Oggetto del Consiglio n. 883 del 23 settembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 883/XVI - Interpellanza: "Interventi a favore delle imprese locali anche attraverso la sburocratizzazione dell'Amministrazione regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 44. Illustra la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Considerata la devastante situazione economica e sociale che stiamo affrontando, attese le enormi difficoltà che le imprese valdostane hanno dovuto affrontare e la necessità che le stesse riescano a superare la crisi, soprattutto con i propri mezzi e non essendo gli aiuti pubblici in grado di coprire tutte le esigenze e le perdite subite, nonché quelle che presumibilmente subiranno, interpelliamo la Giunta regionale per conoscere se sia intenzione del Governo regionale di favorire al massimo le imprese locali e se si intenda procedere il più possibile nella direzione della sburocratizzazione della celerità e della flessibilità da parte della pubblica Amministrazione nel rispondere alle istanze provenienti dai soggetti richiedenti.
Da cosa nasce questa interpellanza? Nasce chiaramente da un problema annoso che abbiamo da moltissimo tempo - non solo a livello regionale ma a livello nazionale - dato dal rapporto tra il cittadino e la burocrazia, perché la burocrazia è quello che sostanzialmente ammazza tutto: l'eccesso di burocrazia, l'eccesso di norme, l'eccesso di vincoli, laccioli... e questo sarà un problema anche probabilmente per il futuro - come appunto già accennato dal collega Aggravi - quando poi ci troveremo a dover affrontare anche tutte le procedure a livello nazionale e a livello locale per recuperare i soldi a Bruxelles.
Ma insomma al di là di questo, il problema ce l'abbiamo da sempre. È chiaro che bisogna trovare, e la politica deve trovare un modo per cercare di semplificare il più possibile ma da una parte c'è questo problema che dovete affrontare voi, in quanto Governo regionale, e decidere come fare per sburocratizzare e non ho visto ancora azioni di questo tipo e spero che abbiate intenzione di procedere in questa direzione, dall'altra parte però bisogna fare anche una riflessione differente e traggo spunto da una lettera arrivata a tutti i Consiglieri regionali, che mi serve non per affrontare il caso di specie concreto - che è personale e se la vedrà il soggetto con gli uffici - ma per affrontare il tema più in generale e perché bisogna riflettere.
Chiaramente taglierò tutti i riferimenti al soggetto e alla sua azienda.
"Egregi Consiglieri, con la presente vorrei condividere con voi alcune riflessioni generali sulla gestione dell'Amministrazione pubblica valdostana, che nascono da una situazione che la mia azienda agricola-agrituristica sta affrontando per l'ennesima volta in questi giorni.
Credo sia molto importante ricordare i drammatici mesi che abbiamo trascorso e la stagione invernale completamente persa. Il disastro economico che moltissime aziende valdostane hanno dovuto affrontare, l'enorme quantità di fatture insolute che ancora vagano nei cassetti fiscali, i famosi ristori, sempre per la stagione invernale, che a oggi non sono ancora stati accreditati, eccetera eccetera. È importante ricordare che un'azienda agricola non si può spegnere o accendere a piacimento a seconda delle necessità del momento e che i nostri animali non possono essere messi in cassa integrazione, non si può. Gli animali vanno accuditi, nutriti, curati se si ammalano, nel caso di animali da latte vanno munti e di conseguenza il latte va trasformato e il formaggio va stagionato, sostenendo tutti i normali costi di produzione. È importante ricordarlo perché una qualsiasi attività economica se continua a sostenere costi senza avere introiti dopo un po' crolla.
Certo non è il nostro caso, perché noi agricoltori valdostani non ci arrendiamo mai, lottiamo per le nostre aziende perché, così come la nostra terra, le abbiamo ricevute dai nostri genitori o dai nostri nonni e vogliamo lasciarle ai nostri figli, possibilmente ancora più belle, più funzionali, moderne e al passo con i tempi.
Quindi, nonostante il momento difficile, ci inventiamo ogni volta qualcosa di nuovo per superare la crisi, per dare fiducia ai nostri ragazzi, per continuare a lavorare e a credere in un futuro migliore.
