Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1089 del 1° dicembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1089/XVI - Interpellanza: "Iniziative per la riqualificazione e la valorizzazione della Torre del Lebbroso in Comune di Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 27. Per l'illustrazione si è prenotato il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Questa iniziativa è finalizzata a valorizzare la Torre del Lebbroso, chiusa al pubblico da molti anni. La denominazione Torre del Lebbroso risale al 1773, quando l'edificio fu destinato a una famiglia di lebbrosi, da allora la torre è stata sottoposta a due interventi di restauro, uno nel 1893, finalizzato dal Governo italiano e un secondo nel 1982, realizzato dalla Soprintendenza.

L'immobile è di proprietà della Regione, è stato destinato per diversi anni a funzioni espositive prima di essere chiuso al pubblico a causa delle mancanze di conformità normativa con le leggi in materia di accessibilità, sicurezza e antincendio.

Al fine di valorizzarlo e di renderlo nuovamente fruibile, la Soprintendenza nel lontano 2008 ha incaricato un architetto valdostano al fine di stilare uno studio di fattibilità per recuperare la funzionalità della torre.

Dopo una prima analisi conoscitiva, facendo tutti i rilievi tecnici necessari e cercando di reperire tutte le informazioni esistenti sul monumento, si sono riscontrate le prime problematiche.

In primis, per poter riutilizzare l'immobile, secondo lo studio dell'architetto, bisognerebbe mettere a norma tutti gli impianti, in secondo tempo l'immobile dovrebbe dotarsi di un ascensore per poter essere utilizzato da tutti. Da qui lo studio di fattibilità ventaglia possibili interventi, alcuni minimali e altri sostanziali.

Dalla prima soluzione, sempre secondo lo studio effettuato, bisognerebbe mettere in sicurezza tutti gli impianti tecnologici nel rifacimento igienico del piano terra al fine di renderlo accessibile a tutti.

La seconda, più complessa, prevedrebbe la possibilità d'inserire un ascensore in possibilità più o meno centrali.

La terza soluzione paventata riguarderebbe l'ipotesi di utilizzare una parte della torre come appendice all'archivio della biblioteca regionale.

Vorrei inoltre ricordare la posizione strategica in cui è ubicata la torre, posizionata all'ingresso della porta nord e all'inizio di Via Festaz, una via che meriterebbe più attenzione e che andrebbe valorizzata al meglio.

Detto questo, si interpella l'Assessore per conoscere se vi sia la volontà di prendere in considerazione la possibilità di riqualificare e di recuperare la Torre del Lebbroso, di illuminare la Torre del Lebbroso al fine di renderla visibile valorizzandola al meglio, come è successo con il Castello di Issogne, e di dare alla Torre del Lebbroso una nuova destinazione d'uso finalizzata anche a valorizzare meglio Via Festaz.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie, collega Ganis, davvero, per questa interpellanza che mi ha dato modo di approfondire il tema della Torre del Lebbroso; vedo tra l'altro che lei ha fatto una ricerca estremamente approfondita e puntuale e le cose che ha detto le ripeterò, più o meno, ma ovviamente con qualche precisazione in più.

Alla prima domanda: nell'ambito del patrimonio culturale regionale la Torre del Lebbroso è un significativo monumento edificato sulla cinta muraria romana della città di Aosta. Come già detto nell'ambito di precedenti interpellanze, l'immobile, tutelato ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, è di proprietà regionale e per diversi anni è stato destinato a funzioni espositive, prima di essere chiuso a causa della mancanza di conformità alla normativa vigente in materia proprio di accessibilità, sicurezza impiantistica e antincendio; non è l'unico, perché anche la Tour Fromage e altri nostri beni hanno fatto la stessa fine.

In prospettiva di una futura valorizzazione e fruizione pubblica la Soprintendenza, nel corso del 2007 - lei dice 2008, qua mi indicano 2007 ma va bene uguale - ha fatto redigere uno studio di fattibilità che contiene un riordino delle informazioni architettoniche, archeologiche e storico-artistiche, un'analisi dello stato di fatto e del degrado del sito, una valutazione delle criticità riscontrate nonché una valutazione economica, fattibilità architettonica e verifica delle destinazioni d'uso compatibili nel rispetto della normativa sulla sicurezza e dei vincoli legati alla tutela del bene culturale.

