Oggetto del Consiglio n. 871 del 22 settembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 871/XVI - Interpellanza: "Interventi per risarcire gli allevatori i cui capi sono caduti in un dirupo".
Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. Siamo al punto n. 31. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Torniamo su un tema che in qualche modo si riallaccia a quello che è stato appena discusso dal collega.
Presentando questa interpellanza abbiamo cercato di essere più stringati possibile e di poter riprendere le ragioni che sono alla base di questa preoccupazione. I fatti relativi a quello che è successo ad Ayas con le azioni che sono state ampiamente riportate, cioè il numero di ovini, più piccoli più grandi, che in qualche modo hanno percorso in discesa più di 4 chilometri tutti assieme e sono finiti in un burrone.
Ora, tenuto conto che è già passato un po' di tempo, sostanzialmente si chiedono tre cose, e abbiamo cercato di essere sintetici: la prima di sapere se ci sono stati in qualche modo degli ulteriori dati che possano permettere di capire qual è la causa di questa situazione abbastanza strana per delle mandrie, se fossero state delle pecore sarebbe stato più giustificato perché, come le pecore partono... tutte seguono e sarebbe stato in qualche modo più plausibile, ma in questo caso è sicuramente più difficile da giustificare, però quello che non è giustificabile è che, se non siamo male informati, ad oggi non c'è una dichiarazione ufficiale della causa di questo evento, se in conseguenza di questo non c'è ancora stata nessuna valutazione dei danni collegati con questa situazione che si riferiscono a un gruppo di bovini più giovani e meno giovani molto qualificati che sono stati tenuti in grande considerazione... che sono relativi a una selezione molto avvertita che da anni i proprietari portano avanti per avere dei risultati sia a livello della produzione lattiera, sia legata alle reines o comunque alle altre specie, che in qualche modo sono, come conosciamo, particolarmente apprezzate e che hanno giustamente una serie di attenzioni da parte dei proprietari.
Ora, noi, proprio perché non abbiamo avuto notizie, non sappiamo che cos'è successo, volevamo chiedere che cosa si pensa di fare, in che tempi e con quali considerazioni e sapere come si pensa di attivare quei meccanismi che ci permettano, nel limite del possibile, di capire qual è stata la ragione di questa cavalcata che queste bovine hanno avuto per più di 4 chilometri andando purtroppo a finire tutte in questo burrone.
Ora, il collega che ha preceduto il tema sempre degli allevamenti, delle situazioni oggi, ha già ben detto di come sia indispensabile per chi lavora in agricoltura con tempi certi e soprattutto con una giusta attenzione sapere che cosa succede, quali sono i danni che verranno giustamente presi in considerazione e poi tener conto anche, se possibile, di attivare quei meccanismi che avevamo cercato di portare avanti che sono stati ricordati a livello di lupi. Io non sto dicendo qual è... e se sono lupi, però noi su questo avevamo detto che si sarebbero fatti i censimenti che non sono stati fatti e si sarebbe fatto il possibile per attivare, nelle zone laddove noi sappiamo che c'è, perché noi sappiamo in linea di massima e lo sanno i forestali dove sono le zone più frequentate da lupi e che non sono solo uno o due lupi, ma sono più lupi che in qualche modo possono fare la differenza.
