Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1122 del 16 dicembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1122/XVI - Approvazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2022-2024.

Bertin (Presidente) - Passiamo dunque adesso alla votazione del DEFR punto 4.01 dell'ordine del giorno. Sono pervenuti 14 emendamenti della II Commissione, 3 emendamenti del consigliere Baccega, 9 emendamenti e 8 sub-emendamenti del gruppo PCP/Minelli e 14 emendamenti del gruppo PCP/Guichardaz. Passiamo all'esame dell'atto e degli allegati. C'è l'emendamento n. 1 presentato da PCP, prima firmataria Minelli, a pagina 55 del DEFR. Consigliera Minelli per l'illustrazione.

Minelli (PCP) - L'emendamento, come ho anticipato in discussione generale, ripropone un punto del programma di legislatura dell'ottobre 2020. Nel nuovo DEFR che arriva al 2024, quindi alle soglie della prossima legislatura, non vi è traccia di questo argomento e quindi proponiamo di inserirlo; si tratta ovviamente della questione della riforma elettorale. Sono già intervenuta su questo argomento nello scorso Consiglio, ma vale la pena di tornarci anche a beneficio di chi ci ascolta.

Come tutti sappiamo nella legislatura del 2013-2018 in Consiglio si sono avvicendate ben sei maggioranze e abbiamo visto addirittura che anche la legislatura precedente si è sciolta prematuramente con la chiusura del Consiglio. Adesso siamo appena all'inizio ed è già terminata una prima maggioranza. Quindi, una situazione di crisi e di incertezza che è cronica e che determina almeno due aspetti critici, che sono le pesanti ricadute sull'attività amministrativa, a causa di un'instabilità perenne che impedisce un'adeguata programmazione, e una mancanza di rispetto nei confronti degli elettori ai quali ci si presenta al momento del voto in un modo, con dei contenuti, delle proposte e delle alleanze che poi vengono stravolte nel corso del tempo.

È chiaro che le cause di questa instabilità sono tante, non ce n'è una sola, ma una è certamente rappresentata dal sistema elettorale istituzionale ed è una causa importante.

Occorre quindi una riforma di questo sistema. Non partiamo da zero nella definizione dei contenuti. Già nella scorsa legislatura c'è stato un lavoro da parte di una sottocommissione della I Commissione, che è sicuramente una base valida da cui partire e su cui discutere.

La nostra posizione, ma ce ne sono tante, è di arrivare a un sistema che garantisca la stabilità di governo e per noi questo può avvenire anche attraverso l'elezione diretta del Presidente della Regione e la contestuale scelta da parte degli elettori di una maggioranza. È un sistema che si utilizza già al Comune di Aosta, che esiste in tutte le Regioni e le Province autonome italiane, a eccezione della Provincia autonoma di Bolzano dove c'è una particolare problematica legata alla rappresentanza dei gruppi linguistici.

L'emendamento poi affronta anche il nodo delle preferenze, perché l'attuale sistema di fatto penalizza la rappresentanza femminile e quindi è necessario, a nostro avviso - questa ovviamente è la nostra posizione, ma è una cosa su cui discutere in Commissione - arrivare, come avviene nella gran parte delle Regioni italiane, alla doppia preferenza di genere, per superare appunto questo scoglio della scarsa presenza femminile in Consiglio regionale.

Noi crediamo che l'approvazione di questo emendamento sia un gesto doveroso, non risolutivo, lo sappiamo, ma espressione di una volontà politica precisa che era stata all'epoca condivisa anche nel programma di legislatura.

Presidente - Il presidente Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Farò una brevissima considerazione generale all'inizio della presentazione degli emendamenti al DEFR, partendo dai ragionamenti che abbiamo fatto ieri dove abbiamo preso atto delle giuste considerazioni e anche delle giuste critiche che sono emerse nel dibattito sulla tempistica con la quale è stato portato questo DEFR, sulla sua natura, sui suoi contenuti che sono sicuramente da rivedere, eccetera. Detto questo però il DEFR che approviamo oggi, ripeto, tenendo buone le considerazioni fatte ieri, è il documento di indirizzo politico della maggioranza per il bilancio e la legge di stabilità che approviamo nel punto dopo. Quindi, oggi: permettetemi qualche dubbio sull'opportunità di andare a emendare il DEFR oggi. Anche perché poi in alcuni punti si vanno addirittura a introdurre delle misure economiche: la richiesta di misure di sostegno, ad esempio, sui trasporti, eccetera. Sono cose che anche dal punto di vista tecnico e formale non hanno troppo senso, ma al di là di questo andare a modificare gli indirizzi oggi, per i documenti che andiamo ad approvare dopo, diventa tautologico; uso le parole del collega Marzi.

Dall'altro, sulle considerazioni più politiche. Chiaro è che il DEFR è il documento di indirizzo della maggioranza, quindi giusto che l'opposizione abbia delle opinioni diverse, giusto che proponga degli emendamenti, però io anticipo già che non interverrò su tutti gli emendamenti in maniera puntuale, ribattendo alle considerazioni fatte, perché comunque sono considerazioni che prendiamo come dei buoni suggerimenti, ma che riguardano un documento di indirizzo che è della maggioranza. È vero che alcune cose erano inserite nel programma di maggioranza, ma il programma di legislatura è il programma di maggioranza, la maggioranza è cambiata e possono anche cambiare gli indirizzi; di questo bisogna anche prenderne atto.

Brevemente nel merito invece della questione. Ne abbiamo parlato durante l'ultimo Consiglio a seguito di un'iniziativa presentata dal collega Baccega, nel quale c'era stato anche un ampio dibattito e nel quale abbiamo comunque rimandato la discussione, come discussione assolutamente necessaria, perché la stabilità è un problema che va affrontato, però va affrontato probabilmente in termini non necessariamente che coincidano con la visione di PCP. Quindi non andremo a inserire queste modifiche sul DEFR, pur essendo consci che la questione va affrontata e andrà affrontata nei prossimi mesi, partendo dai lavori in Commissione in poi.

Presidente - Consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Almeno una cosa è chiara: cambieranno gli indirizzi di fondo sulla base dei quali si era costituita una maggioranza ed è bene saperlo.

Sul discorso in generale del DEFR ovviamente la posizione del Presidente è quella di dire che non si devono recepire delle modifiche, visto che il bilancio poi prevede degli impegni. Questo emendamento nello specifico non prevede degli impegni di spesa, è un indirizzo politico quello che viene chiesto di ribadire e di inserire. Mi fa un po' specie il fatto che non si accetti di metterlo, pur dicendo che è un argomento che va affrontato dopo il bilancio. Nessuno dice che bisogna fare in questi giorni e prima della fine dell'anno un'approvazione di qualche cosa, ma c'è scritto semplicemente che si richiede di affrontare il nodo della stabilità attraverso una riforma della legge elettorale con dei meccanismi che assicurino maggioranze certe, eccetera, eccetera.

È una richiesta che io ricordo essere stata definita dal Presidente quando ne avevamo parlato, ed era uno dei punti che chiedevamo di discutere al momento della verifica. Ricordo perfettamente le parole del Presidente che erano state: "è un argomento ragionevole". Il fatto che era ragionevole qualche mese fa, credo che non possa aver cambiato di natura: è ancora ragionevole. Non vengono nemmeno evidenziati dei tempi in questo emendamento, poi noi riteniamo che sia qualche cosa da affrontare celermente, ma quello che intendo è che il DEFR ha un arco di previsione di indirizzi triennale, quindi arriva al 2024. Inserire un emendamento che parla di un problema che va affrontato, non penso a ridosso delle elezioni del 2025 ma ben prima, ha tutta la ragione di esserci, di starci in un DEFR.

Non credo neppure che tutte le cose che sono state scritte nel DEFR abbiano una realizzazione o si presuma che abbiano una realizzazione immediata. Ci sono delle previsioni, degli indirizzi, che sono a lungo termine, che dovranno essere affrontati e costruiti nei mesi e anche nei due anni successivi. Quindi, mi sembra veramente che ciò che è stato detto a sostegno della non volontà di votare un emendamento sia un'argomentazione, a mio avviso, debole. Di conseguenza, credo che non renda neanche tanto onore al Presidente, che invece su questo aveva un ragionamento più articolato, ma capisco che ovviamente non ci sarà approvazione su questo e temo anche su altre cose, perché c'è un atteggiamento, e lo abbiamo capito e percepito benissimo, di totale chiusura molto più forte nei nostri confronti, credo, di quella che vedo nei confronti di altri gruppi; ma avremo modo di rendercene conto anche nel prosieguo dei lavori.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 3

Favorevoli: 2

Contrari 1

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 2 di PCP/Minelli, anche questo a pagina 55. Per l'illustrazione dell'emendamento la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Con l'emendamento proponiamo di inserire nel DEFR l'equiparazione della indennità del Presidente del Consiglio a quella degli Assessori e non all'indennità del Presidente della Regione, come avviene attualmente. Anche questa è una norma che era stato deciso di inserire nel programma della legislatura come una prima rapida e condivisa misura di un più ampio progetto di revisione dei costi della politica ed era anche uno dei punti che avevamo chiesto di discutere in sede di verifica, richiesta che ha visto l'ergersi di un muro di silenzio.

Il ruolo e le responsabilità che sono in capo al Presidente del Consiglio non sono certo equiparabili a quelli del Presidente della Regione; non credo che occorra dilungarsi molto su questo aspetto. Ricordo che si era tutti d'accordo un anno fa, poi però non si è fatto niente, sostenendo che ci si sarebbe concentrati su questo argomento più avanti, non nel primo anno di legislatura; questo era stato era stato detto. La previsione di intervento, però, ancora adesso non compare nel DEFR e credo che non comparirà più.

La nuova maggioranza avrà deciso, immagino, di accantonare questo punto, come è stato preannunciato, ma allora se non è così la volontà va riaffermata, se intendete accantonarlo, bene, lo dovete dire chiaramente. Il nostro emendamento va in questo senso e anche su questo ricordo che c'era convergenza; evidentemente è sfumata.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 31 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 1 di PCP/Guichardaz, a pagina 57. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Questo primo emendamento propone una modifica a uno dei punti centrali della riforma della sanità: la sanità territoriale. Come tavolo sanità di PCP, già nel mese di dicembre, avevamo presentato all'Assessore un documento per rivedere questo nodo cruciale e facevamo proposte per valorizzare tutte quelle figure che operano sul territorio e per il territorio. Quindi, sia quando eravamo in maggioranza, sia ora che siamo all'opposizione, a differenza di quanto detto ieri dal Presidente della Regione, ci teniamo a sottolineare che le nostre proposte vogliono essere costruttive.

Sottolineiamo, inoltre, di aver letto il piano della salute, perché altrimenti queste osservazioni non potrebbero neanche essere fatte. E in questo sottolineo che proprio nella premessa del piano della salute l'Assessore evidenzia la necessità di riorganizzare e sostenere con maggiori risorse il ruolo del territorio e dei suoi attori che, soprattutto nella fase iniziale della pandemia, avrebbe potuto arginare maggiormente una parte dell'emergenza, evitando che questa si riversasse sulle strutture ospedaliere impreparate ad affrontare un numero elevato di ricoveri di persone in una fase già avanzata dell'infezione.

Io magari ho male interpretato questa frase, ma mi sembra che non si possano accusare gli attori sul territorio senza tener conto della governance. Nella primavera del 2020 e nel dicembre scorso l'assistenza veniva supportata da protocolli condivisi aggiornati? Le USCA e i medici di medicina generale venivano loro stessi ascoltati? Io ho chiesto i verbali dei distretti e questo non mi sembra sia avvenuto. I dati sul piano sono attuali o la situazione è ancora peggiorata rispetto a quello che leggiamo oggi. Infine ridurre a due distretti è la soluzione? Questi sono alcuni degli interrogativi.

Ieri il Presidente parlava di un potenziamento degli USCA. A noi questo non risulta, nel senso che lo scorso anno parlavamo di sei medici e tre infermieri su quattro sedi, a marzo cinque medici su due, oggi abbiamo tre medici e due infermieri in una sede.

Quindi, crediamo che debba essere posta particolare attenzione in questo DEFR e nelle linee di questo DEFR proprio a questa sanità territoriale, proponendo le cose che ci sono scritte nel piano, fra l'altro, quindi non andiamo a proporre una cosa completamente diversa rispetto a quella esplicitata nel piano, ma crediamo che sia importante esplicitarlo, come è importante esplicitare il ruolo delle case di comunità in cui tutti noi abbiamo una grande speranza.

