Oggetto del Consiglio n. 1044 del 17 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1044/XVI - Interpellanza: "Individuazione di misure di intervento funzionali a un ulteriore rilancio della filiera del legno in Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 18 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Planaz.
Planaz (LEGA VDA) - Questa iniziativa nasce per capire quali azioni siano state fatte per rilanciare la filiera del legno nella nostra Regione. Non siamo nuovi di questa iniziativa, era stata già presentata all'inizio dell'anno dal collega Lavy appunto per andare ad approfondire l'aspetto che potremo avere sia dal punto di vista economico ma anche per tutto il comparto del mantenimento del territorio dal punto di vista occupazionale. La risorsa legno che forse oggi un po' meno ma in passato abbiamo tutti assieme, avendo altri materiali che sembravano molto più comodi, tipo plastica e quant'altro, sostituito, legno che nel tempo e negli anni... Ci insegna la millenaria Fiera di Sant'Orso e tutti gli oggetti che vengono presentati alla Fiera l'importanza di questa risorsa.
Ebbene, in tutti questi anni forse si è anche accantonato un po' l'idea di usare questo materiale un po' per comodità, un po' per convenienza e forse, dal punto di vista proprio della nostra Regione rispetto ad altre Regioni che hanno più comodo andare a produrre e a fare scorte di questo materiale, abbiamo usato questo come un materiale di scarto. Questo dispiace perché, oggi come oggi, l'aumento delle materie prime, tra cui anche quella del legno - se guardiamo, dall'inizio dell'anno ad adesso ha avuto degli aumenti esponenziali e ha superato in certi periodi anche il 100 percento a fronte dell'anno passato - è un motivo in più, come Regione Valle d'Aosta, per attivarci per valorizzare al meglio questo materiale.
Come sappiamo, del legno si può fare molti usi: dal riscaldamento a varie lavorazioni e ultimamente anche in ambito edilizio ha visto molto successo. È un materiale molto richiesto sul mercato, fatto sta che in molti periodi di quest'anno c'è anche stata una mancanza di consegna da parte degli altri Paesi di questo materiale, il che ha creato un ulteriore rallentamento anche dovuto a tutti i bonus che ora ci sono a disposizione nell'edilizia per andare a rinnovare, a cercare dei materiali sempre più rinnovabili, a fare maggior uso del legno. Questo è un motivo che, secondo me, ci aiuta anche a creare una filiera perché se prima il mercato ci proponeva dei prodotti che, arrivando da altre Regioni, avevano un costo minore, oggi ci troviamo addirittura con un prezzo di favore sul mercato e in più manca anche il prodotto in sé stesso.
Occorre poi valutare tutto l'altro aspetto: il rischio di incendi, i boschi trascurati. Io e il nostro gruppo riceviamo molti avvisi di boschi lasciati completamente all'abbandono, anche qui abbiamo fatto iniziative. Lo so che non ci sono boschi solo comunali o demaniali, ci sono anche molte superfici private, però, quando una superficie di questo tipo è lasciata all'abbandono, secondo me, bisognerebbe agire e cercare di fare qualcosa: uno, per mantenere il territorio; in quei terreni meno idonei per le coltivazioni, per l'allevamento e quant'altro andare a incentivare l'imboschimento per avere anche in un futuro, visto che in questo periodo in cui si parla di transizione ecologica questo materiale è di nuovo molto richiesto, di nuovo a disposizione del materiale che può crearci delle risorse aggiunte anche dal punto di vista occupazionale, non solo per il mantenimento dei boschi ma anche per attivare tutta la filiera per la valorizzazione di questo prodotto, perché, come si sa, come tutti i prodotti, non è che è basti tagliare un albero o delle piante o pulire un bosco per valorizzare questo, ma bisogna individuare una linea di mercato, ce ne sono di vario tipo e magari andare a valutare quali siano le piantagioni migliori, per avere in un futuro una risorsa in più per la nostra Regione e non sempre vedere il prodotto legno come un rifiuto e come un lavoro aggiunto di pulizia dei terreni, ma creare una risorsa in più. È per questo che abbiamo presentato questa iniziativa per sapere quali siano i risultati dell'analisi di settore, quale sia la situazione attuale dal punto di vista dei risultati del rilancio della filiera e del legno e quali siano le intenzioni per rilanciare ulteriormente la suddetta filiera.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Grazie collega Planaz dell'iniziativa. Primo quesito: "quali siano i risultati dell'analisi di settore, ne avevamo già parlato, non era ancora stato consegnato". Oggi lo studio è stato analizzato sulla base di quanto riportato nella relazione finale dell'incarico affidato all'IPLA (Istituto Piante da Legno e Ambiente) di Torino, si riporta di seguito la sintesi dei risultati, oggi facciamo una sintesi ma poi prossimamente potremo sviluppare e affrontare a fondo l'argomento. La superficie forestale regionale risultante dall'aggiornamento della carta forestale è di 98.869 ettari di cui 94.425 di boschi e 4.444 di altre superfici forestali con copertura inferiore al 20 percento. Abbiamo preso atto di un aumento di circa l'1 percento dei boschi in un decennio.
