Oggetto del Consiglio n. 837 del 30 luglio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 837/XVI - Discussione generale congiunta sul D.L. n. 34 (Secondo provvedimento di assestamento del bilancio di previsione della Regione per l'anno 2021 e di variazione al bilancio di previsione per il triennio 2021/2023) e sul D.L. n. 35 (Disposizioni collegate al secondo provvedimento di assestamento del bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2021 e di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2021/2023. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni).
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri possiamo iniziare l'esame dell'ordine del giorno. Se siete d'accordo, per quanto riguarda i punti n. 1 e n. 2 dell'ordine del giorno, proporrei, come abbiamo fatto in altre occasioni, di affrontare le relazioni separatamente e poi fare una discussione unica sui due punti e poi, ovviamente, le votazioni separate. Non vedo obiezioni, per cui la discussione dei disegni di legge n. 34 e n. 35 verrà fatta congiuntamente.
Punto dell'ordine del giorno n. 1. Su questo disegno di legge sono stati depositati 6 emendamenti dalla II Commissione e il relatore del disegno di legge è il Presidente della II Commissione. Il consigliere Malacrinò si è prenotato per intervenire, ne ha facoltà.
Malacrinò (PCP) - Il disegno di legge che andremo a discutere e a licenziare riguarda il secondo provvedimento di assestamento al bilancio e la seconda variazione al bilancio di previsione. Si tratta di un documento molto corposo composto da 52 articoli e che contiene al proprio interno anche ulteriori misure a sostegno dell'economia regionale.
Il provvedimento dunque si aggiunge a quelli già messi in campo nei mesi scorsi e prevede l'applicazione della quota di avanzo libero che ammonta a circa 72 milioni; di questi 72 circa 16 vengono destinati a favore dei Comuni per spese correnti e investimenti. La suddivisione delle quote da destinare a ciascun Comune è stata oggetto di un emendamento che recepisce quanto richiesto dall'Assemblea degli Enti locali.
Anche questo importante disegno di legge viene influenzato fortemente dalla crisi epidemiologica che ancora ci colpisce, infatti molte delle misure hanno l'arduo compito di riuscire a mitigare una crisi economica e sociale molto grave. I provvedimenti sono tutti di particolare rilievo e immagino verranno illustrati dettagliatamente nel corso della giornata. Come forza politica non possiamo che accogliere favorevolmente tutto ciò che verrà fatto in materia di politiche sociali, numerosi infatti sono i provvedimenti a favore di famiglie, anziani e disabili, ne elenco qualcuno: con l'articolo 4 vengono stanziati complessivamente 3.470.000 euro a favore di enti gestori e famiglie per servizi di prima infanzia.
L'articolo 5 prevede uno stanziamento di 450 mila euro per l'abbattimento di barriere architettoniche e acquisti di ausili anche per uso privato.
L'articolo 6 prevede un maggiore onere per 400 mila euro per contributi alle famiglie per il pagamento delle rette in strutture socio-sanitarie.
L'articolo 7, in relazione alle maggiori situazioni di fragilità e povertà, prevede contributi per 300 mila euro volti all'inclusione sociale di soggetti con fragilità socio-economica.
L'articolo 8 prevede un maggior onere per 335 mila euro per l'acquisto di servizi di assistenza e sostegno sempre a favore delle famiglie.
L'articolo 13, in tema di politiche abitative, prevede un ulteriore stanziamento per 1.487.000 euro che andranno a favore del bando affitti.
Sono inoltre previsti diversi interventi in tema di edilizia scolastica per complessivi 4.520.000 euro.
Dopo i numerosi interventi messi in campo con la legge n. 15 relativamente agli aiuti Covid crediamo che questa nuova norma possa contribuire a dare fiducia e speranza alla nostra comunità.
L'iter della Commissione ha preso il via in data 20 luglio, i lavori sono proseguiti nelle date del 23, del 27 e del 29 luglio con le audizioni del Governo e dei principali portatori di interesse.
La II Commissione consiliare permanente riunitasi in data 29 luglio ha espresso a maggioranza parere favorevole con l'astensione dei colleghi di Lega e Pour l'Autonomie.
Presidente - Consigliere Malacrinò, come d'accordo, può procedere anche alla relazione del collegato al precedente disegno di legge.
Malacrinò (PCP) - Il disegno di legge n. 35 che ci accingiamo a licenziare si compone di 9 Capi e 15 articoli e reca: "Disposizioni collegate alla seconda legge di assestamento per il triennio 2021-2023". Si tratta di un documento tecnico che nasce anche dalla necessità di adeguare le nostre norme a modifiche introdotte da normative statali.
Il Capo I reca "Disposizioni in materia di personale ". Con l'articolo 1 viene ridotta la percentuale minima di personale che presta attività in modalità agile. L'articolo 2 reca delle modifiche di natura tecnica alla norma che disciplina l'istituzione dell'avvocatura regionale. L'articolo 3 stabilisce che i fondi previsti per coprire le retribuzioni delle particolari posizioni organizzative continuino a trovare copertura nei vari bilanci dei relativi enti.
Il Capo II reca: "Disposizioni in materia di urbanistica, interventi edilizi e tutela paesaggistica" e si compone di due articoli. L'articolo 4 si è reso necessario per evitare qualsiasi dubbio interpretativo anche in tema di semplificazioni per l'accesso al bonus 110. L'articolo 5 reca delle modifiche in tema di centralizzazione delle funzioni di committenza e apporta delle modifiche alle soglie in tema di affidamento diretto.
