Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1099 del 2 dicembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1099/XVI - Interpellanza: "Interventi per l'applicazione di un'ipotesi di decadenza dall'assegnazione di alloggio di ERP prevista dalla l.r. 3/2013".

Bertin (Presidente) - Punto n. 37 all'ordine del girono. Per l'illustrazione il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Con questa interpellanza ci occupiamo di una questione sicuramente molto delicata, ma che è assolutamente necessario che venga trattata all'interno di questo Consiglio, ovvero la decadenza di un alloggio di edilizia residenziale pubblica da parte di una persona che ha integrato delle fattispecie previste dalla legge 3 del 2013, ovvero l'articolo 42 e quegli articoli che prevedono che una persona che adotti comportamenti violenti o utilizzi il proprio alloggio per commettere dei reati, debba decadere dalla sua assegnazione.

Andiamo però con ordine. La prima volta che ci siamo occupati di questo soggetto era marzo 2021. A gennaio avevo chiesto di mettere in sicurezza i grattacieli di Via Capitano Chamonin, perché avevamo avuto ampie segnalazioni rispetto al fatto che fosse abitato e frequentato, nonostante questo grattacielo fosse dotato di sbarre alle porte e alle finestre, con pezzi di compensato che bloccavano tutti gli accessi e quant'altro. In quella sede, a gennaio, mi era stata fornita ampia rassicurazione del fatto che non veniva utilizzato e non era abitato. A marzo scopriamo questo grattacielo protagonista di un video musicale del soggetto in questione, un simpatico trapper, che in quella occasione che cosa ha fatto? Innanzitutto è entrato all'interno di una proprietà pubblica che era interdetta all'accesso, chiaramente, e quindi senza averne alcun titolo. In secondo luogo l'ha utilizzata come location del suo simpatico video impiegando peraltro un drone per riprendere le sue imprese musicali; ricordo peraltro che c'è il divieto di sorvolo sul Comune di Aosta e quindi anche qui si è tranquillamente fatto ampio uso delle cose che non si potevano fare. Non paghi, quel grattacielo peraltro - ma lo dico così a testimonianza - era stato oggetto di un altro simpatico burlone che si era introdotto in questo grattacielo, si era arrampicato all'ultimo piano e aveva gettato una bomba fumogena dentro la Caserma Battisti, provocando una grande agitazione. Questo per confermare che il grattacielo è ampiamente non popolato, non abitato e non si accedeva; ma tant'è!

Detto questo, su tale soggetto che aveva fatto questo meraviglioso video musicale, veniamo a scoprire che è stato ospite in Cittadella con uno stesso video che era stato contestato nell'interpellanza di marzo. Questo video, realizzato violando come già descritto numerose disposizioni, era stato fatto mettendo al centro un argomento come quello del "niente credito", che sta a significare che gli spacciatori non devono fare credito perché altrimenti rischiano di perdere i soldi, diffondeva questi messaggi che incitavano lo spaccio e il consumo di stupefacenti, l'uso incontrollato di armi da fuoco, si vedevano le pistole agitate, addirittura si vedeva bruciare un documento della Questura di Aosta con un chiaro ed evidente dileggio delle forze dell'ordine. Nessuno in quel caso in Cittadella valuta come sbagliato il messaggio che viene proposto e, ancora recentemente, l'assessore all'istruzione del Comune di Aosta ci ha detto che quella scelta era corretta, dicendo che non si devono isolare questi soggetti. Il soggetto, peraltro, interrogato in merito dagli organi di informazione, dimostra di non aver compreso la gravità dei suoi messaggi, né di tenere in grande considerazione l'opinione di chi lo aveva censurato, nello specifico il sottoscritto e l'assessore Caveri che si era espresso chiaramente contro la sua esperienza in Cittadella.

