Oggetto del Consiglio n. 1091 del 1° dicembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1091/XVI - Interpellanza: "Potenziamento del modello di governo applicato agli enti strumentali della Regione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 29. Per l'illustrazione, consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Con questa interpellanza non parliamo di sopraelevazioni, Assessore, anzi, cercheremo di rimanere con i piedi per terra, almeno, vedremo dalla risposta.
L'interpellanza ha come focus quegli enti strumentali della Regione che, come riporta il Documento di Economia e Finanza, sono sostanzialmente cinquantatré, di cui quarantasei controllati e sette partecipati. Lo sappiamo all'interno di tutta una serie di categorie, o meglio, di settori, molti tra l'altro fanno anche riferimento alla sua delega relativa all'istruzione, perché spesso ci dimentichiamo che tra gli enti strumentali ci sono ovviamente le istituzioni scolastiche, perché lo diamo per scontato, o meglio, vediamo in questo semplicemente una struttura, in realtà sono degli organi vivi che hanno dei bilanci a sé stanti, al di là degli altri, poi vi sono quelli di natura controllata e quelli poi partecipati.
L'interpellanza ha una prima domanda che è un po' banale e tautologica, nel senso in cui andiamo a chiedere a quanto ammonti lo stanziamento complessivo di bilancio relativo all'annualità in corso, comunque qual è il monte impegnato, destinato agli enti strumentali e a quanto ammontino anche le risorse europee a vario titolo assegnate ai medesimi, perché spesso e volentieri ci si dimentica che, al di là del finanziamento dei trasferimenti di funzionamento che vengono dati a questi enti, spesso e volentieri ovviamente questi fanno poi ricorso, chi più chi meno, a finanza di provenienza esterna rispetto al bilancio regionale, per "N" motivazioni.
Vedendo la bozza del DEFR in valutazione in Commissione, noi abbiamo sostanzialmente ad oggi un valore di assestato del 2021 - io ho preso le cifre fornite - degli enti controllati sui 31 milioni e mezzo, invece di quelli partecipati sui 3 milioni e rotti, parliamo grossomodo di un 35 milioni lordi, quindi con tutta una serie di finalità, di obiettivi e di indirizzi.
A fronte di questo, la seconda domanda che pone l'interpellanza è poi quella cardine, ovvero quale sia attualmente il modello di coordinamento del Governo applicato agli enti strumentali regionali, perché se spesso e volentieri ci si appassiona tanto sulle società partecipate, dobbiamo anche ricordare che per questi enti, l'ho detto prima, sulla base dell'organizzazione di quella delibera macro di coordinamento e di assegnazione delle deleghe dei membri del Governo regionale, si va sostanzialmente a definire la governance di riferimento, governance a cui poi si deve ovviamente sommare la sua delega - chiamiamola di controllo se vogliamo semplificare le cose -rispetto appunto al dipartimento delle partecipate, che ovviamente fa un'attività anche di sovraintendimento al di là degli indirizzi che i singoli Assessorati fanno con i singoli enti strumentali di riferimento.
A fronte di questo, proprio perché, come dicevo all'inizio, spesso e volentieri ci si dimentica nella visione complessiva di alcuni enti strumentali e che pesano anche notevolmente sul bilancio regionale, "Se sia intenzione del Governo riformare o evolvere questo modello al fine di potenziare l'efficienza dell'operato dei vari enti strumentali, ovvero rafforzarne i meccanismi di controllo e vigilanza dell'utilizzo delle risorse".
