Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 870 del 22 settembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 870/XVI - Interpellanza: "Azioni per fronteggiare l'emergenza recata da ungulati e predatori".

Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Questa interpellanza nasce da numerose segnalazioni da parte di cittadini, agricoltori, allevatori di notizie diffuse dagli organi di stampa, è evidente che la convivenza tra uomo e animali selvatici è resa sempre più difficile dalle continue invasioni di proprietà da parte di specie come cinghiali e sospetti attacchi - non sempre sospetti ma molte volte, conoscendo bene il comportamento di questo animale, sono sospetti - da parte di canidi e lupi.

Sono passate le ferie, noi l'avevamo già presentato nel periodo invernale perché sapevamo già che nel periodo estivo potevano succedere degli incidenti o delle denunce di eventuali danni da predazione come danni da cinghiale. Abbiamo trascorso l'estate nel primo periodo, come sempre, abbastanza bene, poi siamo arrivati al periodo in cui tutti vanno in ferie, e qui vorrei ricordare a chi ha animali o anche a chi non ne ha che gli animali sia domestici che selvatici hanno sempre bisogno di un attento controllo soprattutto in una regione e in una realtà come la nostra data la vocazione al pascolo e considerate tutte le attività agricole per il mantenimento del nostro territorio.

Io oggi parlerei di emergenza dal punto di vista del contenimento degli ungulati, forse non siamo ai livelli che vediamo fuori dalla nostra regione delle invasioni di cinghiali nelle città, però se ci allarghiamo in alpeggi un po' più isolati, vediamo dei territori completamente distrutti da questo ungulato. Ho guardato anche un po' fuori dalla nostra regione visto che la problematica interessa non solo noi e a volte mi sembra che non possiamo agire per andare a contenere queste situazioni e ho visto che il Ministero dell'agricoltura è da anni che lavora su un documento per arrivare a dare delle soluzioni, e qui anche in questi documenti si parla di emergenza, e vorrei sottolineare questa parola... dove si deve intervenire in questi casi...

Mi ha incuriosito una cosa: che specialmente sul controllo degli ungulati abbiamo un dato molto drammatico perché per una volta c'è un censimento, c'è un controllo, abbiamo un numero di quanti animali ci sono nel territorio e di quanto sono aumentati negli ultimi dieci anni. Leggo anche l'articolo: "è sempre più alta la frequenza di incidenti provocati dagli animali selvatici sulle strade italiane, stimati circa diecimila all'anno incidenti stradali - e qui non si parla di agricoltura ma di pubblica sicurezza - una problematica che necessita ormai di un intervento immediato da parte dell'istituzione finalizzato a contenere il proliferare dei cinghiali". Siamo passati da una popolazione di 900 mila nel 2010 a 2 milioni, e questo numero dovrebbe far riflettere un attimino, anche se questo problema di questo animale per la nostra regione interessa più il Fondovalle, la Media Valle e gli alpeggi più isolati, un pochettino meno verso l'Alta Valle, però, secondo me, è un problema da tenere bene sotto controllo e anche qui se c'è un'emergenza in certe zone, bisognerebbe attivare dei piani di controllo efficaci su quella zona perché quelli che stiamo effettuando adesso non sono sufficienti.

