Oggetto del Consiglio n. 945 del 25 ottobre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 945/XVI - D.L. n. 38: "Disposizioni relative al programma di sviluppo rurale e proroga di termini in agricoltura".
Bertin (Presidente) - Il Consiglio prosegue con il punto 1 all'ordine del giorno. Il disegno di legge n. 38 è composto da tre articoli, il relatore è il consigliere Testolin, che si è prenotato e a cui passo la parola per la relazione.
Testolin (UV) - Il presente disegno di legge trae necessità e origine da due situazioni che ne hanno dettato la stesura: da un lato la necessità di finanziamento degli ulteriori due anni di durata del PSR 2014-2020 che, per effetto del regolamento UE n. 2220, estenderà i suoi effetti anche al biennio 2021/2022, e dall'altro lato la volontà politica di prorogare fino al 31 dicembre 2022 i termini per la restituzione della somma dovuta alla Regione dalle aziende agricole che hanno beneficiato di anticipi a valere sul PSR 2014-2020 per gli anni 2015 e 2016. Nello specifico, dunque, si tratta di un disegno di legge per certi versi tanto semplice e stringato quanto assolutamente importante per il comparto agricolo al quale fa riferimento.
Nei primi due dei tre articoli del quale si compone il disegno di legge si sviluppano gli importanti impegni, che per facilitarne l'inquadramento andremo brevemente a presentare con questa relazione. L'articolo 1, recependo il regolamento europeo di riferimento, che prolunga di fatto la durata del PSR 2014-2020 di due esercizi, portando dunque il documento di programmazione dello sviluppo rurale a coprire il periodo 2014-2022, stabilisce che la Regione autonoma Valle d'Aosta possa utilizzare, per finanziare gli ultimi due anni del PSR 2014 -2022, quale forma di cofinanziamento regionale, le risorse pari a 5 milioni di euro già a suo tempo inserite nelle previsioni del bilancio regionale da 2022, per l'avvio della nuova programmazione 2021-2027.
Considerando che la nuova politica agricola comune prenderà avvio solo il primo gennaio del 2023, proprio in conseguenza della sopracitata estensione del PSR 2014-2020 fino al 2022, la possibilità di cofinanziare il vecchio PSR assume importanza capitale per il comparto agricolo valdostano. Vale la pena, pertanto, di sottolineare, a margine della mera presentazione del disegno di legge che andremo a votare, come il cofinanziamento regionale, previsto in poco meno di 7 milioni di euro per il biennio 2021-2022, di cui 5 milioni oggetto proprio dal presente disegno di legge e 2 milioni già finanziati tramite l'articolo 22 della legge regionale n. 22 del 5 agosto 2021, rappresenti una garanzia di copertura per il pagamento delle annualità 2021 e 2022 di tutte le misure a superficie, compensative e/o a capo previste dal PSR 2014-2020, oltre a permettere la copertura finanziaria di bandi a favore degli investimenti aziendali già in itinere e della presentazione di nuovi bandi dedicati agli investimenti di giovani agricoltori, della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e dell'agriturismo.
Gli oltre 45 milioni di euro complessivi di dotazione aggiuntiva del PSR per gli anni 2021 e 2022, del quale fanno parte, come si è detto, le risorse messe a disposizione da questo disegno di legge, permetteranno, infatti, secondo quanto già presentato in III Commissione consiliare dalle strutture dell'Assessorato all'agricoltura, di dare da un lato continuità alle iniziative di sostegno e di compensazione delle misure a superficie a capo dei bandi 2021 e 2022, agli incentivi agroambientali, a favore delle aziende agricole che hanno assunto impegni quinquennali in tale ambito e di dare copertura finanziaria a domande di pagamento non ancora evase per svariate problematiche relative alle annualità pregresse. Contestualmente questi stessi 45 milioni di euro permetteranno di dare soddisfazione alle domande di sostegno agli investimenti delle aziende agricole che hanno presentato richiesta tramite il bando 2020 e che al momento si trovano in graduatoria in attesa di finanziamento.