Perché dico questo? Non perché abbia una passione montiana per la spending review, ma per il fatto - non vorrei far spaventare nessuno - che se da un lato c'è un governo d'indirizzo, quindi una visione strategica di quello che questi singoli enti o magari anche insieme fanno, è bene che ci sia, al di là di questo, anche una visione complessiva del peso di questi enti sul bilancio regionale, perché poi sappiamo che il gioco dei numeri è fatto principalmente di somme e di sottrazioni, quindi alla fine tanti piccoli blocchetti costituiscono un bel gruzzolo e quelli che ho citato sono una parte dei fondi, perché, ovviamente, tutta la parte relativa alle istituzioni scolastiche è un'altra voce, quindi hanno un peso notevole, quindi forse, proprio perché si pensa più all'indirizzo e ognuno nel gioco delle parti del governo regionale cerca di avere - per ovvi motivi e non solo chi ha degli enti strumentali di riferimento - più risorse del collega per ovvie esigenze, ci si dimentica la visione complessiva del peso che ha sul sistema e spesso e volentieri questa cosa ha anche creato delle inefficienze rispetto alla possibilità di reperire risorse terze che non fossero parte del bilancio.
Perché dico questo? Ripeto, non perché vengo dalla scuola montiana, che Dio me ne scampi, anche perché lui viene da un'esperienza universitaria che è diametralmente avversaria a quella che ho avuto io, ma al di là di questo per il fatto che c'è la necessità di razionalizzare e di rendere efficiente la spesa e anche le finalità di questi enti strumentali.
Presidente - Per la risposta, assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Intanto le posso dire che pur non essendo montiano la seguo nel ragionamento di una guardiania, di un'attenzione particolare nei confronti delle partecipate, perché si tratta veramente di una galassia, ne parleremo in Commissione la settimana prossima nel presentare questo rapporto che va alla sezione di controllo della Corte dei Conti. Effettivamente si può dire che negli anni c'è stata un'espansione in qualche maniera sulla quale bisogna vigilare e bisogna anche capire che cosa è utile e che cosa sia inutile nel rapporto con l'economia privata, nel rapporto con i costi-benefici anche di diverse strutture che noi abbiamo creato.
Le preciso solo, ma lo ha già detto lei nella parte finale del suo intervento, che io non parlerò delle scuole, anche perché adesso, ho chiesto all'amico Marzi, non ricordo più come le abbiamo riqualificate, non le chiamiamo più enti strumentali perché questo ingenerava qualche tipo di ambiguità rispetto alla loro autonomia. Perché è vero che la scuola ha un'autonomia scolastica, ma l'autonomia scolastica non può debordare fino a essere considerata ente strumentale, per cui le dirò più tardi, perché non ricordo l'esatta definizione che abbiamo scelto di dare con il collega Marzi con l'aiuto anche del coordinatore Peter Bieler.
Con riferimento al primo quesito, i dati sono stati chiesti alle strutture regionali di raccordo dei diversi enti e rapportati a quelli del DEFR 2022-2024, che è stato presentato in Commissione, come dicevo.
Per quanto riguarda le risorse europee a vario titolo assegnate ai medesimi, abbiamo coinvolto gli uffici del Dipartimento politiche strutturali e affari europei e devo dire che, essendo i finanziamenti dei progetti pluriennali, non è stato così facile individuare un dato annuale, anche perché occorre fare differenze fra gli importi da rendicontare o già rendicontati, però abbiamo provato a indicare una cifra, speriamo di non averla sbagliata.
Lo stanziamento complessivo di bilancio a valore consuntivo è risultato di 33.200.850.
L'ammontare delle risorse europee è invece di 3.566.000 nei programmi di cooperazione territoriale europea, 1.823.000 euro in fondi FSE e 30.000 euro in progetti specifici.
Io le farò avere una tabella perché non c'è tempo per leggerle tutte e cinquanta, tra l'altro è scritto un po' piccolo, magari gliela faccio avere anche un po' più grande, e da qui si evince... e si va dall'agenzia regionale dei segretari degli enti locali fino al Soccorso Alpino Valdostano o dalla Fondazione Ollignan alla Fondazione Montagna Sicura, dalla Fondazione Grand-Paradis, alla Fondazione Liceo linguistico di Courmayeur perché le scuole paritarie invece mantengono un trasferimento che è diverso dagli enti strumentali.
