Oggetto del Consiglio n. 1053 del 18 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1053/XVI - Interpellanza: "Creazione di sinergie tra le aziende valdostane e la società Italvolt S.p.A.".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo con i lavori del Consiglio. Punto all'ordine del giorno n. 33. Per l'illustrazione, consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Questa iniziativa riprende in parte un'interpellanza discussa in aula pochi mesi fa e presentata dal gruppo Lega, relativa alla possibilità di insediamento nel territorio canavesano, più esattamente a Scarmagno, della grande Giga Factory produttrice di batterie al litio.
Il progetto Italvolt era partito inizialmente a livello mediatico per poi piano piano fare dei passi in avanti in questi giorni, infatti da quello che apprendiamo da alcuni organi di stampa la società francese Equans, esperta nella progettazione di processi industriali necessari alla produzione di batterie al litio, ha firmato una collaborazione con la società Italvolt. Un passo avanti nello sviluppo del progetto che persegue obiettivi ambiziosi come quello di produrre batterie verdi completamente sostenibili.
Va ricordato che in bassa valle è ubicata già da tempo una ditta innovativa nella progettazione e nell'assemblaggio di batterie elettriche, questo a significare che sul nostro territorio esistono già realtà all'avanguardia.
Va evidenziato che fino a oggi si parla solo di accordi tra le parti, ma questo rappresenta un buon segno che possa essere di buon auspicio, al fine di far rivivere il sogno industriale olivettiano e di riflesso anche le nostre ex industrie presenti nella nostra regione.
In bassa valle sono infatti concentrate la maggior parte delle industrie molto legate al mondo dell'automotive, le quali garantiscono un buon livello occupazionale fondamentale per intere famiglie, sia in termini di crescita professionale che come fonte di guadagno.
Ecco perché la ditta Italvolt potrebbe rappresentare per la Valle d'Aosta una possibilità di crescita occupazionale e non solo, perché intorno alle batterie al litio si potrebbe instaurare un'economia di tipo circolare, un modello che inizia dalla produzione al riciclo per poi rimetterlo sul mercato.
A questo punto, come gruppo interpelliamo l'Assessore competente per conoscere qual è lo stato delle interlocuzioni con l'azienda Italvolt e con le associazioni valdostane e piemontesi del settore e quali azioni intenda porre in essere al fine di creare sinergie tra aziende valdostane e questa nuova realtà produttiva a noi così prossima.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Come lei ha ben sottolineato, in Consiglio abbiamo già parlato di questo tema e dei temi che riguardano le strategie per lo sviluppo delle nostre imprese e del nostro sviluppo economico.
Per quello che riguarda l'iniziativa puntuale, ovviamente, trattandosi di un'iniziativa privata, il ruolo dell'Amministrazione regionale e del Governo pubblico deve essere un ruolo a sostegno della nascita di relazioni, di reti e di progetti che possano creare le condizioni, perché questo, come altri progetti, abbiano delle ricadute sul nostro territorio e direi non solo sul nostro territorio.
Ecco perché dobbiamo vivere questa nuova fase, anche di crescita economica, con la giusta attenzione alla collaborazione anche al territorio che è vicino a noi.
Bassa Valle e Canavese, in particolare, possono essere unite, attraverso dei buoni progetti, a una crescita che va al di là dei confini regionali.
Il progetto di Italvolt è un progetto che nasce in territorio piemontese, noi abbiamo cominciato a lavorare costruendo delle relazioni con loro nella primavera scorsa, in particolare attraverso le due Confindustria, quella valdostana e quella canavesana, abbiamo creato alcuni primi momenti d'incontro e stiamo seguendo l'evoluzione del progetto che, come dato più importante e più concreto, vede l'acquisizione delle aree da parte della proprietà in questa fase. L'acquisto del complesso industriale è il punto di partenza per lo sviluppo dei progetti futuri.
Rispetto a quanto ci era stato detto inizialmente, i tempi si sono forse un po' allungati, però permane l'interesse da parte di Italvolt a costruire questo importantissimo progetto industriale di grandi dimensioni.
In questo momento, per venire alla seconda domanda - che è più di strategia, direi, che una domanda concreta su alcuni punti - è da considerare corretta per come viene proposta.