In questa azienda quindi ci siamo inventati uno chalet in legno attorniato da tavoli ricavati da bobine in legno con sede in larice abete locale autocostruite con la motosega, in più, grazie a un accordo con l'Institut Agricole Régional, i container del progetto Interreg Typicalp vengono posizionati nei pressi della buvette e, durante tutta l'estate, vengono proposti laboratori didattici, promozione dei promotori, sperimentazione di diverse lavorazioni.
Questa azienda propone i prodotti che normalmente si offrono in agriturismo, quindi salumi e formaggi, insalate arricchite dai suddetti salumi, formaggi vaccini e caprini -grazie alla collaborazione IAR, partiamo con l'agrigelato e l'iceyogurt - i vini sono rigorosamente valdostani, il succo di mela Augusta, il sidro della Cofruits, le birre del birrificio... - tralascio il nome - tra cui la BAF, acronimo di bière à fromage - tutto in collaborazione tra l'Institut e quest'altra azienda - con aggiunta di siero di fontina durante la fermentazione.
Tutto questo nel pieno rispetto delle norme Covid, siamo all'aperto, vi è il distanziamento tra gli ospiti, insomma un successone. Ovviamente in primavera non vi erano i tempi tecnici per una concessione edilizia: il lavoro va preso quando c'è, e in qualche modo la crisi è superata. I container dovevano essere piazzati, quindi si opta per l'autorizzazione temporanea. Il geometra di fiducia si mette al lavoro e richiede le autorizzazioni necessarie. Tra qualche giorno i container partiranno per "Cheese" e continueranno il lavoro di promozione di ciò che in Valle d'Aosta siamo bravi a fare. Questa azienda proseguirà nel lavoro iniziato, anche grazie alla collaborazione.... e si aspetterà pazientemente l'arrivo della prossima estate per tornare ad accogliere i turisti.
Iniziamo quindi l'iter per trasformare l'autorizzazione temporanea in definitiva ed eccoci per l'ennesima volta ad affrontare complicazioni, uffici che non hanno chiara la normativa, altri che sembra quasi che di proposito mettano bastoni tra le ruote, a volte contraddizioni tra un ufficio e l'altro, eccetera eccetera.
Sono convinto che sia arrivato il momento che da parte vostra vi sia il massimo impegno per cercare di migliorare la situazione. Sentiamo spesso parlare di sburocratizzazione, durante i mesi di lockdown ho sentito qualcuno di voi affermare che le aziende avrebbero dovuto adeguarsi e superare la pandemia, ho sentito dire che era necessario reinventarsi e tanti altri suggerimenti - probabilmente giusti e condivisibili - ma che resteranno solo parole al vento se non vi sarà un'amministrazione pubblica altrettanto flessibile e reattiva e soprattutto dalla parte degli imprenditori. Un'amministrazione pubblica molto difficilmente produce ricchezza, la gestisce e redistribuisce dopo averla prelevata dai contribuenti, cioè coloro che producono reddito attraverso il proprio lavoro e quello dei propri dipendenti. Nel momento in cui questa categoria rallenta o si ferma, tutta la società ne patirà le conseguenze.
Molti imprenditori valdostani sono stanchi, demotivati e sfiduciati, non si può pensare di continuare a lavorare con le condizioni attuali. Sono convinto che la nostra bella Valle abbia delle potenzialità enormi in molti settori: vi abitano e lavorano persone con grandi capacità e ancora molta voglia di fare, è altrettanto vero che tutto il savoir-faire del nostro popolo non deve più essere ostacolato, questa è la vostra missione".
Ho trovato molto importante e premiante questa lettera, perché esprime un sentimento non solo di tutto il mondo dell'allevamento, degli agricoltori e quant'altro ma pure del mondo dell'imprenditoria perché, purtroppo, il cittadino... e ripeto, ho letto questa lettera non per parlare del caso concreto, perché lo stesso affronterà il tutto con gli uffici competenti, ma per parlare appunto del tema in generale.