Infine, il finanziamento del bando per gli investimenti realizzati dai giovani agricoltori, da predisporre nel 2022, sarà sostenuto dai fondi della Next Generation EU che perseguono diverse finalità a carattere innovativo, fra cui appunto il ricambio generazionale ed ambientale. Infatti, una quota significativa di tali fondi, che complessivamente ammontano a oltre 5,4 milioni di euro dei 45 milioni di euro disponibili nel biennio 2021-2022, saranno utilizzati anche per l'apertura dei bandi 2022 di due interventi agroambientali: quello relativo alla foraggicoltura e quello per la conservazione delle razze autoctone. Un articolo, dunque, semplice nei suoi elementi e contenuti, ma fondamentale per garantire la copertura complessiva delle esigenze finanziarie dell'agricoltura valdostana nel biennio 2021-2022.
L'articolo 2, come anticipato nelle premesse, dispone la proroga di un anno, portando dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022 il termine per la restituzione delle somme dovute alla Regione dalle aziende agricole che, avendo ricevuto un anticipo rispetto al premio presunto dovuto da AGEA per le misure a superficie a capo delle campagne 2015 e 2016, non abbiano ancora a oggi beneficiato dell'erogazione definitiva delle loro spettanze da parte dell'organismo pagatore AGEA. Vale la pena di sottolineare come a oggi corrispondono a 151 le aziende che debbono ancora percepire in tutto o in parte il contributo di AGEA e come l'ammontare complessivo degli anticipi ancora da restituire ammonti ad euro 641 mila, a fronte degli oltre 8 milioni di euro inizialmente erogati a titolo di anticipo a favore di 318 aziende.
Si sottolinea, infine, come la scelta di spostare in avanti la scadenza dei rimborsi, già peraltro più volte prorogata in passato, sia in questa circostanza dettata e rafforzata dalla necessità di attenzionare, anche per questa particolare tematica, le aziende di un settore non indenne alle problematiche relative a questo particolare e complesso periodo pandemico, cercando di sostenerle attraverso un'iniziativa che non comporta, in questa particolare scelta, minori entrate a carico del bilancio regionale, in quanto si tratta di somme già registrate in bilancio sui capitoli in partita di giro.
L'articolo 3 prevede la dichiarazione d'urgenza.
Nel ringraziare le strutture che ci hanno supportato nell'allestimento, nella redazione e nell'analisi del presente disegno di legge e nell'auspicio che lo stesso possa trovare la piena condivisione nelle sue finalità da parte dell'intera aula consiliare, che purtroppo in questo momento è dimezzata dalle scelte che sono state espresse poc'anzi dai movimenti di opposizione. Si conclude nel sottolineare come a valle di questa norma dovrà essere prioritario concentrare gli sforzi e l'operatività dei prossimi mesi, sia delle strutture che della politica, nell'elaborazione della nuova programmazione di sviluppo agricolo e rurale regionale, a partire dal primo gennaio 2023, e possa essere il più possibile incisiva e mirata ai bisogni dell'agricoltura e del contesto rurale valdostano, così come nel reperimento di adeguate risorse comunitarie, nazionali e regionali che ne possano garantire una efficace attuazione.
Presidente - La discussione generale è aperta. Chi intende intervenire è invitato a prenotarsi. Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Il disegno di legge che viene presentato questa mattina è un provvedimento importante, atteso dal comparto agricolo valdostano da tempo, un provvedimento che condividiamo e che è importante votare e rendere operativo al più presto, per dare una boccata di ossigeno alle aziende agricole, in particolare quelle dei giovani agricoltori e allevatori valdostani, che fortunatamente in questi ultimi anni sono aumentati e permettono di pensare a un futuro di questo comparto nella nostra regione.
Come abbiamo già detto nello scorso Consiglio, non riteniamo che le dinamiche che intervengono in un gruppo consiliare, anche se si matura la decisione di una diversa collocazione rispetto alla maggioranza, impediscano al Consiglio di affrontare i punti all'ordine del giorno. Quindi noi abbiamo deciso di partecipare a questo Consiglio e ovviamente di votare nel merito dei provvedimenti.