Qual è un po' il lavoro che stiamo facendo? Intanto c'è un lavoro di tipo politico, io ancora questa mattina sono stato in contatto con l'assessore Tronzano che si occupa di attività produttive e negli scorsi mesi abbiamo iniziato un lavoro anche con l'Assessore Elena Chiorino, che si occupa di lavoro e formazione.
Quindi il lavoro che cerchiamo di fare è quello di costruire delle relazioni politiche per provare a mettere le nostre imprese, e i nostri giovani in particolare, nelle condizioni di poter cogliere delle opportunità e di farlo in maniera reciproca: anche da parte nostra possiamo dare delle opportunità con le nostre aziende.
Stiamo lavorando su un piano più politico e nel corso del mese di dicembre organizzeremo un incontro con l'assessore Tronzano proprio per metterci vicendevolmente nella condizione di conoscere i progetti che stanno avanzando e anche di capire in quale maniera poter lavorare con la giusta efficacia al raggiungimento di futuri obiettivi.
Oltre a questo lavoro politico, c'è un lavoro che riguarda gli investimenti, le nostre leggi, il lavoro che stiamo facendo per sostenere le nostre imprese, in particolare per cercare di essere territorio d'interesse per gli investimenti che possono realizzarsi nei nostri centri industriali, in particolare quelli della Bassa Valle e di Aosta, ma con la giusta attenzione a recuperare quelle zone industriali che, come abbiamo già visto, possono essere oggetto di nuovi investimenti.
Quindi alla legge 8 nello scorso anno abbiamo apportato delle modifiche e c'è intenzione ancora di andare a misurare l'interesse di questa legge per il prossimo biennio.
Ci sono aziende che hanno posto il loro interesse per la loro crescita attraverso questa misura e altre che la stanno osservando per valutare progetti di attrattività industriale.
Stessa cosa vale per la legge 6 e stessa cosa vale per tutti gli investimenti che nascono per sostenere la formazione e le nuove competenze.
In particolare - anche lavorando a stretto contatto con l'assessore Caveri - nel campo dell'istruzione e della formazione professionale, stiamo realizzando un progetto di migliore orientamento e stiamo traguardando, come Dipartimento lavoro, l'inserimento di un IFP per l'anno scolastico 22-23 di operatore informatico, per cercare di garantire una più ampia possibilità di formazione per i nostri giovani.
Quest'anno è iniziata in maniera ancora più importante l'attività di comunicazione e di orientamento per gli ITS e per gli FTS. Sono stati numerosi i giovani che hanno partecipato a queste iniziative che abbiamo fatto anche in collaborazione con la Regione Piemonte e più di una quindicina hanno fatto la prima iscrizione, ora vedremo chi supererà la selezione e chi la confermerà, però è iniziato un lavoro che produrrà nei prossimi anni un sicuro interesse, perché nell'ambito delle scuole superiori i ragazzi di seconda, di terza, di quarta e di prima hanno cominciato a conoscere anche questa possibilità e la prenderanno in considerazione per la fase post diploma.
Poi il terzo livello è quello degli strumenti finanziari e dei programmi e delle strategie, ovviamente si possono costruire dei progetti mettendo in campo delle risorse. Noi - oltre alle risorse del bilancio regionale, quelle che utilizzeremo in fase di approvazione del bilancio, quelle che utilizzeremo in assestamento - avremo l'arrivo della fase 21-27 dei programmi comunitari; sia per quanto riguarda il FESR che per quanto riguarda il fondo sociale, c'è un'intensa attività di programmazione insieme alle strutture degli affari europei e qui dovremo essere capaci di destinare risorse corrette allo sviluppo delle strategie più importanti, da un lato il piano delle politiche del lavoro, dall'altro la strategia sul S3, la strategia sull'innovazione e sulla ricerca.
E proprio su questo punto stiamo sviluppando una programmazione che possa essere d'interesse per chi in Valle d'Aosta già c'è, produce e sviluppa progetti, e dall'altra parte per chi invece vorrà venire a creare le condizioni per la nascita di start-up piuttosto che lo sviluppo di progetti di tipo industriale.
La cosa importante che abbiamo avviato insieme all'Assessorato alla sanità è un'attività ancora più intensa di relazioni intorno al CMP3, che dovrà permetterci di creare anche qui le condizioni per la nascita di progetti che possano andare nell'ambito della ricerca oppure di start-up a sostenere un progetto che può avere delle grandi ricadute in quel settore.
