Oggetto del Consiglio n. 946 del 25 ottobre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 946/XVI - D.L. n. 39: "Finanziamento dello studio di interventi per la mobilità a idrogeno. Modificazione alla legge regionale 13 luglio 2021, n. 18 (Disposizioni per una ferrovia moderna e un efficiente sistema di trasporto ecosostenibile con utilizzo di trazione a idrogeno. Modificazioni alla legge regionale 25 novembre 2016, n. 22 (Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti))".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto all'ordine del giorno n. 2. Il disegno di legge n. 39 è composto da due articoli, il relatore è il consigliere segretario Jordan e su questo disegno di legge è stato presentato un emendamento dalle consigliere Minelli e Guichardaz. Per la relazione si è prenotato il consigliere Jordan, ne ha facoltà.
Jordan (VdA Unie) - Il presente disegno di legge reca una modificazione alla legge regionale 13 luglio 2021 n. 18, relativa alla possibilità di utilizzare l'idrogeno come vettore nel sistema ferroviario e in generale sul sistema dei trasporti pubblici. Tale modifica, che riguarda la modalità di finanziamento dello studio previsto in legge, è stata resa necessaria in quanto non è stato possibile procedere con la variazione di bilancio per l'istituzione del nuovo capitolo di spesa. Non è stato, infatti, possibile fare riferimento alla legge in questione sul capitolo che è esistente e sul quale ci sono già le risorse necessarie per lo studio. Non si tratta quindi, e mi scuserete se semplifico l'aspetto finanziario contabile, di rimediare al non aver pensato alla copertura finanziaria così come qualcuno ha esplicitato, ma semplicemente, essendo il finanziamento già previsto in un capitolo che ha come oggetto "Struttura aeroporto e ferrovia", occorre solo fare riferimento all'interno di questo capitolo alla legge 18, quindi, e mi ripeto, utilizzando fondi già previsti e stanziati per il tema dei trasporti e non risorse nuove e aggiuntive.
Nonostante in questo caso si tratti di una fattispecie differente, sono comunque d'accordo con quanto è stato detto dai colleghi e dal Presidente del Consiglio nel corso delle sedute precedenti, riguardo alla necessità di una più precisa definizione degli atti che qui sono sottoposti, in modo da individuare tempestivamente e preventivamente criticità e possibili problematiche. Con questa modifica normativa, oltre a permettere di avviare lo studio così come già previsto e così come già deciso nell'approvazione della modifica alla legge 18, viene dato riscontro a delle segnalazioni preventive e interlocutorie che sono pervenute rispetto alla correttezza dello strumento normativo che abbiamo approvato. Il disegno di legge introduce pertanto nella legge regionale 18 del 2021 una disposizione finanziaria volta a individuare, in attuazione dell'articolo 81 comma terzo della nostra Costituzione, le modalità di finanziamento, fermo restando che, coerentemente con quanto originariamente previsto dalla legge 18, lo studio non comporta maggiori oneri per il bilancio regionale.
Il presente disegno di legge si compone di due articoli. L'articolo 1 inserisce, dopo l'articolo 2 della legge regionale 18 del 2021, l'articolo 2 bis recante le disposizioni finanziarie secondo cui l'onere complessivo in termini di spesa corrente, derivante dall'applicazione dell'articolo 1, è determinato in euro 8 mila per l'anno 2021 e in euro 14 mila per l'anno 2022. L'articolo 2, infine, reca la dichiarazione d'urgenza.
Presidente - Con l'illustrazione della relazione, apriamo la discussione generale. Si è prenotata la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Oltre tre mesi fa, a inizio luglio, intervenendo in Consiglio sulla proposta di legge presentata dal consigliere Restano, avevo evidenziato l'assurdità di questa proposta di legge. Una proposta che stravolgeva la legge 22 del 2016, che è un pilastro per la politica ferroviaria nella nostra regione; una legge di iniziativa popolare che ha cambiato sostanzialmente la politica ferroviaria valdostana, e su cui si interveniva con quella proposta di legge goffamente. Una legge, avevo detto, provocatoria, perché presentata subito dopo l'annuncio dell'inserimento dell'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta nei finanziamenti del PNRR. Una legge irrazionale, perché immaginare di utilizzare l'idrogeno, che deve essere sottoposto a un processo di dispendio sostanziale di energia, nella ferrovia valdostana, è appunto irrazionale, perché si tratta di uno spreco energetico e i recenti approfondimenti che abbiamo voluto fare, approfondimenti tecnico-scientifici, ci confermano in questa idea.
