Oggetto del Consiglio n. 879 del 23 settembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 879/XVI - Interpellanza: "Prospettive in merito all'attuazione di una completa autonomia della scuola valdostana".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 32 Consiglieri, possiamo dare inizio ai lavori del Consiglio di questa mattina. Siamo arrivati al punto n. 40 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione si è prenotato il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Ripartiamo con il tema della scuola, che già ieri è stato in parte affrontato con l'iniziativa del collega Manfrin, al quale sono già state date alcune risposte; domande che in realtà sono contenute anche in questa mia iniziativa che era un po' doppia.
La prima appunto si riferisce alla questione "scuola" riguardo ai tamponi salivari che sono una novità delle ultime settimane e l'altra parte è relativa alla norma di attuazione di cui l'Assessore ha parlato a mezzo stampa, per la quale questo tema è certamente più antico e per il quale chiederemo informazioni.
Ripartiamo dalla prima parte: come ho scritto nelle premesse della mia iniziativa, riguardo alla questione della scuola che riguarda il Green Pass, dibattuto a livello nazionale, che - non è certo un mistero questo - crea spaccature, ho scritto che, a mio avviso, è importante non confondere il fine con il mezzo, cioè certamente il Green Pass, abbiamo visto è stato utilizzato per spingere le persone a vaccinarsi ma allo stesso tempo, almeno per quanto riguarda la scuola, il Green Pass e anche tutte le vaccinazioni che sono state fatte - e abbiamo i dati - non consentiranno di per sé al 100% una scuola che può essere considerata libera da quella che è stata croce e delizia dei mesi passati, cioè la didattica a distanza. Infatti purtroppo come abbiamo visto, dopo già cinque giorni di scuola, avevamo circa 200 classi in quarantena preventiva in Italia e alcune anche in Valle; ovviamente ho fatto l'iniziativa la scorsa settimana, i dati sono vecchi di qualche giorno.
Quindi purtroppo non potremo evitare la DAD, secondo me bisogna essere estremamente onesti su questo, una parte di DAD sarà possibile, sarà inevitabile, in quanto i contagi se aumenteranno con i mesi autunnali, ci porteranno a una parte di DAD.
Quindi dire "Eviteremo la DAD completamente"... non è così, la potremo circoscrivere il più possibile.
Sui dati che io avrei portato, in generale, appunto, la campagna vaccinale italiana è andata bene; questi sono i dati: a inizio settembre eravamo davanti sia alla Germania che alla Francia.
Parlando del mondo della scuola, a livello nazionale - questi sono i dati che io ho preso anche dal gruppo della Lega a livello nazionale con il collegamento diretto - al 12 settembre eravamo attorno al 93% del personale scolastico che aveva già ricevuto la prima dose, restavano esclusi coloro che non possono sottoporsi all'iniezione.
Dall'altra parte a livello regionale invece, ho visto i dati che forniva anche l'Assessore: al 20 agosto, siamo un po' indietro, comunque si apprendeva che, tra docenti e personale non docente, sono 4.442 in regola con la copertura vaccinale; eravamo attorno al 76%.
Il dato risulta in effetti più basso rispetto alla media nazionale ma siamo comunque attorno all'80% di insegnanti e 70% del personale non docente, compreso che ci sarà anche qualcuno che in realtà poi ha l'immunità acquisita con la malattia.
Ora su questo quadro si inserisce la questione dei tamponi salivari: ieri già l'assessore Barmasse ci ha dato qualche notizia in merito, le richiediamo all'Assessore competente per il campo scuola.
Io sulla stampa avevo trovato il dato di 30 mila tamponi salivari rapidi, sappiamo che questi non consentono di avere il Green Pass, ma potranno essere utilizzati per lo screening, quindi le chiediamo informazioni su questo.
Riguardo alla nostra posizione, già espressa ieri dal capogruppo, noi riteniamo che se è possibile arrivare a una scuola in sicurezza rispettando anche le libertà individuali - e soprattutto cercando di non finire nell'alimentare ancora di più la conflittualità che purtroppo su questo tema è fortissima, ce ne rendiamo conto tutti - questo sia un obiettivo che possiamo raggiungere o ci auguriamo che venga fatto.