Ribadisco che questo non è nella volontà di essere oppositivi, ma di poter portare un contributo costruttivo a questo DEFR che, permettetemi, è comunque un libro dei sogni e dal momento che nel piano della salute queste cose ci sono, secondo me sarebbe importante esplicitarle proprio come volontà politica.

Presidente - L'assessore Barmasse ne ha facoltà.

Barmasse (UV) - Ci sono delle cose che condivido, altre che non condivido. Sicuramente in questo emendamento ci sono quelle iniziative che sono riportate perfettamente nel piano per la salute e il benessere sociale. Quello che noi intendiamo è che siano due cose diverse, per cui una cosa è il DEFR, in cui c'è un'interpretazione più generale, proprio alla luce del fatto che poi c'è un piano per la salute e il benessere sociale che entra nel dettaglio e lo definisce, e questo è il motivo principale per il quale non ritengo che questo emendamento possa essere accettato.

Quello che mi spiace è sul ragionamento che è stato fatto sulle USCA, nel senso che questo Governo ha messo in campo nel mese di dicembre del 2020 e per tutto l'andamento della pandemia successivo esattamente il doppio del numero di USCA di quelle previste a livello nazionale. Dire che non c'è stato un occhio di riguardo e non si è puntato proprio sulle USCA, secondo me, è scorretto.

Per quanto riguarda il contenuto dell'emendamento, è condivisibile e corrisponde a quello che è il piano per la salute, ma non ritengo opportuno che rientri nel DEFR; ritengo invece che sia più corretto che rimanga appannaggio e in competenza del piano per la salute.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Mi fa comunque piacere la sua risposta, nel senso che, come le dicevo, rileviamo che questo punto è ricompreso nel piano della salute. Quello che noi continuiamo a sostenere, ma visti i tempi forse è anche per questo che non è possibile farlo, il DEFR ha comunque un indirizzo politico. Secondo noi, che queste cose fossero comunque esplicitate nel DEFR aveva un senso, perché sappiamo bene che il piano della salute può essere ancora rivisto. Lei ieri parlava di una condivisione in V Commissione, io direi che in V Commissione c'è stato un passaggio illustrativo di un documento che c'era stato scaricato due giorni prima. Credo che quelle che abbiamo fatto in V Commissione non siano state delle osservazioni puntuali, perché nessuno di noi aveva avuto il tempo di studiare quel piano.

Sinceramente mi rammarica la sua risposta. Sono comunque contenta del fatto che condivida i contenuti riportati. Rispetto al potenziamento degli USCA sinceramente il fatto di dire "siamo meglio del livello nazionale", per chi si ritiene un autonomista lo trovo un po' banalizzante. Noi dovremmo comunque, a prescindere, guardare il nostro territorio. Anche rispetto al numero di sedi sinceramente io lo ritengo penalizzante, dopodiché naturalmente questa può essere la visione di PCP ben diversa dalla vostra come, ripeto, ritengo penalizzante la riduzione ai due distretti, ma su questo avremo modo di discutere nel piano della salute.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Naturalmente condivido tutto quanto detto dall'Assessore alla sanità e vorrei sottolineare che è una questione di metodo. A mio modo di vedere, il DEFR è sovraordinato in questo momento rispetto al piano sociosanitario, quindi appare che è suscettibile di importanti modifiche nel suo percorso. Qualora noi avessimo approvato il piano sociosanitario un anno fa, oggi potremmo inserire nel DEFR degli argomenti atti ad apportare modifiche al piano sociosanitario, ma siccome lo dovremo discutere e dovremo ancora iniziare questa discussione, anche alla luce delle osservazioni fatte dai portatori di interesse in questo ultimo periodo, condivido pienamente quanto detto dall'assessore.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Propongo, se siete d'accordo, per quanto riguarda le repliche, quando è possibile, di utilizzare la tempistica degli ordini del giorno: circa un minuto.

Emendamento n. 2 PCP/Guichardaz, a pagina 58. La consigliera Erika Guichardaz per l'illustrazione.

Guichardaz E. (PCP) - Riprendo con piacere quanto detto dal consigliere Restano: proprio perché il DEFR è sovraordinato al piano della salute, nel DEFR, secondo me, gli indirizzi politici andrebbero messi, eccome! Quindi, a maggior ragione sottolineo questo punto, che sicuramente verrà maggiormente trattato riferito a tutti gli emendamenti che ci sono, anche al disegno di legge 46, quindi alla questione dell'indennità di attrattività che abbiamo già discusso in questi giorni perché, secondo noi, il problema riguarda tutte le figure professionali operanti nel sistema sanitario e sociosanitario e sinceramente riteniamo che non sia legato alla sola retribuzione, ma soprattutto alla qualità del lavoro.

Sarebbe stato importante - immagino che non sarà accettato nemmeno questo - che oltre ai riconoscimenti economici nel DEFR apparisse anche qualcosa di più. Naturalmente non la regionalizzazione, che non ci vede d'accordo, ma questo sarà il punto successivo, però come ripeto ci sono altri punti che, secondo noi, erano degni di nota in questo DEFR, oltre all'introduzione dell'indennità estesa a tutti, quindi vediamo, lo dico già, con più favore la proposta emendativa della Lega rispetto a questo punto. Ieri abbiamo parlato della questione del francese esteso anche a infermieri e OSS, naturalmente poi c'è tutta una parte riferita invece a quanto riportatoci dai medici in Commissione, ossia tutta la parte delle borse di studio, del collegamento con università e centri di ricerca e dell'opportunità o meno di sviluppare la carriera. Sotto questo punto di vista forse bastava anche accennare al piano di attrattività che ci è stato presentato, ma nemmeno questo nel DEFR lo ritroviamo.

Io non so, ma mi sembra molto riduttivo che nel documento programmatorio per antonomasia, quindi non un piano ma il documento programmatorio, non si ripeta e non si dica nulla di tutto questo.

Presidente - Assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - - Io non voglio dilungarmi su altri argomenti, in questo momento. Riguardo all'emendamento 2 presentato dalla consigliera Guichardaz propongo di non accoglierlo, perché i punti evidenziati non sono realizzabili, almeno senza una norma di attuazione dello Statuto e opportune analisi di fattibilità preventive. Oltretutto, questo passaggio sarà comunque oggetto di emendamento da parte della Giunta regionale.

Ne approfitto per dire che anche l'emendamento 3 si proporrà di non accoglierlo, perché il passaggio anche questo sarà oggetto di emendamento da parte del Governo. L'emendamento 4: proporremo di non accoglierlo in quanto il ricorso al privato accreditato previsto dalle norme, avviene già nei limiti stabiliti dalle norme stesse, quindi questo è quello che viene riportato nel DEFR con il corretto ordine di utilizzo dei vari strumenti da parte dell'azienda. L'emendamento 5 si propone di cancellare un cronoprogramma: ovviamente questo è il cronoprogramma del Governo per la costruzione del nuovo ospedale e quindi non possiamo accoglierlo. L'emendamento n. 6 propone un sistema di monitoraggio a livello nazionale delle performance dell'azienda, ma questo non dipende dall'azienda sanitaria né dalla Regione, perché i metodi di monitoraggio delle performance sono dettati dal Ministero e quindi non possiamo andare a intervenire su questo.

Ho fatto un rapido excursus degli emendamenti, rifacendomi anche a quanto aveva affermato il Presidente all'inizio di questo dibattito: il DEFR è un documento di accompagnamento al bilancio e come tale va inteso. Per cui questo sarà il nostro atteggiamento su questi sei emendamenti, cioè di astensione.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Naturalmente trovo questo metodo molto poco consono a quest'aula. Soprattutto, il DEFR non è assolutamente un documento di accompagnamento, ma dovrebbe essere il primo documento programmatorio da cui poi discende il bilancio, quindi a maggior ragione io illustrerò tutti gli emendamenti che ho presentato.

Rispetto a questo emendamento, nessuna norma di attuazione era prevista, perché è nell'emendamento successivo la parte sulla regionalizzazione e su questo ne parlerò in seguito, ma naturalmente apprezzo che l'abbiate stralciata.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 3 PCP/Guichardaz, a pagina 58. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Questo emendamento naturalmente raccoglie il sentire di tutte le organizzazioni sindacali, il sentire di PCP da lungo tempo e di cui discutiamo non solo rispetto alla sanità, lo ricordava ieri anche l'assessore Caveri. Sono posizioni che abbiamo ormai da lungo tempo, quindi accogliamo anche con favore il fatto che la maggioranza su un punto così cruciale - non proprio una banalità, ma un punto di questa portata - abbia fatto una retromarcia importante portando anch'essa a stralciare la questione della regionalizzazione del comparto sanità.

Naturalmente noi non condividiamo quanto scritto dalla maggioranza soprattutto nell'ultimo passaggio, perché per loro non viene stralciato in toto. Riteniamo comunque importante sottolineare che anche su questo mi sembra che o non ci sia stata condivisione prima all'interno della maggioranza, oppure direi che non era proprio un oggetto banale questo. Era un oggetto piuttosto importante, quindi sarebbe stato interessante nella replica capire le motivazioni di questo cambio di rotta a distanza di due settimane. Ma evidentemente credo che non ci sarà una risposta, quindi prendiamo atto di questo muro contro muro.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 32

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 20 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Primo emendamento della II Commissione, a pagina 58. Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 4 PCP/Guichardaz, a pagina 58. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Come ha già detto l'assessore Barmasse, su questo punto noi chiedevamo venisse esplicitato chiaramente che il ricorso al privato accreditato dovrebbe essere comunque l'estrema ratio della nostra sanità. Soprattutto riteniamo che debbano essere previste linee di indirizzo per riportare nel pubblico le prestazioni e le risorse devolute al privato. Tale era quanto chiedevamo in questo emendamento: la semplice integrazione di questi che ci sembrano concetti minimi, rispetto a quanto sta avvenendo in questo momento rispetto al ricorso al privato per sopperire a tutte le mancanze della sanità pubblica.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 5 PCP/Guichardaz, sub-emendamento all'emendamento 2 della II Commissione, a pagina 58. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Naturalmente noi chiediamo che venga stralciata quella parte sull'ospedale, che sottolinea già che si procederà all'espletamento delle procedure di gara d'appalto che dovranno consentire l'avvio dei lavori di costruzione del nuovo Ospedale Parini tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023. Chiediamo lo stralcio, è sottointeso, perché abbiamo una visione diversa, ma perché non sta in piedi, nel senso che nelle frasi precedenti chiedete di inserire la realizzabilità, la fattibilità, la sostenibilità e chi più ne ha più ne metta e poi dopo dite: però andiamo avanti a spron battuto. Delle due l'una: o non si prende in considerazione nulla, oppure si dice andiamo avanti; mi sembra che sotto questo punto di vista sia piuttosto chiaro.

Dopodiché ieri il Presidente sottolineava che abbiamo votato nel 2007 e chi ha votato si è espresso, naturalmente; quindi vorrei sottolineare che lui sta parlando del non voto, che è cosa diversa. E vorrei sottolineare che nel mentre, dal 2007 a oggi, abbiamo ritrovato dei reperti di grande importanza e abbiamo pensato di fare una nuova area megalitica sotto l'ospedale. Questo mi sembra che sia ancora un nodo un po' da sciogliere, perché c'è un parere della Sovrintendenza, ma non ancora rispetto alla variante progettuale, quindi anche su questo avremmo dei dubbi. E poi c'è stata una piccola pandemia di mezzo che fa sì che quella struttura, come ci è stato detto dai tecnici in Commissione, non è pensata per la pandemia, perché ritroviamo dei luoghi comuni, ritroviamo ascensori, corridoi e via dicendo; soprattutto non ritroviamo quelle cose come la flessibilità degli spazi e poi evitiamo di parlare della localizzazione di quell'ospedale.

Dopodiché, se anche questa parte non passerà, mi renderò conto che non è solo cambiato il programma di legislatura, ma che anche i cinque consiglieri che facevano parte del nostro gruppo hanno anche cambiato completamente il loro programma e le loro idee portate avanti da molto tempo, forse anche con più forza di me che di ospedale non me ne ero assolutamente mai occupata.

Presidente - Consigliera Spelgatti ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Consigliera Guichardaz, lei sa che condividiamo sostanzialmente moltissimo di tutte le cose che lei ha detto. La prova provata di questo è il fatto che, quando eravamo al Governo nel 2018, avevamo immediatamente avviato il tutto per poter commissionare uno studio per verificare, tra i vari scenari possibili, anche una comparazione tra ospedale nuovo e ospedale vecchio, per valutare cosa sarebbe stato meglio come scenario per mille motivi differenti: dal punto di vista economico, dal punto di vista del progetto stesso e di tutto quello che lei ha detto. Il problema è che purtroppo ritengo che ormai si sia fuori tempo massimo, perché probabilmente abbiamo perso l'ultimo treno per poter prendere una decisione differente, visto che nel frattempo quello studio appena siamo caduti è stato bloccato, quindi non abbiamo mai avuto una valutazione di quel tipo. E la pandemia: prima della decisione finale che è stata presa ormai mesi fa, con il fatto della pandemia ci sarebbe stata un'ottima motivazione per poter rimettere in discussione ancora la coda, se però ci fosse stata poi celerità anche nel fare determinati tipi di valutazioni e commissionare determinati tipi di valutazione, perché poi chiaramente bisogna anche fare il conto con la Corte dei conti e quant'altro; in quel momento lì si sarebbe potuto fare qualche cosa.