Una legge confusa e resa poi ancora più pasticciata dagli emendamenti presentati in aula, per cui le interpretazioni erano diverse e su cui ancora oggi non si è capito esattamente l'oggetto dello studio, che sicuramente è la ferrovia, ma ci chiediamo, lo abbiamo chiesto, abbiamo presentato anche un'iniziativa, anche la Ivrea-Aosta oppure no? Ho chiesto una interpretazione alla Presidenza del Consiglio, ho fatto un'iniziativa in aula, ma sinceramente le risposte non sono del tutto chiare. Una proposta di legge, poi, esaminata in fretta, di corsa, senza audizioni e senza approfondimenti. Ed è una legge senza l'indicazione della copertura finanziaria: non si diceva né quanto costava lo studio, né dove si sarebbero presi i soldi, e questo, secondo me, è indice di una grande superficialità.
Ora, a distanza di tre mesi e mezzo, siamo qui a riparlarne, perché la legge ha rischiato di essere impugnata di fronte alla Corte Costituzionale e in buona sostanza ha fatto fare una figuraccia alla nostra Regione. Con questa seconda leggina si cerca di mettere a posto quella che è la questione finanziaria, ma non si chiarisce ancora qual è l'oggetto dello studio, ed è la motivazione per cui abbiamo presentato un emendamento.
Ho letto e ho ascoltato anche la relazione nel merito del disegno di legge e ritengo grave che, a fronte di questa difficoltà di interpretazione, si continui a riferirsi al sistema ferroviario in generale e non soltanto alla tratta Aosta-Pré-Saint-Didier, considerato quell'emendamento che era stato portato all'ultimo momento a luglio, quando si è approvata la legge. Quell'emendamento specifica o specificherebbe che l'elettrificazione rimane un punto fermo, ma se è così, e io mi chiedo se è effettivamente così, allora la formulazione non è del tutto corretta.
Riguardo alla questione della copertura finanziaria, è stato detto dal collega Jordan che non si tratta di non aver pensato alla copertura finanziaria, essendo il finanziamento già previsto in un capitolo che ha come oggetto "Struttura aeroporto e ferrovia" e che occorre solo fare riferimento all'interno di questo capitolo alla legge 18. È ovvio che l'Assessorato ai trasporti, come tutti gli altri assessorati, ha dei fondi che sono stanziati per il tema dei trasporti in generale, ma quando si fa una legge per proporre uno studio - e sottolineo: una legge per proporre uno studio - che prevede 180 giorni di lavoro su un tema complesso e ancora tutto da affrontare come quello della tecnologia a idrogeno, allora se si vuole essere seri, si spiega anche come si impegnano e dove si prendono i soldi. Che poi tecnicamente la copertura sia all'interno dei fondi dell'Assessorato, è come dire che i soldi nel bilancio della Regione ci sono e si può fare tutto ciò che si vuole, ma normalmente si deve dire come si impiegano e dove si prendono i soldi. Ed è una valutazione che era stata fatta all'epoca in aula, ma non è stata minimamente presa in considerazione. Io credo che con un po' di buona volontà, almeno questo taccone si sarebbe potuto evitare, ma niente: non c'è stato nemmeno ascolto su questo.
Come dicevo, abbiamo presentato un emendamento che ha lo scopo di fare chiarezza, perché chiarezza su questo non c'è. Più in generale, io ritengo che in un momento come questo le energie, l'attenzione, gli sforzi, non dovrebbero essere concentrati tanto su questo, quanto sull'impegnarsi e cercare di seguire il procedimento che deve portare all'elettrificazione.
Presidente - Consigliere Malacrinò, ne ha facoltà.
Malacrinò (PCP) - Semplicemente per chiedere una breve interruzione.
Presidente - Una breve sospensione è concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 11:15 alle ore 11:30.
Bertin (Presidente) - Durante la pausa si è anche arieggiato i locali, pertanto abbiamo utilizzato questo tempo anche al fine di permettere di non più interrompere il Consiglio regionale di stamattina.
Siamo in discussione generale. Se qualcun altro intende intervenire si prenoti. Non vedo altre richieste di intervento. Chiudo la discussione generale. In fase di replica per il Governo il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Non credo che questo disegno di legge abbia bisogno di grandi repliche perché, come abbiamo già avuto modo di dire anche in Commissione, si tratta di un disegno di legge sostanzialmente di natura tecnica, che va a mettere a posto un piccolo vizio di forma che la legge originaria aveva, come è stato giustamente sottolineato dalla relazione iniziale del consigliere Jordan. Non ci sono altre questioni di forma o problemi di natura politica che debbano in qualche modo essere rimessi in discussione rispetto a quella che poi è diventata la legge 18.