La stessa cosa però non la troviamo per il lupo, perché intanto per il cinghiale qua abbiamo un dato, infatti ho voluto presentarle i due animali più problematici a livello sia nazionale che regionale, però non abbiamo un numero per il lupo perché si dice che è difficile da vedere, non si vede, il lupo è inesistente, c'è dappertutto, però poi, quando ci sono degli attacchi, non è il lupo comunque... bisognerebbe fare in modo che noi abbiamo un dato anche nella nostra regione, lo abbiamo già detto molte volte anche in Commissione quanti animali abbiamo, perché è inutile che noi continuiamo a dire che non possiamo far niente, però qua oggi abbiamo dei dati che... anche a livello nazionale si sono preoccupati per trovare e cercare delle soluzioni per dare risposte agli allevatori, agli agricoltori e anche in questo caso, come ho citato prima, anche per la pubblica sicurezza, perché tante volte vediamo incidenti stradali anche mortali causati dall'attraversamento degli ungulati e degli animali e questo, secondo me, non si potrà evitare del tutto, ma logicamente se noi continuiamo una linea... diciamo così, come qualcuno vuol far credere, ecologico-ambientalista, io non vedo niente di questo, si tratta di una questione di fauna selvatica e di abbandono totale del controllo di questa fauna... io mi preoccupo e mi faccio delle domande - e le rivolgo a lei, Assessore - su cosa possiamo fare o vogliamo fare nella nostra regione. Il primo quesito che le pongo è: quali siano gli intendimenti per fronteggiare l'emergenza recata dagli ungulati e dai predatori; il secondo è: quali siano le iniziative attuate per risarcire i danni causati dalla fauna selvatica ai cittadini e alle loro proprietà animali da reddito e d'affezione; vorrei poi avere delucidazioni in merito all'indirizzo politico che sta seguendo e alle azioni concrete che sta intraprendendo per contrastare l'ormai sempre più frequente predazione di mandrie e la continua distruzione di colture agricole, oltre che cosa intende mettere in atto per fronteggiare questa emergenza e prevenire gli effetti di concausa.

Non voglio andare a citare uno degli incidenti più gravi che non possiamo dimenticare accaduto questa estate quando un'intera mandria è precipitata in fondo a un burrone, così, è impazzita, ha fatto un notevole cammino in mezzo ai prati, e non solo, per poi lanciarsi in mezzo al vuoto così... Allora questo è uno dei tanti incidenti successi, che recano non solo danni, ma anche dei danni morali a chi conduce queste attività, io penso che oggi sia il momento giusto - forse dovevamo già farlo molto prima, ma forse, finché non succedono le cose gravi, non ci attiviamo mai - per dare delle risposte all'intera cittadinanza.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Inizierei dalla fine, sul fatto dell'attivazione o meno dell'Assessorato e delle sue componenti. Credo che non ci sia stato, non dico giorno, ma settimana in questo anno dove non si sia rivolta un'attenzione, e ore di lavoro e di confronto, su questa problematica che sappiamo e sapevamo essere di non facile soluzione almeno per quel che riguarda i predatori, quindi la questione lupo, che tratterei insieme al terzo quesito, in modo che nel primo quesito riusciamo a fare un po' il punto sulla situazione attuale su quello che finora in questo anno si è fatto, e poi il secondo quesito per il discorso del risarcimento. Innanzitutto è stato un mese direi di non troppe vacanze, anzi, ma è un mese costruttivo e importante anche per il confronto con le altre realtà in particolare del Nord Italia con alcuni colleghi Assessori regionali all'agricoltura che vivono sul loro territorio la stessa problematica o comunque problematiche simili.

Alla luce dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle colture, l'Amministrazione regionale, ai sensi della legge n. 64/1994, attua da anni dei piani di controllo numerico delle specie responsabili dei danni: quindi i piani di controllo attualmente in vigore, cioè il piano di controllo numerico dei corvi in Valle d'Aosta per il quinquennio 2019-2023 che è stato approvato con una delibera di Giunta regionale n. 1081 del 2 agosto 2019; poi il programma regionale di controllo della specie cinghiale, periodo 2020-2024 approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 124 del 28 febbraio 2020. Il discorso del cinghiale, che lei giustamente citava, è un problema regionale ma non solo, è un problema enorme anche nelle regioni soprattutto quelle di confine con numeri veramente impressionanti. I piani di controllo sono attuati dal personale del Corpo forestale della Valle d'Aosta coadiuvati dai proprietari dei terreni interessati dai danni e dai cacciatori specificatamente formati. I piani di controllo permettono inoltre di contenere in maniera importante i danni arrecati dalla fauna selvatica pur non eliminandoli del tutto, soprattutto per quanto attiene alla specie del cinghiale negli ultimi anni i danni hanno avuto una diminuzione importante, almeno fino al 2019: siamo passati a dei danni di circa 76.433.000 euro del 2016, a scendere a 62 mila nel 2017, 28.800 nel 1918, 26.700 euro nel 2019 per poi risalire nel 2020 a 35.861. È stata fatta anche un'importante opera di sensibilizzazione e di formazione sul fatto che questi danni devono essere denunciati, perché comunque è importante sia per i rimborsi ma anche per i numeri e le statistiche per capire se le azioni che stiamo portando avanti sono efficaci e, se lo sono, quanto. Oltre a questi piani che abbiamo citato, ci sono i piani di abbattimento concordati con il Comitato regionale per la gestione venatoria, in base quindi ai censimenti vengono tenuti sotto controllo anche specie tra cui il cervo che ha numeri comunque crescenti, lo abbiamo visto anche sui giornali in questi giorni.