Il Capo III reca: "Disposizioni in materia di turismo" e si compone di 2 articoli. L'articolo 6 prevede per i complessi ricettivi all'aperto un aumento del numero di vani mantenendo però invariata la superficie massima ammissibile. L'articolo 7 introduce nell'organigramma dell'Office régional du tourisme la figura dirigenziale con funzione di direttore amministrativo.
Il Capo IV reca: "Disposizioni in materia di Enti locali" e si compone del solo articolo 8, che prevede un posto aggiuntivo di segretario di Ente locale per garantire il regolare funzionamento dell'agenzia.
Il Capo V reca: "Disposizioni in materia di politiche del lavoro" e si compone del solo articolo 9, che reca: "Modifiche alla norma che disciplina la nomina del Consigliere regionale di parità".
Il Capo VI reca: "Disposizioni in materia di agricoltura" e si compone del solo articolo 10, che prevede per le imprese operanti sul territorio regionale contributi per l'organizzazione e la partecipazione a fiere e rassegne.
Il Capo VII reca: "Disposizioni in materia di sanità" e si compone di due articoli. L'articolo 11, in tema di razionalizzazione dei servizi socio-sanitari, prevede che gli Enti locali possano trasferire i propri beni all'Azienda ASL. L'articolo 12 reca delle modifiche alle disposizioni in materia di prevenzione e contrasto al gioco d'azzardo patologico, che si rendono necessari al fine di poter attingere a fondi specifici per progetti utili a contrastare il fenomeno della dipendenza.
L'articolo 13 attualizza gli importi dei contratti per consentire un più agevole svolgimento delle procedure del Consorzio Pesca.
L'articolo 14 reca la clausola di invarianza finanziaria.
L'articolo 15 reca la dichiarazione d'urgenza.
L'iter della Commissione ha preso il via in data 20 luglio, i lavori sono proseguiti nelle date del 23, del 27 e del 29 luglio con le audizioni del Governo e dei principali portatori di interessi.
La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 29 luglio, ha espresso a maggioranza parere favorevole con l'astensione dei colleghi di Lega e Pour l'Autonomie.
Presidente - Possiamo aprire la discussione generale sui due disegni di legge. La discussione generale è aperta. Il consigliere Aggravi si è prenotato, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - È bene sottolineare come questa coppia di provvedimenti (i disegni di legge n. 34 e n. 35) non nasca, a differenza di quanto è avvenuto per il pacchetto di misure anti-Covid VdA... con la ripartenza da una fase preventiva di collaborazione tra i gruppi consiliari... Lo ha detto tempo fa lo stesso presidente Lavevaz rispondendo a un'iniziativa del nostro gruppo consiliare come questi sarebbero nati da una valutazione di priorità fatta dal Governo regionale su una serie di richieste, così come giustamente prevedono le democratiche dinamiche politiche. Lo abbiamo già sottolineato in sede di voto II Commissione astenendoci sul complesso dei provvedimenti pur annunciando però voto favorevole per quelle iniziative che consideriamo meritevoli di sostegno politico in coerenza col nostro programma. Questi due provvedimenti sono e restano atti politici di questo Governo regionale, che, in sede di insegnamento, non ha avuto il nostro sostegno. Tuttavia - ed è bene ricordarlo -, il percorso avuto in Commissione senza alcuna sorta di boicottaggio o voluto rallentamento, ha comunque permesso di poter chiarire e approfondire molte tematiche presenti nei due disegni di legge, direi anche in ottica futura. A tal riguardo vorrei formulare alcune considerazioni che a partire da quanto discusso e definite in questa sede possono, tra l'altro, fornire utili spunti per i prossimi lavori consiliari.
È bene dire - l'ha detto anche il relatore - che sui fondi stanziati... mi concentrerò ovviamente sul DL n. 34, perché il DL n. 35 ha una natura anche molto tecnica su tutta una serie di aspetti, quindi se dobbiamo trovare un elemento più politico, lo dobbiamo trovare appunto nel DL n. 34. Vorrei concentrarmi inizialmente sulle principali risorse: i famosi 16 milioni che sono destinati agli Enti locali. Ecco, su questo aspetto non c'è stata soltanto un'attenzione legata alla questione finanziaria sulla quale poi tornerò e quindi la ripartizione dei 16 milioni, bensì le audizioni hanno permesso di approfondire con ulteriori analisi problematiche che riguardano gli Enti locali, cerco di raggrupparle in tre macro blocchi: la prima riguarda la spesa per i servizi a favore degli anziani. In tal senso ricordiamo che nel parere che il Consorzio permanente degli Enti locali ha rilasciato sul DL n. 34 l'assemblea del CPEL ha rinnovato la richiesta già avanzata con un precedente parere del giugno 2021 relativa alla necessità di risorse finanziarie aggiuntive per i servizi a favore delle persone anziane a titolarità delle Unités des Communes Valdôtaines e del Comune di Aosta. "Tali risorse si rendono necessarie - dice il CPEL - al fine di compensare i mancati introiti e i maggiori costi sostenuti in conseguenza del perdurare dell'emergenza". In sede di audizione, è bene saperlo, è stato chiesto ovviamente sia ai rappresentanti del CPEL, ma in senso generale quelli che possono essere i dati più precisi circa il fabbisogno che hanno oggi gli Enti locali in merito alla gestione dei servizi socio-assistenziali, questo non soltanto per capire e dare contezza del duplice richiamo che l'Assemblea dei sindaci ha dato, bensì soprattutto se dobbiamo arrivare prossimamente a una discussione generale del piano sanitario regionale, è bene comprendere non soltanto il futuro della complessiva organizzazione dei servizi socio-assistenziali, ma soprattutto capire oggi quale sia il fabbisogno e quali siano le problematiche. Ovviamente si riduce tutto sempre al discorso legato all'emergenza epidemiologica, ma ben sappiamo che questo è un problema annoso che nasce non dal Covid, ma nasce precedentemente, quindi, al di là della riorganizzazione, crediamo sia opportuno quantificare il fabbisogno in maniera tale che alla ripresa dei lavori - e soprattutto anche in ottica, come ho detto, di valutazione del piano sanitario - si possa appunto avere un quadro complessivo.