In quel momento lì ci siamo espressi rispetto a tutte le enormi, enormi, enormi criticità rispetto all'andare avanti con il progetto dell'ampliamento, per tutte le ragioni che adesso non ho il tempo di indicare perché sono già uscita dalle tempistiche. Ci sono mille motivazioni per cui noi riteniamo che probabilmente non è la scelta giusta quella dell'ampliamento, ce ne sono appunto tantissime, ma il problema è che la decisione è stata presa ed è stata presa grazie purtroppo agli altri componenti di quelli che erano PCP, che sono PD e la sinistra, che hanno tradito quello che loro stessi invece avevano nel programma elettorale e per cui hanno fatto tantissime battaglie. Il problema è che siamo andati adesso fuori tempo massimo, secondo me, perché comunque sia l'ultimo treno probabilmente era quello lì.

Una volta deciso, spesi altri soldi e tutto quanto...! Ringrazi i suoi colleghi di maggioranza e anche tutti gli elettori, tutte le battaglie che avete fatto e che hanno fatto anche tutti coloro che vi hanno votato: devono ringraziare i suoi ex colleghi.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 2

Contrari 7

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Bertin, Brunod, Carrel, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marquis, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Secondo emendamento della II Commissione, sempre a pagina 58. Lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 22

Favorevoli: 20

Contrari 2

Astenuti: 13 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 6 PCP/Guichardaz, a pagina 59. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Questo perché, lo rilevavamo già sia noi che il consigliere Restano che il consigliere Baccega in discussione generale, c'è un grande assente nella parte del DEFR, che è la questione dell'osservatorio e dei dati che purtroppo ci vedono sempre in difficoltà rispetto a qualsiasi indicazione a livello nazionale e che purtroppo non ci danno neanche una fotografia, lo ha detto in maniera molto chiara ed esplicita anche il direttore Uberti, che naturalmente riteniamo persona capace e che sotto questo punto di vista ha anche rassicurato la Commissione, rilevando i limiti avvenuti fino a oggi e dicendo chiaramente che sotto questo punto di vista anche l'azienda ritiene di cambiare passo e cambiare rotta. Secondo noi era importante che negli indirizzi di governo tutto questo emergesse.

Naturalmente noi proponiamo che venga inserita questa parte rispetto ai dati e all'osservatorio.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo all'emendamento n. 7 PCP/Guichardaz, a pagina 60. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Non ricordo più chi, forse Distort o Sammaritani, ma in discussione generale veniva sottolineato che, rispetto alla conciliazione lavoro-famiglia c'erano due righe e non si ritrovava in sostanza la mission di questo Governo. Noi abbiamo cercato di mettere a disposizione quanto crediamo importante, ossia che rispetto ai nidi e alle strutture per la prima infanzia è fondamentale tenere presenti due principi fondamentali, cioè quello di mettere al centro i bambini e le bambine ed essere funzionali a sostenere l'accesso al lavoro o al rientro nel mondo del lavoro, in particolare delle donne. Non possiamo infatti non tenere conto delle esigenze attuali delle famiglie e delle conseguenze della pandemia. Viene fatto anche accenno rispetto al costo delle strutture, che crediamo debba arrivare almeno a una copertura totale per quello che riguarda le fasce deboli, perché ci rendiamo conto del grande sforzo che viene fatto.

Riteniamo, inoltre, debba essere importante anche ampliare l'accesso rispetto a queste strutture, perché non si tratta solo di favorire le fasce deboli, ma naturalmente spesso anche situazioni di difficoltà familiare necessitano magari di luoghi e momenti di cura e di attenzione anche al di fuori della famiglia, per creare quella stabilità e quella cura per quello che riguarda i bambini. Dovremmo cercare di prendere a esempio diverse Regioni e Comuni che hanno adottato la politica del costo zero, per ridurre l'incidenza del costo delle rette dei nidi e delle strutture per la prima infanzia sul reddito delle famiglie.

La Valle d'Aosta si posiziona al 91esimo posto in Italia, secondo Il Sole 24Ore di giugno 2021, e certamente ciò impone una riflessione sul modello di accoglienza dei bambini e delle bambine proposto alle famiglie: lo spopolamento dei comuni di montagna, di cui spesso parliamo, ma anche per rispondere ai bisogni della Valle centrale che non possiamo ignorare.

Di questo ne abbiamo parlato anche in Commissione a proposito del piano di azione, che anch'esso è arrivato a fine del 2021 per tracciare l'azione del 2021. C'è stato promesso, anche in questo caso, che nel prossimo anno questo non avverrà, perché riteniamo che i piani abbiano un senso se vengono adottati nel momento corretto. Quindi, credo che sotto questo punto di vista le rassicurazioni dateci in Commissione e quanto state facendo con l'assessore Caveri rispetto allo 0-6 possano essere motivi poi di futura discussione politica e soprattutto di condivisione all'interno della Commissione di nuovi modelli, che si possono anche pensare per la Valle d'Aosta e che magari rendono più attrattiva quella montagna, ma rendono anche più facile l'accesso ai servizi anche per le persone di Aosta.

Questo voleva semplicemente aggiungere qualche riflessione a quelle due righe che ci sembravano poco significative.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo al primo emendamento del consigliere Baccega, a pagina 60. Per l'illustrazione il consigliere Baccega.

Baccega (GM) - Ero io che ieri avevo evidenziato che nel DEFR la famiglia non aveva quel ruolo che, secondo noi, in questo momento deve assumere in un progetto di prospettiva futura. Siccome abbiamo lavorato molto negli anni passati al fattore famiglia e poi ovviamente il Covid ha interrotto alcuni percorsi, questo come altri peraltro, l'introduzione del fattore famiglia vuole far sì che si possa intraprendere un percorso di maggiore equità economica e di sostegno alle famiglie per la crescita e il mantenimento dei figli; era un po' in sintonia con quello che diceva poco fa la collega Guichardaz.

Noi riproponiamo di inserire il testo indicato nell'emendamento, nel senso che sarà sviluppato il fattore famiglia con una revisione e un coordinamento delle iniziative in materia, partendo dai contributi erogati dall'Assessorato alla sanità e politiche sociali, per poi coinvolgere tutti i principali contributi a sostegno delle famiglie. Questo vuole andare nella direzione di individuare un nuovo indicatore socio-economico da adottare, avere come obiettivo l'equità fiscale, successivamente anche la lotta alla morosità e quindi dare delle risposte importanti, andando a verificare i reali mezzi delle famiglie attraverso l'ISEE e tenendo conto ovviamente della composizione dei nuclei familiari.

Tale è l'obiettivo di questo lavoro. All'ufficio servizi sociali ci sono già dei dossier che sono stati elaborati, si tratta probabilmente di rivederli, aggiornarli, approfondirli e ci sembra un'iniziativa per le famiglie valdostane davvero interessante da riproporre.

Presidente - Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente noi condividiamo assolutamente la proposta fatta dal collega Baccega, che ringraziamo. Il fattore famiglia è un elemento che è stato introdotto per la prima volta in Regione Lombardia e applicato proprio a sostegno delle famiglie, delle famiglie con figli. È una disposizione che va esattamente nella direzione che abbiamo tracciato anche con i nostri ordini del giorno, oltre che con gli emendamenti che abbiamo presentato, a sostegno della natalità e a sostegno e supporto di quelle famiglie che hanno dei figli e che hanno in alcuni casi anche tanti figli. È un parametro che permette di organizzare e riorganizzare le spese e supportare nelle spese le famiglie, proprio in ordine a questo tipo di necessità e quindi ci sentiamo di sostenerlo assolutamente, in coerenza anche con quanto presentato durante la scorsa legislatura.

Presidente - Assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Condivido quanto è stato espresso sia dal consigliere Baccega che dal consigliere Manfrin. È un dossier che era già in fase di studio, è sicuramente uno strumento ulteriore di aiuto alle famiglie, e questo è condivisibile, ed è stato anche oggetto di un ordine del giorno di marzo, se non ricordo male, e approvato in tal senso.

A nome del Governo esprimo, quindi, un parere favorevole a questo emendamento.

.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Essendo un emendamento praticamente molto simile al nostro, naturalmente ci trova favorevoli. É carino che, a seconda di chi lo presenta, venga visto in maniera diversa; comunque avrà il nostro voto favorevole. Grazie consigliere Baccega.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'emendamento è approvato all'unanimità.

Emendamento n. 8 PCP/Guichardaz, a pagina 62. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Ieri parlavamo di precari. Costoro sono altri precari che lavorano nel mondo della scuola, che spesso vengono, secondo noi, dimenticati: sono gli operatori di sostegno. Per chi lavora nel mondo della scuola sono figure importanti, altamente qualificate, che purtroppo si ritrovano ad avere dei contratti di lavoro molto penalizzanti, si trovano ad avere contratti molto precari, a dover cambiare sovente anche gli alunni da seguire e questo naturalmente crea un disagio importante alle famiglie, perché soprattutto chi conosce i temi della disabilità sa benissimo che la continuità è un elemento importante e fondamentale.

Quello che si chiede è, rilevando che c'è stato un potenziamento comunque rispetto al numero degli operatori, anche grazie alla questione dell'emergenza, che questo ruolo avrebbe bisogno di una maggiore attenzione da parte del Governo regionale, per far sì che si dia stabilità a queste figure che sono molto importanti per il mondo della scuola.

Immagino che si possa comunque interloquire con la società dei servizi, proprio per cercare di far capire che non si tratta di semplici operatori che non hanno attenzione e cura nei confronti dei bambini, e principalmente per sottolineare il fatto che abbiano qualifiche e formazione e soprattutto un curriculum alle spalle, che molto probabilmente è un peccato disperdere. Lo dico perché ci sono già diversi operatori di sostegno che, proprio per questa precarietà, stanno intraprendendo altre strade e questo è un peccato.

Presidente - L'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Mi fa piacere che abbia a cuore il precariato, cosa che non ha fatto sull'emendamento di ieri.

Il tema è serio, ma questa è una dizione demagogica che comporta anche spesa, quindi noi non possiamo che astenerci.

Ne approfitto per dire che siamo contro anche l'emendamento 9, perché il coinvolgimento c'è già. Sull'emendamento 10: no, per ovvie ragioni, perché questa è una scelta politica e quindi non la cancelliamo. Sull'emendamento 11: no, perché lo faremo quando si potrà: abbiamo delle scuole che non hanno le palestre all'interno e non le si può costruire sul tetto. Sull'emendamento 12: è confermato il ruolo del Conservatoire nel recente piano sulla musica e quindi sarebbe stato pleonastico aggiungere questo articolo. Sì all'emendamento 3 della Commissione.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Rispetto alla questione del precariato sollevata ieri, credo di essere stata molto chiara, provo a rispiegarmi. Sotto questo punto di vista, anche qui, quando vogliamo lo possiamo fare, senza bypassare normative, senza chiedere norme di attuazione, senza prevedere procedure bislacche. Se vogliamo, gli operatori di sostegno li possiamo stabilizzare e se c'è la volontà si può fare. Dopodiché, rispetto ai precari della scuola, invece come ho già detto c'è anche la possibilità di stabilizzare gli insegnanti della scuola dell'infanzia, dove abbiamo effettivamente la competenza e quindi possiamo benissimo, volendo, stabilizzare quegli insegnanti. Iniziamo da dove possiamo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 9 PCP/Guichardaz, a pagina 63. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Sotto questo punto di vista si chiedeva di specificare meglio la questione della sperimentazione, perché sappiamo che sul sistema 0-6 arrivano ingenti fondi, ma non deve essere confuso con una sperimentazione invece che riguarda pochi bambini e che rischia solamente di creare degli anticipi pedagogicamente ed educativamente sbagliati. È necessario, infatti, fare una riflessione attenta sul modello di scuola dell'infanzia che si intende portare avanti in Valle d'Aosta. Non possiamo dimenticare l'eccellenza di una scuola bilingue a misura di bambino, che oggi non ha alcun coordinamento pedagogico specifico e che purtroppo è il primo grado dell'istruzione a essere vittima del pesantissimo calo demografico in atto. Non è, tuttavia, la soluzione aprire ad alunni e alunne anticipatari, per tenere aperte le classi e lasciare Aosta e la valle centrale con numeri alti e condizioni complesse e spesso difficili.

