Oggetto del Consiglio n. 1007 del 4 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1007/XVI - Interpellanza: "Interesse della Regione al bando AFAR volto a contrastare il razzismo e l'afrofobia".
Bertin (Presidente) - Punto n. 57. Per l'illustrazione, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Con questa iniziativa mettiamo un po' l'accento su un bando che abbiamo trovato sul sito "immigrazione.regione.vda.it" e intitolato "Afrodescendants Fighting Against Racism", ovvero i discendenti africani che combattono contro il razzismo.
Questo concetto di razzismo però, che qui è formulato in maniera abbastanza larga, è un po' più ristretto, ma poi lo vedremo, perché la lettura di questo bando ci dice che non è che si intende affrontare il problema razzismo nella sua totalità, bensì utilizzando i termini ricompresi nel bando. Attenzione, sul bando è scritto questo: il razzismo antinero e l'afrofobia; io non sapevo nemmeno esistesse, pensavo che ci fosse un razzismo in generale, si fanno le categorie di persone e si odiano in quanto tali. No! C'è una suddivisione del razzismo: il razzismo anti-nero e l'afrofobia.
La prima domanda che mi sono fatto e che sorge spontanea evidentemente quando uno legge un bando di questo tipo è: perché limitarsi a questo tipo di razzismo? Perché mi sembra quasi che si debba, non so, stilare una graduatoria fra le forme di razzismo: questo è più importante, questo non è importante, questo assolutamente non è importante e quant'altro.
Mi è venuta anche una idea curiosa: ma se il razzismo è antinero, riguardo all'afrofobia, se una persona dovesse proferire diciamo delle frasi poco lusinghiere per uno dei tanti caucasici abitanti per esempio del Sudafrica - sappiamo che c'è una grossa tradizione di persone di colore non nero che abitano in Sudafrica - a quel punto rientreremmo nella casistica di afrofobia perché un abitante del Sudafrica abita in Africa ma non è di colore nero e quindi non so come potrebbe essere incasellato questo tipo di razzismo, è una riflessione che mi è sovvenuta nel leggere questo bellissimo bando.
Andiamo comunque avanti, mi sono chiesto a quale scopo la nostra Regione abbia condiviso questo bando, probabilmente ha detto: "Da noi gli eventi di questo tipo si moltiplicano in Valle d'Aosta e saranno diventati talmente dilaganti da richiedere un intervento immediato".
Ho così preso le statistiche ufficiali - e l'ho anche riportato all'interno dell'iniziativa - rilevando che la nostra Regione è l'unica esente da quelli che vengono presentati come i crimini di odio, per cui si odia qualsiasi cosa. Anche qui si aprirebbero tutta una serie di riflessioni ma possiamo sorvolare.
Per contro - lo dico così, a beneficio d'inventario per gli amici dirimpettai un pochino più a sinistra - la città con il maggior numero di crimini d'odio per abitante - una cifra peraltro spaventosa, lo 0,01% per ogni abitante appunto, crimini d'odio - è Bologna, una città storicamente dominata dalla sinistra che mi ha visto sorridere, perché su quel territorio ormai da decenni sono in voga queste bellissime politiche d'inclusione e integrazione che, nel migliore dei casi, guardando i dati, hanno clamorosamente fallito, e nel peggiore si sono trasformati in un boomerang, cioè hanno stimolato quasi una serie di denunce come, più o meno, fanno negli Stati Uniti gli avvocati che girano per gli Ospedali dicendo: "Ma lei che è paziente di questo Ospedale è sicuro che va tutto bene? Non vorrebbe far denuncia contro l'Ospedale?" e si guadagnano da vivere così.
Quindi mi sono chiesto quale dei due potesse essere, ma in entrambi i casi diciamo che il paragone non è molto edificante.
A questo punto sono passato all'analisi del bando e ho detto: ma a chi si rivolge questo bando?
E il mistero è presto svelato. Il bando si rivolge a persone di età compresa fra i 18 e i 35 anni con una buona comprensione della lingua italiana, sia scritta che parlata, si deve avere una relazione con l'Italia e si evidenzia nel bando, giustamente, che il possesso della cittadinanza non è - c'è "NON", scritto maiuscolo - un requisito necessario alla candidatura. Naturalmente bisogna essere in possesso di un codice fiscale, necessario per l'erogazione dei rimborsi, quindi si selezionano queste persone che possono aderire a questo bando, le si rimborsa e quant'altro e poi c'è la caratteristica più importante che ha acceso la maggior parte della mia attenzione: bisogna essere afrodiscendenti, me lo sono scritto e il computer mi dà errore, perché è un termine che non esiste, però bisogna essere afrodiscendenti, c'è scritto "Essere africani" ma c'è la E girata al contrario perché giustamente bisogna essere inclusivi, antinero, antiafricano, mettere la e al contrario, lo schwa, e quant'altro, essere di origine africana e/o avere un genitore di origine africana - riporto le parole del bando - indipendentemente da dove siano nati - nati con lo schwa - inclusi afrolatina, afrocaraibica eccetera eccetera.