L'indice di boscosità, quindi il rapporto tra superficie territoriale e superficie forestale della Valle d'Aosta è del 30 percento considerando i soli boschi, questi coprono il 28,7 percento del territorio. I boschi della Valle d'Aosta assolvono contemporaneamente a più funzioni, tuttavia, considerando le destinazioni funzionali, possono essere così classificati: protezione diretta 44 percento, naturalistica 7 percento, produttivo-protettiva 36 percento, evoluzione libera 13 percento. I boschi di proprietà pubblica sono complessivamente il 40 percento di cui il 90 percento comunali o consortili inseriti nei piani economici forestali. I boschi a potenziale gestione attiva risultano complessivamente l'80 percento del totale. Oltre metà dei boschi regionali è servito per l'accesso e l'esbosco, 58 percento per i boschi in piani economici e 54 percento dei boschi per i privati, indice che sale mediamente al 60 percento considerando solo quelli che hanno una potenziale gestione attiva, poi le farò magari una copia così prende atto di tutti i numeri.
Il volume legnoso stimato presente sull'intera superficie forestale è di circa 19 milioni di metri cubi, poco meno di 200 metri cubi per ettaro, di questi circa 8,2 milioni su proprietà comunale o consortili inseriti nei piani economici, mentre il volume presente nelle zone servite è di circa 10,9 milioni, pari al 57 percento del volume complessivo. Il volume legnoso potenzialmente prelevabile nel quindicennio di riferimento dai boschi serviti sulla base di una gestione forestale sostenibile è stimato in circa 2,7 milioni di metri cubi, pari a circa 180 mila metri cubi l'anno.
L'intera superficie forestale servita e il valore del legno in piedi per l'avvio di una potenziale filiera del legno sono stati stimati dall'IPLA in circa 3,7 milioni di euro l'anno ipotizzando un valore medio macchiatico di circa 20 euro al metro cubo, di questi la quota per usi durevoli è pari a circa il 50 percento del volume corrispondente, al 65 percento del valore, quella per usi energetici è circa il 35 percento del valore. Circa un terzo del potenziale totale è prelevabile dai boschi comunali e consortili assestati pari a circa 1,2 milioni di euro l'anno.
Come anticipato e come da accordi con il Presidente della III Commissione che ringrazio per la collaborazione, si immaginava appunto di andare ad analizzare lo studio da farsi in una seduta di Commissione presumibilmente fissata già per il 30 di questo mese, occasione che sarà anche importante per analizzare altre problematiche: ad esempio, quella della questione delle strade poderali.
Rubo anche un minuto sulla questione lupo che citava prima il collega Rollandin, anche lì sarà oggetto di un'analisi e di un aggiornamento in Commissione da fare questa però dopo il 1° di dicembre, quando è fissata la riunione per quel tavolo del lupo delle Regioni alpine.
Per il secondo quesito: "quale sia la situazione attuale dal punto di vista dei risultati del rilancio della filiera del legno", va precisato che lo studio di cui sopra rappresenta un punto di partenza per analizzare le potenzialità e le criticità della filiera legno della nostra Regione.
Dall'analisi allegata alla relazione dell'IPLA emergono i punti di forza e le criticità del comparto che tuttavia devono essere ulteriormente analizzati. Più precisamente dovrebbero essere realizzate le seguenti attività: indagini sulle imprese forestali di prima e di seconda trasformazione, analisi del numero di imprese, della loro tipologia, delle dotazioni e delle competenze professionali, dei volumi lavorati e delle loro aspettative, indagini di mercato dei prodotti legnosi, ovvero analisi dei consumi attuali e potenziali di legno per biomasse a uso energetico e per impieghi durevoli aggiornando ed integrando le indagini condotte con il progetto "Renerfor". Analisi dettaglio delle condizioni di proprietà dei boschi di privati e analisi dei servizi ecosistemici, ovvero analisi e valutazione dei servizi ecosistemici svolti dai boschi valdostani.
Nel frattempo in questo periodo si è provveduto alla creazione dell'Albo delle imprese forestali e degli elenchi degli operatori e degli istruttori forestali istituito con legge regionale n. 8/2020, articolo 77, comma 3, così come novellato dalla legge regionale n. 6/2021. Contestualmente sono stati approvati profili professionali di "operatore forestale" e di "istruttore forestale in abbattimento, allestimento ed esbosco". Tramite i progetti di cooperazione transfrontaliera sono state svolte attività di formazione delle imprese forestali, in particolare sulla gestione economica dell'impresa e del cantiere.