Gli enti strumentali perseguono gli obiettivi istituzionali loro assegnati dalle leggi istitutive e in alcuni casi ulteriori linee d'indirizzo vengono impartite con specifici atti approvati dalla Giunta regionale.
Il DEFR contiene i principali indirizzi dettati dalla Regione - anche se adesso si parla della modifica possibile dei DEFR con una nuova normativa nazionale - all'interno del quale ci sono gli enti strumentali sempre relativamente al triennio successivo.
In seno agli organi di amministrazione vengono nominati dei rappresentanti regionali che hanno precisi compiti che derivano dalla famosa legge 11/97. I rappresentanti devono inviare annualmente, o quando sia loro altrimenti richiesto, una relazione sull'attività svolta al Presidente del Consiglio regionale o al Presidente della Giunta - aggiungiamo nella finanziaria anche l'informazione all'Assessore competente in materia di società ed enti partecipati, perché spesso noi dovevamo andare a pescare queste informazioni altrove - e trasmettere al Presidente della Giunta l'ordine del giorno delle sedute in tempo utile affinché la Giunta medesima possa fornire indicazioni sulla linea programmatica da seguire nel corso delle sedute dell'assemblea.
Ogni ente strumentale è collegato funzionalmente a una struttura regionale di raccordo competente per materia. Allo stato attuale, presso l'Assessorato istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, è stato incardinato, anche se ancora piccolino, il Dipartimento società e enti partecipati con una struttura sottordinata; quest'ultima struttura ha assegnate delle competenze strettamente attinenti agli enti strumentali, in particolare è tenuta a esaminare tecnicamente i relativi bilanci per la loro approvazione, ciò anche al fine della concessione dei contributi da parte delle strutture regionali competenti.
Terza domanda: si precisa che con l'insediamento della nuova Giunta, a seguito delle elezioni regionali, è stata adottata la delibera 1076 del 23 ottobre con la quale è stata individuata, come dicevo, questa nuova macro struttura che si sta occupando delle partecipate.
Con deliberazione 1335 del 9 dicembre 2020, la Giunta ha concretamente compiuto una revisione della struttura organizzativa dell'Amministrazione regionale e con le citate deliberazioni è stato creato, come dicevo, il Dipartimento società e enti partecipati e conseguentemente a quest'ultimo sono state assegnate specifiche competenze di modo tale da far fronte in modo più efficace e oculato agli adempimenti normativi.
L'obiettivo è certamente quello di migliorare il modello di coordinamento fra Dipartimento società e enti partecipati e la sua struttura sottordinata con le strutture regionali competenti per materia e gli enti strumentali, miglioramento che avverrà anche con l'implementazione di più personale nel piano delle assunzioni. Il miglioramento consiste in una standardizzazione dei flussi informativi e documentali che possa consentire un sistema di condivisione e conoscenza dei dati rafforzato e partecipato fra le strutture regionali competenti e i singoli enti.
Il Dipartimento si occupa in via generale, relativamente al rafforzamento del sistema di governance su questi enti, di proporre alla Giunta regionale le linee d'indirizzo per il DEFR, intrattenere i rapporti con i rappresentanti nominati dalla Regione negli organi delle società degli enti partecipati. Più specificamente, con riferimento alla definizione degli indirizzi del DEFR, il Dipartimento inserisce le proposte d'indirizzo così come trasmesse dalle strutture competenti per materia.
Tali indirizzi vengono quindi verificati e successivamente formalizzati in una bozza, la quale poi è trasmessa nuovamente alle strutture competenti, così tali indirizzi sono poi ritrasmessi al Dipartimento che li verifica e li formalizza attraverso il Dipartimento bilancio per gli adempimenti di competenza.
Occorre precisare che la definizione formale delle strutture competenti per materia è individuata dal Dipartimento società enti partecipati e lo si scrive nel DEFR, così come è necessario fare per capire da chi dipende in prima battuta qualunque ente, quindi il Dipartimento funge da struttura di raccordo con le strutture competenti per materia.
