Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 862 del 22 settembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 862/XVI - Interrogazione: "Messa a disposizione di test salivari per le scuole valdostane e per le categorie di lavoratori sprovvisti di Green Pass".

Bertin (Presidente) - L'interrogazione al punto n. 21 verrà discussa con l'interpellanza al punto n. 45, quindi passiamo al punto all'ordine del giorno n. 22. Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Approfitto di questa interrogazione anche per spiegare un po' l'utilizzo dei vari test salivari, molecolari, eccetera, che può essere utile un po' a tutti.

Nelle premesse vi dico che la circolare del Ministero della salute del maggio 2021 "Uso del "Test molecolare antigenico su saliva a uso professionale per la diagnosi di infezione da SARS-COV-2", in premessa conferma l'indicazione già contenuta nelle circolari n. 705 dell'8 gennaio 2021 e n. 561 del 15 febbraio, relativamente all'uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di SARS-COV-2. Viene, pertanto, ribadito quanto detto sulle strategie di testing, ovvero l'indicazione per cui il test molecolare rappresenta il gold standard internazionale per la diagnosi del Covid-19, in termini di sensibilità e specificità, seguito dai test antigienici rapidi che rilevano la presenza di proteine virali, cioè gli antigeni.

Detto questo, la circolare del 14 maggio chiarisce che l'uso della saliva, per la diagnosi di infezione da SARS-COV-2, può essere considerato un'opzione per il rilevamento dell'infezione da SARS-COV-2, qualora non sia possibile ottenere tamponi oro-naso-faringei. In questi casi la saliva può essere utilizzata come alternativa ai tamponi oro-naso-faringei per l'identificazione di infezione da SARS-COV-2, preferibilmente entro i primi cinque giorni dall'inizio dei sintomi. Inoltre, poiché il test su saliva prevede un metodo di raccolta non invasivo, può essere considerata un'opzione per il rilevamento delle infezioni da SARS-COV-2 in questi casi, cioè in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo per aumentare l'accettabilità di test ripetuti, individui molto anziani o disabili sottoposti a screening in caso di carenza di tamponi, testing nei bambini. A questo proposito la circolare chiarisce che i dati sull'uso della saliva in pazienti pediatrici sono limitati, anche se, data la semplificazione della tecnica di prelievo, i test salivari possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell'infezione da SARS-COV-2 in ambito scolastico.

Alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73 percento. Un altro passaggio su cui la circolare si sofferma è la corretta raccolta del campione salivare, cruciale per la buona riuscita del test. Infatti, i campioni di saliva possono essere eterogenei, cioè saliva orale e saliva orofaringea posteriore, e le diverse tecniche e sede di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo.

Alla domanda "se sia previsto l'acquisto di tamponi salivari", rispondo che per quanto concerne l'acquisto di test salivari da parte dell'azienda USL è stato fatto un ordine e la AUSL ha in casa una prima tranche di cinquemila di questi test salivari antigenici. Due, infatti, sono i tipi di test salivari: molecolari e antigenici rapidi. L'antigenico può essere fatto anche in farmacia, mentre il molecolare va effettuato in laboratorio.

"Se sia previsto che i tamponi salivari siano messi a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado per effettuare campagne di screening come in altre Regioni italiane."

Per quelli acquisiti dalla AUSL, come è noto, si tratta di test antigenici rapidi salivari, il cui risultato è apprezzabile in pochi minuti dall'esecuzione del test e non richiede una analisi di laboratorio. Tali test saranno utilizzati come primo screening in caso di positività per testare i contatti stretti, in particolar modo nelle scuole, e forniti ai pediatri e ai medici di medicina generale e alle strutture residenziali.

Cosa diversa è la campagna di screening impostata dal Ministero. Questa sarà presente anche nella nostra regione: riguarderà alcune scuole e alcuni ragazzi su numeri individuati dal Ministero su base campionaria e volontaria. Lo scopo è quello di tracciare ogni quindici giorni l'andamento epidemiologico del Covid nella fascia di età scolare. In questo caso si usano però tamponi salivari molecolari forniti dalla struttura commissariale per l'emergenza. Essendo tamponi molecolari l'AUSL si occupa dell'esame del campione presso il laboratorio di analisi e della fase di addestramento iniziale del personale scolastico.

A proposito delle scuole posso dire che attualmente nella commissione salute è stata fatta richiesta, affinché a livello governativo venga presa una decisione comune per tutte le regioni italiane su come comportarsi soprattutto per il problema scuole. Noi, come Assessorato, stiamo scrivendo un protocollo che, se verrà accettato e condiviso dall'unità di supporto, potrebbe essere un protocollo che evita di mettere in quarantena le scuole. Faremmo uno screening nelle classi con i test antigienici salivari e questo per poter evitare la chiusura delle scuole nel caso ci sia magari solamente un bambino che ha questo tipo di problema. Nella maggior parte delle regioni italiane ancora adesso, come avete potuto anche leggere sui giornali, anche in Lombardia, eccetera, sono state messe in quarantena tutte le classi, attenendosi alle indicazioni nazionali del Ministero, che vuol dire sette giorni di quarantena per chi è vaccinato e dieci giorni per chi non è vaccinato, facendo il tampone dopo dieci giorni o senza tampone dopo i quattordici giorni.

Per quanto riguarda la terza domanda, cioè se sia stato previsto di mettere a disposizione i tamponi salivari anche ad altre categorie lavorative dove vi siano lavoratori che devono utilizzare il green pass e non ne siano in possesso, come è noto il 18 settembre è diventata vigente la legge di conversione del decreto legge 126, approvata il 16 settembre 2021, ma nella sintesi questa legge, "...recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l'esercizio in sicurezza delle attività sociali ed economiche", che introduce la validità del test molecolare di laboratorio su campione salivare per ottenere il Green pass. Si precisa che il test antigenico rapido salivare non è utilizzabile per ottenere il Green pass.

Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come è noto, e mi concentrerò molto su questo argomento, tra qualche settimana arriverà l'obbligo di esibizione del green pass per accedere a diversi luoghi pubblici e ovviamente a molti luoghi di lavoro.

La legge attualmente prevede, come lei sa, che l'accesso nelle zone in cui è obbligatorio il green pass sia garantito ai soggetti che hanno aderito a una delle tre tipologie di prevenzione o certificazione, ovvero chi si è vaccinato, chi ha un certificato di guarigione, oppure chi ha un tampone negativo. Mi pare, però, che per quanto riguarda quello che lei ha appena detto, so che effettivamente il tampone antigenico quello rapido non è riconosciuto, ma credo che il tampone salivare molecolare invece quello potrebbe essere riconosciuto: non so se lo è già stato, oppure è oggetto di un intervento parlamentare, comunque questo lo approfondiremo. In ogni caso quello che ci teniamo a evidenziare e su cui mettere alla nostra attenzione è che, come abbiamo potuto vedere, i primi giorni di scuola di certo non hanno brillato per la loro efficacia rispetto alla prevenzione del contagio: lo abbiamo visto qui in Valle, dove abbiamo già due scuole che sono in quarantena a soli cinque giorni dall'apertura. Peraltro, le stesse criticità sono state rilevate in tutto il Paese, ad esempio ci sono cinquanta classi in quarantena a Roma, trentacinque in quarantena a Bolzano e Milano.

Abbiamo apprezzato, bisogna dire, le parole dell'assessore Caveri che ha evocato i tamponi salivari per ridurre al minimo l'impatto sulla didattica a fronte dei casi positivi, ma riteniamo che sia opportuno fare una riflessione più ampia. Infatti, di qui a poco, stante appunto l'assenza di obbligo vaccinale, numerose categorie di lavoratori dovranno uniformarsi e dotarsi di green pass o di tamponi negativi, ma già a oggi la situazione è critica; quindi, qui le preannuncio che si creeranno sicuramente delle difficoltà.

Abbiamo voluto fare qualche verifica. Per esempio, c'è una farmacia di Aosta che a oggi, nonostante le indicazioni che arrivano dal Mistero, continua a fare i tamponi a 20 euro e a fronte della domanda "ma guardate che il prezzo imposto è 15 euro", la risposta è stata: "Ah, se saremo obbligati a fare 15 euro, non faremo più tamponi, perché noi non ci stiamo dentro con i costi". Altre farmacie della plaine di Aosta hanno già i tamponi prenotati per le due settimane successive rispetto all'entrata in vigore del green pass e come sapete evidentemente si creerà un collo di bottiglia, perché ci saranno numerosi lavoratori - decine, centinaia, migliaia di lavoratori, tra cui lavoratori della Regione, lavoratori del settore privato - che quando entrerà in vigore l'obbligo del green pass vorranno diligentemente uniformarsi alla legge, quindi fare un tampone, ma non avranno la possibilità di farlo. E siccome la legge concede le possibilità di aderire a una delle tre possibilità, evidentemente questa scelta, quindi la possibilità di fare i tamponi, dovrà essere loro garantita.

A questo punto è evidente che una soluzione va trovata e va trovata in fretta perché la paralisi delle attività economiche e sociali è dietro l'angolo e le settimane che rimangono sono poche. Io credo che sarà difficile far fronte al numero di tamponi già richiesti, soprattutto anche, per esempio, a livello orario: immaginiamo i lavoratori che devono entrare alle ore 08:00 del mattino, e sapete bene che le farmacie non sono aperte alle ore 08:00 del mattino il lunedì, e quindi dovranno fare un tampone magari la domenica - non credo - però questo tampone potrebbe valergli 48 ore; quindi avremo migliaia di persone che devono sottoporsi ogni 48 ore a questo tampone e questo tampone non si potrà fare.

Non consideriamo un'altra cosa, anche questo glielo preannuncio. Il Covid viene classificato come infortunio da parte dell'INAIL, questo significa che anche i possessori di green pass, i lavoratori che chiaramente non hanno il green pass e si sottopongono al tampone, potrebbero richiedere - è già stato fatto in alcune parti e quando entrerà in vigore il green pass potrebbe essere fatto ancora - che tutti i lavoratori della stessa struttura debbano essere sottoposti a tampone, nonostante possiedano il green pass per entrare, per una maggiore sicurezza, perché chiaramente il datore di lavoro dovrà risarcire le persone che dovessero essere contagiate, quindi avere dei danni dal Covid, in caso appunto non avessero garantito queste condizioni di sicurezza. Se questo si dovesse concretizzare, le percentuali e le migliaia di persone che sono state preconizzate aumenteranno esponenzialmente.

Questo è il momento per aderire e trovare soluzioni per poter fornire tamponi - chiaramente, noi auspichiamo anche gratuiti o a prezzo calmierato per coloro che non se li possono permettere; sono tanti lavoratori che non se li possono permettere - perché riteniamo che, se vogliamo effettivamente adempiere a quelli che sono gli obblighi di legge su cui la Lega - e non è un mistero - ha espresso numerose riserve, ma si è adeguata per questioni che ben conosciamo e che abbiamo avuto modo di spiegare, se vogliamo appunto garantire il rispetto di quella legge, allora bisogna garantire a tutti i lavoratori la possibilità di aderire a quel tipo di obblighi. Quindi assessore fin da ora, e non potrà dire di non essere stato avvisato, noi la informiamo che questa è la situazione attualmente. Ci auguriamo che il Governo se ne faccia carico.