttiva Habitat tra quelle di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. La legge 157 del 1992 e la legge regionale 64 del 1994, come ben sappiamo inseriscono questa specie tra quelle particolarmente protette. Il solo strumento che può permettere la gestione del lupo in Italia e anche nella nostra regione, quindi conciliare sia la protezione della specie, come previsto dalla sopracitata normativa, ma anche e soprattutto le esigenze sempre più pressanti che arrivano dai territori, questo strumento è il piano di gestione nazionale del lupo. Il piano vigente è stato approvato nel lontano 2002, ormai ampiamente superato dalla situazione attuale, che vede il lupo presente quasi ovunque nella nostra regione, in Piemonte, in Liguria, forse in Lombardia qualcosa meno, poi nelle altre regioni del nord e anche in centro Italia.

Il piano di conservazione e gestione del lupo in Italia è in fase di elaborazione. Questo piano prevede - questo è l'aspetto che rappresenta la problematica maggiore - un'intesa tra Regioni e Province autonome, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 281del 28 agosto del 1997, intesa che a oggi non è stata raggiunta. In particolare permangono numerose criticità proprio su alcune azioni che riguardano la disciplina delle deroghe agli abbattimenti: i presupposti, le condizioni, limiti e criteri generali di riferimento. Un'intesa, quella tra Regioni, che dovrebbe tradursi poi in una votazione unanime: tutte le Regioni devono essere d'accordo. In questa fase esiste un fronte compatto operativo composto delle Regioni alpine, tra cui la nostra, al quale si stanno allineando anche importanti Regioni del centro, ma non ancora la totalità. In sostanza, noi si chiede, tra le varie cose, di passare da una visione di tutela a un piano di gestione, per avere delle aperture proprio nella direzione in cui lei chiede, ma l'assenza attualmente di questa unanimità ci blocca.

Le Regioni alpine, come dicevo, stanno lavorando da mesi in sinergia per cercare di sbloccare questa situazione, così come evidenzia lei, e tutte quelle problematiche che sono presenti nella nostra regione, ma anche in altre. Queste tematiche sono state discusse in occasione delle varie riunioni della Conferenza delle politiche agricole, svoltesi soprattutto nell'ultimo periodo, anche in occasione delle varie riunioni sul PSR. Inoltre, da parte di alcune Regioni, tra cui la nostra, è stato chiesto un incontro con il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, incontro che speriamo si possa svolgere a breve, proprio in relazione a queste tematiche. Dobbiamo comunque essere realisti e ricordarci, come detto precedentemente, che a oggi in Italia quella del lupo è una specie protetta e che le Regioni e le Province, in particolar modo coloro che hanno potuto legiferare in materia come noi, chiedono maggiore possibilità di azione relativamente alla messa in atto di sistemi dissuasivi e ad altre azioni, ma relative alla gestione degli esemplari confidenti e problematici; ad esempio, quelli che lei citava di Arvier sono sicuramente degli esemplari di questo tipo.

In attesa del nuovo piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, in Valle d'Aosta, come è noto, l'Amministrazione regionale ha promosso numerose azioni, al fine di limitare, per quanto possibile, le problematiche legate alla presenza del lupo sul territorio valdostano. Ci siamo attivati con alcune delibere che vanno, per quello che è il mondo della zootecnia, incontro agli allevatori, sia per quanto riguarda l'indennizzo, ma anche per quanto riguarda i contributi per l'acquisto e l'utilizzo di misure di prevenzione. Inoltre, come ben sappiamo, le squadre di pronto intervento, composte da agenti del Corpo forestale, tecnici appositamente incaricati nell'ambito del progetto Life, con risorse che arrivano direttamente dal progetto, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi in aziende agricole e c'è tutta un'attività di formazione e informazione di queste squadre per il mondo degli allevatori.

La legge 11 del 2021 permette di intervenire in casi particolari, ovvero quando un lupo si avvicina ripetutamente agli animali domestici con eventuali predazioni reiterate, oppure alle abitazioni, ma soprattutto alle persone. A tal proposito, come ben ricordava, sono nuovamente comparsi nel comune di Arvier gli avvistamenti di una coppia di lupi. Ecco che qua abbiamo provveduto immediatamente a incrementare la sorveglianza di tutte le zone di accesso e di passaggio e nelle prossime settimane si provvederà ad installare sistemi di dissuasione passiva, al fine di limitare la presenza.

Lei ha parlato di sonoro, ma probabilmente ci si attiverà con dissuasori a ultrasuoni, perché più efficienti ed efficaci.

Il confronto con ISPRA serve ed è fondamentale per poter intervenire in questi casi, inizialmente con sistemi dissuasivi maggiormente invasivi, come è previsto dalla legge. A questo proposito è fondamentale, al fine di avere una precisa tracciabilità dei comportamenti e degli spostamenti del predatore, che la cittadinanza trasmetta alle rispettive stazioni forestali tutto il materiale fotografico e video disponibile, questo al fine di mettere in evidenza questo comportamento da parte del predatore.