Arriviamo così quindi alla data odierna, quando scopriamo che questo soggetto, nella tarda serata del 17 di novembre, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Aosta in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Magistrato di sorveglianza di Novara. Sto leggendo la notizia che è stata pubblicata sui giornali: "Il giovane, classe '97, stava già scontando una pena di 1 anno, 4 mesi e 28 giorni ai domiciliari, in quanto condannato per reati di evasione e tentata rapina. Il 15 novembre 2021 scorso la Sezione narcotici della Polizia ha eseguito una perquisizione presso la casa del giovane, dove è stato riscontrato che, nonostante fosse ai domiciliari, il signor T.T. continuasse a spacciare sostanze stupefacenti. Sono infatti stati rinvenuti e sequestrati 40 grammi di hashish confezionato e 2300 euro in contanti, probabile provento delle cessioni di sostanza stupefacente. L'uomo è stato deferito alla Procura di Aosta per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con contestuale segnalazione al Magistrato di sorveglianza di Novara per una rivalutazione delle modalità di esecuzione della pena inflitta e in corso di espiazione. In virtù di questa ulteriore grave condotta l'Ufficio di sorveglianza di Novara, considerata l'inclinazione a delinquere del ragazzo", ricordiamocelo, "ha disposto la sospensione della detenzione domiciliare, con ripristino della carcerazione presso la Casa Circondariale di Brissogne, a disposizione dell'autorità giudiziaria".

Che cosa ci dice questa notizia? Ci dice che il soggetto è condannato, non lo sapevamo, e sta scontando una pena per evasione e tentata rapina. Si evidenzia anche, oltre a dire chiaramente e lo ripeto, considerata l'inclinazione a delinquere del ragazzo, che il soggetto continuasse a spacciare e che quindi dunque lo facesse già prima, perché se uno dice che sta continuando a spacciare, vuol dire che prima spacciava e poi ha continuato. Quindi nonostante i domiciliari, proprio agli arresti domiciliari utilizzasse il suo alloggio per cedere delle sostanze stupefacenti.

C'è di più. Una rapida ricerca in rete ci permette di risalire ad altre notizie utili: il 30 novembre 2016 troviamo il nostro soggetto patteggiare per furto 8 mesi di carcere e 150 euro di ammenda. Ha 19 anni, quindi un criminale in erba, arrestato dalla Polizia lunedì 28 novembre per aver tentato di rubare al supermercato Carrefour in Piazza Plouves ad Aosta: il giovane aveva nascosto la refurtiva sotto la giacca e aveva cercato di attraversare le casse senza pagare. Fermato da un addetto alla sicurezza il T.T. aveva gettato la refurtiva e dopo aver spintonato il vigilante si era dato alla fuga. Era stato fermato dagli agenti delle volanti nelle vie del centro di Aosta e arrestato.

Veniamo poi ancora a un altro quadro. Il 24 gennaio 2018 scopriamo che il Tribunale di Aosta ha condannato a 2 anni e 20 giorni di reclusione un soggetto non italiano di 21 anni, imputato per rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate e i fatti della notte del 30 giugno scorso, quando il ventenne - questa storia è bellissima! - era stato aggredito nella zona del Montfleury ad Aosta; in aula è stato ricostruito che in precedenza questo ragazzo che era stato aggredito aveva venduto dell'hashish per 10 euro a questo soggetto e ad altri coetanei, tra cui c'è il T.T., ricevendo la banconota da 50 euro ne aveva restituite loro due da 20, però erano false. Quindi: comprano droga, ricevono delle banconote, questo restituisce delle banconote false, al giovane era stato strappato il giubbotto con il cellulare e portafogli, nella colluttazione aveva sbattuto il volto contro il montante delle lamiere dell'auto su cui gli aggressori tentavano di caricarlo. Per lo stesso episodio erano già stati condannati ad 1 anno e 10 mesi di reclusione un certo R.T. di 21 anni e il nostro T.T. di 20. Nel giugno scorso l'altro soggetto era stato condannato a 2 anni di reclusione, al termine del processo per l'accoltellamento di due giovani fratelli di Saint-Marcel all'interno della discoteca Prince di Quart. Quindi, non soltanto il soggetto ha una soda esperienza criminale, ma ha anche delle frequentazioni niente male.

