Oggetto del Consiglio n. 1049 del 18 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1049/XVI - Interpellanza: "Tutela della terzietà dell'istruzione valdostana rispetto alla diffusione di temi a specifico contenuto politico".
Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Per l'illustrazione, il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Come vede, il tema della terzietà ritorna prepotentemente nel dibattito del Consiglio regionale e, con l'iniziativa che abbiamo presentato, abbiamo rilevato con preoccupazione quanto condiviso sui social da un'esponente di un noto movimento di estrema sinistra in ordine a un'iniziativa perpetrata in una scuola valdostana.
Questa pubblicazione infatti non arriva a caso ma arriva - e ve lo racconterò poi dopo - proprio all'indomani del rinvio e della sostanziale bocciatura da parte del Senato del famigerato DDL Zan.
In questa immagine pubblicata da questi esponenti di estrema sinistra possiamo vedere un gruppo di studenti dall'età imprecisata, ma evidentemente ancora nell'obbligo scolastico, che assistono - io oserei dire inermi - a una proiezione arcobaleno mentre l'esponente - nonché, attenzione, responsabile dei giovani del partito di estrema sinistra - li arringa su chissà quale curiosa teoria mentre sullo sfondo fa bella mostra di sé una bandiera arcobaleno dell'Arcigay.
Per ricondurre il tutto al suo scopo originario, il soggetto in questione in questi giorni sta peraltro anche partecipando alla scuola per la democrazia, non si capisce bene a quale titolo perché non amministra nemmeno non dico un condominio ma non è nemmeno capoclasse, quindi scuola per la democrazia per gli amministratori, lei non è amministratore... va bene... Amministratore, non amministratrice, ci tengo...
Questa immagine viene corredata con una frase illuminante: "Cara estrema destra, tranquilli che nelle scuole ci andiamo lo stesso".
A cosa possiamo quindi ricondurre tutto questo? È molto semplice in effetti, il comma 3 dell'articolo 7 del DDL Zan prevede che in occasione della giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia, sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la realizzazione delle finalità di cui al comma 1.
Le scuole - nel rispetto del piano triennale dell'offerta formativa di cui al comma 16, articolo 1 legge 13 luglio 2015 n. 107 e del patto educativo di corresponsabilità - nonché le altre Amministrazioni pubbliche provvedono alle attività di cui al precedente periodo, compatibilmente con le risorse disponibili alla legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Insomma un po' di propaganda arcobaleno nelle scuole, spicciola.
Il soggetto in questione, scornato quindi per il mancato inserimento di questo obbligo per le attività scolastiche di questo tipo di approfondimenti, ha pensato bene - un po' come fanno i bambini come quando si vantano di avere il gioco più bello, "Ce l'hai più bello tu? No, ce l'ho più bello io e lo faccio lo stesso" - di vantarsi quindi sui social e farci conoscere una realtà che deve assolutamente essere approfondita, ovvero la penetrazione da parte di organizzazioni politiche nelle istituzioni scolastiche valdostane.
Bisogna infatti tenere bene a mente due particolari.
Primo, lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: l'Arcigay, da cui la sezione valdostana chiaramente dipende, nel suo oggetto sociale, lo scrive chiaramente sul suo sito, "Agisce direttamente a livello nazionale come soggetto d'iniziativa politica e istituzionale e coordina la diffusione su tutto il territorio di campagne, iniziative e programmi riguardanti la promozione e la difesa dei diritti delle persone LGBTQI, quindi abbiamo a che fare con un soggetto che con tutta evidenza non solo fa politica, ma la fa apertamente senza nascondersi minimamente.
In secondo luogo, il soggetto in questione, come evidenziato, non è un soggetto qualsiasi, cioè la persona che è andata a fare questa lezione nelle scuole, è il capo di un movimento politico giovanile, che fra le sue battaglie annovera esattamente quei temi, quegli stessi temi che vengono presentati e, tramite il responsabile dei giovani, va direttamente nelle scuole a fare opera di proselitismo.
