Oggetto del Consiglio n. 1033 del 17 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1033/XVI - Interpellanza: "Avvio delle procedure necessarie all'integrazione del personale assegnato al Co.Re.Com. Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Passiamo ora alle interpellanze, punto n. 14 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - L'articolo 1 della legge regionale n. 26 del 4 giugno 2001 stabilisce che, in attuazione dell'articolo 1, comma 13, della legge 31 luglio 1997 n. 249: "Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo", è istituito presso il Consiglio regionale il Comitato regionale per le comunicazioni, il cosiddetto "Co.Re.Com. della Valle d'Aosta", di seguito denominato Comitato, al fine di assicurare a livello regionale le necessarie funzioni di governo, di garanzia e di controllo in tema di comunicazioni.
L'articolo 2 della medesima legge recita testualmente: "il Comitato, fermo restando il suo inserimento nell'organizzazione regionale, è organo funzionale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di seguito denominato Autorità. Il Comitato svolge funzioni di garanzia, di consulenza, di supporto e di gestione per la Regione nell'esercizio delle funzioni a essa spettanti secondo le leggi statali e regionali nel campo della comunicazione".
L'articolo 13 prevede che il Co.Re.Com svolga anche funzioni delegate, tra cui le controversie tra utenti e gestori di servizi e di comunicazione elettronica e che a tal fine è stata anche stipulata una convenzione per il conferimento e l'esercizio della delega di funzioni ai comitati regionali per le comunicazioni tra l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e il Comitato regionale per le comunicazioni Valle d'Aosta.
Così come ci viene riferito, da diversi mesi la dipendente addetta alle mediazioni - parlo sempre del Co.Re.Com. - tra gestori di telefonia e utenti sarebbe assente e l'altra dipendente, che è addetta a differenti mansioni, sarebbe arrivata solo da qualche mese. Tale situazione ha comportato che il Co.re.com. per assenza di personale non è attualmente in grado di svolgere il servizio di mediazione cui è deputato per legge. Sulla base della delibera n. 173/2007 del Consiglio l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato il regolamento delle procedure di risoluzione delle controversie tra operatori di comunicazione elettronica e utenti e l'articolo 3 di questo regolamento stabilisce che il ricorso in sede giurisdizionale per tali contenziosi è improcedibile fino a quando non sia stato espletato il tentativo obbligatorio di conciliazione avanti al Co.Re.Com. territorialmente competente. Noi sappiamo che se il tentativo di conciliazione davanti al Co.Re.Com. è obbligatorio ed è condizione di procedibilità per le azioni in sede giurisdizionale, ne deriva che il Co.Re.Com. esercita al riguardo un pubblico servizio e che se non è messo in condizione di esercitare tale pubblico servizio per assenza di personale, si aprono le porte al reato di interruzione di pubblico servizio.
L'articolo 16 della citata legge regionale n. 26 del 4 settembre 2001 recita ancora: "l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, d'intesa con l'Autorità, individua, all'interno delle strutture del Consiglio regionale, la struttura di supporto al Comitato. Tale struttura è posta alle dipendenze funzionali del Comitato e opera in piena autonomia rispetto al restante apparato regionale. La struttura può essere integrata, previa intesa sulle modalità e le procedure di integrazione tra l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Presidente del Comitato, dall'apporto permanente o speciale di altri uffici regionali".
Si specifica a titolo informativo che nel 2020 il Co.Re.Com. della Valle d'Aosta ha espletato 350 pratiche di mediazione e che attualmente, a causa della situazione creatasi, vi è una decina di pratiche ferme, il cui numero è inevitabilmente destinato a crescere rapidamente.
Ci sono state varie sollecitazioni al Presidente del Consiglio da parte del Co.Re.Com. affinché venisse risolto il problema del personale, per adesso queste sollecitazioni risultano essere state vane, o perlomeno fino al deposito dell'interpellanza avvenuto due settimane fa, per cui noi interpelliamo per questo la Giunta regionale per conoscere se il Presidente del Consiglio regionale abbia avviato interlocuzioni al fine di raggiungere un'intesa sulle modalità e sulle procedure necessarie ad addivenire all'integrazione del personale assegnato al Co.Re.Com. e se la Giunta regionale abbia intenzione di trovare delle soluzioni con il Presidente del Consiglio al fine di risolvere il problema in tempi stretti.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il presidente Lavevaz.
