Oggetto del Consiglio n. 1052 del 18 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1052/XVI - Interpellanza: "Implementazione delle iniziative ricomprese nella metodologia terapeutico-riabilitativa della "Montagnaterapia"".
Bertin (Presidente) - Punto n. 35. Per l'illustrazione, il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Con il termine "Montagnaterapia" s'intende un originale approccio metodologico a carattere terapeutico riabilitativo e/o socio-educativo finalizzato alla prevenzione secondaria alla cura e alla riabilitazione d'individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità, attuato attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo nell'ambiente culturale naturale e artificiale della montagna.
Le attività di "Montagnaterapia" vengono progettate e attuate prevalentemente nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale o in contesti socio-sanitari accreditati con la fondamentale collaborazione del Club Alpino Italiano, che ne riconosce ufficialmente le finalità e l'organizzazione nazionale, e di altri enti o associazioni accreditate del settore.
Le prime esperienze di "Montagnaterapia" in Europa risalgono agli anni '80 in Belgio e Francia e negli anni '90 in Italia, grazie alla collaborazione tra sodalizi di montagna, aziende sanitarie e organizzazioni non profit.
In Italia sono ormai centinaia di esperienze rivolte a ipovedenti, a persone con disturbi psichici, a portatori di handicap per disabilità fisiche, a bambini in difficoltà, a marginali, a persone dipendenti da sostanze e a portatori di patologie specifiche, come quelle cardiologiche, oncologiche o ortopediche.
La "Montagnaterapia" si attua prevalentemente nella dimensione dei piccoli gruppi, dai tre ai dieci partecipanti, anche coordinati fra loro e controllate sessioni di lavoro a carattere psicofisico-psicosociale con forte valenza relazionale ed emozionale, che mirano a favorire un incremento della salute, del benessere generale e conseguentemente un miglioramento della qualità di vita.
La cima di una montagna da sempre rappresenta metaforicamente il successo, il raggiungimento di un obiettivo, un punto di arrivo, ma anche la fatica, la sofferenza e il sacrificio per raggiungerla.
Sembra incredibile che un ambiente così duro e privo di comodità come la montagna possa essere sfruttato, con i dovuti accorgimenti, ai fini terapeutici per migliorare la qualità della vita, anche delle persone più deboli o problematiche, ma forse è proprio in questo contrasto che bisogna leggere questo particolare approccio di vivere la montagna.
Molto spesso ogni cambiamento in meglio richiede fatica, impegno e dedizione e la montagna da questo punto di vista è un'ottima palestra per allenarsi, a tenere duro e non mollare di fronte alle difficoltà della vita.
Per questo motivo siamo rimasti stupiti, personalmente ho fatto numerose ricerche, ho visto citare montagne che non sono valdostane, ho visto citare il Trentino, ho visto citare la Lombardia, ho visto citare il Piemonte, ma ho visto assolutamente scarno il risultato rispetto a questa pratica della "Montagnaterapia" rispetto alla Valle d'Aosta, così ricca dal punto di vista paesaggistico e territoriale. Esperienze simili potrebbero realmente migliorare la qualità della vita delle persone se applicate alla nostra realtà e addirittura potremmo essere un capofila nazionale in questo senso.
Ecco perché con questa interpellanza chiediamo quindi quante e quali iniziative di "Montagnaterapia" siano state svolte a oggi nella nostra Regione e se sia intenzione dell'Amministrazione regionale implementare tali attività.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Con riferimento all'oggetto di questa interpellanza, informo che all'interno dell'Azienda USL della Valle d'Aosta esistono fin dal 2007 le competenze riguardanti la "Montagnaterapia".
Infatti, in quell'anno fu istituito l'ambulatorio di medicina di montagna con la finalità di occuparsi dell'adattamento all'ambiente montano anche di persone con patologie croniche.
Negli anni sono stati svolti da medici dell'Azienda USL numerosi progetti di "Montagnaterapia" riguardanti patologie oncologiche, cardiovascolari e psichiatriche.
Per quanto riguarda le patologie cardiovascolari, si è lavorato molto con la Associazione "Les Amis du Coeur", organizzando numerose uscite in montagna con pazienti cardiopatici.