La seconda questione riguarda in senso qui specifico, ma più in generale la questione dei Segretari comunali che collegherei al terzo elemento, ovvero a quello che io ho chiamato modello organizzativo del personale degli Enti locali. La questione dei Segretari comunali non voglio riattivarla perché questo Consiglio ha più volte legiferato riguardo al fabbisogno e alla gestione di questa problematica. Dico queste cose soprattutto in prospettiva di quello che sarà l'appuntamento da qui a fine anno, ovvero la riforma del sistema complessivo e della normativa riguardante gli Enti locali... si spera che questa questione possa prima o poi trovare pace e finalmente una via perché non possiamo andare a legiferare ognuno per due per sistemare un elemento, c'è la necessità di avere una visione completa e penso che i gruppi di lavoro costituiti in seno alla Commissione competente debbano far tesoro di quello che è successo fino adesso e soprattutto trovare una via definitiva, non soltanto legata appunto a una questione tipica degli Enti locali, ma anche ai rapporti con la Regione perché ci troviamo Segretari comunali - lo sappiamo benissimo - che vengono assorbiti dall'Ente Regione e poi si genera una problematica di fabbisogno negli Enti locali.
Similare è la questione legata a quello che ho voluto chiamare modello organizzativo degli Enti locali. Ho citato già altre volte - e lo cito ma a mero di esempio - la deliberazione che la Corte dei Conti fece sull'analisi dei rendiconti 2018 dei Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti; in quella deliberazione si poneva in evidenza come in molti Comuni persistano problematiche le cui valutazioni portano a supporre l'esistenza di problemi organizzativo-gestionali in ordine strutturale. Lì si parlava delle tempistiche di approvazione dei rendiconti, però ben rappresenta una problematica che spesso viene rappresentata e, tra l'altro, anche in una recente intervista il Presidente del Consorzio permanente ha posto l'attenzione alla problematica del personale e spesso e volentieri anche le Commissioni di questo Consiglio hanno già discusso in tema di concorsi e hanno già discusso in tema di fabbisogni. Abbiamo sicuramente tutti, e dico in senso degli Enti pubblici, quindi sia Regione che Comuni, necessità di avere adeguati livelli di personale ma bisognerà sicuramente mettere ordine per evitare che ci siano appunto delle inefficienze e delle problematiche che poi alla fine si riversano non soltanto sugli appuntamenti amministrativi ma soprattutto sull'efficienza, l'efficacia e i costi che i cittadini devono sostenere.
Permettetemi poi di andare a toccare l'elemento più importante e più significativo di tutto il disegno di legge: quella che ho chiamato questione finanziaria, quindi in particolare l'articolo 3 del DL n. 34 e il relativo emendamento. Qui mi preme sottolineare la necessità di fare profonde valutazioni sull'attuale modello di finanza derivata, non è una novità, e in particolare sulle modalità di ripartizione delle risorse definita oggi dalla famigerata legge n. 48/1995. Diciamo che, purtroppo, ormai è per prassi una deroga strutturale di questa legge, cioè noi abbiamo una legge, ma andiamo sempre in deroga per necessità di bilancio. Questa deroga strutturale - lo abbiamo detto, lo ripetiamo e mi sento di dirlo soprattutto in questa sede - non ha più senso né in termini di equità che di sostenibilità nel medio periodo, così come anche di efficienza ed economicità finale dei servizi nei confronti del cittadino.