Troppo spesso e volentieri, oltre a un problema di norme, e quindi di burocrazia eccessiva, c'è anche un problema di mentalità da parte di troppe persone che fanno parte della pubblica amministrazione: ce ne sono tantissime che hanno un atteggiamento assolutamente collaborativo nei confronti dell'utenza, e quindi di tutti coloro che si rivolgono all'Amministrazione, ce ne sono però purtroppo anche altri che invece affrontano questo lavoro con un atteggiamento estremamente ostile nei confronti dell'utenza.
Quindi il problema deve essere duplice: di cambio di mentalità e deve essere politico, nel senso che bisogna modificare tutto ciò che può essere modificato per dare spazio all'imprenditoria, perché ricordiamo che sono gli imprenditori, tutti gli imprenditori -inteso come commercianti, come agricoltori, come industriali, di qualsiasi tipo - a produrre la ricchezza e, se si fermano loro, si ferma tutto; soprattutto gli stipendi di tutti coloro che lavorano nel pubblico sono pagati sostanzialmente da coloro che producono reddito, per cui ci deve essere anche un cambio di mentalità da una parte di coloro che lavorano negli uffici - ripeto, tanti altri lavorano benissimo - perché atteggiamenti eccessivamente di ostruzionismo nei confronti delle persone che si rivolgono agli sportelli e che non sono viste come qualcuno da aiutare... per far sì che nel rispetto delle norme vengano aiutati, messi a loro agio e messi in condizioni di lavorare, quindi per permettere a tutti quanti di lavorare al meglio, ma molto spesso invece da parte anche della pubblica amministrazione c'è proprio un atteggiamento di chiusura e di ostacolo continuo e questo non è accettabile.
Tutti devono fare la loro parte, affinché questa Valle possa ripartire e ci sia davvero un cambio di marcia per questa regione.
Presidente - Il presidente della Regione Lavevaz ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Rispondo io essendo una problematica d'interesse generale e non di un singolo Assessorato.
La ringrazio anche per la lettura della accorata lettera che avevamo visto che ripercorre una problematica che come ha detto lei, cito testualmente, "Il problema ce l'abbiamo da sempre"; è un problema che esiste da quando esiste l'amministrazione pubblica... adesso esagero, ma comunque negli anni sicuramente non è andato nella logica di una semplificazione ma anche con cambiamenti di norme sempre più repentini ha sicuramente complicato più che semplificato.
Credo che la lettera che lei ha letto sia anche un esempio che porta anche degli aspetti positivi, parlo, ad esempio, di progetti di partenariato tra privati e pubblico - perché nel caso specifico si parla di un progetto che coinvolge l'Institut Agricole - quindi con delle ripercussioni assolutamente positive, anche di eccellenza, laddove c'è questo sforzo, l'Amministrazione che coinvolge il privato o il privato che coinvolge l'Amministrazione, quando le sinergie funzionano i risultati sono anche molto interessanti.
Credo che, rimanendo nel solco dell'interpellanza, in questo caso la risposta alla domanda sia già insita nella domanda stessa, nel senso che credo che qualsiasi governo, qualsiasi esecutivo di qualsiasi colore politico, non possa che concordare sulla necessità di favorire le imprese del proprio territorio e di semplificare in qualche modo i rapporti tra l'Amministrazione pubblica, i cittadini e le imprese.
Il tema della semplificazione amministrativa, da un lato, è sicuramente presente in tutti i programmi elettorali degli ultimi vent'anni, dall'altro, credo che le imprese e i cittadini siano terrorizzati tutte le volte che vedono all'interno di un provvedimento normativo, di qualsiasi norma, la parola "semplificazione" o la parola "snellimento delle procedure", perché questo è sicuramente l'intento con cui magari la norma parte, ma poi il risultato è che spesso questo si traduce in decine di articoli che modificano altri articoli che si collegano magari a dieci leggi, eccetera. Quindi questo è sicuramente un aspetto che sicuramente i Governi degli ultimi venti anni hanno in qualche modo avuto come obiettivo ma con scarsi risultati, oggettivamente.