Ora di fronte a questa caratteristica - devo essere sincero, Assessore - sono inorridito e ho dovuto necessariamente ricorrere a un balsamo e sono andato a leggermi un po' la Costituzione italiana.
L'articolo 3 stabilisce - adesso lo dico, sarà ultroneo ma è opportuno riaffermarlo - che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Quindi se la Costituzione, quella che è stata definita la più bella del mondo, dice che non vi deve essere distinzione di razza, come si può in una istituzione democratica condividere dei bandi che invece fanno della distinzione di razza una loro caratteristica? E come si può, dal punto di vista della Regione, condividere bandi che quella distinzione formulano?
Comprenderà, Assessore, lei come me si è trovato a leggere sul sito della Regione, quale applicazione della sentenza di un Tribunale, le motivazioni secondo le quali un bando, ovvero il bando affitti - si badi bene che non faceva distinzioni di razza, bensì prevedeva che ad accedere a questo bando potessero essere quegli Italiani e quegli stranieri che soggiornavano da più tempo nella nostra Regione - ebbene, chi si è trovato a leggere questo dispositivo come può pensare di condividere un bando che stabilisce un criterio razziale - cito naturalmente la nostra Costituzione - per parteciparvi?
Ora proviamo un attimo a fare uno sforzo d'immaginazione e immaginiamo che questa Amministrazione bandisca un concorso aperto per lavorare, che so, nel museo etnografico valdostano, limitando però la partecipazione ai soli Valdo-discendenti - coniamo anche questo termine - quindi bando aperto ai soli Valdo-discendenti, ovvero Valdostani, originari Valdostani o coloro che avessero un discendente valdostano.
Probabilmente ci sarebbe anche qualcuno assolutamente d'accordo per realizzare questa misura, questo tipo di modello, ma temo che ci sarebbero, se qualcuno lo bandisse, reazioni che rasenterebbero la rivoluzione in una certa fascia di popolazione, ma senza esagerare pensiamo soltanto in maniera più limitata a un privato che mettesse un cartello con scritto "Si affitta solo agli Altoatesini" oppure se vogliamo spaziare "Si assumono solo eterosessuali", facciamo questo esempio che sicuramente non creerebbe alcun problema.
Vi immaginate quali sarebbero le reazioni pubbliche? Come minimo ci troveremmo la gente con le torce e i forconi a chiedere la pubblica impiccagione del soggetto in questione.
Allora perché, mi chiedo, non solo si tollera ma si condivide un bando costruito in questa maniera?
Infine, dato che l'abbiamo detto, come mai si decide di condividere bandi di questa natura, e, a questo punto, non si prende pubblicamente posizione? Perché condividere questo bando significa - e io mi auguro, Assessore, che la sua risposta non sia "Questo bando l'hanno fatto da un'altra parte, ci siamo limitati a condividerlo", perché sarebbe una risposta che io non riterrei soddisfacente, diciamo così, rimaniamo moderati - ma come mai si decide di condividere bandi di questa natura e non si dice una parola contro per esempio - abbiamo fatto un giro, io purtroppo l'ho dovuto fare - la seconda fattispecie, presente sui link forniti dal Ministero degli Interni relativi all'Oscad, che è l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, in cui si rimanda all'osservatorio dell'OSCE sui crimini d'odio e che negli ultimi dati disponibili ravvisa che il secondo crimine d'odio commesso, immediatamente dopo il razzismo, è la cristianofobia?
Alla luce quindi di quanto esposto, Assessore, le chiedo quale sia l'interesse per la Regione autonoma Valle d'Aosta nei confronti del summenzionato bando, se ritenga questo bando, che è stato condiviso, coerente con il dettato costituzionale e se si intenda riproporre iniziative similari per il futuro.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Ricapitolando, la prima domanda è "quale sia l'interesse per la Regione autonoma Valle d'Aosta nei confronti del summenzionato bando": la richiesta da cui deriva la sua interpellanza prende le mosse appunto dalla pubblicazione sul portale Immigrazione Valle d'Aosta - finanziato attraverso il FAMI, Fondo Asilo Migrazione Integrazione - di una notizia concernente il bando AFAR, non sto a declinare l'acronimo, e chiede quale sia l'interesse dell'Amministrazione regionale per il bando in questione.
Tale bando, che non vede tra i soggetti né proponenti né aderenti la Regione Valle d'Aosta, si riferisce a una call nell'ambito del progetto europeo Champs, promosso da Amref Health Africa e da una rete di soggetti no profit tra cui Csv Net, la rete che associa e rappresenta 50 centri servizi per il volontariato sui 51 esistenti in Italia.
Secondo il rapporto "Being Black in the EU", redatto da FRA, agenzia europea per i diritti fondamentali, il 39% delle persone di origine africana in Europa si è sentito discriminato e ha sperimentato tra i più alti livelli di esclusione socio economica e ha subito stereotipi negativi e atti di violenza, incitamento all'odio.
