Oggetto del Consiglio n. 1039 del 17 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1039/XVI - Interpellanza: "Avvio di una riflessione sull'apertura di nuove attività commerciali nell'area compresa tra la Statale 26 e il fiume Dora Baltea nel comune di Sarre".
Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Per l'illustrazione dell'interpellanza, ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Vogliamo affrontare con questa iniziativa una duplice questione che è trasversale a più Assessorati: la viabilità su un tratto della Statale n. 26 e le attività commerciali in quella zona. È noto che nel tempo sono stati depositati presso il Comune di Sarre vari progetti di sistemazione della Statale nel tratto immediatamente a Ovest di Aosta con delle varianti alla viabilità, degli elaborati di rotonde che hanno, da una parte, l'importante scopo dell'ente pubblico di migliorare la viabilità e la sicurezza stradale; dall'altra, la necessità di soggetti privati, avanzata da questi soggetti privati, che hanno invece interesse a impiantare sul territorio delle nuove grandi attività commerciali. Si tratta di gruppi imprenditoriali che vogliono costruire nuovi centri commerciali in un'area che su una superficie di poche centinaia di metri già abbonda di supermercati. Nell'area compresa tra la Statale e la Dora Baltea ci sono attualmente una pista ciclabile, una bella area verde che viene utilizzata anche per l'allenamento da parte di varie squadre sportive: per esempio, squadre di bici e di Biathlon.
Riguardo alle attività commerciali in senso lato, nel programma di legislatura di questa maggioranza si afferma che è necessario incentivare e intervenire con politiche fiscali e urbanistiche laddove è possibile per rilanciare le attività commerciali di dettaglio e nel DEFR 2021-2023 ci si è posti l'obiettivo di definire quanto prima un'adeguata normativa regionale che valorizzi il commercio di vicinato, i piccoli negozi e restringa invece le maglie che hanno consentito uno sviluppo eccessivo della grande distribuzione organizzata.
Considerate queste premesse, pur sapendo che la tematica in oggetto, nel caso di specie, attiene prettamente al Comune di Sarre, quello che vorremmo chiedere in primo luogo è se il Governo concorda nel ritenere di interesse pubblico la predisposizione di opere stradali atte prioritariamente a rallentare, fluidificare, mettere in sicurezza il traffico su un tratto come quello citato, un tratto della Statale, e poi secondariamente è importante capire se, di fronte alle varie grida di allarme che sono arrivate in primis da Confcommercio ma anche da tutti gli operatori del settore sulle difficoltà che attraversa il piccolo commercio nella nostra Regione e nella città di Aosta in particolare, se c'è l'interesse da parte del Governo ad avviare una riflessione approfondita sul tema confrontandosi con gli Enti locali, nella specie di questa interpellanza con il Comune di Sarre, onde evitare di saturare un'area, e anche non solo quella ma quella della Plaine più in generale, se si vuole fare un discorso più articolato, che è già ricca di supermercati con ulteriori nuovi grandi magazzini che fanno capo alla grande distribuzione organizzata.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Riguardo alla prima domanda: "comprendere se ritiene di interesse pubblico la predisposizione di opere atte a rallentare, fluidificare e mettere in sicurezza il traffico del tratto citato della Statale", posso confermare, essendomi anche confrontato e avendo interloquito con l'Amministrazione comunale anche del Comune di Sarre, che vi è altroché un interesse a continuare a mettere in sicurezza quel tratto di strada, che peraltro, da quando i nostri predecessori hanno stipulato insieme alla Regione e all'ANAS il cosiddetto "Piano e rotonde", con la costruzione, la realizzazione oramai del 50 percento delle opere previste, quindi delle rotonde delle quali abbiamo visto l'erezione in questi anni... vi è stata un'ampia diminuzione, segnala il Comune di Sarre, poi le lascio il contributo delle opere pubbliche perché ho dovuto fare, come diceva lei, una sorta di mosaico di contributi, ma il Comune di Sarre segnala che, relativamente agli incidenti, già a partire dall'anno 2017 con l'installazione dei "Velo Ok" e la realizzazione delle prime due rotatorie, vengono rilevati in media undici casi l'anno di tamponamenti sul tratto di strada, perlopiù micro tamponamenti dovuti alla distrazione degli automobilisti e fortunatamente non sono più stati rilevati incidenti con feriti gravi o vittime. Ciò significa che la realizzazione di queste opere di rallentamento, queste rotonde che, ripeto, adesso nella seconda fase dovranno prevedere la costruzione della rotonda prevista in frazione La Grenade, il Comune di Sarre mi dicono ha approvato il progetto preliminare, quindi l'Amministrazione del Comune conta di riuscire ad appaltare i lavori per il prossimo autunno, quindi con altre opere di contenimento, di rallentamento, di dissuasione dal punto di vista del controllo anche della velocità, sembrerebbe - questi sono i dati - che gli incidenti di cui eravamo abituati leggere le cronache sui giornali siano comunque e speriamo essere solo più un ricordo, perché io mi ricordo bene, ci ricordiamo tutti, che quasi periodicamente i giornali riportavano di terribili incidenti su quel tratto di strada che oggettivamente era un tratto di strada molto pericoloso da un punto di vista proprio della viabilità.