Preferisco usare il termine "semplificazione" rispetto a "sburocratizzazione", perché la burocrazia nel suo significato primario è un aspetto necessario per il funzionamento della pubblica amministrazione; è il suo aspetto più patologico che diventa il problema, ma dico delle cose che i due proponenti conoscono meglio di me, essendo esperti in materia legislativa e quindi in norme giuridiche dove l'etimologia delle parole è molto importante.
Sicuramente il tema della semplificazione amministrativa è all'attenzione di questo governo: l'abbiamo inserito all'interno del nostro programma di legislatura, proprio negli obiettivi legati allo sviluppo economico, perché così deve essere: è un obiettivo che - se raggiunto in parte o, comunque, nel miglior risultato possibile - ovviamente aiuta - esattamente nel solco di questa interpellanza - lo sviluppo economico.
Però come dicevo prima, al di là degli intenti che sono sicuramente stati presenti nell'animo dei governi che si sono susseguiti, la soluzione non è semplice. Ci sono due aspetti che vanno affrontati per cercare di fare dei passi avanti in questo senso: il primo è che bisogna lavorare in maniera trasversale su tutti i settori - ed è questo il motivo per cui rispondo io all'interpellanza - quindi tutti i settori dell'Amministrazione regionale devono essere in qualche modo coinvolti
Da un lato dobbiamo lavorare sicuramente sulla qualità generale della legislazione, delle normative, in modo da evitare - almeno dove possiamo, avendo anche delle facoltà ulteriori a livello legislativo rispetto ad altre Regioni - di introdurre inutili complicazioni o inutili cavilli che rendono il tutto difficile. Credo che un esempio positivo in questo senso siano state le due misure, la più importante, in particolare, il primo assestamento, quindi la legge Covid, che è stato, al di là del processo di scrittura della legge, un esempio di una legge che va nel senso di semplificare, quindi credo che possa essere un modello che possa essere utilizzato anche in futuro.
Dall'altro lato, sicuramente dal punto di vista invece più infrastrutturale dobbiamo rendere le reti e le connessioni sul territorio - quindi tra privati cittadini e la pubblica Amministrazione - efficienti, quindi con delle bande che permettano flussi di dati importanti, eccetera. In questo senso il disegno di legge 37, che è attualmente in Commissione, va in questa direzione, perché l'intento è semplificare la realizzazione e la disciplina che regola le autorizzazioni per la posa di fibra ottica, questo proprio nella logica di rendere queste reti di comunicazione innanzitutto facilmente realizzabili e poi soprattutto effettivamente efficienti. Quindi digitalizzazione e connessione sono le due condizioni secondo me necessarie, direi essenziali, per migliorare il rapporto tra amministrazione pubblica e cittadini e imprese.
Si tratta quindi di un lavoro che è sicuramente corale di tutto l'esecutivo, di tutta l'Amministrazione regionale, spesso complesso, anche poco evidente all'evidenza pubblica, che sicuramente ha bisogno anche di giovarsi in qualche modo degli spunti delle Commissioni, degli spunti di quest'Aula, nell'intento di migliorare questo rapporto tra semplificazione delle procedure, snellimento dell'azione amministrativa da una parte e dall'altra, ovviamente nel rispetto dei principi e delle norme che sono ovviamente, lo dico a lei che lo insegna, quelli che reggono lo scheletro dell'azione amministrativa.
Presidente - Per replica, la consigliera Spelgatti ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio per la risposta, mi fa piacere che siamo tutti d'accordo sul fatto che si deve andare avanti con un discorso di semplificazione, che questo debba essere un obiettivo, però ho delle osservazioni da fare rispetto a quello che lei mi ha detto, perché lei mi dice: "bisogna assolutamente rendere accessibile la pubblica Amministrazione al cittadino, anche attraverso la digitalizzazione, attraverso la connessione, attraverso la fibra ottica", e benissimo, siamo tutti d'accordo, ma il problema è che non è che basta portare i cavi e far sì che ci sia il collegamento a Internet, per fare tutto questo ci vogliono degli atti concreti e voi, come Giunta, avete fatto l'esatto opposto rispetto a quello che abbiamo fatto noi, perché, per poi far sì che venga rinnovato tutto il rapporto tra pubblica Amministrazione e cittadino dal punto di vista digitale, bisogna partire dal far sì che all'interno della Regione sia sempre più forte il Dipartimento Innovazione e Agenda Digitale, che invece voi avete sostanzialmente smantellato, cioè avete ridotto al lumicino.