Sempre secondo il citato rapporto la discriminazione è particolarmente evidente in Italia, dove il tasso di persone di origine africana che si sono sentite discriminate nei cinque anni precedenti l'indagine è del 49%, dopodiché - una notizia che non conoscevo - ma il fatto che in Valle d'Aosta il fenomeno sia molto limitato mi fa piacere.
Da qui la necessità di coinvolgere attivamente un gruppo di persone che diventeranno AFAR, cioè Afrodescendants fighting against racism come parte integrante del progetto Champs nella progettazione di azioni di sensibilizzazione a livello nazionale e locale e nella condivisione di idee e prospettive utili allo sviluppo di attività, quali la stesura di un toolkit comprendente un manifesto contro il razzismo anti-nero, un dossier ed i moduli di relearning.
Tra gli scopi principali del progetto Champs c'è inoltre quello di rafforzare il ruolo dell'associazione di afrodiscendenti aumentando la conoscenza e la consapevolezza delle dinamiche che generano comportamenti di odio. Come chiarito, quindi, la call in questione non vede il coinvolgimento dell'Amministrazione regionale.
Sul portale è stata semplicemente riportata una notizia su richiesta di Csv.net al fine d'informare anche i ragazzi e le ragazze afrodiscendenti residenti in Valle d'Aosta del progetto e della possibilità di candidarsi.
Per quanto riguarda la coerenza con il dettato costituzionale, l'articolo 3 della Costituzione che lei ha citato prevede che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. L'articolo 3 poi prosegue, asserendo al secondo comma che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Ritengo pertanto l'iniziativa in questione in linea con il dettato costituzionale in quanto appunto diretta a rimuovere gli ostacoli di carattere sociale, in questo caso gli atti discriminatori, che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza di una fetta della popolazione.
Per quanto riguarda la riproposizione dell'iniziativa, come ho sopra chiarito, l'iniziativa in questione non vede nessun coinvolgimento diretto della Regione, tuttavia non ravviserei nessun problema nell'adesione della Regione a iniziative similari purché connotati da serietà e imparzialità.
Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Come immaginavo, la risposta è in concentrato: "Beh, non l'abbiamo fatto noi, lo abbiamo semplicemente condiviso".
Lei, Assessore, ci ha detto che è felice che gli episodi di crimini d'odio in Valle d'Aosta siano limitati. La devo correggere, gli episodi di odio in Valle d'Aosta sono a zero! Un conto è siano limitati, un conto è che siano a zero. Zero è nessuno, limitati è qualcuno, quindi sono a zero.
Detto questo, lei apre secondo me un capitolo interessante rispetto al dettato costituzionale, lei sa che il comma 2 dell'articolo 3 è l'unico articolo in tutta la Costituzione che sostanzialmente afferma la situazione che viveva il paese in quel momento e quindi sostanzialmente ravvisa nella situazione del momento in cui è stato scritto quel comma il fatto che vi fossero degli ostacoli.
Quindi non è un articolo che concede di superare il dettato del comma 1 perché si raggiunga il comma 2, sono due cose ben diverse. Si dice che non si possono discriminare le persone al comma 1 e che si devono rimuovere gli ostacoli al comma 2, non è che uno esclude l'altro o uno consente di derogare all'altro.
Questo è a tutti gli effetti un bando che fa una distinzione sulla base della razza! Poi è curioso sapere, mi piacerebbe molto sapere sulla base di che cosa si va a verificare l'origine razziale di una persona. "Io sono afrodiscendente". Mi pare che i certificati di appartenenza a una determinata razza siano terminati verso la fine degli anni '40-inizio '50, quindi tendenzialmente la vedo un po' difficile che si possa certificare. Magari qualcuno non vorrà scrivere "Se siete di colore potete partecipare", non lo so, però vedo un po' difficile la realizzazione di questo bando.
Prendo ovviamente con spirito molto critico quello che ha detto lei, cioè il fatto che questo tipo di bandi, se verrà riproposto, verrà eventualmente ricondiviso, non ci si può limitare a dire "Ma noi lo abbiamo condiviso sul portale e basta".
Io le annuncio fin da ora che interesserò i nostri Parlamentari su questa tipologia di bando che è assolutamente razzista nei confronti di coloro che non hanno un origine africana, perché non si possono selezionare e pagare delle persone sulla base della loro razza di appartenenza, questo è chiaro, questo è evidente, quindi il fatto che lo scriva qualcuno è assolutamente folle, a meno che lei a questo punto non ci dica che la sentenza sul bando affitti allora a quel punto è completamente errata, perché delle due l'una: o si possono fare delle scelte, e non su base razziale, attenzione, perché quell'iniziativa prevedeva che potessero aderire Italiani e stranieri, ma con una certa permanenza nella nostra regione, e un Tribunale ci ha detto che non si può fare, allora o quella sentenza è completamente sbagliata oppure questo si può fare e si può dire: "Gli Africani sì, li assumiamo, gli Italiani no". Una delle due, tertium non datur.