Per quel che riguarda gli indennizzi per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle colture dei terreni agricoli del patrimonio zootecnico, sono previsti e disciplinati rispettivamente per le colture dalla legge n. 64/1964, articolo 40, e dalla delibera di Giunta regionale n. 953 del 17 luglio 2017; per il patrimonio zootecnico dalla legge regionale n. 17/2010 e dalla delibera di Giunta regionale n. 1068/2019. Gli indennizzi coprono il 100 percento dei danni con alcune eccezioni specifiche differenti a seconda appunto dei vari contesti. Su questo si sta lavorando, infatti, al fine di ricomprendere tutte le possibili situazioni. Si sta procedendo a una revisione dei criteri contenuta nelle due deliberazioni di Giunta, quelle appunto che ho richiamato, una revisione finalizzata alla soluzione di alcune criticità emerse in occasione della denuncia di questi danni e affrontate con le associazioni di categoria. Ricorderei anche la preziosa azione della Commissione degli esperti dei prodotti zootecnici operativa all'interno della Camera di Commercio, Commissione che fa un'attività di valutazione e rilevazione dei valori dei prodotti, quindi animali vivi, ma anche carne. L'esito di quest'attività permetterà un confronto con i valori attualmente in vigore che, nel caso, potranno generare e soprattutto motivare anche un adeguamento di questi valori.

Oltre all'indennizzo dei danni, l'Amministrazione regionale incentiva comunque l'adozione, laddove è possibile, di misure di prevenzione mediante l'erogazione di contributi economici previsti e disciplinati dalle stesse normative precedenti indicate, qui parliamo anche principalmente della questione lupo. Qui abbiamo dei dati interessanti, per quel che riguarda una proroga che era stata data, una scadenza che era individuata nella fine del mese di marzo, ecco che una proroga di 30 giorni sommata a una campagna di importante comunicazione ha generato un aumento solo in quel mese di circa 60 mila euro e più di richieste, che ha testimoniato anche una voglia di mettersi in gioco del mondo dell'allevamento che noi dobbiamo assolutamente supportare il più possibile. Come dicevo, sulla specie lupo, come ben sappiamo, abbiamo approvato una legge: la n. 11/2021, sapevamo bene, lo sappiamo oggi, che non è quella legge la soluzione ma vuole essere un primo passo di una sfida difficile, una sfida impegnativa. Spesso mi dicono: "era meglio prima quando il lupo non c'era"; probabilmente era meglio prima quando anche l'Assessorato aveva più risorse, quando magari c'erano meno problemi, però, ahimè, indietro non si torna e questa è una sfida che stiamo affrontando con la massima determinazione e che sicuramente non risolveremo oggi o domani ma che dobbiamo assolutamente affrontare e cercare di risolvere. La nuova legge quindi è approvata al fine di assicurare la coesistenza del lupo con l'allevamento tradizionale di montagna preservandone la produttività e prevenendo danni gravi, poi approvata nell'interesse della sanità e della pubblica sicurezza, nonché per garantire la sicurezza di tutti gli abitanti e dei frequentatori a vario titolo del territorio regionale. Prevede la possibilità, previo parere dell'Ispra, di autorizzare il prelievo, la cattura, l'eventuale abbattimento di esemplari monitorati di detta specie a condizione che non esistano altre soluzioni valide.