Lavevaz (UV) - In estrema sintesi la risposta alle due domande è sì in prima battuta, nel senso che ovviamente sia alla Presidenza del Consiglio che poi, di conseguenza, nell'ambito delle riflessioni abbastanza generali di cui abbiamo già parlato anche qua in diverse occasioni che riguardano il personale, quindi la difficoltà anche abbastanza generalizzata di personale, peraltro aggravata anche dall'introduzione dell'obbligo di green pass, perché questo è uno di quei casi in cui è venuta a mancare della forza lavoro anche per quell'introduzione, sicuramente in primis la Presidenza del Consiglio si è mossa per cercare di trovare una soluzione e, di conseguenza, ci muoveremo per sopperire in maniera strutturale alle carenze che oggettivamente ci sono.
Sicuramente la Presidenza del Consiglio, quindi l'Ufficio di Presidenza, potrebbe essere forse la sede poi per approfondire le questioni dal punto di vista degli organismi del Consiglio, però quello che posso dire è che il 29 ottobre scorso, peraltro un paio di giorni prima della presentazione dell'interpellanza, il Presidente del Co.Re.Com. ha rappresentato sia alla Presidenza del Consiglio che alla Presidenza della Regione la difficoltà che lei ha puntualmente sottolineato, in particolare la mancanza per i prossimi mesi del personale di livello C2, che era quello, come giustamente ha detto. preposto a tentativi di conciliazione nell'ambito delle controversie tra utenti e i gestori dei servizi di comunicazione.
Il 9 novembre il Presidente del Consiglio ha riscontrato quella nota con alcuni elementi che le sintetizzo, ma in sostanza sono quelli che ha ripercorso i passaggi degli ultimi tempi riguardo al personale, quindi è stato segnalato al Comitato che peraltro sono aumentate negli ultimi anni le richieste di trasferimento presso altre strutture dal Co.Re.Com., quindi in uscita dal Co.Re.Com., sono state diverse negli ultimi anni, in ultimo a fine 2020 è stato dato corso a una richiesta di trasferimento con integrazione poi nel piano dei fabbisogni imprevisti con un ulteriore posto di livello C2. Poi questo posto non è stato coperto perché nessuno degli idonei nella graduatoria risultante ha accettato il posto presso il Co.Re.Com., questo, è un problema che stiamo vivendo in diverse occasioni, in particolare negli Enti locali e in particolare nelle istituzioni scolastiche che, laddove c'è la possibilità di scegliere tra un Ente locale piuttosto che la Regione o un'istituzione scolastica piuttosto che la Regione, tende ovviamente in maniera più naturale ad andare verso la Regione per motivi di comodità.
Il Consiglio regionale ha quindi provveduto poi a richiedere la copertura del posto con la nuova programmazione i fabbisogni, 2021-2023, attraverso una nuova procedura concorsuale, che, ad oggi non è ancora stata fatta, peraltro siamo in procinto poi di pubblicare un nuovo concorso per C2, che è oggettivamente da fare anche rispetto alle risultanze del concorso da D RAC (Responsabile Amministrativo Contabile), che ha visto nella lista degli idonei, com'era prevedibile, una buona parte dei C2 diciamo dell'Amministrazione, quindi la necessità di un nuovo concorso da C2 è oltremodo urgente. Questo è quello che è successo negli ultimi mesi, ovviamente il fatto che la dipendente di posizione C2, come da lei giustamente riportato, sarà assente nei prossimi mesi non è un segreto perché è una sua dichiarazione al datore di lavoro, non si presenta perché non ha il green pass, questo ovviamente è un doppio problema perché con questa natura di assenza non c'è la possibilità di sostituire, quindi, da un lato, non c'è la persona e non si può neanche sostituirla.