Sulla situazione di Arvier e su quelle simili verificatesi in altri comuni, come ad esempio a Brissogne, il confronto e la collaborazione tra Assessorato, enti locali, Corpo forestale è continuo e quotidiano. Verranno, ma sono anche state messe in atto, tutte le azioni possibili finalizzate al contenimento delle problematiche generate da questa situazione.

Per quanto riguarda la comunicazione e l'informazione, nel mese di febbraio è prevista l'organizzazione presso il Forte di Bard di una conferenza tematica sui "Lupi confidenti", alla quale parteciperanno numerosi esperti che porteranno esempi pratici e soluzioni al problema, conferenza alla quale potranno partecipare tutti i colleghi nelle varie modalità che verranno poi definite in questi giorni, in base alla situazione pandemica.

Presidente - Per la replica il consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Non c'è nulla di nuovo, ci sono sempre più avvistamenti sempre più vicino ai centri abitati e le risposte sono quasi sempre le stesse; una non me l'ha data, perché l'avevo già anticipata io, onde evitare le stesse risposte.

Io capisco che non è facile essere la prima Regione, o magari forse la seconda, che porta avanti delle iniziative di questo tipo. È inutile che stiamo qua a raccontarcelo: non è una bella iniziativa, non è una bella pubblicità per nessuno andare ad allontanare in qualche modo e, se non è sufficiente allontanarlo, dovere passare a dei metodi ai quali nessuno vuole arrivare, però oggi ci troviamo in questa situazione. Lei elenca i pagamenti di danni e quant'altro, però ci sono delle richieste di primi cittadini allarmati di anno in anno che portano avanti le stesse problematiche. Qui non si accenna a dei danni o quant'altro: la preoccupazione penso che vada oltre a un danno animale di affezione o d'allevamento e quant'altro. È che misure che mettiamo in campo non sono sufficienti.

Lei mi ha detto che io le ho richiesto, ma la legge non l'ho fatta io, forse la legge l'ha fatta lei; chiedo solo di fare in modo che in casi eccezionali questo possa essere applicato. Dobbiamo avere il parere dell'ISPRA e quant'altro, ma in caso di emergenza dobbiamo già premunirci di tutta la documentazione e che queste persone siano informate della nostra situazione di oggi. Come tutti gli anni vediamo nel periodo invernale che è un animale che è nel suo habitat naturale, ma quando non trova cibo si avvicina a dove lo trova. Possiamo educarlo e fare tutto quello che vogliamo, ma ci sono video anche di attacchi alla fauna selvatica e, se andiamo avanti così, vicino alle abitazioni ci sono animali che si rifugiano addirittura dentro i comuni perché scappano e non sanno più cosa fare; da qualcosa scapperanno, poi qualcuno fa finta di niente. Se un giorno dovremo intervenire, visto che abbiamo presentato e votato un documento tutti assieme, trentacinque persone di quest'aula anche a Roma devono essere ascoltate, perché sennò è inutile che facciamo dei documenti che poi nessuno ascolta.

Lo so anche io che questo animale è protetto da questa legge che ormai è antica. Noi siamo passati da un periodo in cui non avevamo neanche un esemplare, mentre adesso ne abbiamo uno per ogni porta di casa, fra un po', perché ne vediamo ovunque.

Non mi soddisfa la sua risposta, visto tutto quello che è successo e nel periodo in cui è accaduto. Il lupo nel periodo del primo lockdown era stato detto che si avvicinava alle case perché la gente non usciva e aveva spazio per muoversi senza essere disturbato. Oggi non c'è il lockdown, anzi, in un periodo dove anche di notte e di giorno la gente era sveglia a festeggiare l'anno e tutto, noi il giorno dopo ci troviamo con due lupi vicino a un paese che transitano tranquillamente. Questo dovrebbe far pensare, perché non sempre li vediamo, ma soprattutto in casi come questo bisogna far sì che tutti gli enti interessati siano a conoscenza di questo fatto, altrimenti se lo sappiamo solo noi purtroppo non riusciremo mai a difenderci da queste problematiche.

Il caso di Brissogne citato da lei: in quel video si vede benissimo la tecnica di attacco di questo animale, che non sempre aggredisce l'animale fisicamente, ma lo conduce magari in burrone o quant'altro, per poi farlo diroccare e nutrirsi poi dopo la morte avvenuta per diroccamento e non per magari asfissia o per attacco dell'animale. Anche questi dati dovrebbero essere riportati alle sedi opportune, per far sì che quando abbiamo degli attacchi, come abbiamo già avuto negli anni passati, senza che si verificano segnali di attacco sull'animale predato, potrebbe essere il predatore la causa di questo incidente che ha causato sia il danno che la morte di tanti animali.