Alla fine di questo quadro, che ritengo di avere descritto in maniera esaustiva, penso che siano chiare sia la tendenza a delinquere del soggetto, sia la sua pericolosità sociale, sia il fatto che, così come descritto chiaramente, abbia utilizzato l'alloggio per continuare a spacciare, quindi abbia adibito il proprio alloggio a centro di attività illegali. Siccome questo soggetto è componente di un nucleo che risiede in un alloggio di edilizia residenziale pubblica e siccome, come ho evidenziato prima, l'articolo 42 della legge regionale 3 del 2013, recante "Disposizioni in materia di politiche abitative", prevede ai commi D ed E "La decadenza dall'assegnazione nei casi in cui l'assegnatario o i componenti del nucleo familiare" non ce lo dimentichiamo "abbiano adibito l'alloggio ad attività penalmente rilevanti, ovvero nel caso in cui tengano comportamenti socialmente pericolosi per l'incolumità pubblica", e siccome in questo caso possiamo individuare entrambe le fattispecie, a questo punto con questa iniziativa chiediamo, di fronte a questo curriculum criminale, se sia intenzione di questa Amministrazione dare applicazione alla decadenza prevista dai commi D ed E dell'articolo 42 della legge regionale n. 3 del 13 febbraio 2013.

Preciso e specifico che non ho citato anche un'altra lettera, ovvero il reiterato mancato rispetto dei regolamenti che l'ARER chiaramente dispone. Ora, io credo che l'ARER abbia ampiamente vietato di avere comportamenti criminali nei propri alloggi, penso che anche questo si possa citare, ma mi pare che i due commi che abbiamo citato siano ampiamente sufficienti per prevedere la decadenza del soggetto.

Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Per quanto riguarda l'oggetto dell'interpellanza, se sia intenzione di dare applicazione alla decadenza prevista dai commi D ed E della legge regionale 13 febbraio 2013 n. 3. Con riguardo a questa richiesta, riferisco che l'Azienda regionale per l'edilizia residenziale, interpellata in merito, con propria nota protocollo n. 4107 del primo luglio 2019, ha fatto espressa richiesta di collaborazione tra l'ARER stessa e il Tribunale di Aosta, finalizzata appunto alla verifica di eventuali reati passati in giudicato attribuibili agli inquilini assegnatari di alloggi di ERP, in ordine al loro utilizzo nell'ambito del quale gli stessi assegnatari avessero svolto attività penalmente rilevanti, ovvero tenuto comportamenti socialmente pericolosi per l'incolumità pubblica. Tuttavia, in esito agli incontri tenuti con i rappresentanti del Tribunale, non si è addivenuti alla sottoscrizione di un protocollo, poiché la consultazione degli archivi del Tribunale, con espresso riferimento agli assegnatari di alloggi di ERP limitatamente al periodo di assegnazione, non è risultata un'opzione perseguibile.

In riferimento al caso di specie l'ARER ha comunicato di non essere a conoscenza dell'avvenuta condanna per i reati di evasione, tentata rapina, comunque da accertare nei canali ufficiali e non per il tramite degli organi di informazione su espressa segnalazione scritta del nominativo o dell'indirizzo in questione. In tal caso, qualora fossero esplicitati nella condanna comportamenti socialmente pericolosi per l'incolumità pubblica, si potrebbe avviare la procedura di decadenza ai sensi dell'articolo 42 comma 1 lettera E.

Quanto al successivo e più recente arresto per spaccio, tenuto conto che quanto riportato dalla notizia stampa emerge un comportamento penalmente rilevante tenuto all'interno dell'alloggio assegnato al nucleo del soggetto arrestato, consistente nella detenzione presso il domicilio di sostanza stupefacente opportunamente confezionata e di quantità decisamente superiore a quella consentita per uso personale, sarà cura dell'Assessorato sollecitare l'Azienda regionale per l'edilizia residenziale a effettuare un'approfondita istruttoria, volta ad accertare quanto riferito nelle notizie stampa ed avviare, in caso di riscontri positivi, il procedimento di decadenza ai sensi dell'articolo 42 comma 1 lettera D.