Riguardo poi al secondo quesito, la Giunta regionale è pienamente consapevole della crisi che da tempo attanaglia il settore del commercio, soprattutto quello di vicinato, crisi strutturale che ha riguardato ovviamente anche la Valle d'Aosta, e le cause del declino della rete distributiva di vicinato sono individuabili fondamentalmente in tre fenomeni diversi. Intanto le diverse crisi economiche avviate dal 2008 e che si sono riverberate in tutto il mondo e che hanno colpito duramente anche l'Italia con la chiusura di alcune centinaia di migliaia di attività di piccola dimensione, poi i principi europei a tutela della concorrenza hanno comportato l'introduzione nell'ordinamento italiano di una disciplina di ampia liberalizzazione e di eliminazione dei vincoli e l'esplicarsi dell'attività imprenditoriale nel settore commerciale. La delineata direzione normativa ha comportato una crescita esponenziale di medie e grandi strutture di vendita a danno delle microimprese. Infine l'avvento di Internet, come sappiamo, ha profondamente modificato la struttura dell'economia tradizionale con la nascita dei fenomeni della sharing economy e soprattutto dell'e-commerce, tra l'altro, danneggiando non solo le piccole attività ma danneggiando anche - e questi sono i dati - gli ipermercati o comunque le attività di più grandi dimensioni che non riescono anche loro a fronteggiare questa concorrenza che con il periodo, tra l'altro, Covid è diventata veramente una concorrenza spietata e difficile da fronteggiare.
In tale contesto quindi occorre in prima istanza essere consapevoli che nessun Governo regionale potrà mai eliminare le dinamiche di dimensione globale di cui le accennavo, in particolare occorre essere pienamente consapevoli che, a tutela della concorrenza della libertà di accesso al mercato, è stato fatto divieto di porre contingenti limiti territoriali di qualsiasi altra natura, fatta eccezione per quelli connessi con la tutela della salute dei lavoratori, dei beni culturali, del territorio e dell'ambiente ivi compreso l'ambiente urbano. Alla Regione è consentita l'introduzione di restrizioni relativamente alle aree di insediamento di attività produttive commerciali purché rispettose - e questo lo sappiamo tutti e lo sapevamo anche quando abbiamo scritto sia il primo DEFR che il programma di legislatura - dei principi di non discriminazione, proporzionalità e stretta necessità.
Non si può non rammentare a questo proposito che la Regione Valle d'Aosta aveva già tentato con la legge regionale 25 febbraio 2013, la n. 5, di condizionare in senso restrittivo l'insediamento di medie e grandi strutture di vendita del nostro territorio ma, a seguito di ricorso promosso in via principale, la Corte costituzionale, con sentenza n. 104/2014 che io ricordo bene perché eravamo all'epoca in Consiglio regionale, dichiarò l'illegittimità costituzionale di alcune disposizioni della predetta legge n. 5/2013 accogliendo la prevalenza delle censure formulate dall'allora Governo rispetto al tentativo della Regione che era già stato fatto e messo in atto, quindi l'interesse della Regione risale a incentivare le piccole attività ed evitare i grossi insediamenti, era già stato messo in atto nel 2013, ma il Governo - credo fosse obbligato a farlo - ha censurato e la Corte costituzionale aveva appunto confermato queste censure rispetto al tentativo della Regione di limitare in qualche modo la libera concorrenza delle grandi superfici di vendita.
Il Governo del territorio comunale quindi è prerogativa del Comune e, in assenza di motivi imperativi di interesse generale, non vi sono molti strumenti per impedire a un Ente locale di destinare un'area del proprio territorio all'insediamento di una media e grande struttura di vendita, ma è cosa che già sapevamo, ripeto, quando abbiamo scritto il DEFR e quando abbiamo scritto il programma di legislatura. Dall'inizio del 2020 e fino ad oggi inoltre la crisi del settore commerciale di prossimità è stata amplificata dalle limitazioni e criticità derivanti dal fenomeno pandemico Covid-19 che tutti conosciamo in tutti i suoi effetti e implicazioni non ancora terminati e che prevedibilmente si perpetueranno ancora per qualche mese. In questo biennio, com'è noto, la Regione ha fatto scendere in campo, con le risorse finanziarie a disposizione, molteplici ed eterogenee misure di sostegno e ristoro rivolto a tutte le imprese del tessuto produttivo valdostano, ivi comprese quelle commerciali di vicinato a integrazione e complemento delle misure statali.
