Oggetto del Consiglio n. 1100 del 2 dicembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1100/XVI - Interpellanza: "Interventi per il finanziamento di iniziative di housing sociale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 38 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Baccega.
Baccega (GM) - Parliamo ancora di edilizia residenziale pubblica che pare sia uno dei temi che maggiormente vede delle difficoltà oggettive. Il Ministero parla e sposta l'attenzione sui livelli essenziali delle prestazioni sociali, nel piano salute e benessere sociale parlate di potenziare quanto già fatto e sviluppare nuove iniziative. E allora noi vorremmo sapere rispetto all'housing sociale cosa ne pensa questa Giunta.
Entrando nel vivo dell'interpellanza, era il 17 maggio 2019 quando nell'aula Maria Ida Viglino si discusse in un convegno organizzato dall'ARER e dall'Ordine degli architetti e nella conseguente tavola rotonda intervennero l'Assessore alla sanità e l'Assessore all'edilizia residenziale pubblica. Il tema del convegno e della tavola rotonda era: "Un nuovo progetto per Aosta, pratiche virtuose dell'abitare sociale". Fu un convegno molto partecipato, patrocinato dall'ordine degli architetti, all'ordine degli ingegneri, dall'ordine degli psicologi, degli assistenti sociali, degli avvocati, dei medici e dei farmacisti. Un convegno estremamente interessante, che aveva visto il coinvolgimento di tutte quelle professionalità che ho indicato e che ha illustrato come si sta sviluppando a livello nazionale l'edilizia residenziale popolare, dove sono quanto mai attuali gli indirizzi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che pare che attraverso la frettolosa pianificazione non abbia trovato spazi in questo settore. Poi successivamente, nel 2019 fu presentato da parte della Fondazione housing sociale di Milano, sempre qui a Palazzo regionale, un progetto per una iniziativa per sviluppare ad Aosta, che se non sbaglio era patrocinato anche da una fondazione bancaria, suppongo la Fondazione Compagni di San Paolo, ma di questo non sono certo, cercherò di approfondire.
Parlo di progetti e di interventi di assoluta qualità che si coniugano perfettamente con la funzionalità degli ambienti e che impiegano innovative e avanzate soluzioni di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda l'aspetto prettamente progettuale e realizzativo, è sicuramente doveroso spendere delle riflessioni sulla questione dell'housing sociale. Per dirlo in italiano, è meglio parlare di edilizia residenziale sociale o edilizia abitativa sociale, che è differente rispetto alla semplice edilizia residenziale pubblica, che comunque da noi in Valle d'Aosta ha sempre cercato di dare risposte anche significative e importanti.
È necessario, dal nostro punto di vista, cambiare paradigma, perché proprio attraverso l'individuazione dei bisogni effettivi della popolazione, si era preso atto della necessità di edilizia residenziale sociale. Nelle recenti audizioni il tema della popolazione socialmente in difficoltà è stato fortemente rimarcato ed evidenziato da molti dei soggetti che abbiamo audito.
Negli anni sanità e servizi sociali hanno sempre evidenziato carenze determinate dalla mancanza di alloggi per persone che hanno bisogni più significativi, al di là della casa per questioni economiche. Parlo di sanità, di socializzazione, di attenzioni, e questo senza dover aspettare liste o graduatorie e non solo quelle dell'ERP, per lo meno. Parlo di quote di appartamenti per i giovani, bilocali per i single, alloggi per mamme con bambini, anziani, anziani soli, e soprattutto disabili. Il tema delle barriere architettoniche era venuto fuori molto forte all'atto dell'assegnazione degli alloggi del contratto di quartiere 1, il Condominio del Sole, dove probabilmente la progettazione dell'epoca non aveva dato forza e spazio a questa problematica delle barriere architettoniche. Ma anche in armonia con il progetto tanto perseguito e mai realizzato, ma lei ne ha parlato, Assessore, nei giorni scorsi, del "Dopo di noi".
Il quadro che stiamo vivendo vede ben 414 nuclei familiari in graduatoria, che non so quando potranno avere risposte, non certamente nei prossimi anni, ma suppongo forse nei prossimi dieci anni, anche perché all'orizzonte non si vede costruzioni di edilizia residenziale pubblica. Certamente tra questi casi ci sono quelli che esulano dalla collocazione nella graduatoria di ERP, ma necessitano di altre attenzioni sociali e sanitarie, in un contesto di integrazione e condivisione facilmente identificati.