Sono stati svolti anche studi clinici nell'ambito di progetti europei, alcuni dei quali su pazienti con esiti di patologie cerebrovascolari.
Tali studi hanno dimostrato l'efficacia dell'attività fisica in montagna nella prevenzione secondaria dell'ictus, progetti "Resamont 2" e "Resamont".
In un altro progetto comunitario, con i partner francesi della Savoia, si è affrontato l'aspetto della prevenzione primaria e del benessere psicofisico e sociale, sviluppando servizi sanitari e sociali integrati di prossimità nella prevenzione e monitoraggio dello stato di salute delle persone, con particolare riguardo verso i malati cronici, progetto MisMi.
In tale contesto sono state organizzate numerose passeggiate in montagna a piccoli gruppi, che hanno dimostrato il miglioramento della prognosi e della terapia di numerose patologie croniche e i cui dati sono in corso di ulteriore elaborazione.
Inoltre, il Dipartimento delle discipline mediche ha affrontato, con le rispettive strutture complesse, temi di primaria importanza, come l'attività motoria in ambiente montano per i pazienti oncologici e per i pazienti affetti da diabete mellito.
Negli anni sono poi stati svolti alcuni progetti anche dal Dipartimento di salute mentale su pazienti con patologie psichiatriche.
Nel 2017 è stato organizzato dalla Regione, in collaborazione con l'Azienda USL, un evento che ha portato all'approvazione della prima carta etica della medicina di montagna, la carta di Cogne, nella quale la "Montagnaterapia" assume un ruolo di rilievo nella prevenzione primaria e secondaria delle patologie acute e croniche.
Durante la fase pandemica, peraltro ancora in corso, l'attività del centro di medicina della montagna è stata rallentata. Non appena la situazione epidemiologica lo permetterà, verranno riattivate sicuramente attività e progetti di "Montagnaterapia" anche su pazienti guariti dall'infezione respiratoria da Covid-19.
Sono attualmente in corso esperienze di passeggiate nel benessere nell'ambito della strategia "Aree interne Bassa valle" e la "Montagnaterapia" è stata anche inserita come attività nel regionale della prevenzione 2020-2025.
Infine, informo che l'Assessorato della Sanità, salute e politiche sociali, insieme alla direzione strategica dell'Azienda USL, con ufficio progetti innovativi, sta monitorando con attenzione la nuova programmazione europea 2021-2027 e PNRR per nuove progettualità anche in ambito di "Montagnaterapia".
Presidente - Per la replica, il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Sono felice e soddisfatto della sua risposta.
Avevamo fatto una ricerca appunto per capire a quale punto fossero le attività relative alla "Montagnaterapia", le ricerche ci hanno restituito pochissimi risultati, sono felice che invece sotto il pelo dell'acqua questa attività fosse già posta in essere.
Prendo atto che l'ultimo evento, quello del 2017, che ha prodotto la carta etica di medicina in montagna è sicuramente interessante se introduce questa implementazione rispetto all'utilizzo della "Montagnaterapia"; è evidente, quindi, che approfondiremo anche questa carta per capire quali saranno e quali sono state le evoluzioni disposte rispetto a quella proposta.
Ovviamente non possiamo rallegrarci del rallentamento dell'attività, ma sappiamo che questo ha riguardato non soltanto questo tipo di terapia, ma anche tantissime altre differenti attività da parte della sanità valdostana, ma auspichiamo che, nel più breve tempo possibile, così come abbiamo chiesto d'intervenire sulle liste d'attesa e ne abbiamo discusso in occasione della V Commissione rispetto al nuovo piano socio-sanitario, si riesca anche a ripristinare questo tipo di attività che ha dato degli ottimi risultati e magari che la Valle d'Aosta, oltre a rivolgersi ai propri utenti, possa espandere questo modello di "Montagnaterapia", essendo per conformazione morfologica chiaramente il territorio più adatto, anche al di fuori della regione; quindi poter diffondere questo tipo di terapia che, come giustamente anche ha confermato, ha portato degli ottimi risultati.
Presidente - Come deciso dalla capigruppo, sospendiamo nell'attesa che arrivi il Presidente della Regione che è impegnato in una videoconferenza. Il Consiglio è sospeso brevemente.
La seduta è sospesa dalle ore 11:38 alle ore 12:06