Spesso e volentieri si parla di programmazione, anche gli Enti locali hanno delle difficoltà a programmare, ma soprattutto poi anche la Regione, perché comunque in un sistema di finanza derivata ovviamente anche chi restituisce, perché c'è questa forma di restituzione, non dirò restitution perché ha portato male, ma di restituzione di finanze agli enti sottostanti... si creano appunto spesso e volentieri delle inefficienze. Perché dico questo? Perché sappiamo benissimo che il primo modello dell'articolo definiva un sistema di ripartizione di questi 16 milioni che poggiava direttamente sulla proporzione della quota di extra gettito IMU di ciascun Comune, nella seconda proposta, perché gli emendamenti, finché non vengono votati - e lo dico soprattutto al relatore -, sono delle proposte, ovviamente ha un meccanismo in cui una quota parte delle risorse viene data a investimenti, ma nulla quaestio, ognuno ha le sue posizioni, certo è che bisognerebbe interrogarsi su quelle che potrebbero essere le nuove variabili utili a guidare la futura evoluzione della riforma locale in termini di finanza. A tale riguardo io penso che occorrerà avere coraggio e affrontare il problema con serietà e distacco da ogni sorta di partigianeria e forma di tradizione politico-amministrativa ormai sedimentata nel tempo perché i bisogni sono ben cambiati rispetto al passato. La logica di base non può essere quella della mera ripartizione concertata a maggioranza utile a soddisfare le singole preoccupazioni, non me ne vogliano i più maliziosi, bensì grandezze oggettive moderne che gli Enti locali devono e dovranno affrontare, faccio alcuni esempi: uno è la magnitudo del proprio bilancio. Il bilancio rappresenta comunque un elemento di grandezza utile a capire qual è la complessità dell'ente, non possiamo più fare finta di questo, è inutile parlare di personale se poi non teniamo conto dell'ampiezza del bilancio, e qui già nella precedente legislatura si parlò anche quando ci fu lo spinoso discorso riguardo agli emolumenti in capo agli amministratori comunali di valutare - io lo dissi all'epoca e oggi lo ripeto - il rapporto tra la grandezza del bilancio e le retribuzioni perché la grandezza del bilancio di un ente definisce anche il rischio che l'amministratore corre riguardo al complesso della gestione di un ente comunque complesso nella sua semplicità.
Le utenze servite, perché è vero, diamo molta importanza al numero dei cittadini e dei residenti, però ricordiamoci che ci definiamo Regione turistica, ma, quando facciamo questi discorsi, ci dimentichiamo che spesso durante l'anno ci sono delle realtà che duplicano, triplicano la propria popolazione e che quindi hanno delle spese in più e dei fabbisogni maggiori e spesso e volentieri queste realtà generano indotto per i Comuni vicini, quindi bisogna anche ragionare in termini di rapporto che esiste tra i vari Comuni. Non tutti i Comuni danno gli stessi servizi e un altro elemento potrebbe essere anche quello di valutare i servizi resi alla propria utenza di riferimento che spesso va oltre il proprio Comune: penso alle scuole, ai servizi sanitari, socio-assistenziali, ai trasporti e alla viabilità e anche alla presenza - lo abbiamo visto soprattutto con il Covid - di strutture che appunto servono generi di prima e seconda necessità.
Un altro elemento che, tra l'altro, ha un'importante presenza se vogliamo nel DL n. 34 riguarda il rischio idrogeologico, perché ricordiamoci non c'è soltanto il cambiamento climatico, adesso va molto di moda, ma purtroppo noi abbiamo una conformazione geografica che da sempre ci fa conoscere il rischio idrogeologico, però ci sono delle realtà ovviamente che hanno delle spese maggiori, spesso quasi fisse durante l'anno che non sono probabilmente totalmente prevedibili, ma che comunque in parte sono stimabili perché, purtroppo, la conformazione di quella realtà geografica è ovviamente conosciuta. In tal senso - e già lo annuncio - non ci troviamo totalmente d'accordo sulla nuova formulazione dell'articolo 3, che pone ancora una volta in competizione tra loro gli Enti locali. Crediamo infatti, così come già più volte detto in quest'aula, che le logiche di riferimento dovrebbero essere ben altre e le considerazioni fatte vogliono proprio dare un senso a questa posizione a future considerazioni che faremo in questa sede. Perché dico questo? Perché se noi andiamo a vedere - soprattutto sto parlando dell'emendamento all'articolo 3 - quello che oggi è l'extra gettito IMU generato da determinati Comuni rispetto poi al contributo finale, la nuova ripartizione porta anche a delle percentuali abbastanza pesanti, cioè abbiamo Comuni che contribuiscono e perdono diciamo circa il 20 percento, e penso anche alla capitale della Valle d'Aosta, che, tra l'altro, ha una legge speciale di finanziamento, questo lo dico più che altro in senso dubitativo visto che c'è un trait d'union molto forte per questa maggioranza o quasi maggioranza, come mi ricorda qualche collega dall'altra parte che non ha ancora deciso da che parte stare... e il Comune di Aosta, c'è un meno 20 percento. Ci sono Comuni - ne cito alcuni, non citerò il mio perché sennò qualcuno mi direbbe che sono partigiano e in questo caso sono fiero di esserlo - che lasciano sul campo numerose risorse e hanno delle perdite grosso modo sul 20 percento; dall'altro lato abbiamo Comuni - e sto parlando soprattutto di Comuni turistici: parlo di Valtournenche, di Saint-Vincent, di Brusson tanto per citarne alcuni - che guadagnano il 500 percento, il 400 percento, il 100 percento. È vero, c'è un sistema di ripartizione ma lo sappiamo benissimo, è ovvio che dare 86 mila euro, 950 mila euro in più a una realtà più piccola ha ovviamente un peso maggiore rispetto a una grande realtà, ma dobbiamo stare attenti, ripeto, e proprio in questo senso ho fatto e ho dato qualche spunto precedente soprattutto in ottica futura più che nella giornata di oggi sul fatto che dobbiamo ricordare che Comuni grandi, che, per carità, hanno maggiori risorse finanziarie di base, non è che le hanno per una motivazione voluta dallo Spirito Santo o da qualsiasi altra forma metafisica che conosciamo, ma dal fatto che sul loro territorio hanno una presenza notevole di realtà appunto che questo extra gettito, ma io direi l'IMU in generale perché poi è la risorsa primaria dei Comuni la pagano, quindi vuol dire che ci sono servizi, spese e situazioni che devono essere gestite maggiori di altre realtà e spesso e volentieri generano un indotto su quelle altre realtà. Faccio un esempio, visto che è stato anche oggetto di discussione per cercare almeno di rendere di più il discorso che ho portato avanti quando si è parlato della definizione dei comprensori sciistici per quello che era appunto il Fondo montagna, ci si interrogava e ci si diceva: "ma il comprensorio sciistico è soltanto legato al Comune dove ha sede l'impianto oppure al sistema anche collegato?". Io penso che bisogna considerare non soltanto il Comune dove ha sede l'impianto ma in sé l'indotto di Valle e in questo senso, secondo me, dobbiamo nel futuro ragionare.