Inoltre nel 2021 ricordo che è stata avviata una misura di sostegno sperimentale rivolta esclusivamente agli esercizi di vicinato, cioè abbiamo reso esigibile sostanzialmente una norma del 2020 che verrà riproposta nel 2022 e nel 2023 con uno stanziamento complessivo nel triennio di un milione e mezzo di euro. È l'attuazione dell'articolo 29, come le ricordavo, della legge regionale 2020 riformulato in senso maggiormente selettivo, proprio per andare incontro alle sue giuste considerazioni, nel 2021 rivolto esclusivamente alla nuova apertura e al mantenimento dell'attività degli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di soli generi alimentari di prima necessità. La finestra per la presentazione delle domande, circa 150, si è chiusa il 15 ottobre e a breve verranno erogati i relativi contributi per l'anno 2021.
Quando terminerà la situazione emergenziale, al di là poi della questione dell'ipotesi di apertura di nuove superfici di vendita di grandi dimensioni nel comune di Sarre, sarà sicuramente opportuno e utile mettersi nella condizione, attraverso un ampio confronto con tutti i portatori di interessi, di poter misurare lo stato oggettivo della rete distributiva regionale con equilibrio e oggettività al fine di individuare, compatibilmente con le risorse che il bilancio regionale sarà in grado di mettere a disposizione e con gli spazi normativo-regolamentari consentiti dall'ordinamento, il mix di iniziative praticabili finalizzate a garantire la sopravvivenza del commercio di vicinato valdostano nella consapevolezza che tale risultato dipenderà ovviamente anche dalla capacità degli imprenditori valdostani di acquisire piena coscienza dell'avvenuto mutamento delle condizioni strutturali dei rapporti commerciali.
Presidente - Per replica, ha chiesto la parola la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Assessore per la risposta articolata che ci ha permesso anche di conoscere alcuni dati importanti: primo fra tutti quello della diminuzione sensibile del numero di incidenti in quella zona, dati forniti dal Comune di Sarre. È importante anche aver avuto la comunicazione che le misure già finanziate in questo primo anno e mezzo verranno riproposte per le prossime due annualità. Sicuramente il problema del commercio di vicinato è stato affrontato negli anni, lei ricordava la legge n. 5/2013 e purtroppo l'esito nefasto che aveva avuto con un'impugnativa di una sua parte dal Governo nazionale ed è altrettanto vero che, di fronte all'imperversare dell'ampliamento delle superfici della grande distribuzione e anche del commercio on-line, è oltremodo difficile affrontare il problema.
Lei ricordava anche le normative che in qualche modo bloccano l'azione a livello regionale, ciò nonostante noi crediamo che ci sia, oltre agli strumenti legislativi che permettono o che impediscono di agire, una questione più ampia di sensibilità che va costruita.
Alcuni atti importanti la Regione in questi anni li ha fatti, li ha compiuti a tutela delle piccole, piccolissime imprese commerciali, ma, come dicevo, va costruita una sensibilità allargata che deve necessariamente coinvolgere un po' tutti gli Enti locali, in particolare quelli che operano nella Plaine e che quasi naturalmente hanno visto la nascita, la crescita di questi esercizi commerciali. Diverso è il discorso per i Comuni piccoli che sono situati nelle vallate.
È necessario, come dicevo, un'interlocuzione e, a mio avviso, anche un approfondimento a livello sicuramente ampio e articolato, si potrebbe pensare a un piano del commercio nella nostra regione, che dovrebbe avere come promotore l'Assessorato da lei diretto ma ovviamente richiedere il contributo prima di tutto delle associazioni di categoria, che rappresentano una buona parte di chi opera nel settore, ma non tutti, perché ci sono anche operatori che rimangono al di fuori di queste associazioni.
Una Regione come la nostra, che ha sicuramente una sua specificità che non è soltanto di tipo culturale ma anche per le sue attività produttive, dall'artigianato, all'agricoltura, al commercio, una Regione che ha delle particolarità geografiche, che ha una conformazione quale la nostra e che deve avere come obiettivo principale quello della tutela di chi ci vive e di chi ci lavora ma anche del suo paesaggio, del suo ambiente, deve interrogarsi in maniera molto seria sull'opportunità di collocare alcune opere in alcuni punti piuttosto che in altri.
Poi sempre - questo lo dicevo già nelle premesse - privilegiare la sicurezza - e lo diceva anche lei citando i dati del Comune di Sarre - della viabilità rispetto alle esigenze che... soggetti sicuramente importanti, ma che spesso hanno anche una provenienza extra regionale, vogliono in qualche modo portare sul nostro territorio.