Lo studio, che lei ha citato prima, ha proposto diverse soluzioni di recupero a partire, come diceva lei, proprio da un intervento più minimale che presuppone la sola messa a norma impiantistica con l'inserimento di qualche arredo. Il costo ipotizzato all'epoca, - parliamo appunto del lontano 2008 - è di 1.170.000 euro, fino ad arrivare a uno più completo che prevede anche la realizzazione di nuovi collegamenti verticali, lei citava l'ascensore, costo ipotizzato all'epoca 1.280.000; immagino che adesso potrebbero essere più che raddoppiati, visto sono passati tredici anni e che il costo dei materiali edili eccetera è quasi raddoppiato.

Tali costi relativi alla sola rifunzionalizzazione degli spazi interni aumenterebbero considerevolmente nel caso in cui si intendesse procedere anche al restauro delle superfici esterne della Torre, soluzione auspicabile in quanto consentirebbe un unico intervento complessivo.

Per quanto concerne le destinazioni d'uso della Torre, le soluzioni proposte dallo studio, come lei ha ben specificato, prevedono la possibilità di destinare i locali a ospitare un'appendice dell'archivio della biblioteca regionale o, in alternativa, a sede espositiva.

È importante sottolineare che le competenti strutture della Soprintendenza per i beni e le attività culturali nell'ambito del programma di tutela, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale di competenza sono attualmente impegnate nella realizzazione di numerosi interventi finalizzati alla restituzione e alla musealizzazione di monumenti e palazzi appartenenti al patrimonio culturale regionale, gliene cito solo alcuni per farle vedere qual è il carico di lavoro attuale: recupero e restauro di Palazzo Roncas, del Castello di Quart, del Castello di Saint-Pierre, che sarà la futura sede del museo regionale di scienze naturali, e dell'area del Teatro Romano, la manutenzione straordinaria agli impianti d'illuminazione esterna dei castelli di Issogne e di Sarre - il collega Brunod ne sa qualcosa perché mi ha fatto diverse interpellanze -, interventi di copertura del monastero della visitazione del rustico del Castello Vallaise, la predisposizione della documentazione di gara necessaria per procedere alla realizzazione del primo lotto d'interventi di manutenzione straordinaria edile impiantistica al Castello Sarriod de La Tour, le attività propedeutiche alla prossima apertura del Castello di Aymavilles, senza dimenticare poi la fondamentale attività di manutenzione ordinaria dei monumenti e dei relativi impianti tecnologici, che rappresenta il presupposto essenziale per garantire la fruizione pubblica degli stessi.

Adesso, se lei vede, nel bilancio ci sono diverse voci che andranno ad aggiungersi a questi lavori come per esempio la predisposizione nel criptoportico di una dignitosa biglietteria, abbiamo stanziato anche lì 195 mila euro, insomma ci sono una serie di lavori che presuppongono interventi molto delicati da parte della Soprintendenza e degli architetti che ci lavorano.

Alla luce quindi della considerevole attività di tutela e valorizzazione sopra descritta, che impegna totalmente le risorse umane e finanziarie ad oggi a disposizione della Soprintendenza per i beni e attività culturali, considerato che le strutture della Torre non presentano rischi per la conservazione materica della stessa, non è stato finora possibile inserire tale intervento di recupero nella programmazione a breve termine, ma lei questo lo sa perché ha seguito molto bene questo dossier.

Sicuramente la Torre del Lebbroso - e questa è una mia considerazione personale - merita di essere recuperata e rifunzionalizzata anche in un'ottica di valorizzazione del contesto cittadino circostante e gli uffici della Soprintendenza hanno ben chiaro tale obiettivo che si ripropongono e ci riproponiamo di realizzare al termine di alcuni interventi più urgenti e di grandi dimensioni.

Le posso comunque dire che le scelte che richiedono grossi investimenti pubblici e una forte progettualità vanno programmati senza accavallamenti, vanno fatte sempre con metodo e consapevolezza delle priorità, anche se ci piacerebbe fare tutto insieme, ma non è possibile fare tutto insieme anche perché non è possibile attivare cinquanta cantieri e poi magari lasciarne quaranta a metà, quindi la metodica e il metodo con cui lavora la Soprintendenza è tale per cui si attivano i cantieri e poi quelli si segue fino in fondo.

Al momento le fornisco anche qualche altra informazione, stiamo anche facendo ragionamenti con il Comune di Aosta, al di là del progetto "Aosta Est", per la valorizzazione dei percorsi lungo le mura, progetto "Aosta Est" che è un progetto importantissimo che sta partendo e che è già partito, diciamo, nella sua fase progettuale che troverà completamento nei prossimi anni.