Possiamo dire con certezza quanto affermato a seguito di questa iniziativa perché, grazie a un approfondimento del collega Perron, siamo stati contattati da genitori assolutamente inferociti rispetto a questo tipo d'iniziativa; il collega è riuscito a recuperare il materiale inerente proprio a questo specifico ciclo di incontri.
In questo ciclo di incontri di questa proposta, viene detto che le finalità di questo incontro sono per permettere di avvicinarsi alle tematiche LGBTQ+ e sensibilizzare le/gli adolescenti per prevenire episodi di bullismo omotransfobico molto comuni nella Regione autonoma Valle d'Aosta.
Peccato che i dati dell'OSCAD, che è l'osservatorio che guarda questi fenomeni, ci dicano che questi fenomeni in Valle d'Aosta assommano a zero, non uno, cinque, dieci o pochi, zero!
Tra gli obiettivi generali troviamo, per esempio - sempre scritto da loro - "Introdurre e approfondire i concetti di orientamento sessuale e identità di genere".
Ora la domanda sorge spontanea: in una scuola - tutto il sistema scolastico nazionale -che non fa educazione sessuale e che decide di delegare questo tema ai genitori e alle famiglie, per quale motivo un'associazione di questo tipo si può permettere di entrare nelle scuole e di introdurre e approfondire concetti di orientamento sessuale e identità di genere?
E ancora, tra gli obiettivi generali c'è l'introduzione delle attività dell'associazione sul territorio; lo dicono loro, fanno proselitismo di una associazione che ha finalità politiche. Chiaro e netto.
Ancora fra gli obiettivi specifici troviamo presentare l'esistenza di una comunità LGBTQ+ in Valle d'Aosta, aumentare la consapevolezza e l'accettazione delle diverse identità di genere e i diversi orientamenti sessuali, sempre tutto questo contro quello che il Parlamento ha votato, portare l'attenzione di studentesse e studenti e docenti le dinamiche di bullismo omobitransfobico.
Zero, lo ripeto, in Valle d'Aosta zero eventi, zero!
Diminuire casi di bullismo e cyberbullismo legati all'omobitransfobia. Sempre zero, dati dell'OSCAD.
A fronte di questo, abbiamo rilevato che questa iniziativa è stata adottata da un'istituzione scolastica in particolare, l'ITPR GEX - che peraltro è la scuola, dove sono andato anche io che per fortuna a quell'epoca non aveva questo tipo d'influenze - che guarda caso è la stessa che ha anche firmato una richiesta - inviata però via mail da un'altra associazione e non dall'istituzione scolastica - a noi Consiglieri, recentemente.
È curioso che la stessa istituzione sia protagonista d'iniziative simili con la stessa matrice e con lo stesso evidente obiettivo politico. Si direbbe che qualcuno, invece di pensare all'istruzione, abbia deciso di scendere in campo politicamente e di certo - e questo lo voglio dire pubblicamente e tranquillamente- da questo punto di vista chi si occupa di fare questo tipo d'iniziative in quell'istituzione scolastica ha conquistato tutta la nostra attenzione amorevole - la mia in particolare - e mi dedicherò a un'attenta verifica di quanto viene proposto agli studenti con i soldi dei contribuenti.
Tornando a noi, Assessore, tutto questo è di tutta evidenza che cozzi in maniera forte con quell'apoliticità che le istituzioni scolastiche dovrebbero garantire.
Ipotizziamo infatti che il responsabile politico di CasaPound, faccio un esempio, decidesse di fondare un'associazione con finalità politiche diverse da CasaPound, chiaramente, e che parlasse di difese dell'identità dei nostri confini, per fare un rimando con l'iniziativa precedente, lei crede che nessuno avrebbe da ridire in questo proposito se si presentasse nelle scuole?
Io credo che qualche protesta ci sarebbe.
Quindi, a fronte di questo, abbiamo presentato questa interpellanza ma cedo la parola anche al collega Perron che assieme a me ha lavorato su questo specifico tema.
Presidente - Per i minuti restanti, consigliere Perron.