Ora, credo che ormai sia tempo per dare delle risposte, se lo meritano gli allevatori perché altrimenti sono già pochi, diceva già il collega quali sono i redditi dell'allevamento oggi ai vari livelli. Tutti stanno lasciando, non ci sono più persone anziane e purtroppo anche in questo periodo molti di quelli che andavano negli alpeggi sono mancati, di giovani che ricominciano sono pochi, però se quei pochi vedono ancora che non c'è nessuna attenzione nei confronti di un evento che... a mio sapere, credo che non sia mai successa una cosa del genere, allora cerchiamo di affrettare i tempi, di dare soddisfazione a delle logiche e credo corrette attivazioni delle misure che possono essere date agli allevatori in modo che si rendano conto che non vengono lasciati da soli aspettando chissà quando e come se verrà individuato che è un lupo, se non è lupo, chi è, cani randagi, poi andiamo a individuare se è l'uno e l'altro... cioè, mentre facciamo tutto questo, la gente i soldi non li vede. Ora, cerchiamo di essere un attimo... siamo quattro gatti anche noi che stiamo qui oggi a chiacchierare del nulla, però cerchiamo di essere un po' prudenti nell'affrontare queste situazioni senza andare a "millesimare" tizio piuttosto che caio, questo è così, non è così, ma forse... e intanto il tempo passa e chi deve ricevere gli indennizzi per una tragedia come questa rimane a guardare. Ora, credo che non è tempo per lasciare la situazione su questo tema così difficile senza che ci sia un approccio corretto, un approccio che faccia capire che l'agricoltura non è l'ultima delle attività, io dico che dovrebbe essere la prima, ma se non vogliamo, diciamo almeno che ci sia quell'attenzione che poi ci permette di fare tutti i bei discorsi sul turismo, su tutto quello che c'è, però la base è comunque sempre legata a questo settore e, se non c'è questo settore, hai voglia di andare a fare tutte le piste di questo mondo, non succederà mai niente!
Io quindi chiederei all'Assessore appunto di dare qualche spiegazione su questo tema.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Grazie collega Rollandin, che ha espresso tutti concetti assolutamente corretti e condivisibili. Il discorso del supporto agli alpeggi e alla pratica della monticazione negli ultimi anni ha generato anche alcune misure molto interessanti che sicuramente non bastano, ma sono un inizio importante alle quali quest'anno già ne affiancheremo altre come una misura pascolamento. L'evento lo sappiamo tutti: era il 28 agosto, questa mandria di circa 53 manzi ha percorso più di 4 chilometri, come giustamente ha detto, con un dislivello di mille metri in discesa arrivando a 300 metri in linea d'aria dalla frazione Frachey, precipitando quindi in un precipizio. Le carcasse sono state quaranta poi recuperate nei giorni successivi con l'ausilio dell'elicottero e poi successivamente smaltite. Fin dai primi momenti sono state attuate tutte le misure a supporto e a sostegno di quello che poteva essere il margine di azione, quindi un intervento che va incanalato in un intervento di soccorso e di protezione civile e poi nei giorni successivi del personale del Corpo forestale della Valle d'Aosta, quindi parte del Comando, parte di alcuni che lavorano presso l'Ufficio fauna, ma soprattutto il personale della stazione forestale di Brusson, hanno svolto un'intensa attività di indagine, che è durata alcune settimane all'interno della quale poi c'è stato anche un momento di aggiornamento e confronto con gli allevatori, che saranno ulteriormente poi aggiornati anche per le fasi successive che lei ad esempio mi chiede.
Per risalire alle circostanze, un'indagine non facile, un'indagine di Polizia giudiziaria - io stesso sono un ufficiale di Polizia giudiziaria in un altro campo - ho trovato tante similitudini, dove sicuramente si inizia dagli elementi che vai a escludere grazie a testimonianze, (è emerso anche un video che è servito, ad escludere alcune ipotesi che erano state accennate, come, ad esempio, l'elicottero, dei crolli o altre cose) sono tutte state escluse. È chiaro che non si ha la certezza perché non si hanno delle prove chiare che possano permettere a chi ha fatto queste indagini di scrivere nero su bianco "è questo", non si escludono. Se si escludono una serie di cause perché ci sono delle testimonianze, dei rilievi e delle prove, ecco che altre non se ne escludono tra cui appunto l'attacco di cani o di lupi.
Per quanto attiene appunto a un possibile attacco, si ha notizia di una sporadica presenza di cani vaganti in zona e della presenza documentata di lupi in branco e individui solitari che frequentano abitualmente la Val d'Ayas.
Per quel che riguarda il censimento, i dati dei censimenti sono costantemente in aggiornamento, non sono censimenti numerici come abbiamo già detto, ma sono censimenti in numero di branchi, poi sappiamo che un branco può essere composto dai sei agli undici esemplari, però i tecnici ci forniscono i dati in branchi perché così è la procedura.