Tornando quindi a quello che dicevo prima: che attualmente non abbiamo graduatorie utilizzabili con posizioni C2, nel breve periodo abbiamo la difficoltà di sopperire in modo strutturale a questa mancanza finché non ci sarà il rientro di questa persona, io spero a breve, o comunque una graduatoria di C2 da poter attingere. Va detto però che gli uffici del Consiglio hanno cercato di provvedere come hanno potuto con gli strumenti che avevano a disposizione per far fronte a questa problematica, in particolare è stato conferito un incarico per mansioni superiori al coadiutore B2 che è presente in Co.Re.Com. in modo da poter sopperire almeno ai tentativi di conciliazione così come previsto e ci sarà la possibilità eventualmente di fare convenzioni con gli ordini professionali nei prossimi mesi.
La considerazione che mi sento di fare e che ritengo abbastanza ineludibile che concerne non questo caso specifico ma è abbastanza in generale è che io credo che oggi - in maniera del tutto legittima, questo lo voglio sottolineare fin da subito - il fatto di rifiutare il vaccino, cosa assolutamente legittima... il fatto di rifiutarsi anche di fare i tamponi per recarsi al lavoro è una scelta - lo ripeto per la quarta volta - legittima ma che si ripercuote in maniera pesante su un servizio e anche sui colleghi che devono in qualche modo sopperire al lavoro al quale uno - legittimamente per la quinta volta - decide di lasciare ad altri. Questo mi sento di sottolinearlo e credo che rientri anche in un ragionamento più ampio che faremo, mi pare, con la mozione n. 37 dove si parla un po' di organizzazione del personale, eccetera, nella necessità che oggettivamente c'è di una revisione di tutta la macchina amministrativa, delle responsabilità, dei carichi di lavoro ma in ultimo sicuramente anche quello del benessere, della soddisfazione del lavoratore, ma anche e di conseguenza il senso di appartenenza dei dipendenti che qua mi sembra manchi.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - No, nel senso che non era proprio esattamente questo il punto: il punto non è colpevolizzare una dipendente per una scelta legittima permessa dalla legge, che può fare, qui si dovrebbe aprire un discorso molto più ampio, il punto è molto semplicemente che il Co.Re.Com. va fatto funzionare, quindi il Consiglio e la Regione tutta deve adoperarsi per trovare, anche perché non stiamo parlando di cento persone, stiamo parlando di una persona all'interno dell'Amministrazione regionale o in altra maniera, una persona che possa sostituire e che possa portare avanti dei tentativi di conciliazione o comunque delle mediazioni, anche perché, ripeto, quel passaggio è causa di improcedibilità e, nel momento in cui noi non permettiamo lo svolgimento di questo servizio... oltre al fatto che il Co.Re.Com. prende 82.437 euro dall'AGCOM per svolgere questo servizio, oltre al fatto che gli utenti poi non possono andare in Tribunale e non possono procedere in sede giurisdizionale per la tutela dei propri diritti perché manca quel passaggio... ora, mi sembra letteralmente impossibile che non si risolva questo problema in tempi non brevi, brevissimi, perché a catena non è semplicemente un ufficio che sta lavorando meno dove ci sono delle difficoltà, stiamo parlando di procedure che non possono andare avanti con delle ripercussioni veramente importanti.
La questione comunque non è certo quella della colpevolizzazione di una dipendente che fa una scelta che è permessa per legge, ma il problema è che non è possibile che non si trovi una soluzione per una persona da mettere a svolgere quelle funzioni. Ci sono mille possibilità per poterlo fare, si trovi questa persona, ma la si trovi in tempi non brevi, brevissimi, anche perché lei ha fatto riferimento a una lettera che è stata inviata appunto due giorni prima che io poi presentassi la procedura, ma queste sollecitazioni per le vie brevi sono arrivate già da molto tempo, per cui non è un problema di adesso. Adesso c'è stato un riscontro, una lettera mandata per iscritto, ma il problema era già stato rappresentato e preso sottogamba da più volte e da parecchio tempo, perché comunque sia la situazione cominciava a diventare pesante e poi, nel momento stesso in cui si è capito il problema, è chiaro che è stato rappresentato immediatamente il fatto che così si sarebbe andati a imbuto e a tappo e sostanzialmente non si sarebbe potuti poi procedere.
Non c'è quindi nessuna colpevolizzazione nei confronti della dipendente, c'è una colpevolizzazione rispetto al Consiglio e alla Giunta che devono provvedere il più in fretta possibile.