Noi avevamo tentato un'inversione di rotta molto importante sotto questo profilo e voi avete fatto l'opposto, per cui, ripeto, non basta portare i cavi che sono fondamentali e non basta quindi portare la fibra eccetera eccetera, perché poi ci vogliono concretamente i programmi.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che ci sia un problema d'impianto normativo che deriva a cascata, assolutamente, anche dal livello statale e dal livello sovranazionale, è chiaro che però dobbiamo partire cercando di fare tutto ciò che è possibile sulla parte che attiene alla normativa regionale; è chiaro che ogni Assessore dovrebbe essere invitato a fare proprio lo sforzo, nel proprio campo specifico, di andare nel concreto a verificare quali sono tutti i problemi che vengono affrontati dall'utente nei vari passaggi quando si approccia alla pubblica amministrazione, perché è chiaro che questo non compete a lei, come Presidente, che non ha il contatto diretto con gli Assessorati, però ogni Assessore dovrebbe proprio cercare di sforzarsi d'iniziare un lavoro andando a verificare nel concreto quali sono le problematiche che il cittadino incontra nelle varie procedure per capire, al di là, ripeto, delle modifiche di massima e di principio, quali sono gli aspetti che vanno migliorati; poi, sicuramente quello che bisognerebbe tentare di fare è appunto di lavorare anche sugli uffici in generale, perché si inviti coloro che non hanno questo tipo di atteggiamento... si ricordi loro che la pubblica amministrazione deve essere la casa dei cittadini, cioè deve essere il luogo dove il cittadino, per qualunque ragione debba avere a che fare con essa, si trovi accolto e trovi un aiuto rispetto alle proprie istanze.
Per tanti è un cambio di mentalità completamente radicale, perché, purtroppo, la verità è che è colpa del sistema in generale che è stato messo su da una vita, da tutti - sostanzialmente è un cancro che certamente non vado ad addebitare a voi e a nessuno - però il dato di fatto è che il povero cittadino in Valle d'Aosta e in tutta Italia nel momento in cui si deve rapportare con gli uffici si mette le mani nei capelli, perché, spesso e volentieri, già non capisce niente di tutto quello che deve andare a fare e, quando si trova ad avere a che fare con gli uffici, si trova spesso e volentieri con dei muri che complicano ancora di più le cose e anche, spesso e volentieri, con atteggiamenti non così cordiali e accoglienti e collaborativi. C'è tutta una parte invece di persone che lavorano in Amministrazione - e grazie al cielo è la maggioranza - che invece ha un atteggiamento completamente differente, però l'obiettivo e il sogno sarebbe di arrivare a far sì che ci sia un atteggiamento molto diverso da parte di tutti, cosa che capita spesso e volentieri quando andiamo all'estero, perché quando andiamo all'estero ci accorgiamo - e ci raccontano i cittadini anche di paesi confinanti con il nostro - che quando si ha un problema e ci si rivolge alla pubblica amministrazione si trova l'aiuto e la spiegazione per tutto quello che si deve fare in maniera differente, ma è un cambio proprio di mentalità.
Noi abbiamo, purtroppo, in Italia un atteggiamento molto censorio nei confronti dell'utenza.
Quindi questo è un invito che faccio a tutti, perché se vogliamo cambiare le cose ognuno deve fare la sua parte: la politica deve porsi in un'ottica di servizio e l'Amministrazione pure. Ognuno deve fare la sua parte.
Presidente - Vista l'ora sospendiamo brevemente per arieggiare i locali.
La seduta è sospesa dalle ore 10:55 alle ore 11:15.