Vi sono poi ancora alcuni elementi, ho cercato di citare quelli più importanti. Sempre in ottica di programmazione, è stato oggetto anche di un'approfondita audizione con l'assessore Guichardaz il futuro del Forte di Bard, Assessore che oggi, tra l'altro, mi spiace non vedo, ma lo dico perché magari poi i colleghi glielo possano riferire... il fatto che è una realtà importante per un'altra area, cioè per la Bassa Valle... qualche collega anche del mio gruppo ha chiesto di comprendere quali sono le ricadute, ma prima di tutto e giustamente dobbiamo pensare che una realtà come questa ha bisogno di un nuovo modello organizzativo che gli consenta soprattutto di programmare perché altrimenti non potremo mai controbattere alla forte concorrenza che c'è. Io quindi penso che nel futuro - e questo lo do anche qui come spunto - bisognerà pensare a un nuovo modello di programmazione finanziaria che consenta almeno di sapere nel triennio di programmazione quali sono le risorse finanziarie a disposizione, perché altrimenti è difficile ovviamente andare a vincere, o comunque giocarsela con una concorrenza fortissima e anche sulla natura giuridica, lo abbiamo detto più volte, c'è da fare un ragionamento molto forte. Si era parlato di qualcosa nella scorsa legislatura, in questa forse la maturazione del tempo permetterà poi di fare le dovute considerazioni.
C'è un articolo che prevede uno studio legato al futuro degli impianti a fune. L'assessore Bertschy ha depositato in Commissione un'interessante memoria sul futuro dei piccoli comprensori, bisognerà pensare anche al futuro dei grandi comprensori, noi - e già lo annuncio - presenteremo insieme al gruppo di Pour l'Autonomie un emendamento che cerca di rendere più dettagliata la definizione dell'articolo che voi proponete, questo non in ottica ovviamente di scontro, ma di contributo perché crediamo che l'analisi che debba uscire, o comunque che debba essere commissionata debba permettere la possibilità di confronto tra vari scenari e definire lo scenario migliore perché ci sembra che il testo proposto guardi un po' troppo con certezza verso l'unica società regionale. Ricordiamo che in alcune società ci sono dei soci privati che nelle fusioni sono un problema, anche perché magari, com'è capitato, hanno poco partecipato agli investimenti fatti, in alcune realtà ci sono appunto i piccoli comprensori che sono spesso anche interni a dei grossi gruppi, è inutile raccontarla... e lo dico ancora una volta a chi pensa che il modello Dolomiti Superski sia un'unica società che esso è un consorzio, là ci sono i privati e dobbiamo guardare a un altro modello. Crediamo quindi che il confronto tra scenari possa essere molto utile, anche perché se l'obiettivo è l'unico gruppo con logica pubblicistica, ovviamente noi da questo punto non ci siamo e sono stato elegante su quest'ultimo aspetto.
Per quanto riguarda poi la misura che si è concertata, questa sì in seno al tavolo Covid che ancora sta lavorando con tutte le forze: parlo della misura legata ai locali da ballo, io penso che sicuramente oggi possiamo dare una risposta a un settore che ancora è colpito purtroppo dalle scelte legate alle possibili riaperture, come giustamente ci hanno ricordato i rappresentanti sindacali, non sarà sicuramente la soluzione a tutti i mali e non ripagherà sicuramente il danno subito, ma crediamo che possa essere almeno una prima risposta, spero non solo un'unica risposta verso un settore che non è soltanto divertimento, ma è anche soprattutto posti di lavoro e imprenditoria.
Un'ultima battuta la lego invece più al DL n. 35 e soprattutto sul personale, quindi gli articoli 1 e 3 del disegno di legge, qui c'è stato un po' di... e sappiamo che, quando si va a toccare la materia dell'organizzazione del personale senza passare da una contrattazione con le forze sindacali, ci possono essere sempre delle turbative, su questo - l'ho detto e lo ridico - invito nuovamente il Presidente, che ha l'onore e l'onere soprattutto di avere questa delega, ad attivarsi affinché nel futuro ci possa essere una maggior contrattazione, io direi forse più in senso ampio e non soltanto legato al singolo provvedimento, perché i problemi sono tanti. Io più volte ho toccato il tema dell'organizzazione del personale, io quello che mi auguro è che soprattutto si possa andare verso un sistema più agile di amministrazione, spesso abbiamo tradotto il lavoro agile con "smart working", io polemicamente spesso parlo di "home working", diminuiamo le percentuali... cerchiamo anche e soprattutto di permettere di lavorare da casa, quindi serve l'accessibilità alla rete, servono computer e sistemi operativi che possono permettere effettivamente di poter avere un'Amministrazione regionale realmente agile e non soltanto sulla carta.