Per quel che riguarda gli indennizzi per i danni provocati appunto da questi sinistri, da lupo, da cane randagio che hanno assunto comportamenti selvatici, sono previsti e disciplinati con la legge che forse citavo già prima: la n. 17 del 15 giugno 2010 e dalla successiva deliberazione di Giunta (ci sono state varie delibere tra cui l'ultima la n. 1068 dell'agosto del 2019). L'indennizzo è pari al 100 percento del valore commerciale del capo predato, come detto, abbiamo anche avviato una Commissione che sta lavorando per valutare la congruità e un eventuale aggiornamento ma, ripeto, la delibera è del 2019. Sono altresì rimborsati i costi di smaltimento degli animali abbattuti. Nel caso di animali feriti l'indennizzo è pari al 100 percento delle spese veterinarie e farmaceutiche sostenute. Come detto precedentemente, appunto l'Assessorato è al lavoro per una costante verifica di questi prezzi. Sappiamo bene che poi c'è un altro valore che lei ben diceva prima: un valore che è rappresentato dal lavoro che hanno fatto i nostri allevatori, un lavoro di genetica, di selezione della razza che va a più generazioni; lei diceva: non è mai successo. In realtà un fatto del genere era già successo e ce lo ricordiamo bene nel 2009, lei era Presidente della Regione, io ero un Assessore comunale e sul mio territorio a Saint-Nicolas una quarantina di manze di valore finirono in un dirupo, un evento simile. Se non altro, da allora la situazione è già migliorata ma dobbiamo sicuramente ancora migliorare per quanto riguarda il discorso del risarcimento.
I tempi: abbiamo avviato immediatamente la procedura, il tempo dettato un po' dallo spazio di manovra del bilancio, anche ieri eravamo riuniti con AREV in una riunione dove a margine poi abbiamo trattato anche l'argomento. Io approfitterei veramente per ringraziare, l'ho già fatto prima, il Corpo forestale della stazione di Brusson, Comandante e Vice e coloro che lavorano presso l'Ufficio fauna per l'indagine precisa e poi soprattutto coloro anche che sono intervenuti: i vigili del fuoco, il personale SAV e il personale del Comune di Ayas per tutto il lavoro fatto nei primi momenti e nei giorni successivi. Sono stati anche momenti difficili dove ho rivissuto quegli attimi vissuti nel 2009 dove appunto abbiamo visto in questi allevatori una perdita che va al di là di una perdita economica e veramente ho apprezzato - forse una delle cose che ho apprezzato di più in questi mesi - i ringraziamenti che sono stati fatti nei miei confronti, ma sono ringraziamenti che io voglio condividere con il collega Grosjacques, che fin dai primi momenti è stato un importante supporto sul territorio in questo intervento, nel momento del sinistro e poi nei giorni successivi.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Ringrazio l'Assessore, credo che, com'è stato detto, un evento di questa natura in queste dimensioni non c'è mai stato. Ci sono stati altri interventi che erano in qualche modo meglio qualificabili ma come questo credo che non ci sia mai stato. Mi sembra quindi che ci siano sostanzialmente i due aspetti che lei ha richiamato, che però devono trovare un tempo per decidere che cosa e come poter indennizzare perché non è che dobbiamo aspettare Natale per metterlo nel panettone, credo che possiamo anche fare qualcosa prima perché ormai si sa quante erano, si sa che cos'è successo, la causa, per carità, non avrà tutti i dettagli che sono sempre così necessari, però cominciamo a dare un segnale che, come lei ha detto anche trovando con gli interessati, che è intenzione... e giustamente deve essere un obbligo anche nostro di intervenire il più presto possibile perché naturalmente tutto questo non deve demoralizzare gli interessati, soprattutto tenendo conto come ha voluto ripetere della selezione che è stata fatta e che purtroppo per un po' di anni questo vuol dire cadere. La ringrazio quindi e spero che l'intervento sia più efficace possibile e sia più precoce per quanto possibile.