Il Covid ha poi complicato ulteriormente la situazione, rendendo un'opzione sempre più praticabile e appetibile per le famiglie forme variegate di istruzione parentale, di cui oggi non si conosce la reale entità. Ecco perché chiedevamo di inserire questa frase, proprio per tutelare quei modelli educativi che sono e risultano essere un'eccellenza per la nostra realtà.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 10 PCP/ Guichardaz, a pagina 64. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Questo emendamento è per chiedere al Governo regionale di ripensare rispetto all'acquisizione del Liceo scientifico e linguistico Bérard, proprio perché, come sottolineato già l'altro giorno nella discussione rispetto all'interpellanza sulle palestre, non risponde nemmeno agli interventi educativi in questo momento. Rileviamo che è stato fatto in una zona con vincolo archeologico e con vincoli di agglomerato storico, quindi ci risulta anche piuttosto strano che, rispetto a un territorio come quello dove è stato costruito quell'edificio, non siano stati posti problemi mentre oggi, dove esiste un parcheggio ed esiste solo un vincolo archeologico, invece ci poniamo mille problemi, quando sappiamo benissimo che rispetto all'edificazione di una palestra si potrebbero adottare comunque soluzioni architettoniche che non vadano a incidere sui reperti archeologici.

Sotto questo punto di vista noi riteniamo che questa opzione andava comunque al massimo pensata e ripensata ancora, prima di portarla avanti. Non siamo ancora in scadenza del noleggio, quindi almeno aspettare la scadenza. Ben sapete meglio di me che quell'edificio è stato costruito con i poteri commissariali, quindi secondo noi anche per un'opportunità poteva avere un senso aspettare almeno la scadenza giusta e naturale del noleggio, prima di procedere a questa acquisizione.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo adesso all'emendamento n. 3 della II Commissione, a pagina 64. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari 2

Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 11 PCP/Guichardaz. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Come presentato nell'interpellanza dell'ultimo Consiglio regionale, l'impegno che avremmo voluto chiedere alla Giunta, ma mi sembra che ci sia anche sotto questo punto di vista una non condivisione, è quello di prevedere che le palestre del capoluogo vengano comunque costruite il più possibile nelle vicinanze degli edifici scolastici esistenti, per evitare il pellegrinaggio continuo che vediamo anche qua davanti ai nostri occhi. Sotto questo punto di vista, lo dicevamo non solo per una questione di costi del trasporto, ma anche per una qualità delle lezioni. L'educazione motoria non può essere vista come una materia differente dalle altre, e il fatto di spostarsi vuol dire perdere praticamente metà delle ore di lezione. A noi questo sembra veramente uno spreco di denaro e uno spreco di risorse, nonché un danno educativo pesante per quello che riguarda gli alunni valdostani.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 12 PCP/Guichardaz, a pagina 65. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Questo emendamento è semplicemente per chiedere che nel DEFR venga sottolineata l'importanza del Conservatoire che rappresenta, insieme all'Università della Valle d'Aosta, il settore dell'alta formazione. Le azioni future devono essere tese a un rilancio dell'istituzione, attraverso una chiara definizione della sua natura giuridica, il collegamento sistematico con le altre istituzioni nazionali e internazionali, un sistema di reclutamento del personale che ne permetta il turnover nel rispetto dello statuto regionale. La realizzazione di percorsi di alta specializzazione legati anche alla forte tradizione musicale del nostro territorio.

Si chiedeva semplicemente di dare dignità a questa eccellenza che ritroviamo sul nostro territorio che purtroppo, ormai da diverso tempo, occupa anche parte delle interpellanze e interrogazioni di questo Consiglio regionale, forse perché non viene vista con quel ruolo centrale che ha.

Se è possibile poi le chiederei di nuovo di poter avere la norma di attuazione di cui aveva parlato in Commissione.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin).

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 13 PCP/Guichardaz. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Questo emendamento vuole chiedere al Governo regionale la reintroduzione del bon de chauffage, che abbiamo ricordato essere stata tolta nel 2018. Con questo accogliamo anche con favore quanto presentato dal gruppo Lega, proprio per andare rispetto a questa reintroduzione.

Riteniamo che le famiglie abbiano perso un importante sostegno. Credo che tutti noi riceviamo abitualmente richieste sotto questo punto di vista e soprattutto riteniamo che in questo momento, dove i prezzi e la situazione delle famiglie sono quelli che tutti riconosciamo, riuscire a tornare a dare loro un sostegno economico di questo tipo potrebbe aiutarle. Quindi, sotto questo punto di vista noi chiedevamo almeno di ripensarci e, come dicevo, accogliamo con favore invece chi ha anche recuperato i fondi per poterlo riproporre.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 33

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 14 PCP/Guichardaz. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Questo emendamento è teso a chiedere delle risorse aggiuntive per l'ufficio della Consigliera di parità, che naturalmente avrà un ruolo molto importante nel prossimo triennio. In merito, oltre alla necessità di prevedere delle risorse aggiuntive, mi preme sottolineare come a un mese e mezzo dalla scadenza della presentazione delle domande per la nomina, non si è ancora saputo l'esito della selezione. Lo ricordavo già in fase di assestamento, questa figura prevista dalla legge regionale 53 del 2009 volge le sue azioni a sostenere le donne che, soprattutto in questo momento di grave crisi economica, sappiamo dai dati essere le più colpite. Ha anche il compito di mettere in atto azioni antidiscriminatorie e di conciliazione, e in questo difficile momento credo che tutti noi sappiamo dell'importanza della stessa. Quindi, questo era semplicemente per cercare di poter recuperare delle risorse aggiuntive per permettere di svolgere il suo ruolo da qui in avanti.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

A questo punto sospendiamo brevemente per arieggiare i locali e riprendiamo tra una decina di minuti.

La seduta è sospesa dalle ore 10:57 alle ore 11:13.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo con l'analisi degli emendamenti al DEFR. Siamo al primo sub-emendamento PCP, firmataria la consigliera Minelli, all'emendamento n. 4 della II Commissione, a pagina 82 del documento. Per l'illustrazione la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Gli emendamenti che presentiamo su questa parte del DEFR sono sub-emendamenti, considerato che è stato presentato - diciamo così - un maxi emendamento da parte della maggioranza, che sostituisce completamente il capitolo che era ripreso tale e quale dal DEFR dello scorso anno.

Il primo sub-emendamento riguarda il piano regionale dei trasporti che, come tutti sappiamo almeno all'interno del Consiglio, è previsto da una legge del 1997. Sono passati ventiquattro anni e non abbiamo ancora un piano. La predisposizione del PRT è stata avviata e attivata con una delibera dell'agosto 2017, quindi parliamo di due legislature fa. L'incarico è stato affidato a una società che all'inizio del 2019 ha consegnato una prima bozza, su cui è stata avviata una vasta consultazione e sono state raccolte delle osservazioni.

L'intenzione era di svolgere nella primavera del 2019 la procedura di VAS e poi nel corso dell'anno approvare il piano. Le vicende politiche dell'autunno del 2019 e lo scioglimento anticipato del Consiglio hanno bloccato il percorso e il testo aggiornato del piano con le correzioni, alla luce di quelle osservazioni, è arrivato all'inizio del febbraio 2021. A quel punto, però, tutto di nuovo si è bloccato, perché non si è voluto avviare il documento alla procedura di VAS, non approvarlo ma avviarlo semplicemente alla procedura di VAS.

Il testo dell'attuale DEFR, intendo il testo emendato, parla però di attuazione del piano. Ma così facendo salta un passaggio decisivo, che è quello dell'approvazione. Un'approvazione che richiede prima una consultazione pubblica sulla bozza, quindi la VAS, poi la rielaborazione del testo e infine l'approvazione da parte del Consiglio regionale.

Con l'emendamento chiediamo che si avvii subito a gennaio, senza ulteriori resistenze e blocchi, la procedura di VAS e poi, fatte le debite correzioni che ovviamente ci potranno essere, si arrivi alla approvazione del documento entro i primi sei mesi del 2022. L'intenzione è quella di mettere una tempistica. Abbiamo discusso in questi due giorni di affastellamento di piani, di procrastinare decisioni e via di questo passo. Dopo ventiquattro anni crediamo che mettersi una scadenza precisa per l'approvazione, una scadenza che chieda che si arrivi entro i primi sei mesi del 2022, quindi praticamente a sei mesi, quasi sette, a partire da oggi, all'approvazione di questo piano dopo che avrà fatto il suo iter e la sua procedura.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 32

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 30 (Baccega, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Sub-emendamento n. 2 PCP/Minelli all'emendamento n. 4 della II Commissione, pagina 82. Consigliera Minelli per l'illustrazione.

Minelli (PCP) - È molto curiosa la seduta di questa mattina, per certi versi surreale, per altri quasi comica, ma di una comicità appunto surreale, che credo fuori di qui faticheranno a comprendere e a cogliere. Peraltro, non si capisce nemmeno bene all'interno dell'aula, fatta salva l'ironia e il sarcasmo che nel fuori microfono si sente, ma quello fa parte del teatro a cui purtroppo siamo abituati ormai da tempo.

Passo all'illustrazione del secondo sub-emendamento. Noi abbiamo svolto un lavoro che crediamo sia una prerogativa di tutti i Consiglieri di quest'aula. Non siamo minimamente presi in considerazione, ma anche il non rispondere, com'è già accaduto, è una risposta che ovviamente parla da sé e dice delle cose. Lo dicevo già ieri: ci sono delle cose dette e non dette e qui ci sono molti non detti che hanno un loro valore e un loro peso.

Il sub-emendamento si compone di due intenti: si parla qui di misure di sostegno alla cittadinanza per quello che riguarda i trasporti. La prima formulazione dell'emendamento, che chiede di attuare delle misure di sostegno alla cittadinanza attraverso lo studio di specifiche agevolazioni tariffarie e/o gratuità in relazione al possibile protrarsi della pandemia, ripropone, corregge e aggiorna un punto del DEFR dello scorso anno che era appunto dedicato alle misure di sostegno alla cittadinanza. La gratuità che era stata stabilità in piena ondata pandemica non è più prevista, però purtroppo potrebbero anche rendersi necessarie delle misure similari, considerato che la situazione di emergenza non è risolta.

L'importanza, però, è soprattutto nella seconda parte dell'emendamento che formula l'ipotesi di incentivi economici per l'utilizzo del trasporto pubblico a partire dalle agevolazioni per i giovani. Questo è un indirizzo di tipo politico che ha come obiettivo quello di realizzare una mobilità più sostenibile, cioè una diminuzione della circolazione dei mezzi privati e la promozione di una sensibilità diversa verso la tutela dell'ambiente e della salute, che poi è quello che stanno facendo molte Regioni, una su tutte l'Emilia Romagna che nel suo DEFR approvato a giugno ha previsto, come peraltro fa da vari anni, la gratuità totale di treni e autobus per tutti i cittadini fino a 19 anni; in molte situazioni si arrivava a 26 anni, e penso ad altre misure che noi abbiamo di promozione della cultura, con la gratuità per i giovani di età inferiore ai 25 anni. Qui si tratterebbe, se venisse preso in considerazione in futuro, di pensare almeno al trasporto pubblico per chi deve assolvere completamente l'obbligo scolastico e finire almeno la scuola superiore, e per non gravare sulle famiglie anche con i costi per i trasporti in una regione in cui bisogna comunque muoversi molto dalle vallate laterali per raggiungere i centri di studio.

Presidente - Mettiamo in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Sub-emendamento n. 3 PCP/Minelli all'emendamento n. 4 della II Commissione, a pagina 82. La parola alla consigliera Minelli per l'illustrazione.

Minelli (PCP) - Il testo che viene proposto per l'inserimento nel DEFR, il testo nuovo, nell'elencare gli strumenti per la mobilità sostenibile cita il piano regionale dei trasporti e il completamento dello studio sull'utilizzo dell'idrogeno in ferrovia, studio che è stato votato dal Consiglio ma si dimentica di un altro studio importante che è in corso: quello per approfondire le caratteristiche di un sistema tram-treno in Alta Valle per arrivare a Courmayeur con un trasporto pubblico su rotaia. Si tratta di un sistema che utilizzerebbe l'attuale linea ferroviaria una volta riaperta fino a Pré-Saint-Didier, poi supererebbe il dislivello per raggiungere Courmayeur con una tratta a carattere tramviario con gli stessi mezzi di locomozione e senza la rottura di carico. L'incarico è stato già affidato a un raggruppamento piemontese con un provvedimento dirigenziale dello scorso mese di settembre, quindi, entro il primo semestre del 2022, questo studio dovrebbe essere disponibile.