Con il rilancio dei cantieri forestali e con l'approvazione del programma triennale degli interventi di cui alla delibera di Giunta regionale n. 81/2021 è stata assicurata la continuità degli interventi selvicolturali realizzati in amministrazione diretta e la conseguente immissione sul mercato di circa 8 mila metri cubi annui di legname. Uno sforzo magari di portata contenuta ma comunque significativo di una ben precisa volontà è stato fatto incrementando le risorse per l'affido di interventi selvicolturali a ditte esterne complessivamente pari a 210 mila euro per l'anno 2021 e saranno ulteriormente aumentate nel triennio successivo con l'approvazione del prossimo bilancio.
Si è dato corso alle misure forestali previste dal PSR 2014-2021 come da seguente dettaglio: la misura 85, "Contributi per la realizzazione di interventi selvicolturali", misura 86: "Contributi alle imprese per l'acquisto di macchinari e attrezzature", misura 16.8: "Contributo alla stesura dei piani di assestamento", misura 16.6: "Contributo per la promozione della cooperazione di filiera".
La Struttura Foreste e sentieristica, insieme con il Corpo forestale, sta partecipando attivamente al Tavolo nazionale di concertazione del settore foreste con particolare attenzione alla definizione dei decreti ministeriali di attuazione del TUF (Testo Unico in materia di Foreste e Filiera forestale) che potranno dare indirizzi operativi anche per la valorizzazione della filiera forestale della nostra Regione.
Per quanto riguarda il terzo quesito: "quali siano le intenzioni per un rilancio ulteriore della suddetta filiera", oltre ovviamente alla continuazione delle azioni già poste in essere elencate nel quesito precedente, si prevede di presentare pubblicamente il lavoro svolto da IPLA al fine anche di promuovere il confronto tra i soggetti interessati e di sensibilizzare la cittadinanza sulla tematica. Si prevede inoltre la costituzione di un gruppo di lavoro formato dalle strutture regionali competenti in materia di foreste, in materia di ambiente, di paesaggio, ne faranno parte anche i rappresentanti del legislativo giuridico e i rappresentanti degli Enti locali e delle associazioni di categoria per elaborare un testo di un disegno di legge di recepimento dei principali dettati del Testo unico in materia di foreste e filiera forestale da sottoporre alla Giunta regionale per la successiva approvazione da parte del Consiglio. In effetti tra le finalità del TUF vi è sicuramente quella di promuovere l'utilizzazione delle foreste e lo sviluppo delle filiere forestali locali. La costituzione del gruppo consentirà inoltre di avviare un costruttivo tavolo di confronto tra gli attori della filiera forestale. Contemporaneamente al recepimento del TUF è intenzione dell'Assessorato definire delle ipotesi di intervento organiche mediante la stesura del programma forestale regionale e del piano forestale di indirizzo territoriale finalizzati all'individuazione, al mantenimento e alla valorizzazione delle risorse silvo-pastorali e al coordinamento delle attività necessarie alla loro tutela e gestione attiva, nonché al coordinamento degli strumenti di pianificazione forestale di dettaglio.
Interessanti, e concludo, sono stati poi i confronti diretti avuti con le aziende, che sono stati diversi che si sono dimostrati degli interlocutori di livello, propositivi e hanno dimostrato anche una volontà di fare rete e di collaborare tra loro per il prossimo futuro.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Grazie Assessore, diciamo che qualcosina si è mosso, abbiamo qualche dato, qualche numero che ci indica le potenzialità del nostro territorio anche se, secondo me, si potrebbe fare molto di più.
Mi fa molto piacere che è stato fatto questo confronto con le aziende locali anche per riuscire a mettere in piedi un discorso collaborativo tra l'Amministrazione e le imprese private senza dimenticare anche tutti gli operatori forestali che si occupano di questo settore, però un pochettino bisognerebbe cercare di fare qualcosina in più perché se pensiamo che in un momento come questo questa materia prima è molto richiesta sul mercato, vanno bene tutti gli studi, siamo obbligati, è il primo passo da fare per portare avanti qualsiasi progetto per un'Amministrazione, però occorre cercare di essere un po' più celeri per cercare di dare risposte sia al mercato ma anche al territorio. Come dicevo prima, riceviamo molte segnalazioni di abbandono di appezzamenti, di boschi e quant'altro... dal punto di vista anche turistico: le passeggiate, gli appassionati dei funghi, cacciatori e quant'altro, ci deve essere la possibilità di dare un'altra immagine del nostro territorio cercando di ricavare il più possibile risorse per andarle a reinvestirle di nuovo e a rimetterle sul territorio.
Il dato che mi ha dato mi fa molto piacere perché 5 milioni sono pochi all'anno perché mi ha parlato di 3.600.000 euro di produzione e 1.200.000 euro dei privati, va bene, però questo è un segnale che forse andiamo nella direzione giusta e bisogna cercare di fare al meglio e continuare su questo passo. Non aggiungo altro e la ringrazio.