Approfitto della possibilità di parlare, per dire che ci rendiamo ben conto che quando si fanno delle scelte che vanno a toccare la composizione della maggioranza, occorre arrivare rapidamente a una chiarezza di posizioni e occorre procedere alla variazione nella composizione delle Commissioni. Riteniamo, peraltro, di avere contribuito a questa chiarezza, dopo aver aspettato pazientemente per mesi un confronto che non c'è stato, e avendo detto che uscivamo dalla maggioranza regionale.
Questa diversa collocazione comporta ovviamente la necessità, politica e tecnica, di dividere il gruppo consiliare, ma le modalità e le denominazioni non sono delle cose banali che si possono liquidare in poco tempo: non si potevano liquidare in un quarto d'ora, venti minuti o quello che era la settimana scorsa e non è stato possibile farlo nemmeno in pochi giorni. Noi non siamo qui a titolo personale, rappresentiamo delle organizzazioni politiche che già si sono sentite e che devono fare delle valutazioni non banali, come dicevo, e questo richiede un tempo ragionevole. Oltretutto, sappiamo che una delle organizzazioni che sono promotrici di Progetto Civico Progressista, il Partito Democratico, è in una delicata fase di commissariamento e quindi bisogna considerare le dinamiche politiche e rispettarle.
Stiamo cercando le soluzioni possibili, ci siamo confrontati, come ha detto il collega Cretier, e lo faremo ancora. Per il prossimo Consiglio sono fiduciosa che verrà trovata una soluzione ai problemi che sono sul tappeto, ma non bisogna forzare la mano come è stato fatto. Per quanto ci riguarda, come ho già detto, i lavori del Consiglio, di questo ma anche di quello di mercoledì scorso, potevano e possono, anzi, devono, proseguire, visto che, come per questo disegno di legge 38, ci sono anche altri provvedimenti urgenti: mi riferisco soprattutto alla legge sulle misure anti-Covid che sono importanti, che bisognava varare e che non è bene per nessuno lasciare ferme.
Presidente - Altri intendono intervenire? Consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (PCP) - Vorrei esclusivamente parlare del disegno di legge n. 38. La relazione del collega Testolin riporta chiaramente la situazione in cui si muove il PSR e la necessità di estendere al 2022 alcuni benefici per le aziende agricole valdostane.
Vorrei ricordare soltanto che l'acronimo PSR ha come prima lettera la P: si tratta di programma e non di piano, come spesso erroneamente viene citato. Questo anche per comprensione generale: non di singoli interventi, ma in una logica di crescita e di sviluppo delle aziende agricole, anche per supportare il ricambio generazionale in un'ottica trasversale di mantenimento del territorio occupazionale e di reddito sostenibile.
Sono ormai anni che l'Assessorato si muove condividendo con l'associazione di categoria, quella dei produttori, e le organizzazioni professionali, con incontri e i tavoli di concertazione per costruire al meglio il futuro del PSR. Tra l'altro, l'Assessorato si occupa anche dell'azione di custumer satisfaction, ovvero l'analisi della soddisfazione del cliente o dell'utenza, in questo caso, valutando attentamente i risultati delle anonime interviste, dando seguito alle segnalazioni.
Importante il risultato della copertura finanziaria di coloro che sono posti in graduatoria e in attesa di essere liquidati; questo è un aspetto che riguarda proprio questo scostamento di fondi. Bisogna pensare a un'organizzazione aziendale o a un bilancio equilibrato degli investimenti necessari e realizzabili. Spesso il perfezionamento delle domande non viene chiuso e quindi bisogna far comprendere che bisogna progettare al meglio gli investimenti. Non siamo più alla mera e costante sostituzione dei mezzi: ad esempio, bisogna guardare oltre, anche alle nuove tecnologie e alla ricerca in tutti i settori della produzione agricola e della trasformazione.