Riteniamo quindi che così come si richiama uno studio che è praticamente sullo stesso argomento, cioè quello sull'idrogeno, si debbano richiamare nel DEFR tutti gli studi che sono stati affidati allo scopo e quindi ci debba essere l'inserimento come dell'altro.

Presidente - Mettiamo in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

Il sub-emendamento non è approvato.

Passiamo al sub-emendamento n. 4 del PCP. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Prendiamo atto dall'esito della votazione che non si ritiene neanche più di considerare e di inserire nei documenti studi che sono già stati avviati, alcuni sì anzi e alcuni no, quindi qualcosa va bene, qualcosa no, bisognerà poi capire con quale logica e in che modo questo potrà essere giustificato. Qui non si parla di approvazioni, si parla di inserire in un testo che parla della mobilità gli studi che la Regione sta facendo e il Consiglio ritiene che non vada inserito. Bisognerà anche questo spiegarlo al di fuori di qua: spiegarlo non dicendo che si decide di non votare ciò che arriva da una parte politica ma nel merito, perché poi bisognerà entrare nel merito!

Per quanto riguarda l'emendamento, si chiede un rafforzamento dell'organico del servizio aeroporto e ferrovia. Nei prossimi cinque anni ci saranno degli investimenti sulla ferrovia valdostana da parte di RFI per circa 150 milioni di euro: 110 provenienti dal PNRR per l'elettrificazione e altri 36 dal contratto di programma per gli interventi di miglioramento della linea, mi riferisco all'elevazione nel rango C e ai sistemi di incroci dinamici dei treni, opere nelle stazioni, eccetera. Questi lavori devono essere effettuati da RFI ovviamente, ma la Regione non può semplicemente stare alla finestra e a guardare e aspettare supinamente, deve essere parte attiva, deve sollecitare RFI, sappiamo che questo è un lavoro che va fatto, chiunque abbia minimamente dovuto occuparsi dell'argomento lo sa e monitorare gli avanzamenti progettuali e realizzativi, passo dopo passo. Non solo, si possono e, anzi si devono programmare delle ulteriori opere visto che ci sarà inevitabilmente un periodo di chiusura della linea al servizio passeggeri e quindi bisognerà, a nostro avviso, approfittare di questo per concentrare in quel periodo anche ulteriori opere. Però la Regione non può svolgere efficacemente un ruolo dinamico se non rafforza la sua struttura interna che si occupa di ferrovia e che è gravemente carente di personale. Da qui noi crediamo che si debba prevedere già nel DEFR il potenziamento dell'organico del servizio aeroporto e ferrovia. Ovviamente ci sono delle norme che prevedono un potenziamento di personale per realizzare gli interventi del PNRR, se n'è parlato ieri, ma qui si tratta di un tema specifico e di una struttura che è sicuramente in sofferenza e che ha un gran lavoro come molte altre, ma in questo caso lo sappiamo e sappiamo quale sarà l'impegno gravoso. che dovrà esserci

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

Il sub-emendamento non è approvato.

Sub-emendamento n. 5 del PCP. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Le affermazioni che sono contenute nel testo attuale proposto per il DEFR sull'Aosta/Pré-Saint-Didier non sono da parte nostra per nulla condivisibili. In pratica in quel testo si dice che nel triennio 2022/2024 si faranno solo degli studi per definire uno scenario per il futuro della linea in Alta Valle e poi non si prende nemmeno in considerazione tutti gli studi, ma questo è un altro discorso. Si tratta di un'impostazione che non è per nulla coerente con quanto è già previsto da tutta una serie di strumenti: da una legge regionale che è la n. 22/2016, dall'accordo quadro Regione-RFI del 2017, dal programma strategico per gli interventi sulla ferrovia votato nel 2019. Tutti documenti che hanno affermato la necessità di riattivare la linea e la necessità che RFI provveda a fare i lavori. Ricordo che la legge n. 22/2016 è stata votata all'unanimità. Del resto la stessa RFI ha già progettato gli interventi per l'innalzamento della portata assiale a 18 tonnellate, sta per rendere noto il complessivo progetto di fattibilità tecnico-economica degli interventi per la riapertura, quindi, a nostro avviso, non c'è adesso da aspettare ma da fare. Bisogna incalzare RFI perché faccia le opere per le quali può e deve trovare le risorse finanziarie necessarie, addirittura la Regione ha già previsto nel contratto di servizio con Trenitalia che è stato siglato ad agosto 2020 un servizio con sei coppie di corse giornaliere con i relativi fondi a disposizione. Si facciano quindi le opere necessarie per la riattivazione e si facciano nel 2022.

Presidente - Mettiamo in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

Il sub-emendamento non è approvato.

Sub-emendamento n. 6 del PCP. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Il sub-emendamento è un sub-emendamento soppressivo. Chiediamo la soppressione della previsione di acquisto degli ulteriori tre treni bimodali. Questi treni costano circa 30 milioni di cui 4 previsti a carico della Regione e sono più cari di un normale treno elettrico, costano di più e non potranno essere utilizzati come treni bimodali, modalità per la quale erano stati concepiti, dovranno essere utilizzati soltanto con una delle due modalità. Anche ordinandoli a breve, non saranno utilizzabili prima di all'incirca tre anni e quindi saranno probabilmente a disposizione quando la linea sarà interrotta per i lavori di elettrificazione e dopo l'elettrificazione serviranno soltanto più dei treni elettrici e non bimodali, anche se certamente non si fermano, continuerebbero a funzionare, ma solo in modalità elettrica. Non regge, a nostro avviso, l'argomentazione che abbiamo ascoltato in Consiglio quindici giorni fa secondo cui, in caso di black out sarebbero una soluzione, o quella secondo cui dobbiamo comprarli per usarli in doppia composizione per avere più capienza dell'attuale per risolvere i problemi di sovraffollamento, che sono problemi urgenti, ci saranno sempre i problemi di sovraffollamento delle linee ma oggi con la pandemia sono sicuramente più importanti perché c'è bisogno dei distanziamenti.

È quindi una previsione di acquisto, a nostro avviso, poco avveduta e ci sembra quasi che sia un appiglio per ribadire ancora una volta una scelta fatta dieci anni fa, una scelta che si è rivelata sbagliata.

Voglio ricordare che RFI ha presentato il programma preliminare per l'elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta nel 2010, undici anni fa. Questo progetto non è stato coltivato, anzi, è stato accantonato per puntare sull'alternativa dei treni bimodali, che non era una vera e propria alternativa ma un taccone e un taccone molto costoso, un taccone che ha ritardato di dieci anni il passaggio dal progetto preliminare a quello definitivo e la possibilità quindi, con il progetto in mano, di avere il finanziamento dell'opera.

Con lo stesso costo con cui si è finanziata e si continua a finanziare l'operazione dei bimodali si poteva realizzare l'elettrificazione della linea e non avremmo più problemi di rottura di carico a Ivrea, né di sovraffollamento dei piccoli bimodali, né di inquinamento per l'utilizzo della trazione diesel da Ivrea ad Aosta e la Valle d'Aosta sarebbe inserita in una rete di trazione elettrica che permetterebbe di arrivare ad Aosta con treni provenienti da ogni parte d'Italia. È stata una scelta poco lungimirante, però si può riconoscere che per il passato ci sono delle scusanti perché c'era stato lo shock dei treni diesel che non potevano accedere alla stazione diventata sotterranea di Porta Susa a Torino nel dicembre 2010. Le modalità allora per elettrificare erano da affinare, c'erano sicuramente delle procedure da snellire e i tempi di realizzazione apparivano incerti, quindi delle motivazioni potevano anche esserci e poi comunque si parla del passato e recriminare sul passato serve a poco, quello ormai è un dato di fatto, però decidere oggi sapendo che l'elettrificazione si farà a breve, decidere di ordinare altri tre bimodali a noi francamente appare un'operazione che è insensata e non c'è molto altro da aggiungere. Una cosa del genere quindi non ci sembra corretto votarla.

Presidente - Mettiamo in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 3

Favorevoli: 2

Contrari: 1

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

Il sub-emendamento non è approvato.

Sub-emendamento n. 7 del PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli per l'illustrazione.

Minelli (PCP) - Questo emendamento verte sulla questione del completamento dell'aeroporto ed è sostitutivo rispetto al comma che è previsto nell'emendamento della Commissione. Lo strumento di programmazione del ruolo, dell'attività e del funzionamento dell'aeroporto è un masterplan. Ebbene, l'aeroporto della Valle d'Aosta di fatto vivacchia da sei anni senza un masterplan e nel DEFR che guarda fino al 2024 non c'è nessun cenno alla volontà di adottare tale documento. Per definizione il masterplan è - cito -: "un documento di indirizzo strategico che sviluppa un'ipotesi complessiva sulla programmazione di un territorio individuando i soggetti interessati, le possibili fonti di finanziamento, gli strumenti e le azioni necessarie alla sua attuazione". Correttamente quindi nel 2015, con una risoluzione approvata dal Consiglio a larghissima maggioranza: 32 Consiglieri, il Consiglio aveva chiesto un aggiornamento di quel tipo di documento.

Riassumo la questione che forse fuori dal Consiglio regionale non è così chiara: in sintesi all'inizio del secondo millennio si era progettato un ampliamento e un potenziamento dell'aeroporto che era stato approvato con una delibera di Giunta del 14 aprile 2004 e lì si approvava un masterplan che prevedeva la creazione di un aeroporto commerciale in grado di accogliere i voli di linea, voli charter oltre che voli di aviazione generale. Il numero dei passeggeri di voli commerciali da quel masterplan era stato stimato in 24 mila all'anno nella prima fase con la previsione di arrivare a 100 mila all'anno nel ventesimo anno di età. Sulla base di queste previsioni, sono stati fatti dei grandi investimenti e delle opere notevoli sull'aeroporto. Il risultato è che a quasi vent'anni da quel masterplan i passeggeri che utilizzano voli dell'aeroporto di Aosta sono dell'ordine di poche centinaia all'anno, altro che 100 mila... Quindi previsioni che si sono rivelate totalmente sbagliate, e questa è una cosa che si sa anche già da parecchio tempo, tant'è vero che sei anni fa, il 9 aprile del 2015, il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione con cui si prendeva atto dell'insostenibilità dell'aeroporto commerciale e si decideva di procedere all'aggiornamento di quel masterplan del 2004 rivedendone gli obiettivi strategici. Sono stati affidati degli studi, sono state spese delle risorse significative e sono state prodotte tre relazioni conclusive dello studio per il nuovo masterplan che sono state consegnate nel corso del 2020, ma l'unico masterplan però che continua a esistere è quello del 2004 e nel DEFR che stiamo discutendo non si cita nemmeno più l'approvazione di questo nuovo strumento che era stato richiesto da una risoluzione di Consiglio e che dovrebbe andare a chiudere il cerchio, rispondendo appunto a quella stessa risoluzione che non ha riscontri conclusivi.

L'emendamento quindi chiede di approvare un nuovo documento, un nuovo masterplan, e di definire attraverso di esso l'indirizzo strategico, cioè di fare con chiarezza una scelta, che per noi è dell'aeroporto di aviazione generale, quindi un documento che indichi l'obiettivo di un aeroporto che valorizzi quelle attività di aviazione generale quali la Protezione civile, l'elisoccorso, i voli turistici a motore, il volo a vela unitamente ad attività di aerotaxi e di voli charter a carattere stagionale con aeromobili di limitate dimensioni e con spazi adeguati per gli Aeroclub.

Abbiamo degli elementi, abbiamo delle informazioni, degli studi, che non devono dire loro che cosa fare: devono permettere di fare una scelta, quindi non è tanto un problema tecnico, ma è essenzialmente ancora una volta una scelta politica e, a nostro avviso, proprio perché il DEFR è lo strumento degli indirizzi politici, è lì che deve essere evidenziata la necessità di approvare questo nuovo masterplan come era richiesto dal Consiglio.

Presidente - Mettiamo in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

Il sub-emendamento non è approvato.

Passiamo all'emendamento n. 4 della II Commissione, pagina 82 del DEFR. Mettiamo in votazione l'emendamento della II Commissione.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari 2

Astenuti: 13 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 3 di PCP, pagina 84 del DEFR. Minelli per l'illustrazione.