Rispetto all'emendamento che è stato presentato e illustrato dalla collega Minelli, io credo che non sposti di molto, anzi, direi per nulla, il contenuto della legge stessa, quindi ritengo che sia un emendamento in qualche modo pleonastico, in quanto - anche di questo abbiamo avuto modo già di parlarne anche in Commissione in altre occasioni - la legge 18 dice molto chiaramente: fermo restando i già previsti interventi di elettrificazione, eccetera, per quanto riguarda la tratta Ivrea-Aosta. Quindi, per quanto riguarda la linea tracciata sugli investimenti sulla tratta ferroviaria, credo che le cose siano abbastanza chiare.
Dall'altro lato, su un intervento che deriva da una legge che vuole prevedere uno studio sulla mobilità o comunque sull'inserimento di un nuovo vettore energetico all'interno della mobilità regionale, dire "facciamo finta che la ferrovia non esista", mi sembra fuori luogo. Quindi, in uno studio sulla mobilità è corretto tenere conto di tutto, se non altro anche per le valutazioni di tipo comparativo e quant'altro, fermo restando quello che è già scritto molto chiaramente in legge, quindi non capisco perché dobbiamo continuamente rimettere in discussione una cosa che è specificata in maniera chiara sulla legge.
Sull'emendamento la maggioranza si asterrà e su altre questioni non saprei cosa aggiungere in sede di analisi finale.
Presidente - Consigliera Minelli per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - In realtà io l'emendamento non lo avevo illustrato, è stato dato per illustrato, ma va bene, anche perché non è che sia particolarmente complesso e articolato. Si tratta di un emendamento, come ho detto nel momento in cui sono intervenuta in discussione generale, che vuole fare chiarezza perché, a nostro avviso, per quanto riguarda lo studio, la chiarezza non c'è. Non c'è perché si parla del sistema ferroviario e quell'emendamento, che era stato inserito all'epoca e che dice "fermo restando la questione dell'elettrificazione", non è chiaro come viene interpretato. Poi mi sembra che invece il Presidente adesso lo abbia detto in maniera abbastanza chiara, non si discutono gli investimenti ma qui si parla dello studio e sullo studio mi sembra adesso, anche da quello che è stato detto, che si lascia aperta una questione.
Ecco, noi riteniamo che sia proprio questo che non funziona, perché nel momento in cui un'opera è in qualche modo avviata, a nostro avviso, non ha senso inserire uno studio su quella tratta per quanto riguarda l'utilizzo della tecnologia a idrogeno. È una perdita di tempo, crea confusione, indirizza - l'ho già detto - le energie in una direzione che non ha senso, che è contraria a quella che invece si dovrebbe prendere, a nostro avviso.
Non ritengo che si tratti di un emendamento pleonastico, proprio perché ci sono due cose che si dicono: una è lo studio e l'altra è la questione dell'opera. Ma noi qui abbiamo fatto una legge - avete fatto una legge - per uno studio, uno studio generale, che da quello che si legge, anche nel bando che è stato pubblicato, non ha chiaro l'oggetto per quanto riguarda la questione della tratta Ivrea Aosta. Quindi l'ambiguità di fondo che c'era rimane, il fatto di non votare l'emendamento mette in luce che c'è questa ambiguità di fondo, che è voluta, a mio avviso. E, torno a dire, l'obiettivo era proprio quello di sgombrare il campo da qualsiasi confusione. Così non sarà, rimarrà nell'indeterminatezza e nell'ambiguità, ma è questo che si vuole. Ovviamente il voto sarà favorevole sull'emendamento che abbiamo presentato.
Presidente - Ci sono altri? Altrimenti passiamo alla votazione della legge articolo per articolo. Poi eventualmente le dichiarazioni di voto possono essere fatte anche in fase di chiusura. Articolo n. 1, la votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 19
Votanti: 19
Favorevoli: 17
Contrari: 2
L'articolo n. 1 è approvato.
Articolo 1bis, l'emendamento Minelli-Guichardaz. Con questo emendamento si introduce un nuovo articolo, l'articolo 1bis. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 20
Votanti : 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'articolo 1bis non è approvato.
Mettiamo adesso in votazione l'articolo n. 2. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 20
Votanti : 20
Favorevoli: 18
Contrari: 2
L'articolo n. 2 è approvato.
Adesso votiamo la legge nel suo insieme. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 20
Votanti : 20
Favorevoli: 18
Contrari: 2
La legge è approvata.