Sicuramente il PNRR permetterà, vedremo quello che sarà, di accedere a dei fondi per poter potenziare questa importante infrastruttura, io mi auguro che considerato il fatto che abbiamo competenza primaria, ricordiamocelo non solo quando dobbiamo gestire alcune situazioni... ci sia la possibilità di fare effettivamente un salto di qualità.
In ultimo una battuta, ma la prendo come esempio della proposta fatta sull'Office du tourisme, sicuramente ci sono delle necessità organizzative dell'ente, lo abbiamo appurato in seno alle audizioni, però non crediamo nelle riforme a rate. Lo abbiamo già detto più volte con delle iniziative, si parli finalmente di una riforma complessiva della promozione turistica e dell'organizzazione di quello che vogliamo fare oggi sul futuro della gestione della promozione, non facciamolo a rate perché, come abbiamo imparato con altre situazioni, la prima rata porta altre rate, quindi ci troveremo a ogni appuntamento normativo a dover aggiungere un pezzetto e poi alla fine nel complesso forse non otterremo il risultato che volevamo.
Questi sono degli spunti che guardano soprattutto al futuro, va detto, e cito di nuovo il presidente Lavevaz sul fatto che questi due provvedimenti, ma in particolare il disegno di legge n. 34 è frutto di una scelta di priorità, di politico c'è soltanto forse l'aspetto legato agli Enti locali, che è anche la voce più importante su cui ho cercato di dare una serie di contributi e per questo ovviamente, come abbiamo già detto, da parte del nostro gruppo ci sarà una valutazione punto per punto laddove riteniamo che le iniziative e le misure siano meritevoli di essere sostenute.
Presidente - Sul DL n. 34 è pervenuto un emendamento e quattro ordini del giorno, mentre sul DL n. 35 un ordine del giorno, verranno trasmessi per mail a breve. Siamo in discussione generale. Il consigliere Carrel ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Grazie collega Malacrinò per la relazione, non so se è una relazione come Presidente della II Commissione o come membro del gruppo consiliare di PCP, ma comunque è stata una relazione ai disegni di legge n. 34 e n. 35.
Mi aggrego alle valutazioni che ha ben espresso il collega Aggravi cercando di rimanere meno sul tecnico e di entrare meno nel dettaglio di ogni articolo, perché credo che la valutazione che abbiamo fatto in questa settimana di lavoro come gruppo consiliare e come opposizione sia una valutazione che parte da quanto ci è stato comunicato dal presidente Lavevaz e dall'assessore Marzi, i quali ci avevano detto di aver ricevuto richieste dagli uffici per circa 150 milioni di euro, mentre l'avanzo, ahimè, era di soli 72 milioni.
Da questo dato è importante partire perché, come opposizione, giustamente non abbiamo le informazioni che ha il Governo e quindi non possiamo sapere se noi avremmo scelto questi articoli, anche se alcuni ovviamente li condividiamo e li voteremo, non possiamo sapere se questo in un'ottica di risorse scarse sarebbe stata la nostra scelta definitiva. Abbiamo quindi sicuramente una mancanza di informazioni, com'è giusto che sia, che ci obbliga in qualche modo a fare delle valutazioni su quanto è scritto, ma non possiamo e non sappiamo quanto sarebbe stato possibile fare. Questo è quindi un elemento che, secondo me, va ben sottolineato anche in un'ottica di lettura poi di quello che sarà il voto del nostro gruppo.
Io credo però che, leggendo questi due disegni di legge, sia doveroso sottolineare che, dal nostro punto di vista, manchi un po' un fil rouge, manchi un po' il dove si vuole arrivare. Spesso e volentieri abbiamo delle soluzioni temporanee che non risolvono il problema, lo ha già citato il collega Aggravi, l'articolo 20 propone un contributo in tranches al Forte di Bard, quindi prende una tranche con l'approvazione del bilancio, la seconda con l'assestamento. Il presidente Badery ci ha comunicato in Commissione che questo modello ovviamente impedisce al Forte di Bard di fare una vera e propria programmazione delle attività, anche perché il costo del personale ha un certo peso e una certa incidenza; l'Assessore in Commissione si è detto d'accordo e sembra anche intenzionato a modificare la forma giuridica dell'attuale associazione, però in questi disegni di legge nulla vediamo, è un rimandare il problema. Speriamo di affrontarlo a questo punto a ottobre, novembre e dicembre quando approveremo e comunque approderà in Commissione il bilancio 2022-2024.
Lo stesso discorso vale per l'articolo 32: andiamo a finanziare l'istituzione di un consorzio di una tutela doc "Vini Valle d'Aosta", che ci vede sicuramente favorevoli, ma abbiamo sentito parlare l'Assessore al turismo in quest'aula - e mi spiace che non sia presente - di marchi a ombrello. Il marchio a ombrello è la creazione di un prodotto Valle d'Aosta; questo consorzio che ruolo ha nel marchio a ombrello? A che punto siamo con la creazione del marchio a ombrello? Qual è il nostro fine? E quindi questi 100 mila euro per creare questo consorzio a che punto si stanno inserendo in questo progetto? Capire questo è fondamentale proprio per comprendere se questi investimenti, se queste misure hanno realmente un senso, ma queste sono informazioni che, ahimè, visti i pochi tempi e visto anche il ruolo, noi, come gruppo di opposizione, non abbiamo, per questo motivo dovete dirci voi come Governo e come maggioranza dove vogliamo arrivare.