Anche in questo contesto - vado alla seconda parte della mia iniziativa che poi ha dato il titolo - s'inseriva la questione della norma di attuazione, cioè di quanto la nostra scuola regionale possa essere portata a quella che era la visione già dello statuto che lasciava una possibilità di completa regionalizzazione in futuro per la scuola valdostana.
Ovviamente questo è un tema estremamente complesso e gravido di moltissime implicazioni; se, e ci dirà l'Assessore, questa è l'intenzione, dovremo tenere ben presente le motivazioni della scelta, gli obiettivi che essa si pone e le difficoltà della sua attuazione, compreso il fatto che, come si sa, ad esempio, è avversata mediamente da larga parte del mondo dei docenti; a ragione o a torto, quello ovviamente è tutto da discutere.
È da un anno che se ne parla di questa questione, quindi richiedo all'Assessore la sua visione e se ci sono già interventi in questa direzione: se n'è parlato per quanto riguardava il reclutamento dei docenti, anche questo tema decisamente complesso, affrontato a livello nazionale e sul quale potremmo - dico potremmo perché giustamente è stata fatta una Commissione su questo, anche qua il tema è complicato e tecnico - potremmo avere delle possibilità di muoverci sempre grazie a una norma di attuazione.
Quindi questi sono i temi della scuola sui quali chiediamo delucidazioni in merito all'Assessore.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri ne ha facoltà.
Caveri (VdA Unie) - Il tema del Covid nella scuola, o del Green Pass nella scuola, è un tema molto delicato rispetto al quale io penso si debba essere fermi e solidi, perché devo dire che persiste una minoranza aggressiva e militante, quando dico aggressiva e militante basta dare un'occhiata su alcune chat di queste organizzazioni No-vax che ci sono anche in Valle d'Aosta, e talvolta c'è veramente da mettersi le mani nei capelli.
Bisogna reagire facendo capire che la vaccinazione nella scuola è l'unico vero antidoto al rischio che lei giustamente ha evidenziato del ritorno massiccio della DAD, perché questo meccanismo è un meccanismo infernale, anche se, come ricordato opportunamente ieri dal collega Barmasse, la speranza è che nelle prossime ore anche oggi c'è un interessante articolo sul tema - se ricordo bene sul Corriere della Sera - si riesca a far capire alle autorità sanitarie che bisogna trovare delle formule diverse da queste della quarantena, dove basta un malato per bloccare la classe.
Sono arrivati questi tamponi salivari molecolari - quindi vuol dire che devono poi essere processati, come si dice in termine tecnico - e vengono adoperati per lo screening ministeriale, che comincia questa settimana, che prevede dei test condotti su base volontaria, perché il problema di fondo è che, voi sapete, che fra i 12 e i 17 anni si può essere vaccinati ma ci deve essere l'autorizzazione parentale, e questo molto spesso diventa un grosso ostacolo su alunni appunto tra 6 e 14 anni delle scuole primarie secondarie di primo grado.
Noi abbiamo 116 campioni - questo è stato calcolato sulla base della popolazione scolastica - da prelevare ogni 15 giorni su alunni che si sottoporranno a rotazione nei quattro plessi scolastici individuati d'intesa con la Sovrintendenza agli studi e con le autorità sanitarie. Sono definite le scuole "sentinella"e sono in Alta Valle, Aosta e Bassa Valle. Sono la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado di Morgex, la Emile Lexert di Aosta, primaria e secondaria di primo grado, l'Unité des Communes Mont-Rose A, Pont-Saint-Martin, solo scuola secondaria di primo grado, la Elio Reinotti di Pont-Saint-Martin, solo scuola primaria, e l'Eugenie Martinet di Aosta, scuola primaria e scuola secondaria, però a partire da gennaio 2022 in eventuale sostituzione della Lexert.