Minelli (PCP) - L'emendamento chiede di sostituire integralmente il terzo punto che c'è a pagina 84 con il seguente: "verificare preliminarmente, attraverso una formale interlocuzione con il Ministero della transizione ecologica, se nel Vallone delle Cime Bianche in base alle norme in vigore sia consentita la realizzazione di impianti a fune e piste da sci considerato che il Vallone ricade in una zona di protezione speciale della rete europea "Natura 2000" fondata sul principio della tutela della biodiversità". La normativa a cui soggiace il Vallone delle Cime Bianche è la stessa che interessa altre zone del Paese, come, ad esempio, quella del Terminillo nel Lazio. Il Ministero della transizione ecologica pertanto ha impedito la realizzazione di impianti di risalita bloccando un progetto che aveva già ottenuto il parere favorevole nella procedura di incidenza ambientale.

Il decreto ministeriale del 2007, ripreso in Valle d'Aosta da una delibera del 2008, riesaminato anche alla luce di questa decisione del Ministero riguardo all'impianto del Lazio, è stringente e, a nostro avviso, non consente la realizzazione di quest'opera. Allo scopo di non sperperare del denaro pubblico proseguendo nelle fasi di studio previste per valutare la realizzabilità del collegamento, l'emendamento chiede, come avevamo già proposto fin dal mese di maggio, di verificare tramite una formale interlocuzione con il Ministero se, in base alle norme in vigore, sia consentita o meno tale realizzazione di impianti a fune in un territorio che ricade in una ZPS della rete "Natura 2000" e fondata, sul principio di salvaguardia della biodiversità.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 2

Contrari 7

Astenuti: 26 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Foudraz, Ganis, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 4 del PCP, pagina 85. Illustra la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - L'emendamento è a pagina 85 al punto sulla fiscalità di vantaggio ed è un emendamento sostitutivo che trova anche un corrispondente emendamento al disegno di legge n. 46.

Con questa proposta si chiede di rideterminare, di riarticolare in senso progressivo l'aliquota dell'addizionale regionale all'IRPEF, sostanzialmente si chiede di intervenire con delle agevolazioni per le fasce di reddito più basse con una maggiorazione per quelle più alte in un'ottica di attenzione alle fasce di popolazione meno abbienti per ridurre la pressione fiscale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per rimarcare la nostra contrarietà a questa proposta, lo abbiamo fatto ogni volta in cui è stata presentata e ripeteremo questo voto anche nel momento in cui verrà presentato l'emendamento.

Sicuramente non stiamo parlando di grandi cifre né per quello che riguarda i soggetti che potrebbero avvantaggiarsi di questa scelta sia di quelli che potrebbero vedere un aggravamento, però è una questione più di natura se vogliamo ideologica complessiva, anche la riforma dell'IRPEF che ha interessato a livello nazionale, qui parliamo di addizionale, quindi è una cosa di minore entità, almeno questa è una posizione mia personale, non mi soddisfa perché è una riforma per non riformare nulla, in realtà, se andiamo a vedere gli elementi ma sappiamo quello che sta succedendo a Roma e direi in tutta Europa... Detto questo, non accettiamo e non siamo d'accordo ad aumenti di qualsiasi tipo di tassa o tributo soprattutto se poi si utilizza la scusa del progressismo, ovvero dicendo: "si toglie ai ricchi per dare ai poveri", perché sinceramente gli interventi a favore di chi ha bisogno e a favore di chi può creare sviluppo sono ben altri e sicuramente non quelli che possono utilizzare la leva fiscale o, meglio, può essere utilizzata la leva fiscale se la leva fiscale è vista al ribasso.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 26

Favorevoli: 2

Contrari: 24

Astenuti: 8 (Baccega, Bertin, Chatrian, Cretier, Jordan, Malacrinò, Padovani, Rosaire)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 5 della II Commissione. Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 14 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento n. 6? Allora mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 15 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 8. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 9. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 15 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 5 PCP. La parola alla consigliera Minelli per l'illustrazione.

Minelli (PCP) - Qui c'è un pasticcio, nel senso che in due sezioni c'è lo stesso punto, compare sia a Qui c'è un pasticcio, nel senso che in due sezioni c'è lo stesso punto, compare sia a pagina 87 e poi compare di nuovo a pagina 94, cioè si parla di acque in due sezioni del DEFR ma nella maniera esattamente identica. Io l'ho presentato su tutte e due le parti, poi non so esattamente dove questo punto intendiate mantenerlo. In ogni caso l'emendamento chiede di completare la disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua e implementare le misure di valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche, nel rispetto delle indicazioni e dei criteri indicati dall'Autorità di bacino del fiume Po con la deliberazione n. 3 del 14 dicembre 2017, Direttiva derivazioni, e in applicazione della direttiva dell'Unione europea n. 2060, Direttiva quadro acque. L'emendamento chiede in pratica di specificare nella frase che parla della valutazione del rischio ambientale che si tratta di un atto dovuto, in quanto previsto nella delibera Derivazioni dell'Autorità per il bacino del Po ed è importante sottolineare che questa misura risponde alle necessità di rispettare la delibera per garantire la corretta attuazione dei decreti ministeriali e il rispetto della Direttiva quadro delle acque dell'Unione europea.

Come dicevo, la stessa dicitura è presente a pagina 87 nel capitolo 1.16 Opere pubbliche e territorio al secondo capoverso, per cui si propone di aggiungere il richiamo eventualmente ai testi di legge suddetti anche lì o di toglierlo da una parte o dall'altra per non avere due volte la stessa cosa.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 5 del PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 3

Favorevoli: 2

Contrari: 1

Astenuti: 31 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 10 della II Commissione che riguarda la pagina 90 del DEFR. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 11. Mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Adesso passiamo al sub-emendamento n. 8 del PCP. Illustra la consigliera Minelli. Sub-emendamento all'emendamento n. 12 della II Commissione.

Minelli (PCP) - Avevamo formulato una prima stesura dell'emendamento quando avevamo ricevuto il DEFR nel quale il piano tutela delle acque non era nemmeno preso in considerazione, poi è arrivato l'emendamento in Commissione che parla di approvazione del PTA in maniera però, a nostro avviso, generica. Noi quindi chiediamo di sostituire il punto che parla del PTA con un altro che abbiamo formulato e che dice testualmente: "a tale scopo sarà approvato entro marzo 2022 il Piano di tutela delle acque scaduto da cinque anni tenendo conto dell'iter del processo di partecipazione svoltesi negli anni scorsi e del parere di valutazione ambientale strategica rilasciato a febbraio 2020. In sostanza si chiede di aggiungere la tempistica per l'approvazione del piano che ha già compiuto un lungo iter. Il Piano che rappresenta il testo base, che inquadra tutti gli aspetti legati alla tutela delle acque, disciplina gli usi plurimi a esse attinenti. È importante che venga approvato rapidamente perché è il quadro legislativo per regolamentare tutta la disciplina sulle acque e ha già fatto il percorso appunto di VAS. La formulazione che è stata presentata alla II Commissione da parte del Governo quindi ci sembra ancora troppo generica circa i tempi di approvazione.

Presidente - Mettiamo in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento è respinto.

Passiamo all'emendamento n. 12 della II Commissione e mettiamolo in votazione.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 15 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Erika Guichardaz, Lavy, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 6 del PCP. Illustra la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Quando sono intervenuta in discussione generale, ho detto che la Provincia autonoma di Bolzano si è dotata fin dal 2011 di un piano clima e credo che sia una cosa importante, fatta da molto tempo, da dieci anni, perché dobbiamo pensare che molte cose dovranno cambiare nei nostri stili di vita ma anche nelle politiche pubbliche e abbiamo bisogno di una strategia ben definita e di mirati strumenti di pianificazione per addivenire realmente alla decarbonizzazione.

La Regione Valle d'Aosta ha iniziato a fare un percorso, però non si sta operando in modo sufficiente a nostro avviso. Sono passati tre anni e non uno da quando, secondo l'ordine del giorno votato dal Consiglio regionale a dicembre 2018, bisognava definire la road map per una Valle d'Aosta fossil full free, l'impegno era di arrivare alla fine del 2019 con l'approvazione della road map, che invece non è ancora stata approvata dal Consiglio. L'emendamento che presentiamo è un emendamento semplice, chiaro, visto che la bozza di road map è disponibile ormai da quasi un anno, mancano solo due mesi, si deve approvare questo documento in Consiglio entro il mese di gennaio e poi nel primo semestre del 2022, quindi il tempo è abbastanza ampio, arrivare ad approvare la strategia per la decarbonizzazione con degli obiettivi precisi e dei tempi anche precisi.

È davvero molto tempo che il documento che traccia solo le linee è fermo, poi c'è tutto un altro lavoro da fare... allora almeno che venga approvata la road map perché altrimenti poi non si arriverà nemmeno alla strategia.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 13 della II Commissione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 22

Favorevoli: 22

Astenuti: 13 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n.7 del PCP. Illustra la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - L'emendamento si riferisce al punto che c'è nel DEFR a pagina 93, alla fine del punto contrassegnato dal XII pallino nero che inizia con "colmare i vuoti normativi". Chiediamo di sopprimere la frase finale: "sarà avviato un iter di revisione della legge 31/2007" e di aggiungere questo periodo "Contestualmente all'approvazione del nuovo piano rifiuti, saranno approvate norme di modifica della legge 31/2007". L'emendamento è soppressivo di una frase e integrativo di un'altra perché intende sottolineare due aspetti: il primo è che occorre riconoscere che un iter di revisione della legge n. 31/2007 si è avviato con il deposito di ben due proposte di legge che sono state assegnate alla Commissione competente; il secondo aspetto risponde invece alla necessità di procedere all'approvazione di norme di modifica della legge n. 31/2007 contestualmente all'approvazione del piano dei rifiuti, che, come ci è stato segnalato, tra l'altro, anche nelle audizioni da parte di responsabili degli uffici, deve essere accompagnato da una legge.

Nelle nostre osservazioni che abbiamo formulato al piano che è in discussione, che si sono concentrate in particolare sulla parte relativa ai rifiuti speciali, abbiamo sottolineato come il piano sia carente delle norme di attuazione in assenza delle quali ci deve essere, da quello che risulta dai nostri approfondimenti, una norma collegata.

Riteniamo poi che sia indispensabile colmare il vuoto che c'è stato e che mi pare sia stato riconosciuto a più livelli, vuoto normativo relativo proprio alle discariche per rifiuti speciali che nella legge n. 31/2007, una legge ovviamente datata, non sono considerate adeguatamente.

Presidente - Consigliere Aggravi a lei la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per riprendere questo aspetto, così anche come già fatto in aula con un'iniziativa se non erro all'ultimo o al penultimo Consiglio e così anche come già più volte chiesto. Crediamo che l'esperienza o, meglio, le considerazioni anche fatte dalla massima Corte su questo aspetto e poi quelle richiamate anche dalla collega riguardo agli uffici tecnici della Regione impongano una valutazione, al di là di come vada questo voto, il mio gruppo voterà a favore in coerenza con le iniziative sin qui fatte. È bene considerare questo aspetto perché io più che un'osservazione lo chiamerei un richiamo quello fatto dagli uffici tecnici e anche dalla massima Corte sulla necessità di avere un quadro normativo definito e completo prima di andare a chiudere il percorso relativo alla pianificazione, ovvero lo strumento di pianificazione che è il piano di rifiuti. Dico questo per evitare poi che ci possano essere un domani ulteriori problematiche come l'esperienza ci sta dimostrando in questi ultimi anni soprattutto sulla gestione dei rifiuti speciali.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo all'emendamento n. 8 del PCP. Illustra la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - L'emendamento riguarda la parte che è contenuta al punto 3 degli indirizzi per gli enti strumentali, cioè la parte sull'Agenzia per la protezione dell'ambiente, un emendamento sostitutivo. Sono state modificate e integrate le linee di indirizzo per il triennio, le linee di indirizzo per l''ARPA. L'emendamento ha lo scopo di contestualizzare gli ambiti di sviluppo delle funzioni che sono attribuite ad ARPA nel triennio 2022/2024 con una particolare attenzione agli interventi correlati tra ambiente, clima e salute, alle attività di studio e di analisi del fondo naturale, nonché alla tutela e alla salvaguardia della risorsa...

Presidente - Consigliera, mi dicono che sta illustrando il 9.

Minelli (PCP) - ... ha ragione, chiedo scusa, semplicemente perché quello precedente io lo avevo già illustrato perché avete messo la stessa formulazione in due pagine diverse del DEFR, quindi io avevo detto: o lo mettiamo da una parte o lo mettiamo dall'altra basta che si faccia qualcosa, poi l'emendamento non è stato approvato ma voi dovete comunque sistemarlo quel testo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 8... è decaduto, va bene. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo all'emendamento n. 14 della II Commissione. Mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 22

Favorevoli: 22

Astenuti: 13 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'emendamento è approvato.