La stessa questione l'ha già citata ma è sull'articolo 7 del DL n. 35. Andiamo ad aggiungere un direttore amministrativo all'Office du tourisme, comprendiamo che esso abbia dei problemi organizzativi oggi, ma cosa sarà l'Office du tourisme dopo la riforma complessiva del turismo che è stata più volte annunciata? Quale ruolo avrà? Quale ruolo avranno le strutture che si occupano di turismo all'interno della struttura della Regione Valle d'Aosta? Senza capire questo percorso, diventa difficile valutare se inserire un direttore amministrativo oggi può o meno avere senso. Credo dunque che ci manchino delle informazioni per poter votare determinati articoli.
Infine permettetemi un ragionamento sull'articolo 39 del DL n. 34, andiamo ad autorizzare una spesa di 150 mila euro per uno studio di fusioni di società partecipate ma non abbiamo nessun tipo di elemento, studiamo cosa? Studiamo lo scenario attuale a confronto a quale scenario? Proprio in quest'ottica poi verrà presentato, insieme al collega Aggravi, un emendamento per andare a declinare meglio quali sono le varie opzioni che andremo ad analizzare in modo da poter poi prendere una scelta che tenga in considerazione vari aspetti, non solamente quello economico, ma anche quello organizzativo e di gestione futura poi di un grande patrimonio che abbiamo come Valle d'Aosta, cioè le società degli impianti a fune.
Per quanto riguarda il discorso degli Enti locali, ha ben già rappresentato la situazione il collega Aggravi e credo che non ci sia nulla da aggiungere, non possiamo e non dobbiamo andare a risolvere un problema alla volta: dobbiamo semplicemente cercare di mettere mano, sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista dei segretari, e quindi dell'obbligo di associazione, alle regole generali in modo da poter delineare chiaramente quali sono le regole del gioco e solamente così poi lasciare realmente autonomia agli Enti locali, perché se continuiamo a cambiare le regole del gioco, ovviamente poi i Sindaci e gli Enti locali si trovano perennemente spiazzati dai cambi, che sono legati sì a dei problemi che sono insorti, ma che ovviamente permetteranno da domani ad alcuni Sindaci di dire: "lo avessimo saputo prima che l'Agenzia dei Segretari aveva l'obbligo di avere un Segretario, magari non avrei fatto questa scelta ma ne avrei fatta un'altra".
Ovviamente capiamo bene tutti i problemi, però abbiamo bisogno di avere una linearità nelle regole per comprendere dove stiamo andando e credo che questa sia un po' l'analisi più politica e meno tecnica che possiamo fare di questi due disegni di legge che ci hanno visti impegnati in queste settimane in Commissione senza fare nessun tipo di ostruzionismo, chiedendo delle audizioni che ci sembravano doverose per comprendere al meglio questi articoli, ma credo che capirete anche voi che è difficile comprendere dove vogliamo andare, perché noi non abbiamo tutti gli elementi che avete, noi speriamo che voi abbiate ben chiaro dove volete portare l'Amministrazione regionale e la nostra Regione e speriamo di poter vedere in futuro un disegno dietro questi articoli che oggi però non ci sembra di vedere e ci sembra di affrontare dei piccoli problemi, uno dopo l'altro, senza però affrontare in nessun caso a livello macro le soluzioni, le reali possibili soluzioni a dei problemi che sono molto più complessi di quanto appaiono in questi disegni di legge.
Presidente - Ricordo che siamo ancora in discussione generale. Se qualcuno intende intervenire, è bene che si prenoti. Non vedo altre richieste di intervento, aspetto ancora un minuto e poi chiudo la discussione generale. Discussione generale chiusa. Passiamo alle repliche. L'assessore Marzi si è prenotato, ne ha facoltà.
Marzi (AV-SA) - Comincio con il ringraziare i due relatori e il lavoro posto in essere dalla Commissione, dal Consiglio e dagli uffici per la giornata di oggi.
Di fatto, a mio modesto avviso, il DL n. 34 deve essere letto prioritariamente in un connubio, quindi in maniera collegata, al lavoro che è stato posto in essere, come tra l'altro richiamato da entrambi i relatori sia di maggioranza che di minoranza, sul DL n. 15 e quindi di fatto si cerca di portare avanti e di rispettare gli impegni presi rispetto al rendiconto, all'applicazione dell'avanzo che si era diviso in due maniere. La prima per 129 milioni di euro che ha dato corso a un lavoro assolutamente sinergico da parte della Commissione e del Consiglio, portando a un voto unanime del DL n. 15, la cui opera, sia di manutenzione che di resa applicatività attraverso le deliberazioni di Giunta, sta proseguendo in maniera solerte.