L'azienda, come ricordava ieri il collega Barmasse, ha anche ricevuto i primi 5 mila tamponi salivari antigenici - sono quelli rapidi - che potranno essere utilizzati per la sorveglianza sanitaria delle classi quando emerga un caso di positività. Sarà valutata la possibilità d'impiegarli al fine di evitare la quarantena a tutta la classe, eseguendo dei test nei giorni successivi, così come già deciso dalla Regione Marche, e su questo bisogna essere chiari, cioè è del tutto evidente che è necessario che ci sia una regia nazionale rispetto a questi comportamenti, perché altrimenti s'innescano delle situazioni di confusione.
Questa soluzione servirebbe rispetto all'alta percentuale di popolazione docente e scolastica già vaccinata, nonché alla circostanza che anche per quest'anno scolastico sarà obbligatorio l'utilizzo della mascherina.
Questi tamponi potranno essere utilizzati anche per il monitoraggio periodico dei soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base d'idonea certificazione medica, rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute. L'Unità concorda sull'opportunità di approfondire queste soluzioni che sono già state sottoposte alla conferenza delle Regioni; è molto importante che questo avvenga, perché altrimenti il rischio è che dopo aver affermato tutti - e in primis il Ministro della Pubblica Istruzione Bianchi -, che noi quest'anno non chiuderemo le scuole e saremo tutti in aula, o si spezza questo meccanismo della quarantena obbligatoria oppure il rischio è che ci si ritrovi allegramente di nuovo in DAD.
Cambio scenario e parliamo delle norme di attuazione. La questione delle norme di attuazione è una vecchissima questione che trasciniamo sostanzialmente da decenni e alla fine alla Commissione paritetica di recente rinata non abbiamo mai portato come Regione dei testi che in qualche maniera sancissero una serie di questioni che riguardano la scuola, soprattutto lo status giuridico degli insegnanti, ma anche la questione concorsuale che lei segnalava.
Poi ci sono altre questioni che riguardano sempre il settore per così dire scolastico, per esempio la connotazione giuridica del Conservatoire: anche questo è un tema che probabilmente manderemo avanti in fretta dopo le norme di attuazione attualmente in discussione sull'idroelettrico, perché questo non dovrebbe comportare particolari polemiche.
Per quanto riguarda invece la revisione, per così dire, delle norme di attuazione "Viglino" del '75, lei ha già messo il dito nella piaga: la realtà è che questo sarà un tema politico di grande rilevanza, perché inspiegabilmente, a mio avviso, per una parte largamente maggioritaria delle forze sindacali - quindi ad eccezione del Savt - i sindacati della scuola sono contrari a questa forma di regionalizzazione, a mio avviso per ragioni abbastanza irrazionali, credo che il ragionamento sia quello solito, che è: meglio avere un guinzaglio lungo con Roma piuttosto che un guinzaglio corto con Aosta. Tesi per me non convincente, soprattutto perché il caso di provincializzazione avvenuta nella Provincia Autonoma di Trento dimostra che una regionalizzazione può significare - dico "può" significare - una maggiore efficienza.
Perché dico "può"? Perché non sempre nei procedimenti di passaggio di funzioni e competenze in Valle d'Aosta siamo stati all'altezza: io penso al caso, che seguii personalmente, di regionalizzazione della Motorizzazione Civile - effettivamente in questi anni abbiamo avuto dei guai non indifferenti - o al passaggio delle strade dall'Anas alla Regione, oggi vediamo che l'Anas sembra avere più risorse per l'asfaltatura delle strade di quante ne abbia la Regione.
Quindi, al di là di queste osservazioni che ineriscono alla nostra capacità autonomistica, io credo che non ci possano essere dubbi almeno su un aspetto fondamentale: chi paga deve in qualche maniera poter decidere.
Oggi noi siamo veramente fra "color che son sospesi", nel senso che, quando dobbiamo assumere delle decisioni che riguardino la scuola valdostana, noi ci rendiamo conto di essere in realtà servi di due padroni, cioè da una parte ci sono delle cose che possiamo decidere noi e dall'altra dobbiamo aspettare le circolari, i decreti ministeriali, questo per quanto la Sovrintendenza agli studi dal punto di vista funzionale dipenda direttamente dalla Regione, è tutto personale regionale.