Emendamento n. 9, finisce brevemente di illustrarlo?

Minelli (PCP) - Brevemente per completare. Dicevo che l'emendamento va a modificare le linee di indirizzo che si attribuiscono ad ARPA con un particolare riferimento agli interventi che sono correlati tra ambiente, clima, salute e le attività di studio di analisi del fondo naturale ma anche di tutela della salvaguardia della risorsa idrica come previsto dal PNRR e dal programma di "Next Generation" dell'Unione europea.

Ricordo anche che in audizione, quando abbiamo sentito il Direttore di ARPA, abbiamo approfondito alcuni punti e anche attraverso una serie di domande che sono state fatte dalla Commissione uno degli elementi che è emerso in quest'audizione è stata la necessità di ARPA di puntare anche sulla ricerca e di fare un'azione più incisiva sull'analisi dei suoli. Finora ARPA si è occupata molto di aria, di tutela dell'aria e anche di acqua, ma è opportuno anche ampliare il raggio di azione e definire meglio quali sono i compiti di questo ente strumentale.

È vero poi che è stato detto in Commissione che si rimandava alla discussione su ARPA a dopo il bilancio, però se la scelta è quella di far crescere questo ente nel triennio, attraverso anche degli investimenti che sono stati messi a bilancio, allora è opportuno, e, a nostro avviso, più corretto e coerente con ciò che è stato deciso per le leggi finanziarie, definire più nello specifico quali sono le linee di indirizzo dell'ente stesso.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 9 del PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Adesso passiamo all'emendamento n. 3 del consigliere Baccega. Per ragioni tecniche facciamo prima il 3 e poi il 2 ma è soltanto un'inversione tecnica della numerazione. Emendamento n. 3 del consigliere Baccega.

Baccega (GM) - Come detto anche nell'intervento dell'altro giorno, abbiamo avuto modo in Commissione di audire i vertici dell'ARER. Praticamente per un anno con i colleghi ci siamo sfiniti nel richiedere un approfondimento sulle politiche dell'edilizia residenziale pubblica proprio per andare nella direzione non tanto di criticare l'uno o l'altro atteggiamento bensì di migliorare una situazione che vi assicuro non è così lineare e precisa. Abbiamo quindi avuto modo di avere quella interlocuzione in Commissione e abbiamo preso atto che c'è bisogno di fare degli ulteriori approfondimenti. Tenuto conto che l'ARER è una società controllata e abbiamo visto che gli indirizzi che vengono dati nel DEFR sì, sono pertinenti, ma spesso non sono in sintonia con gli indirizzi approvati dal Consiglio di amministrazione... in uno di questi troviamo al punto dove si cita "effettuare uno studio di fattibilità per individuare le modalità di gestione delle manutenzioni ordinarie e di servizi vari, quindi manutenzione verde, sgombero neve e pulizie, mediante gestioni in economia diretta" e poi c'è questa istituzione di una società di scopo in House Providing. Lo avevamo già sottolineato in un nostro precedente intervento questo aspetto. Ora, l'ARER è una struttura che deve gestire il patrimonio e che all'interno di una società controllata si vada a costituire una società in House Providing... credo che gli indirizzi che dà la Corte dei conti in questo senso siano esattamente l'opposto. La proposta di questo emendamento quindi è quella di togliere: "o istituzione di una società di scopo in House Providing", che mi sembra veramente fuori luogo. Questo è il tema di questo primo emendamento che proponiamo.

Presidente - La parola all'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Effettivamente l'ARER è una società partecipata, creare un'ulteriore società all'interno di una società ritengo anch'io che non sia così opportuno e quindi propongo di accogliere questo emendamento.

Presidente - La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente anche noi concordiamo con questo emendamento, abbiamo già avuto modo di esporre nella discussione generale rispetto al bilancio la nostra idea rispetto all'edilizia residenziale e soprattutto le criticità che abbiamo evidenziato ad oggi rispetto all'affidamento delle manutenzioni a cooperative più o meno amiche. L'idea quindi di avere una struttura in house del personale che possa fare manutenzione non con una società, ma direttamente con il personale che tramite l'ARER possa intervenire facendo manutenzione degli alloggi ci trova assolutamente favorevoli, sarebbe sicuramente un superamento dell'impasse attuale dove a volte la manutenzione latita o tarda o è inefficiente, quindi si permetterebbe di intervenire in maniera puntuale come, per esempio, faceva la PS precedentemente, quindi per questo motivo il nostro gruppo sarà assolutamente favorevole.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'emendamento è approvato all'unanimità.

Emendamento n. 2 del consigliere Baccega. Ha chiesto la parola il consigliere Baccega per l'illustrazione.

Baccega (GM) - Ritornando alle riflessioni che ho fatto poco fa, evidentemente qui ho la sensazione di aver esagerato nei punti perché il primo punto "ritiene di dover dar corso ad un approfondimento, insieme all'ARER, alla legge 3". Anche lì in Commissione abbiamo chiesto cosa ne pensavano e loro hanno risposto: "sì, dobbiamo modificare la legge n. 30" che è la legge istitutiva dell'ARER. Allora probabilmente su questo punto c'è un po' di confusione, quindi io dico su questo punto ci terrei proprio che il DEFR contenesse una revisione della legge n. 3 molto significativa perché sono tante, lo avevamo anche individuato nei percorsi che si erano fatti nelle attività ispettive con il consigliere Manfrin che c'è l'esigenza di metterci mano.

Vi è poi l'altra questione che riguarda l'housing sociale. Ho la sensazione che averle messe tutte e due nello stesso emendamento possa creare un po' di disagio, quindi non lo so, se ritiene opportuno, magari riterrei più fondamentale che la legge n. 3 potesse essere inserita come un percorso di aggiornamento. L'housing sociale può essere un approfondimento che si può ulteriormente fare, dico questo perché? Perché ieri ho ricevuto la documentazione di un lungo percorso che si era fatto ma mi è arrivata solo ieri e quindi non sono riuscito a costruire un vero e proprio plinto che permettesse di dare al Consiglio ulteriori suggestioni in questo senso, però eventualmente si può cancellare dall'emendamento il "riprendere e avviare e intensificare con nuove relazioni di approfondimento" la parte che riguarda l'housing sociale e la rivedremo nell'arco dell'anno prossimo con ulteriore documentazione, però mantenere il "supportare la struttura regionale con un approfondimento sulla legge 3", che mi sembra decisamente importante. Farei quindi, se possibile, un sub-emendamento in diretta se si può fare, sennò vedete voi.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento... la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - L'assessore non si è espresso, quindi non so come voterà a questo punto l'aula ma, a prescindere da questo, anche su questo un ragionamento, nel senso che, come giustamente è stato detto, abbiamo più volte espresso in quest'aula le nostre criticità e i nostri dubbi sull'attuale legge n. 3/2013, che attualmente disciplina il settore dell'edilizia residenziale pubblica, la necessità di intervento è effettivamente urgente e soprattutto ampia, ci sono molti capitoli che vanno disciplinati, la maggioranza delle Regioni italiane ha aggiornato questa legge di recente introducendo delle nuove disposizioni: ad esempio, quella che citavo della Provincia autonoma di Bolzano, se non sbaglio, rispetto alla prevenzione e l'ingresso degli autori di crimini particolarmente fastidiosi negli alloggi, quindi come misura di prevenzione ma ce ne sarebbero tantissime, mi viene in mente questa perché mi sono particolarmente affezionato, quindi sicuramente anche in questo caso il voto del nostro gruppo sarà assolutamente favorevole.

Presidente - Se non vi sono interventi, mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

A questo punto abbiamo votato tutti gli emendamenti. Dobbiamo affrontare la votazione dell'atto nel suo insieme con l'allegato. Apriamo la votazione... ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Non siamo intervenuti lungo il dibattito degli emendamenti per un semplice motivo: dal nostro punto di vista, il DEFR è un documento che traduce il programma di legislatura e di governo di questa maggioranza, come ci ricorda bene la pagina 54, in obiettivi amministrativi nel triennio, quindi, dal nostro punto di vista, il documento è un documento che presenta delle criticità come abbiamo potuto già esporre durante la discussione generale, è un documento che però ha un padre: la maggioranza, la Giunta Lavevaz, la quale deve poi cercare di agire lungo questa strada tracciata.

Sicuramente quindi i nostri interventi saranno più mirati anche in termini di emendamenti sulle altre leggi, sul Documento di Economia e Finanza abbiamo deciso di astenerci sugli emendamenti e di proporre degli ordini del giorno, cioè un vincolo e un impegno al Governo in merito a quello che vi è scritto nel DEFR. Questa quindi è stata un po' la nostra linea questa mattina, comunque confermiamo quanto detto in discussione generale che questo è ancora un DEFR che manca di visione e di programmazione dal nostro punto di vista e quindi ci asterremo sul documento come abbiamo fatto in Commissione e come abbiamo già detto in discussione generale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Per fare una considerazione finale su questo voto, coerentemente con quanto già espresso in sede di voto di Commissione, ovviamente il mio gruppo si asterrà sul voto del Documento di Economia e Finanza regionale. Com'è già capitato in altre situazioni, abbiamo voluto tuttavia votare a favore o fare delle precisazioni in merito ad alcuni elementi che sono stati sottoposti all'attenzione dell'aula da parte di altri gruppi, questo in coerenza non soltanto con il programma portato avanti dal mio gruppo, ma anche soprattutto per tutta una serie di tematiche e di aspetti a cui teniamo e la nostra azione quotidiana nei vari Consigli e ora anche in sessione di bilancio, tra l'altro, molti anche legati ad alcuni ordini del giorno, ovviamente hanno trovato la nostra attenzione.

L'ho sottolineato nella relazione di minoranza al bilancio e lo abbiamo detto anche in altri interventi, abbiamo visto questo documento, lo hanno detto anche altri colleghi, un po' perdere purtroppo il suo senso programmatorio in molte situazioni, abbiamo anche trovato dei passaggi che sono stati necessariamente totalmente rettificati dallo stesso Governo che ha proposto questo documento: penso all'ambito dei trasporti e quindi hanno avuto un'attenzione sostanzialmente minore, ma ci sono anche dei passaggi che nel corso delle audizioni in Commissione non si sono potuti approfondire per un motivo molto semplice: perché ci è stato detto in alcune situazioni: "è quello che era già previsto". Su questo siamo ben disponibili a fare anche un mea culpa, per carità, perché comunque chi arriva si porta anche avanti il badò [traduzione letterale dal patois: il fardello] che eredita e quindi necessariamente deve riproporre degli argomenti, però allora dall'altro lato mi dico che forse è inutile parlare di riforme, è inutile parlare di cambiamenti, è meglio essere molto più onesti con sé stessi e con gli altri e dirsi che su tante tematiche, su tanti elementi si deve cercare di fare qualcosa perché sinceramente non si è fatto. Sarebbe molto più grave invece dover cercare di fare qualcosa perché non si ha idea di che cosa fare. Questo penso che lo capiremo soltanto nel corso dell'anno e poi tireremo la riga, come ho già detto in un intervento precedente in questa sessione di bilancio e capiremo che cos'è stato fatto e soprattutto se quella prospettiva di idee si è poi concretizzata in qualche scelta, in qualche provvedimento, in qualche proposta.

