Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 855 del 22 settembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 855/XVI - Interrogazione: "Utilizzo del lavoro agile da parte dell'Amministrazione regionale con particolare riferimento ai dipendenti che fruiscono dei permessi di cui alla legge 104/1992".

Bertin (Presidente) - Punto n. 12 dell'ordine del giorno. Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Torniamo su un argomento di cui si è già discusso in altre iniziative. Si chiede con questa interrogazione quale sia l'attuale copertura del lavoro agile nell'ambito dell'Amministrazione regionale. Attualmente il lavoro agile è attuato in Amministrazione regionale in applicazione della normativa emergenziale statale in materia, dovuta all'emergenza sanitaria da Covid-19, prorogata, come è noto, fino al 31 dicembre 2021, e regolato dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1115 del 2020 e da due circolari applicative del Dipartimento del personale.

Considerando l'ultima fase dell'emergenza, dal 15 maggio 2021 al 15 settembre 2021, la situazione dell'Amministrazione regionale sul lavoro agile si può così sintetizzare: i dipendenti concretamente autorizzati a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile sono 1335 unità, ovvero circa il 49 percento del totale dei dipendenti regionali. Nel ricordare che siamo ancora in una fase di applicazione emergenziale del cosiddetto smart working, che ci auguriamo possa al più presto essere superata, va altresì precisato che questi dipendenti sono comunque tenuti ad alternare il lavoro in modalità agile a quello in presenza in base alle esigenze di servizio, a eccezione dei lavoratori considerati fragili.

Si chiede poi se i soggetti, che beneficiano nella previsione di cui alla legge 104/1992, possano a oggi lavorare da remoto, oppure debbano operare principalmente in presenza. In base alle regole regionali attuali, ai soggetti che beneficiano per se stessi o per i propri congiunti delle previsioni di cui alla legge 104, è garantito in ogni caso l'accesso al lavoro agile se rientranti nella categoria di lavoratori fragili, cioè se sono in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3 comma 3 della stessa legge 104. In tal caso possono attualmente lavorare anche tutti i giorni in modalità agile fino al termine dell'emergenza sanitaria, in base alle esigenze di servizio definite dal dirigente della struttura di riferimento contemperate dalle esigenze di tutela della loro salute e sicurezza.

Ancora: è garantito un diritto di precedenza all'accesso al lavoro agile ai dipendenti con i figli o con i familiari anche non conviventi in condizioni di disabilità riconosciuta con connotazione di gravità, ai sensi di nuovo dell'articolo 3 comma 3 della legge 104.

In tal caso, in base alle regole attuali, questi lavoratori devono comunque alternare il lavoro agile al lavoro in presenza con un massimo di tre giorni di lavoro agile la settimana, sempre in base alle esigenze di servizio definite dal dirigente della struttura di riferimento contemperate dalle esigenze di tutela della loro salute.

Presidente - Per la replica, il consigliere Aggravi a cui passo la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie per i dati e per l'inquadramento. È vero, non è la prima volta che presentiamo delle iniziative in tal senso. Un po' nasceva a fronte delle affermazioni del Ministro della pubblica amministrazione su quello che è il lavoro agile; poi sulla definizione di lavoro agile abbiamo anche più volte discusso, perché spesso e volentieri non è così agile e non è così lavoro, ci sono numerose problematiche. Quello che ci auguriamo è che comunque la percorribilità di questa modalità di lavoro possa essere sempre più agile anche in senso tecnologico, perché sappiamo che ci sono state e ci sono notevoli problematiche legate appunto alle procedure e soprattutto alla dotazione, ma sicuramente si possono e si devono soprattutto risolvere.

Sul discorso della 104 l'idea, per comprendere appunto qual era lo stato dell'arte, era anche per cercare di fare efficienza. Al di là dell'alternanza e al di là delle casistiche particolari come i soggetti fragili che lei giustamente ha citato, anche per chi ha dei soggetti a carico con difficoltà e che comunque deve alternare, come viene detto, ecco che magari ci potrebbe essere una riflessione in più che, al di là di trattare tutti i soggetti in maniera uguale, laddove non ci sono delle necessità, che io per semplicità chiamerei di sportello o comunque di comunicazione diretta con il pubblico, perché abbiamo visto anche soprattutto nella fase di aiuto che una voce umana o un contatto umano è necessario per dirimere quella che è la burocrazia, ci possano essere anche dei piani un pochettino più dedicati, soprattutto quando usciremo dallo stato emergenziale che ci ha obbligati ovviamente all'utilizzo del lavoro agile, per poter fare efficienza anche sui soggetti destinatari, ripeto, al di là delle casistiche particolari e personali di un soggetto fragile, che possano anche andare a beneficio di condizioni magari di una famiglia che ha delle grosse difficoltà e che ovviamente deve sopperire a delle evidenti mancanze, dovute non a una volontà ma purtroppo a quella che è la situazione che vive. Spesso si parla del clima che c'è all'interno, che è importantissimo, di un'azienda qual è comunque anche l'Amministrazione: è bene che ci si dimostri anche umani nei confronti di situazioni molto difficili, al di là delle necessità di alternanza che spesso finiscono per essere più determinate da un trattamento uguale per livello, rispetto che per singola realtà.