Io credo che si debba uscire da questo equivoco, credo che si debba aprire un tavolo serio di discussione con le forze sindacali. Il mondo della scuola è un mondo difficile, credo che chi ci vive, come il consigliere Perron lo sappia perfettamente: è un mondo difficile perché è un mondo di continue negoziazioni e continue contrattazioni.
Io mi auguro che in tempi rapidi... anche sulla base delle risultanze della famosa Commissione da lei citata, che ha chiarito definitivamente che, se noi vogliamo avere una serie di possibilità vere di avere dei concorsi su base regionale, dobbiamo definitivamente rompere il cordone ombelicale che ci lega ancora a quelle decisioni che vengono assunte a Roma per cui noi facciamo i concorsi quando li fanno a Roma perché non potremmo fare altrimenti.
Questa questione dello status giuridico è dunque essenziale e bisogna far capire ai sindacati - ma anche all'insieme della scuola valdostana - che non si tratterebbe né di un salto nel buio né nel far venir meno elementi di libertà, didattica o d'insegnamento.
Si tratterebbe invece di chiudere un cerchio: oggi ne parliamo per la scuola, domani probabilmente ne parleremo anche per il settore della sanità perché, ripeto, il paradosso è che tu non puoi interamente pagare un settore e poi in realtà non poterlo regolare rispetto alle particolari necessità che ci sono in una regione come la nostra.
Presidente - Per la replica, il consigliere Perron.
Perron (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Sulla questione dei tamponi, anche salivari, ci ha chiarito quale potrebbe essere il loro uso; in effetti il tema è proprio questo, io l'avevo ritrovato anche a mezzo stampa qualche giorno fa, mi pare fosse il Ministro delle Pari Opportunità che aveva già parlato d'interrompere le quarantene per i vaccinati. Allora quello potrebbe essere certamente un effetto proprio estremamente funzionale, che ha un effetto immediato.
Allo stesso tempo però la nostra posizione, come già espressa ieri - e ne parlavamo poi ieri anche all'assessore Barmasse - per noi è anche importante, anche se giustamente a qualcuno non piacerà, che si possa trovare il modo di avere degli strumenti, dei tamponi - e poi di questo se ne parlerà ancora - di modo che la percentuale residuale per quanto a molti non possa piacere che qualcuno non si vaccina... noi riteniamo che anche questa tutela delle libertà individuali possa essere importante; quindi se ci sono delle modalità di avere dei tamponi anche per coloro che non li vogliono o non li possono fare, che si possa trovare un approccio pragmatico per portare avanti questa cosa e non arrivare, tra l'altro, al 15 ottobre poi su tutti i settori e ritrovarci con l'acqua alla gola.
Quindi, pragmatismo, anche se posso capire la posizione di qualcuno che governa che dice: "Hanno solo che da fare quello che gli viene detto" però non c'è un obbligo a livello nazionale, come sappiamo, non c'è un obbligo, e quindi sulla percentuale residuale chiediamo un approccio pragmatico che possa risolvere i problemi quando ce li ritroveremo tra venti giorni. Questo chiediamo.
Riguardo alla norma di attuazione - poi comunque se ne parlerà ancora in seguito su alcune questioni della scuola valdostana - ovviamente, come lei dice, il discorso è complesso. Poi noi abbiamo politicamente - e più volte l'ho rilevato - un imprinting federalistico, quindi per noi la questione in linea di principio ha certamente il suo senso, bisogna vedere come, in quale modalità, declinarle e valutare bene ogni aspetto.
In questo quindi chiediamo che si porti il tema più volte negli organismi competenti per avere una discussione il più possibile ampia, che porti a delle valutazioni e poi a delle scelte, ma valutazioni estremamente precise su quello che può essere.
Torneremo ancora sul tema scuola e sulle altre iniziative, quindi non mi dilungo.