Infine, sempre nella programmazione della ricerca, stiamo lavorando - e su questo speriamo di avere finalmente qualche notizia nell'ambito dei fondi del PNRR - su un centro di ricerca per l'energia Green, in particolare per l'energia, e vedremo se sotto questo aspetto potremo avere dei primi interessanti obiettivi da definire in maniera più concreta.
Infine, è ovvio che tutto questo si deve sposare con un rapporto continuo con le nostre imprese che sono sì rappresentate dalle associazioni di categoria - in particolare con Confindustria e con la Chambre si sta facendo un proficuo lavoro - ma devono vedere la Regione anche andare a lavorare direttamente con le imprese che chiedono di seguire con interesse l'evoluzione dei propri progetti.
Quindi una dimensione molto ampia, tanti obiettivi lanciati e tanti obiettivi da percorrere nei prossimi anni.
Presidente - Per la replica, il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per le risposte che ci ha dato e per averci informato sui nuovi sviluppi che riguardano la ditta Italvolt e ringrazio lei, Assessore, che ha preso in considerazione questo progetto visto anche come un'opportunità occupazionale.
Innanzitutto anche ci fa piacere che la Regione e le varie associazioni di categoria si siano interessate a questa nuova realtà così prossima a noi che fa ben sperare nella riqualificazione della ex Olivetti e che potrebbe, uso il condizionale, diventare una realtà dalla quale anche noi potremmo - come ha detto lei - trarre dei vantaggi.
Mi permetta, Assessore, però, di evidenziare un'importanza che è quella del settore delle batterie al litio. Partendo dal presupposto che il settore della produzione è in mano alla ditta Italvolt, esistono però - e lei, Assessore, lo saprà meglio di me - in un'economia circolare tutta una serie di procedimenti che vedono il riciclo, il riutilizzo dei materiali esistenti il più a lungo possibile; ecco che, in un'ottica di economia circolare, vedremo l'importanza che potrebbe avere la produzione, l'impiego e il riutilizzo delle batterie a ioni di litio, infatti questo settore è in grande espansione ed evoluzione, basti pensare che aziende come Volkswagen hanno previsto di portare su strada circa 26 milioni di veicoli elettrici entro il 2029.
A questo punto bisognerebbe essere lungimiranti, cosa che noi come gruppo di minoranza dimostriamo anche quando parliamo d'idrogeno verde, un tema importante e discusso anche in Consiglio dal collega Perron. Lungimiranti nel prevedere che tutte queste batterie andranno restituite per poi essere rigenerate e rimesse in circolazione.
Bisognerebbe a tal fine attuare tutta una serie di procedimenti produttivi per captare questa opportunità anche come Regione Valle d'Aosta.
Le dico questo, Assessore, perché, non avendo grandi impianti industriali per la produzione di batterie - salvo questa nuova realtà che potrebbe insediarsi a Scarmagno - e non avendo le materie prime, è evidente che potrebbero essere utili le operazioni di riciclo e di riuso delle batterie esauste; parlo delle batterie al litio perché queste ultime, a differenza delle normali batterie, possono essere riutilizzate.
Detto questo si potrebbe percorrere la via della rigenerazione e il riutilizzo dei pacchi batteria con la predisposizione di una normativa ad hoc, tema d'importanza fondamentale.
A tal fine, si ritiene che il settore del riciclo e il riuso, oltre alla produzione, delle batterie al litio rappresentino un'ottima chance a oggi poco sfruttata, la quale, però, dovrebbe essere strettamente legata a un'ampia politica d'incentivi all'industria, come ha detto lei, e a un chiaro quadro normativo di riferimento.
Concludo, evidenziando che la nostra Regione deve prendere in considerazione questo trend positivo. Il settore delle batterie al litio, visto in contesto di economia circolare, potrebbe essere una fonte d'ispirazione per la creazione di nuovi posti di lavoro per tutta la nostra regione.
Bisogna guardare avanti, il futuro è nella tecnologia, nell'innovazione e nelle nuove scoperte. Le batterie al litio e l'idrogeno verde vanno in quella direzione. Il tutto però va visto in un'ottica di economia circolare sempre più green. Non perdiamoci questa opportunità.