Di tutto questo nei documenti di programmazione, nel DEFR, nel bilancio del triennio, si legge poco o nulla. Come ho detto nella mozione del Consiglio regionale scorso, pare sia stato un po' dimenticato questo settore. Il piano triennale dell'ARER va aggiornato, ma va aggiornato con indirizzi reali rispetto alle reali esigenze che questa collettività deve avere, e guardo anche i colleghi del PD che so che sono molto attenti a questa problematica, che vede anche la loro assessora al Comune di Aosta impegnata in questa direzione.
Voglio tornare anche al 2017, 2018 e 2019 dove si era arrivati a proporre importanti pianificazioni, relazioni a seguito ovviamente di studi effettuati. Anche l'ARER aveva fortemente collaborato in questa direzione e ci sono documenti all'ARER che testimoniano che sull'housing sociale si era fatto uno studio approfondito.
Ora, attraverso questa breve presentazione e riflessione, pare che questo percorso lo si voglia interrompere. Politicamente chiediamo e vogliamo capire se è così, oppure se ci saranno dei risvolti positivi in futuro. Chiediamo se si intenda finanziare l'iniziativa di edilizia abitativa sociale, se si sono avviate iniziative per perseguire questo obiettivo; qui si può anche lavorare nelle partnership privato-pubblico, che non è una cosa da abbandonare, ci sono le fondazioni a disposizione che mettono risorse, ci sono risorse statali in questa direzione. Chiediamo se si ritiene che le risorse ARER - questa domanda è provocatoria, ovviamente - investite in buoni postali - sono più di 8 milioni di euro, lo sapete - saranno disponibili nel 2022 e possano servire in parte a questa situazione, e se lei e i vostri uffici hanno preso in mano tutta quella documentazione di cui ho parlato e che era sicuramente servita a darci il quadro e a individuare gli indirizzi precisi per andare in quella direzione.
Presidente - Assessore Barmasse per la risposta.
Barmasse (UV) - Con riferimento ai primi due quesiti dell'interpellanza, cioè se si intende finanziare iniziative di housing sociale e quali iniziative sono state prese finora per perseguire questo importante obiettivo: in ambito di housing sociale, come previsto nel piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020, il dipartimento politiche sociali ha avviato, a partire dall'anno 2019, varie sperimentazioni. In particolare, con deliberazione n. 539 del 29 aprile 2019, la Giunta regionale ha approvato l'avvio di una procedura di coprogettazione, ai sensi dell'articolo 55 del decreto legislativo 3 luglio 2017, codice del terzo settore, per la definizione di un progetto di dettaglio da presentare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per la realizzazione di una proposta di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora in Valle d'Aosta. La procedura ha consentito l'avvio del progetto "Dimore", a valere sui fondi statali e comunitari per una spesa complessiva di 300 mila euro. Tale progetto ha permesso di sperimentare sul territorio regionale l'approccio dell'housing first, inteso quale modello innovativo di intervento nell'ambito delle politiche sociali per il contrasto alla grave marginalità sociale, basato sull'inserimento di persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e forme di reintegrazione sociale attraverso progetti personalizzati di presa in carico a lungo termine, per accompagnare le persone verso l'autonomia e il reinserimento sociale, anche mediante l'accompagnamento in attività lavorative e/o similari. Il progetto verrà ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2023.
Sempre con riferimento all'argomento oggetto dell'interpellanza, con deliberazione della Giunta regionale n. 292 del 17 aprile 2020, al fine di fronteggiare l'emergenza Covid nell'istituto penitenziario di Brissogne, è stata approvata la realizzazione di un progetto di housing in favore di detenuti senza una fissa dimora, al fine della concessione delle misure di detenzione domiciliare negli ultimi mesi della pena prevista. L'attività progettuale è stata finanziata per un valore di euro 135 mila con fondi assegnati da Cassa delle ammende e realizzata in coprogettazione con gli enti territoriali del Ministero di giustizia e con gli enti del terzo settore. Nell'ambito della sperimentazione sono stati accolti sette detenuti, che hanno così potuto beneficiare delle misure alternative alla detenzione e di un percorso di reinserimento sociale, occupazionale e lavorativo. Tutti i percorsi hanno avuto un buon esito in termini di espiazione della pena e di inserimento in attività formative e lavorative. Il progetto terminerà il 31 dicembre 2021.