Un bell'esempio si è visto al Marché au Fort a Bard dove, oltre alla vastissima gamma della produzione primaria, si affianca la trasformazione di prodotti di alta gamma, prodotti tradizionali e non solo. Le idee non mancano e vanno sostenute concretamente: ad esempio, prodotti per la cosmesi, oppure l'utilizzo di piante officinali o frutti coltivati in Valle d'Aosta.
Il disegno di legge in oggetto tratta semplicemente di un'estensione temporale. Normalmente il programma di sviluppo rurale ha una programmazione di sette anni, ma in questo caso deve prolungare il beneficio e aggiungere ulteriori risorse, nel rispetto dei vincoli posti dalle decisioni comunitarie. Oltre al QFP, quadro finanziario pluriennale, si aggiunge la componente Next Generation EU, con specifiche regole di spesa e con la formula dei bandi per i giovani agricoltori, il sostegno alle misure agroambientali e l'agriturismo che va rivisto in futuro.
È nota la capacità di spesa regionale in questo ambito. Già nel passato, nel 2020, sono stati rispettati gli impegni assunti, evitando così il disimpegno automatico e il recupero della Comunità europea di somme non utilizzate, ma ora più che mai bisogna sostenere la montagna e le aziende che gestiscono per produzione, trasformazione e vendita dei nostri prodotti di qualità. L'Unione Europea, lo Stato italiano e la Regione lo sanno bene che bisogna sostenere continuamente le difficoltà dell'agricoltura di montagna.
Presidente - Altre richieste di intervento? Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Per ribadire il nostro voto a favore di questo disegno di legge, che oltretutto ho avuto modo diverse volte in Commissione di approfondire nel dettaglio con l'assessore competente e i suoi dirigenti.
Due le considerazioni. La prima, che sostenere e votare oggi questo disegno di legge, rappresenta innanzitutto una garanzia di copertura dei bandi. Questo è il pilastro, la parte più importante, quella di dare contezza e soprattutto capienza ai bandi che saranno pubblicati nei prossimi mesi. La seconda, invece, è la volontà politica di prorogare al 31 dicembre 2022 i termini per la restituzione delle somme. Questi sono i due pilastri su cui si poggia la proposta.
È con un po' di rammarico che questo disegno di legge non viene sostenuto da tutto il Consiglio, proprio perché penso che in un momento così delicato, come altri colleghi l'hanno messo in evidenza, mai forse come in questo momento il settore legato comunque ai suoi prodotti, ai prodotti che trasformano, e soprattutto a quelle che sono le potenzialità che il settore ha, legato alla ripresa della stagione invernale, penso che questo disegno di legge vada proprio in quella direzione e i suoi elementi e gli articoli che noi andremo a sostenere fra poco vadano in questa direzione. Quindi, una modifica necessaria e anche a livello di tempismo, oltre a essere necessaria, utile per poter coprire quelli che saranno i futuri bandi delle prossime settimane.
Presidente - Il consigliere Jordan si è prenotato, ne ha facoltà.
Jordan (VdA Unie) - Come detto dai colleghi, questo disegno di legge, dal punto di vista tecnico, o meglio finanziario, permette di dare una copertura finanziaria all'attuale piano di sviluppo rurale, prolungandolo di questi due anni. Assolutamente importante e necessario in quanto questa copertura finanziaria permetterà all'attivazione dei bandi, così come ha detto il collega Testolin. È necessario aprire dei bandi del PSR per le prossime annualità, per continuare a dare delle risposte concrete al settore agricolo e quindi dare queste risposte alle richieste che sono sempre più importanti e significative.
L'altra cosa interessante, che di fatto non è nel disegno di legge ma in qualche modo da questo ne deriva, è che ci permette questo disegno di legge di iniziare a parlare concretamente, lo facciamo qui in Consiglio ma poi dovremo utilizzare tutti gli altri strumenti, per parlare del prossimo PSR o della prossima programmazione dei fondi comunitari legati all'agricoltura, e quindi di conseguenza parlare del futuro dell'agricoltura valdostana. Noi sappiamo già adesso che quasi sicuramente non avremo più un piano di sviluppo regionale, bensì avremo un piano di sviluppo nazionale, questa è la logica dei regolamenti dell'Unione europea, quindi un piano nazionale nel quale saranno presenti tutte le misure e anche quelle che in realtà erano presenti nel piano della Valle d'Aosta.