Presidente - Per replica consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, la sua risposta è agrodolce, non saprei come definirla altrimenti. Abbiamo un soggetto che ha un'ampia documentazione di carriera criminale: basta una ricerca. Se c'è una legge regionale che prevede che un soggetto che ha questo tipo di condotta debba decadere, non è che ci si può affidare, come giustamente lei ha detto: "sono i soggetti stessi che ci devono segnalare se sono dei criminali soggetti pericolosi o hanno adibito l'alloggio ad attività illecite"; "Pronto, ARER, sì, guardi, sono un assegnatario, sto conducendo un giro di prostituzione nel mio alloggio. Può farmi decadere, cortesemente?". Io credo che sia abbastanza difficile che possa accadere una fattispecie di questo tipo, quindi probabilmente deve essere l'ARER che, invece, chiede la certificazione della mancanza di cause ostative alla occupazione dell'alloggio. Si chiede tutti gli anni l'ISEE per verificare che si paghi giustamente l'importo corretto commisurato al proprio reddito, a questo punto si possono chiedere, siccome è causa di decadenza, ed è causa di decadenza anche il mancato pagamento dell'affitto, e anche questo, secondo me, va certificato. Detto questo, Assessore, il fatto che non si sa che questa persona è stata condannata per evasione e tentata rapina, va bene: è sufficiente fare una richiesta al Tribunale. Mi pare che i nomi ci siano, il nucleo sia assegnatario di alloggio, il soggetto abbia ampia documentazione che lo comprova, basta una richiesta.

Fino a qui l'agro. Siamo al dolce, ovvero il fatto che lei dica che da questo momento in poi farà una ampia istruttoria. Bene, lo apprezzo, lo prendo come un suo impegno, Assessore, e mi auguro che questa istruttoria avvenga in tempi brevissimi, perché mi pare che questo personaggio sia dedito a questo tipo di attività da molto tempo, mi pare che nessuno gli abbia mai contestato alcunché e ritengo sia anche giunta l'ora di dare un segnale.

Di dare un segnale non soltanto a lui, alla sua famiglia e a quelli che lo conoscono, ma di dare un segnale a tutti gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, perché queste sanzioni esistono ed esistono per due ragioni. Primo, chiaramente per un motivo di equità sociale, perché è chiaro che chi si comporta bene è corretto che possa essere aiutato dalla pubblica amministrazione e chi si comporta male invece è giusto che non venga aiutato, perché se con i soldi delle mie tasse io pago l'affitto dell'alloggio di un criminale, obiettivamente mi sembrerebbe un po' poco ortodosso. Dall'altra parte, però, dobbiamo anche considerare quello che è il valore educativo che questa sanzione poi applica, ovvero: ho compiuto degli atti che non dovevo compiere? come sanzione perdo la casa. E tutti quelli che non l'hanno persa, ma che magari stanno compiendo degli atti criminali con il loro alloggio e quant'altro, a quel punto avranno il timore di perdere l'alloggio e molto probabilmente verranno invitati, obtorto collo, a modificare i loro comportamenti; probabilmente non avverrà con tutti, ma sicuramente questo tipo di esempio ne può colpire uno per educarne cento.

Ci auguriamo che davvero in tempi brevi ci sia tutta questa istruttoria. Se lei avrà necessità le trasmetterò tutto il materiale - il nucleo familiare quale alloggio occupa, chi occupa il nucleo familiare, quali sono le condanne e quant'altro - in maniera che si possa addivenire nel più breve tempo possibile a predisporre la decadenza e quindi far rispettare una legge che, rispetto a molte altre Regioni, penso al Trentino Alto Adige, penso all'Umbria, sui reati compiuti è ancora molto indietro, perché si prevedono soltanto alcune limitate fattispecie, ma che mi auguro per una volta possa essere applicata e a questo punto dare anche un esempio.