Relativamente ai rapporti con i rappresentanti della Giunta, il Dipartimento si occupa anche del mantenimento dell'inventario che si concretizza in uno studio approfondito sulla natura giuridica degli enti, ad esempio il preliminare studio ha comportato una rideterminazione della natura giuridica, come le dicevo, delle istituzioni scolastiche, proprio perché era un po' ambigua questa definizione di enti strumentali, nel caso della Valle d'Aosta le peculiarità dell'ordinamento scolastico non incidono sulla natura giuridica e quindi, come ho detto, si è cercato una definizione diversa.
Si aggiunga che il Dipartimento enti partecipati svolge anche un'attività di popolamento del portale Conti pubblici territoriali, sistema CPT, secondo le indicazioni del Ministero delle Finanze in collaborazione con l'Osservatorio economico e sociale della Regione.
Ciò ha consentito di aggiornare l'anagrafica, i dati relativi alla costituzione, la tipologia di bilanci e altri dati di diversi enti.
L'obiettivo è dunque quello di formalizzare un nuovo procedimento che consenta il miglioramento dello scambio d'informazioni fra strutture regionali ed enti strumentali al fine di rafforzarne il sistema comunicativo, questo significa anche avere dei contatti personali, perché molto spesso è opportuno che ci siano anche incontri nei quali noi spieghiamo anche di che cosa si ha bisogno e come rispondere talvolta - e lo facciamo ordinariamente - a certe obiezioni sul sistema delle partecipate che vengono da parte della Sezione della Corte dei Conti, sezione di controllo.
Come detto, le farò avere la tabella e naturalmente cercheremo anche di affinare quel dato che è rimasto un po' indeterminato su base annua che riguarda i finanziamenti comunitari, sarà probabilmente interessante avere un risultato quando ci sarà la chiusura dell'attuale periodo di programmazione.
Presidente - Per la replica, consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Riguardo alle cifre, devo dire che l'inflazione oggi in Consiglio sta facendo vittime illustri che dai tempi di Weimar non si vedevano più, ma, a parte la battuta, tra il lupo e questa iniziativa penso che sia interessante capire qual è il livello di drenaggio di risorse dall'Europa e ben verrà la valutazione a consuntivo finale del periodo di chiusura del periodo di programmazione, magari anche per comprendere quali enti più di altri fanno ricorso a queste risorse e capire anche perché magari altri non lo fanno.
Ben venga anche la strutturazione che però deve necessariamente, l'ha detto anche lei tra le righe, essere rafforzata al di là del personale e quando vedremo poi il piano di assunzioni io spero anche di razionalizzazione del personale regionale, avremo contezza di questo; ovviamente ci sono due aspetti che - anche se lei direttamente non l'ha detto, ma si percepiscono - riguardano soprattutto la comunicazione con il livello di governo di ogni singola realtà.
Le relazioni ben vengano, valuteremo poi magari con altre iniziative per capire anche se questo sistema di monitoraggio e di rapport funziona, perché spesso e volentieri sappiamo che le relazioni finiscono nei cassetti e non vengono poi valutate o comunque utilizzate in maniera più definita e più approfondita.
Per quanto riguarda la nuova denominazione io ho guardato il DEFR vigente, magari ci saranno delle modifiche da apportare perché sulla parte degli enti strumentali si trovano ancora tutta la parte legata all'istruzione e al diritto allo studio, ma non sarà né il primo né l'ultimo emendamento che troveremo e sicuramente ben venga se riesce a rappresentare questo aspetto.
Quello che manca, e qui guardo anche più il suo collega Marzi, è probabilmente anche una visione con una logica più di controllo di gestione delle risorse che sicuramente può venire anche in parte dalle relazioni dei singoli organi ma soprattutto, secondo il sottoscritto, dovrebbe venire da analisi che mettano insieme sia l'attività come lei ha chiamato di guardiania dell'impero galattico degli enti strumentali e dall'altra parte i flussi finanziari di cui ovviamente la vera guardiania dovrebbe essere ed è delle strutture dell'Assessore alle finanze.