Per far questo però credo che sia quantomeno opportuno sostenere l'attività che l'Assessorato ha già iniziato e sia opportuno rivendicare le specificità della montagna, non facendolo con un piano regionale ma entrando nella logica nazionale. Quindi è importante fare lobby con le altre realtà alpine, perché nel nuovo piano nazionale la montagna sia presente con delle misure solide, concrete e che siano in grado di rivendicare le nostre specificità.
Credo che sia altrettanto opportuno darci un indirizzo su quale sarà l'agricoltura del futuro, quali saranno i settori che si vorranno sostenere, quali saranno i settori che si vorranno salvaguardare. Lo strumento di programmazione del PSR quantomeno sarà sicuramente un documento importante, perché ci aiuterà a dare concretezza alle idee sull'agricoltura che vogliamo in qualche modo stabilire nel futuro.
Presidente - Non vedo altre richieste di intervento. Chiudo la discussione generale. In replica per il Governo l'assessore all'agricoltura Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Alcune considerazioni, anche se poco vi è da aggiungere agli interventi dei colleghi, che condivido e che ho apprezzato. Colleghi che ringrazio, ringrazio il relatore consigliere Testolin con una relazione precisa e dettagliata e ringrazio soprattutto anche tutti i colleghi, in particolare quelli della III Commissione con i quali abbiamo lavorato in queste settimane e in questi mesi, ma con i quali lavoreremo ancora cercando una maggiore condivisione e un maggior aggiornamento possibile su quelli che saranno i lavori del programma di sviluppo rurale 2023-2027. Estendo un ringraziamento anche alle strutture del dipartimento agricoltura e del dipartimento bilancio che hanno saputo raccordare le esigenze della modificata programmazione europea ai necessari vincoli del nostro bilancio.
Non posso non condividere anche il rammarico espresso dal collega Chatrian, vedendo parte dell'aula vuota su un provvedimento comunque importante per questo mondo rurale che ci chiede attenzione.
Una modifica tecnica in quanto, come più volte abbiamo detto, il programma 2014-2020 è stato esteso con una proroga che lo ha fatto diventare un 2014-2022, con il noto slogan "Nuove risorse e vecchie regole", che oltre al finanziamento ordinario ha previsto nuovi fondi Next Generation EU da destinare in particolare, appunto come già ricordato, ai fondi destinati ai giovani agricoltori e alle misure ambientali.
I prossimi non saranno anni facili da un punto di vista di bilancio. È per questo che il programma di sviluppo rurale diventa sicuramente fondamentale nel garantire un necessario sostegno all'agricoltura, un programma finanziato dall'Unione Europea, dallo Stato e in parte, circa il 17 percento, dalla Regione autonoma Valle d'Aosta. Strategie per il futuro che vedranno al lavoro l'Assessorato, le sue strutture e la III Commissione, per quel che sarà il futuro del mondo agricolo.
Inoltre, prosegue il confronto tra il Ministero e le Regioni sul nuovo piano strategico della PAC 2023-2027, per il quale, dal punto di vista finanziario, abbiamo già ipotizzato e presentato la presunta quota di cofinanziamento regionale a partire dal 2023.
Come già detto, con questa legge modifichiamo anche la questione degli anticipi AGEA, ovviamente relativa solo a coloro che non hanno ancora ricevuto le dovute erogazioni da AGEA, augurandoci che l'ente pagatore provveda nel corso del 2022 a colmare questa lacuna.
Presidente - Se non vi sono altre richieste, passiamo alla votazione della legge. Mettiamo in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 20
Il Consiglio approva all'unanimità.
L'articolo 1 è approvato. Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2? Stesso risultato. Articolo 3? Stesso risultato.
A questo punto mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 20
Il Consiglio approva all'unanimità.