Questo tipo d'intervento sicuramente permetterà di mettere in sicurezza, illuminare e fruire tutti quegli spazi ad oggi in abbandono.

In questo quadro s'inserirà anche la Torre del Lebbroso ma uno sguardo speciale lo stiamo rivolgendo anche all'area adiacente a quella destinata agli Orti Urbani tra la Tour Neuve e Palais Roncas. Siamo già andati con il Comune e la Soprintendenza a fare dei sopralluoghi per valorizzare e restituire alla comunità quest'area che versa oggi in stato di abbandono, parliamo di un ettaro e mezzo di terreno, e che ci piacerebbe adibire a parco cittadino e area spettacoli.

La domanda n. 2: "Illuminare la Torre del Lebbroso al fine di renderla visibile valorizzandola al meglio, come è successo per il Castello d'Issogne": la valorizzazione della Torre, anche attraverso un appropriato impianto d'illuminazione notturna, è auspicabile. Tale intervento potrebbe sembrare di modesta entità ma richiede uno studio illuminotecnico e la relativa adeguata progettazione impiantistica, nonché una delicata realizzazione condizionata dal contesto urbano e archeologico presente.

Il collega Brunod e forse il collega Distort, adesso non mi ricordo più chi mi ha fatto domande sull'illuminazione d'Issogne e di altri castelli, probabilmente sa che non si mettono semplicemente delle lampadine ma quando si fa una progettazione illuminotecnica che costa peraltro centinaia di migliaia di euro, alla fine questo presuppone comunque delle valutazioni collaterali che sono legate proprio al contesto dedicato, quello proprio archeologico.

Alla luce delle risorse finanziarie attualmente assegnate alla struttura delle attività già in programma, non è stato possibile quindi dedicarsi a tale attività ma, come le dicevo, è in programma la parte d'illuminazione che ricomprende un progetto sicuramente più ampio.

Si evidenzia l'intenzione di considerare la necessità prefigurata per la Torre del Lebbroso in un più ampio studio di valorizzazione, come le dicevo, prima delle mura romane anche in accordo con il Comune di Aosta al quale peraltro, questo forse lo sa, compete la manutenzione di parte degli impianti d'illuminazione esistenti.

Domanda n. 3: "Una nuova destinazione d'uso a valorizzare la Torre del Lebbroso": l'analisi dello studio di fattibilità pregresso può essere preso quale base per determinare gli utilizzi alternativi, ridefinendo gli interventi necessari relativamente a ogni ipotesi illustrata, alla normativa applicabile e ai relativi costi di realizzazione, dal 2008 è cambiato il mondo.

Si fa presente che dallo studio di fattibilità del 2008 sono emerse criticità relativamente all'accessibilità degli ambienti e la compatibilità d'uso con la normativa di antincendio che ne limitano la possibilità di riutilizzo che è cambiata per l'ennesima volta.

Tale attività, come specificato, potrà essere svolta dalla struttura, compatibilmente con la programmazione e con le risorse finanziarie di personale assegnate alla struttura.

Presidente - Per la replica, consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Per quanto riguarda l'anno, è il 2008 perché la delibera di Giunta è la n. 1107 del 18 aprile del 2008 e riguarda appunto il progetto di fattibilità.

Lei dice che ci sono dei costi notevoli per valorizzare l'immobile, questo dispiace perché al giorno d'oggi qualche soluzione la si può trovare, anche perché ho letto la relazione e si parla anche delle barriere architettoniche che rappresentano un problema, però io trovo che con le tecnologie moderne una soluzione la si possa trovare.

Per quanto riguarda invece l'illuminazione della Torre, non si chiede d'illuminarla a giorno ma semplicemente renderla un po' più visibile e sicuramente più attrattiva, come è successo appunto per il Castello d'Issogne: illuminato lo si apprezza maggiormente.

Vorrei inoltre ricordare l'importanza della posizione della Torre del Lebbroso, che è all'inizio dell'Aosta Nord, nei paraggi della biblioteca regionale e del Teatro Splendor eai piedi della Torre inizia Via Festaz che, come ho evidenziato nella relazione, è una via da valorizzare.

È quello che i commercianti contattati si auspicano.

Chiudo con una riflessione: è stata spesa tra l'altro una somma importante per finalizzare lo studio di fattibilità, dalla delibera di Giunta è stato speso un importo presunto di 1.450.000 euro.

Non lasciamolo in cassetto, la Torre del Lebbroso, come ha detto lei, è uno dei monumenti più significativi edificati sulla cinta muraria e merita, credo, di essere valorizzata.