Perron (LEGA VDA) - Ovviamente l'Assessore ci dirà, e già sappiamo, della sovranità del collegio docenti, dei consigli di classe, dei singoli docenti nel proporre dei progetti, ovviamente e giustamente anche in ottica di autonomia scolastica, ma qui siamo nel campo scivoloso dell'ideologia e dell'educazione dei giovani che spesso può diventare indottrinamento.
Riguardo invece a una questione un po' più puntuale di linguistica - ne avevamo parlato tempo fa per la questione Cittadella dei Giovani - è proprio di qualche settimana fa la bocciatura dell'Accademia della Crusca dell'uso di asterischi e schwa in quella che viene definita l'educazione alla linguistica inclusiva di cui avevamo parlato, cioè l'utilizzo di questi escamotage per evitare il considerato maschilismo della lingua italiana e delle lingue latine in generale, tutto nel progetto per cui il mondo è storto, tutto quello che abbiamo fatto in passato è negativo e dobbiamo in qualche modo raddrizzarlo alla nostra visione ideologica.
Grazie al cielo, anche da questa parte - Accademia della Crusca, quindi autorevole - c'è stata una bocciatura di questo; io, tra l'altro, immagino nelle scuole a portare questo tipo di linguaggio ai ragazzini magari dislessici che già hanno un sacco di problemi gliene creiamo di ulteriori nel dover imparare a utilizzare asterischi e schwa a caso, quindi quando vogliamo fare qualcosa che deve aiutare una certa parte dobbiamo stare attenti poi a non penalizzarne altre, decisamente più fragili. Direi che, come evidenziato da questa serie d'iniziative, è necessario mettere un argine a questo tipo d'iniziative politicizzate, la scuola non è un terreno di scontro su questo, non deve esserlo.
Piuttosto, se si vogliono fare dei corsi extra o iniziative in più, un po' di sana educazione finanziaria, di cui in Italia siamo parecchio indietro, e io ho visto varie volte, in istituti tecnici, ragazzi che arrivavano in quinta senza sapere la differenza tra un'azione, un titolo di stato e un'obbligazione. E poi i risultati economici si vedono.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - Naturalmente in casi come questi l'Assessore non può che chiedere alla Sovrintendenza, perché i contatti ramificati con le scuole li deve tenere la Sovrintendenza, anche se spesso capita anche a me di fare delle videoconferenze con i dirigenti scolastici per diversi problemi di attualità.
All'Assessorato non risultano incontri nelle scuole su questo tema, mi pare di capire che voi invece abbiate una documentazione che dice delle cose diverse che, come accennato dal collega Perron, rientra in quell'alea molto ampia che è la cosiddetta autonomia scolastica in cui molte delle iniziative passano attraverso quella trafila che è stata evocata: collegio docenti, consiglio d'istituto e tutte queste cose.
Per quel che mi riguarda, credo di averlo già espresso - e sono stato anche rampognato più o meno dalla stessa area politica che lei ha citato - rispetto al fatto che io personalmente - ma questo è un mio giudizio personale che non inficia poi il mio ruolo di Assessore - trovo le teorie del gender abbastanza bizzarre e anche piuttosto inquietanti rispetto all'identità che i giovani devono avere, soprattutto quando sono molto piccoli. Quando poi sono un po' più grandicelli... ho l'impressione, anche sulla base credo dell'esperienza di ciascuno di noi, quando abbiamo fatto battaglie politiche all'interno delle scuole, io personalmente ne ho fatte, ma erano battaglie politiche che in qualche maniera erano un momento di formazione nostra e non d'indottrinamento o di spiegazione da parte di altri.
Per quel che mi riguarda, mi informerò, perché avete citato la scuola che ritenete abbia ospitato questo incontro; ribadisco la necessità che ci sia sempre una terzietà dell'istruzione valdostana - questo varrebbe anche per CasaPound tanto per essere espliciti - rispetto alla diffusione di qualsiasi tema che voglia orientare il pensiero degli studenti. Nelle scuole è ritornato l'insegnamento dell'educazione civica come materia obbligatoria e a questo ci stiamo applicando il più possibile per avere questa famosa cittadinanza responsabile attiva che consente poi una maturazione che permette di esprimere un giudizio, poi il giudizio può essere che trovo bellissime le teorie gender o le trovo bruttissime, quello poi è un giudizio soggettivo, io non mi metto a discutere sulle opinioni personali, il problema è l'istituzione.
