Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1145 del 12 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1145/XVI - Interrogazione: "Valutazione della congruità di personale sanitario impiegato nelle USCA a fronte della quarta ondata di contagi Covid".

Bertin (Presidente) - Punto n. 17. Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Le domande dell'interrogazione sono: quanti medici e quanti infermieri siano impiegati nell'unità speciale di continuità assistenziale, suddividendo i dati per distretti socio-sanitari e specificando il numero di ore settimanali che ogni soggetto ha svolto nel mese di dicembre 2021 e se valuto tali risorse sufficienti in relazione alla quarta ondata di contagi Covid.

Con riferimento all'oggetto dell'interpellanza, ritengo anzitutto importante rammentare che le modalità di attivazione dell'unità speciale di continuità assistenziale, le USCA, sono quelle specificate nel piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale previsto dall'articolo 1 comma 1 del Decreto Legge 34/2020 e facente parte del programma operativo per la gestione dell'emergenza da Covid-19 ai sensi dell'articolo 18 comma 1 del Decreto Legge 18/2020, adottato con deliberazione della Giunta regionale n. 1070 in data 16 ottobre 2020.

Nel mese di dicembre 2021 la sede delle USCA è stata individuata presso il poliambulatorio di Aosta dove, di concerto con il medico referente, si è ritenuto opportuno centralizzare il servizio, tenuto conto che a differenza delle precedenti ondate epidemiche il numero degli accessi domiciliari è ridotto, mentre maggiore è la necessità di monitoraggio telefonico.

Nonostante le note difficoltà dovute alle carenze di personale disponibile, nel mese di dicembre 2021 erano quotidianamente presenti in servizio USCA tre medici con orario 08:00-18:00 e due infermieri rispettivamente con orario 08:00-16:00 e 10:00-18:00.

Nella giornata del 25 dicembre è stata presente soltanto un'infermiera per mancanza di figure mediche, che però non ha riscontrato la necessità d'intervento dei medici di continuità assistenziale o del CUS 118, con i quali era comunque in collegamento funzionale.

Attualmente le risorse sanitarie dedicate alle USCA sono sufficienti, riuscendo a garantire tutte le visite domiciliari e la selezione dei casi da avviare alla terapia con anticorpi monoclonali.

Presidente - Per replica, la consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - La risposta mi lascia alquanto perplessa, a dir poco.

Per affrontare questa emergenza pandemica, già nel dicembre 2020 come Lega avevamo individuato, sulla base di quello che era accaduto nel corso delle varie ondate di questa emergenza Covid del 2020, due criticità importanti.

Una era quella relativa al tracciamento, la seconda era quella relativa al territorio.

Il tracciamento perché era fondamentale il fatto d'individuare i contatti dei pazienti positivi in maniera tale da intervenire e cercare di limitare i focolai.

Seconda, quella del territorio attraverso le USCA, perché la cosa più importante è cercare di limitare i danni e l'afflusso sull'Ospedale Parini - tra l'altro abbiamo un unico polo ospedaliero - e rafforzare pesantemente il territorio; questo perché chiaramente il tutto fornisce un'assistenza differente ai pazienti Covid, toglie la pressione sull'Ospedale e ci sono anche delle ripercussioni in tutto questo riguardo agli effetti sulla zona gialla, zona rossa e quant'altro.

La nostra proposta all'epoca era - sia per il trattamento sia per le USCA - di reperire soggetti potenzialmente disponibili, in caso di necessità, a occuparsi del predetto tracciamento e il meccanismo era lo stesso per le USCA, la predisposizione di un elenco di questi soggetti, la preventiva formazione degli stessi, la pianificazione di una procedura automatica e, a seconda del crescente numero di contagi, l'immediato proporzionale aumento del personale attivato per il tracciamento dei contatti.

Per le USCA dicevamo: "Vale il medesimo discorso dell'elenco delle risorse potenzialmente disponibili già formate e che il numero di quelle attivate deve essere dinamicamente rapportato ai bisogni senza necessità di delibere di Giunta specifiche, il tutto attraverso la predisposizione di una delibera quadro che pianifichi una procedura con immediato proporzionale aumento del personale chiamato in relazione al superamento dei vari scaglioni che individuano il numero di persone contagiate".

Questa era la proposta che noi facevamo in un momento in cui c'era un periodo meno urgente riguardo all'emergenza ed era: "cerchiamo di pianificare a monte, appena saremo più tranquilli, in maniera tale da prepararsi nei momenti di tranquillità a eventuali ondate successive e creiamo delle strutture che facciano sì che ci siano dei meccanismi automatici di attivazione del personale, sia per il tracciamento che per le USCA, per poter essere pronti alle prossime ondate". Tutto questo non è stato fatto.

Lei mi ha detto: "Sono stati centralizzati i servizi" e poi le risorse sono addirittura diminuite; "abbiamo tre medici e due infermieri" e poi non mi sono state dette quante ore settimanali per ogni soggetto, perché sono stati messi soltanto gli orari genericamente e poi mi si dice che c'è stata una infermiera, "Ma tanto è sufficiente il consulto telefonico".

Questo è proprio il vulnus del nostro sistema, perché, in realtà, invece bisognerebbe andare assolutamente a casa ad assistere i pazienti, se vogliamo evitare le pressioni sull'Ospedale Parini e oltretutto stare veramente vicino ai pazienti e poterli aiutare.

La risposta del fatto che è più che sufficiente fare il consulto telefonico le dico che non funziona, perché abbiamo, oltretutto, una quantità infinita di persone che ci segnalano non solo tutte le difficoltà che ci sono nell'avere contatti telefonici con le USCA, ma alcuni ci segnalano anche, da parte di alcuni dei soggetti facenti parte di queste USCA, comportamenti anche ben poco accettabili, anche se è riferito solo ad alcune persone che svolgono questo servizio, non a tutte, però sono delle segnalazioni specifiche: comportamenti anche estremamente maleducati e poco attenti alle esigenze del paziente, soprattutto nel momento in cui si trovano dall'altra parte del telefono delle persone che hanno deciso legittimamente di non sottoporsi al vaccino.

Direi che purtroppo non solo non avete accolto le proposte che avevamo fatto ma si è andati addirittura nella direzione opposta.