Proprio su questo si sta lavorando per riuscire a essere più rapidi, più veloci, più efficienti, più efficaci su vari tavoli, quindi un confronto aperto, un tavolo di lavoro con le Regioni del nord dove si riscontra un'unanimità di pensiero che vuole tutelare al più possibile il mondo agricolo, contatti continui, quotidiani quasi, con Regione Piemonte, che sta gestendo e coordinando questo tavolo nella figura del suo Vicepresidente. Insieme alla Provincia autonoma di Bolzano si sta valutando la predisposizione di un protocollo di intervento da sottoporre proprio alla valutazione dell'Ispra in modo da essere più rapida nell'attuazione della legge; qui sarà importante la collaborazione che abbiamo tra il nostro Senatore e il gruppo appunto delle Autonomie locali. Poi la sperimentazione, una sperimentazione che è stata avviata in diverse aziende valdostane, di una durata di circa due anni, forse qualcosa in più, che potrà dirci fin dove la tecnologia potrà aiutarci nella convivenza con la specie lupo.

Su questo aspetto sicuramente, appena avremo a disposizione dei dati e degli elementi da valutare, terremo ovviamente aggiornati i colleghi della Commissione competente per capire un attimo gli esiti. Questi sono incontri tematici da non confondere con gli incontri organizzati all'Assessorato per analizzare appunto gli ultimi sinistri, ne parleremo dopo nell'iniziativa del collega Rollandin. A questo proposito, nel corso di quell'incontro, non posso non esprimere un po' di rammarico in quell'occasione per aver constatato un po' il venire meno di un certo approccio istituzionale, un approccio che dovrebbe esserci sempre, soprattutto tra colleghi nelle sedi opportune ma anche nei luoghi dove si svolgono riunioni o incontri.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Parto anch'io dalla fine ma non cerco di ascoltare le ultime sue affermazioni sennò facciamo una guerra per niente.

La Commissione agricoltura il 2 luglio ha approvato un documento con ventuno impegni, adesso lei mi dice che non c'è collaborazione. Lei mi ha elencato una serie di iniziative vecchie quarant'anni e poi ha anche aggiunto: "era meglio prima", forse era meglio prima, anche perché c'erano più risorse, ma era meglio prima anche quando non c'erano queste problematiche che non riusciamo a risolvere e che a volte si ha anche l'impressione che si vogliano ignorare e non si vogliano risolvere, perché se si vogliono risolverle, si deve agire in un altro modo, perché se continuiamo ad applicare le leggi di trenta anni fa quando il lupo non c'era, è normale che possiamo discutere fino a domani mattina e raccontarcela chi la sa più lunga, però poi tanto il problema persiste e se dal Ministero sono riusciti a fare - e dico ventuno, si sono impegnati - un documento con ventuno impegni di cose da modificare che, se vuole, gliele leggo anche, poi gliene farò avere una copia... sono quelle che non è che gliele dice il Consigliere cattivo della Lega, sono cose che succedono e accadono in tutta Italia.

Allora se lei vuole vedere la cosa da un altro fronte e cercare di risolvere il problema senza accusare chi di dovere fa un lavoro e dall'altra parte c'è chi dovrebbe fare il suo e tante volte, e non voglio dire tante volte ma alcune volte non è così... allora dovrebbe andare a leggersi questo documento e se rispetta tutti gli impegni che ci sono in questi ventuno impegni che sono qua, vedrebbe che poi dopo nelle riunioni avremmo poi un qualcosa di meno da dirci e avremmo trovato soluzioni per chi è lì fuori che lavora e che non ha fatto ferie e che non può neanche lasciare gli animali di notte o deve controllare che il cinghiale non gli mangi tutto il prato perché qualcuno le ferie invece le ha fatte. La ringrazio Assessore.

Presidente - Considerata l'ora, propongo di sospendere per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 16:48 alle ore 17:16.