Costituzione, diritto, legalità e solidarietà, sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza del patrimonio, del territorio, cittadinanza digitale, questi sono i nuclei principali su cui oggi viene strutturato il curricolo di educazione civica.
Tra l'altro, come avrà notato, anche alcune iniziative come il Syllabus, hanno cambiato - anche sulla base di impegni l'Assessorato non ha più avuto un rapporto diretto - proprio nel timore che ci potesse essere in un'iniziativa nobile e valida l'inserimento di elementi ultronei rispetto all'educazione civica.
Una particolare attenzione è dedicata al tema dell'educazione alla cittadinanza digitale e al fatto, e con questo concludo, di portare le nuove generazioni a una capacità riflessiva e critica rispetto ai problemi.
Bisogna sapere essere critici - io lo dico sempre anche ai miei figli che spesso vengono da me e dicono: "L'ho letto su Internet" come una volta si diceva "L'ho visto alla televisione" - la ricerca della bontà delle fonti e un'acquisizione di una coscienza personale non indottrinata credo che facciano una buona cittadinanza.
Presidente - Per replica, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, chiaramente le forniremo al termine di questa interpellanza il materiale di cui abbiamo parlato, così avrà modo di prendere visione di tutto e quindi eventualmente di attivare i relativi contatti.
Per quanto riguarda l'indottrinamento, le racconto un piccolo evento di vita personale proprio in quell'istituto che una volta si chiamava l'IPR, che io ho fatto con l'indirizzo di tecnico dei servizi turistici, nel quale ci chiesero, mi pare in prima o in seconda superiore, di fare un tema a scelta fra alcuni. Io scelsi il tema dell'immigrazione. Avevo la facilità di scrivere perché leggevo molto e feci un tema sull'immigrazione, può immaginare però con quali contenuti.
Il voto non fu lusinghiero ma non perché c'erano degli errori, ma perché le tesi non andavano nella direzione della professoressa.
Vedendo poi, alle elezioni regionali recenti, candidata la mia professoressa dei tempi in una lista che si è presentata del campo avverso, poi ho compreso anche il perché di quei voti, ma va bene.
Detto questo, Assessore, sono felice anche dell'evoluzione rispetto al Syllabus, quello che però rimane è un qualcosa... cioè credo sia sfiancante il dover ogni volta approfondire, guardare, vigilare, verificare, studiare, per evitare semplicemente che vi sia un condizionamento, perché io condivido il suo pensiero e la sua visione, cioè non bisogna orientare, bisogna dare gli strumenti ai ragazzi per poter formare una propria opinione; poi, che per decenni si sia colonizzato da parte della sinistra un certo ambiente che è quello della scuola, ottenendo come risultato di non far governare praticamente mai fino al 96 la sinistra a livello nazionale, questo può essere un primo risultato del fatto che probabilmente quell'indottrinamento non è che sia servito a molto. Detto questo, è chiaro che ci troviamo a che fare con generazioni che sono bombardati da messaggi, spesso contraddittori, spesso con teorie bizzarre, condivido, come quella del gender, che si voleva obbligare a diffondere nelle scuole con il DDL Zan e che è stata respinta nettamente; detto questo, che una responsabile di un movimento politico faccia la tessera di un'associazione e vada a propagandare le stesse idee di quel movimento politico con il cappello dell'associazione, obiettivamente non ne sentiamo il bisogno.
Non so se il collega Perron vuole aggiungere qualcosa, quindi noi la ringraziamo, le trasmetterò tutto il materiale, glielo porterò brevi manu tra poco e quindi ci auguriamo che non si debba mai più parlare di questo tipo di argomenti.