Ci sono dei passaggi poi che mancano e su quelli cercheremo anche in corso d'anno di fare delle proposte come già abbiamo fatto e come facciamo in Commissione, come facciamo anche in aula non soltanto nel Consiglio dedicato al bilancio. Confermo quindi il nostro voto di astensione sul documento e preciso appunto che il lavoro che deve essere fatto è ancora molto ma soprattutto c'è la necessità di trovare una coerenza e una visione che spesso viene citata ma sappiamo benissimo che in italiano il sostantivo "visione" ha un duplice significato che spesso non è neanche sempre molto positivo, soprattutto nell'altro caso e quindi trovarsi nel deserto delle idee può anche rischiare di fare avere delle visioni che non sono poi così utili non soltanto a sé stessi ma a tutta la comunità valdostana.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (GM) - Direi che è stata una quattro giorni decisamente intensa e, dal mio punto di vista, anche efficace perché attraverso gli emendamenti e attraverso le riflessioni che si sono fatte si è riusciti anche a migliorare un documento che ritengo avesse alti e bassi, chiaro e scuro avevo detto all'inizio del mio intervento dell'altro giorno, un percorso che in qualche modo lo ha migliorato e che ha dipanato alcune perplessità e alcuni quesiti sui quali c'erano delle oggettive perplessità. Parlo del progetto riorganizzazione che, secondo il nostro punto di vista, e sul quale abbiamo spinto parecchio, deve essere una delle priorità di questo vostro documento, di questo percorso, perché attraverso questa riorganizzazione - e lo dico con atteggiamento estremamente costruttivo - si può andare a migliorare tutti i processi che vanno nella direzione di dare delle risposte ai Valdostani. Troppi interventi in replica, almeno due, non vado a citare quali, hanno esordito dicendo: "da quando il Governo attuale si è insediato". Tenete conto che avete sottolineato che c'è della continuità rispetto al passato ed è inevitabile che ci sia della continuità e questa continuità la apprezziamo anche perché molte cose, l'ho detto qualche giorno fa, molte cose sono state recepite, molti indirizzi dell'epoca sono stati recepiti e vanno nella direzione di essere poi portati a compimento. Perché avevamo presentato una risoluzione o un ordine del giorno, non ricordo bene cos'era, nel mese di aprile chiedendo di portare il piano salute e benessere sociale entro la fine di giugno? Perché qualora si fosse affrontato quel tema nel mese di giugno, probabilmente il DEFR avrebbe recepito meglio le indicazioni che arrivavano dal piano salute e benessere sociale. Credo che su quel corposo dossier della sanità che è prioritario in questo documento potremo ulteriormente intervenire per dare le nostre suggestioni e i nostri suggerimenti. Sulla storia della pandemia che non è iniziata quattordici mesi fa ma è iniziata nel febbraio del 2020 credo che si possa scrivere un libro purtroppo ed è una questione che ovviamente non può non tenere conto di che cos'è stato fatto in un periodo in cui non si sapeva con chi si era, che cosa c'era, che cosa stava arrivando. Ora, e devo dire che tutti hanno retto bene, con la questione vaccini credo che si stia andando verso una direzione estremamente positiva che tranquillizza la collettività valdostana.

Detto questo, è un piano che, secondo me, va nella direzione di dare delle risposte, l'assessore Marzi l'ha individuato come un bilancio vivo, certo che è un bilancio vivo perché ha sicuramente maggiori disponibilità rispetto al passato, ma sono certo che ci sia davvero molto da fare. La parte di riorganizzazione quindi è fondamentale ed è prioritaria, la parte legata alla salute con il piano salute e benessere sociale e tutti i piani che sono in campo in quel settore vanno affrontati anche lì con determinazione, sulla scuola mi pare che ci siano degli elementi positivi; credo che il mio voto sarà un voto di astensione sicuramente ma un'astensione di fiducia e collaborativa per il futuro.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Nella presentazione che è stata fatta tre giorni fa del bilancio la magnanimità di Aurelio Marguerettaz mi aveva concesso tre minuti per dire quello che pensavo della situazione.

Ora, in quel momento ho detto che forse avevamo la possibilità di ulteriormente esprimerci com'è avvenuto nei giorni successivi e devo dire che è stato molto più interessante il dibattito sugli emendamenti, sugli ordini del giorno e su quello che ieri è stato fatto sul DEFR che non la dichiarazione di per sé di quello che il bilancio poi adesso viene eviscerato, viene in qualche modo analizzato nel suo iter e di quello che si dovrebbe fare o si vorrebbe fare, tant'è che la discussione che si è tenuta in questi in questi due giorni credo che abbia dato la possibilità a noi tutti di esprimerci su alcune contingenze, su alcune necessità, su alcune visioni che non coincidono prettamente sull'insieme, però in particolare per il DEFR è automatico e deve essere così che è la proposta che viene in qualche modo illustrata e presentata.

Ora, gli emendamenti e gli ordini del giorno hanno evidenziato che sicuramente c'è la possibilità di modificare, di migliorare e di attenuare alcuni interventi, il tutto tenendo conto che sicuramente abbiamo parlato molto dell'epidemia, della pandemia, però anche da questo non siamo ancora usciti, anzi, siamo ancora in una fase difficile. Credo pertanto che sarà interessante come si gestiranno questi mesi per permetterci di uscire, se è possibile, da questa situazione e per riprendere a lavorare e in qualche modo a predisporre dei piani che poi possano essere mantenuti perché obiettivamente quando è scoppiata la pandemia di fatto è stata una rivoluzione, molti degli aspetti che si erano programmati non hanno più potuto essere tali.

L'unico aspetto positivo era l'anno scorso, a differenza di quest'anno, che si era avuta l'intuizione di premiare prima di tutto le esigenze delle varie categorie che gravitano sulla nostra Regione, e questo è stato un punto importante tant'è che lo sviluppo e la discussione del bilancio l'anno scorso sono stati di tutt'altro tenore perché c'era stata una precottura delle previsioni da indicare per le singole categorie e il tutto era apparso generalmente come prioritario rispetto ad alcune situazioni che non erano naturalmente a livello di essere a condizioni totali.

Io quindi credo che le due giornate sono state molto interessanti, hanno dato la possibilità di integrare alcuni aspetti che possono essere corretti, che potranno essere corretti durante l'anno, il tutto con lo scopo di poter in qualche modo utilizzare al meglio le disponibilità che ancora quest'anno abbiamo, però nel triennio sappiamo già che ci saranno alcuni problemi e non di poco conto. Ci sono degli appuntamenti impegnativi in questo anno, quindi noi dobbiamo tener conto che, sotto questo profilo, non è con questi giorni che chiudiamo il problema ma, anzi, apriamo delle proposte che dovranno dare dei risultati come noi ci auspichiamo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Solo per dire che noi non voteremo questo DEFR naturalmente, che non ha assolutamente né contenuti convincenti, né contenuti rassicuranti come dicevamo già ieri, che è stato consegnato in ritardo ed emendato in maniera pesante dalla stessa maggioranza. Lo abbiamo ricordato e lo abbiamo fatto emergere nella discussione di oggi: il capitolo dei trasporti è stato completamente riscritto, ci sono modifiche pesanti come quella sull'Ospedale e sulla regionalizzazione del contratto che denotano da parte nostra, che siamo stati in questa maggioranza e quindi sappiamo bene come si lavora in questa maggioranza, una mancanza di coerenza e di rispetto per quel programma di legislatura che lo stesso Presidente ha detto che è evidentemente in fase di revisione. Non sono passati poi inosservati alcuni voti immagino come quello riferito alla riforma elettorale che sembrava essere una priorità e oggi invece non lo è più e come quello sulla riduzione almeno della indennità del Presidente del Consiglio equiparata a quella degli Assessori. Naturalmente non passano inosservati nemmeno i voti dei nostri cinque colleghi che fino a poco tempo fa facevano parte di PCP, in particolare, ad esempio, il voto sull'emendamento della legge sui rifiuti, perché ricordo che c'è una proposta di legge depositata in III Commissione che cerca di colmare quel vuoto normativo che lo stesso consigliere Aggravi ha sottolineato come importante perché ci è stato detto dagli uffici competenti e ci è stato ribadito anche l'altro giorno in Commissione.

Altro voto che non ci ha lasciato indifferenti è quello sulla progressività dell'IRPEF dove addirittura vediamo dei voti contro da chi ci aspettavamo che fosse in linea con noi, quindi su questo punto naturalmente faremo delle riflessioni.

Bisogna poi sottolineare che il voto sull'Ospedale è un voto che ha il suo peso, quando ci siamo dimesse, ci era stato detto: "ma qui non si parla di cantierabilità". Bene, in questo DEFR si parla di cantierabilità perché si dice che nel prossimo semestre si partirà con l'appalto. Rispetto a questo, quindi, sottolineo a chi mesi fa ci diceva che eravamo state improvvide a dimetterci, che molto probabilmente non eravamo state improvvide ma forse lungimiranti. Sotto questo punto di vista, quindi sottolineo che rimane la nostra amarezza per non aver potuto incidere forse in maniera diversa, rimane la nostra amarezza perché per il silenzio e il trattamento riservatoci da questa maggioranza e naturalmente qualche persona saggia mi diceva che funziona un po' come i fidanzati, quando gli metti le corna, molto probabilmente poi se la prendono di più con te che con gli altri. Io spero che dopo un po' questa cosa passi e ci si renda conto che lo spirito rimane quello costruttivo di un tempo, gli emendamenti lo dimostravano, molto probabilmente non sono stati colti in questo modo ma riteniamo che da qui in avanti, come abbiamo sempre fatto con il nostro lavoro, potremo dimostrarlo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Anche a fronte dell'intervento della collega Guichardaz che ci ha descritto questa maggioranza sedotta e abbandonata e quindi orfana di alcuni numeri, non possiamo che prendere atto del documento che stiamo analizzando, un documento che, lo confesso, mi sarebbe piaciuto analizzare separatamente rispetto al bilancio perché avrebbe permesso un'analisi sicuramente maggiore, più importante, ancora più approfondita e ancora più utile a tutta la comunità. Esaminare invece di concerto tutti questi documenti chiaramente ci toglie un pochino di attenzione e di tempo, attenzione e tempo che però, e questo lo rivendico con orgoglio, il gruppo che mi onoro di rappresentare ha dedicato presentando proprio su questo specifico punto ben trentatré ordini del giorno, che non erano emendamenti perché riteniamo che sia un po' inutile magari emendare un documento che deve essere votato nel suo complesso e che quindi non può vedere magari un voto singolo sul singolo articolo e quindi magari non può vedere l'approvazione su un pezzo e la disapprovazione su un altro e che ovviamente, come potete immaginare, non vedrà il voto favorevole del gruppo della Lega Valle d'Aosta. Con quest'ordine del giorno però dicevo abbiamo comunque delineato innanzitutto una serie di criticità presenti all'interno del documento e abbiamo presentato quella che, secondo noi, è la nostra idea di Valle d'Aosta e quale dovrebbe essere, secondo noi, da una parte quello che dovrebbe essere cambiato nel futuro rispetto al documento e quello che invece dovrebbe essere aggiunto rispetto a quanto manca.

Per prendere atto delle risposte che sono state fornite su molti degli ordini del giorno, così come su alcuni emendamenti, dobbiamo sicuramente rilevare che è stata ricorrente una frase, anzi due: o "lo stiamo facendo e quindi non lo votiamo" oppure "abbiamo già in progetto di farlo e quindi non lo votiamo". Tendenzialmente se una cosa viene fatta, diciamo che una comunità e i suoi rappresentanti non sentono l'esigenza di evidenziarla all'interno di quest'Assise, però lo si è detto tranquillamente, il "lo faremo" chiaramente si può applicare a tutto, io non ho pensato a una cosa, mi viene fatta notare e dico: "va bene, ma lo faremo, ho già in progetto di farlo". I progetti a volte si scontrano con la realtà e forse lasciarne traccia nei documenti che dovrebbero disciplinare la vita economica e sociale della nostra Regione nel triennio sicuramente sarebbe stato importante. Lo abbiamo evidenziato ma lo diciamo ancora una volta: questo documento pare non avere un'anima, il collega Aggravi ha parlato di mancanza di visione ed effettivamente su alcuni punti pare forzato, cioè "si fa perché lo si deve fare", "scrivo una riga su questo perché bisogna dirlo perché sennò sembra brutto non dirlo", invece probabilmente molti temi che sono stati trattati e sono stati trattati in maniera contenuta, contratta, avrebbero richiesto una maggiore attenzione, una maggior dedizione o come in alcuni casi una maggiore chiarezza.

Ho avuto modo di evidenziare, per esempio, sulla parte delle politiche sociali come si siano fatti tutta una serie di impegni vaghi: "bisogna migliorare la vita di questa parte di popolazione, bisogna intervenire in questa maniera, bisogna migliorare, lo faremo, lo miglioreremo, lo metteremo in campo" ma come? Senza indicare il come, secondo me, non si può nemmeno parlarne all'interno di un documento, se io non dico come intendo intervenire, è chiaro che sto facendo una manifestazione generica così, un'affermazione che sicuramente è bella se la vedo scritta, ma a cui probabilmente non può seguire nessuna azione concreta.

Chiudo quindi questo mio intervento evidenziando ancora una volta e ancora di più, com'è stato sollevato da alcuni colleghi di maggioranza e di opposizione, che il tema della famiglia purtroppo è stato assolutamente concentrato, costretto e riassunto in un paio di righe, poca attenzione è stata fatta appunto nei confronti della famiglia e il tema della famiglia oggi è quanto mai di attualità e quanto mai è necessario dargli la giusta attenzione e penso che durante la discussione dei tre DL in oggetto oggi, avremo modo di farlo.

Confermo quindi che il voto del nostro gruppo sarà di astensione.

Presidente - (interruzione audio)

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari: 2

Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani, Spelgatti)

L'atto è approvato.

Come d'accordo, ci aggiorniamo questo pomeriggio alle ore 14:30. Buon appetito.

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La seduta alle ore 12:58.