Ancora, nell'ambito dell'istruttoria di coprogettazione approvata con la deliberazione n. 796 del 28 giugno 2021, sulla base delle linee guida sui rapporti tra gli enti pubblici e gli enti del terzo settore approvate con decreto ministeriale n. 72 del 2021, il dipartimento politiche sociali, a seguito della mappatura dei bisogni emersi nel corso della pandemia, ha definito l'avvio di una progettualità finalizzata a fronteggiare il crescente disagio abitativo e la crescente difficoltà di reperire e mantenere una collocazione abitativa da parte dei nuclei familiari e degli individui in condizioni di povertà e marginalità. Nello specifico, la progettazione che verrà avviata con il soggetto partner del terzo settore, selezionato da un'apposita commissione di valutazione, intende avviare sul territorio una sperimentazione volta a costruire un sistema di strategie e di interventi strutturati e tra loro coordinati, finalizzati a promuovere l'esperienza di housing sociale. Tale sistema mira a ottimizzare le risorse in ambito abitativo presenti sul territorio, con l'obiettivo di promuovere l'uguaglianza di opportunità e di trattamento dei cittadini su tutto il territorio regionale. Le attività progettuali verranno realizzate a valere sul fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale degli enti del terzo settore, di cui all'articolo 72 del codice del terzo settore, e sulla quota di cofinanziamento del soggetto partner per un valore complessivo di euro 270 mila e prenderanno avvio nel corso dell'anno 2022.
Come previsto nella bozza del piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025, sulla base della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali contenute nel piano sociale nazionale 2021-2023 recentemente approvato, l'Amministrazione regionale intende potenziare ulteriormente il sistema di interventi e servizi nell'ambito dell'housing sociale già avviati sul territorio regionale, a valere sui finanziamenti statali strutturali, su fondi comunitari e sul PNRR.
Con riferimento al terzo quesito, ovvero se le risorse dell'ARER collocate in buoni postali possono finanziare questo progetto, come illustrato in precedenza, le esperienze di housing sociale portate avanti dall'Amministrazione regionale sono state finanziate attraverso fondi statali e comunitari. Per quanto concerne le risorse ARER investite in buoni postali, si precisa che tali buoni sono vincolati fino al 2023 e che sino a tale scadenza la rendita che ne deriva è una quota imprescindibile per assicurare il raggiungimento del pareggio contabile del bilancio ARER e soprattutto quel margine di parte corrente che l'azienda deve garantire. Un eventuale utilizzo anticipato produrrebbe ingenti squilibri di bilancio. Inoltre, si evidenzia che, raggiunta la scadenza dei buoni postali, il controvalore sarà utilizzato per interventi e in parti investimenti sul patrimonio ARER, come da vincolo gravante su tali fondi.
Infine, con riferimento al quarto quesito, ovvero se sono a conoscenza di una presentazione fatta a Palazzo regionale da parte di un importante istituto bancario, che ha portato all'attenzione del Consiglio esperienze di housing sociale sviluppate in altre Regioni, ammetto di non essere a conoscenza dei contenuti di tale incontro che credo sia avvenuto nel periodo prepandemico, precedente quindi all'insediamento dell'attuale Giunta regionale. Tuttavia, dagli elementi indicati nel quesito, si immagina che nell'interpellanza lei faccia riferimento a iniziative di housing sociale sperimentate in diverse realtà territoriali a iniziativa prevalentemente private e del terzo settore, rispondenti a diversi obiettivi nell'ambito dell'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, tendenti a sconfiggere la povertà, a ridurre le disuguaglianze e a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. In tal senso tali iniziative sono di sicuro interesse per l'Amministrazione regionale, che potrà agire in stretto accordo con enti del terzo settore, in particolare le fondazioni filantropiche eventualmente interessate a investire anche in Valle d'Aosta in iniziative similari.
Presidente - Per la replica il consigliere Baccega.
Baccega (GM) - Io apprezzo lo sforzo che viene fatto nella lettura di risposte che francamente mi lasciano perplesso. Lei ha parlato di due delibere del 2019 e del 2020 che ho portato io in Giunta, quindi le conoscevo molto bene, ma sono interventi di 300 mila euro da una parte e 135 mila euro dall'altra, e servono per comprare le noccioline in questo settore!
Evidentemente qui si parla di progetti di più ampio respiro, di investimenti. Quindi, se quegli 8 milioni di euro dell'ARER devono andare in parte in investimenti, possono servire all'uopo. Si parla di costruire un certo numero di alloggi per disabili, per giovani coppie, per giovani single; tutto questo è il percorso che si intende avviare.
Non sono per nulla soddisfatto della risposta. Credo che politicamente sia doveroso fare un approfondimento su questo tema, perché sicuramente, durante l'approvazione del DEFR, cercheremo di essere ancora più pressanti rispetto a questo tema a cui teniamo molto.