Il secondo impegno, questo che trattiamo oggi col DL n. 34, è naturalmente un impegno, come richiamato, più di carattere politico che parte seguendo tre criteri di riferimento: il primo è l'applicazione dei 72 milioni di euro che restavano dopo aver utilizzato i primi 129 milioni di euro dell'avanzo di amministrazione con la legge n. 15; il secondo sicuramente è un intervento che ha matrice più politica, ma anche amministrativa, perché, come richiamato dagli interventi che sono stati fatti in discussione generale, oltre ad avere delle valenze più politiche, ha sicuramente anche delle valenze rese dal fatto che le richieste erano sicuramente superiori rispetto alle disponibilità messe in campo e di conseguenza, si è dovuto fare delle scelte fondamentalmente legate a diversi aspetti: 1) le priorità, 2) il fatto di dover intervenire con una serie di azioni che potessero essere messe in spesa nei tempi che il nuovo bilancio armonizzato, applicato oramai da pochi anni dalla Regione, rende necessari. Sapete benissimo che l'armonizzato obbliga ad avere degli impegni di spesa che di fatto si trasformano in obbligazioni entro il 30 di novembre dell'anno in corso, per cui anche le scelte sono state fatte secondo un criterio di spendibilità. Terzo aspetto, e non ultimo, il fatto, comunque sia, che noi veniamo tutti quanti da un percorso che è stato parallelo rispetto a una situazione politico-amministrativa molto delicata nata da un Consiglio che è stato eletto durante un periodo pandemico, in una pausa di un periodo pandemico, e un Consiglio che poi, appena insediato anche il Governo, ha visto partire la seconda ondata che ha connotato tantissime azioni e scelte sia di politica amministrativa che politica nel corso di questi primi nove mesi, ivi compreso il percorso che si è condiviso e che ha portato di fatto alla legge n. 15, portando di fatto a correre contro il tempo rispetto a necessità assolutamente fuori dall'ordinario.
Noi veniamo pertanto a proporre in approvazione un DL, il 34, composto di 52 articoli, 5 Titoli di cui fondamentalmente il primo è la vera e propria manovra di assestamento, il n. 2 che sono le manovre finanziate, appunto i 72 milioni di euro con la parte di avanzo libero ancora disponibile, e il Titolo IV che riguarda invece tutta una serie di variazioni compensate. Il 64 percento di questi 72 milioni di euro viene messo in disponibilità per gli investimenti e quindi il 36 percento per spese correnti. Questo è "un ritorno alla normalità". Qui tanti di noi hanno fatto amministrazione: amministrazione regionale, amministrazione locale e sanno che normalmente l'avanzo di amministrazione si spende per investimenti. Questa parte, questo disegno di legge è, almeno per le scelte che vengono poste in essere nella stragrande maggioranza dei casi, pertanto una scelta più di ritorno alla normalità attraverso tutta una serie di investimenti che fondamentalmente vedono far da padrone le politiche sociali per 7 milioni e mezzo di euro, trasferimento ulteriore all'Azienda USL per 3,25 milioni di euro, 3.660.000 euro vanno alla Protezione civile e all'ambiente, 6.360.000 euro alla viabilità e a tutta una serie di opere pubbliche compresa una serie di interventi per l'impiantistica sportiva di interesse regionale che spesso è stata trattata all'interno di questo Consiglio, vedasi, ad esempio, il tiro a volo di Châtillon, piuttosto che il Palaindoor, piuttosto che la pista di atletica del Tesolin, 4.1 milioni di euro per l'agricoltura, 4 milioni di euro per l'investimento nelle scuole e l'Università, 13.360.000 euro per lo sport, il turismo e la cultura di cui 10 milioni di euro sono interventi a favore degli impianti a fune, più 6.245.000 euro che vanno a tutela del territorio come, tra l'altro, richiamato sia in sede di dibattito in Commissione, sia durante le relazioni che sono state poste in essere.
C'è inoltre un'attività che è stata più volte richiamata da parte del dibattito iniziato rispetto a una serie di concertazioni che sono state poste in essere con l'articolo 3 e l'articolo 27 a favore degli Enti locali valdostani. Una parte di questi, i 16.300.000 euro, divisi come da richiesta emendativa, sono di fatto frutto di una concertazione che c'è stata nel corso di questi mesi con il CELVA: tenete anche conto che questa concertazione è partita quando si è trattato di definire gli impegni presi con l'intero avanzo di amministrazione, poi, nella scelta che il Consiglio ha fatto, giustamente, di dividere l'assestamento in assestamento 1 per intervenire subito a favore delle problematiche poste dal Covid sia a livello sociale ed economico, è stato deciso anche con il CELVA di procrastinare i trasferimenti di riferimento all'assestamento 2, che è quello che trattiamo oggi.
Oltre quindi a interventi diretti trattati direttamente con il CELVA e con la Giunta del CELVA, c'è poi l'articolo 27, che di fatto interviene nella possibilità di andare a programmare per il prossimo biennio una serie di interventi come da necessità dei Comuni. Nel corso dei mesi passati si è chiesto ai Comuni quali fossero le principali necessità: sono arrivate richieste per 529 milioni di euro, di cui 509 milioni di euro, in larghissima parte, sono legati alla manutenzione delle strade, alla manutenzione del territorio, a problematiche legate appunto a interventi di natura idrogeologica e ad aspetti più invece di natura idrica, per cui con questo assestamento n. 2 si permette anche, sempre in accordo con il CELVA, di poter fare in modo che una parte dei denari messi in loro disponibilità prevedano un minimo di programmazione per i prossimi due anni e ci si aspetta che questo possa diventare "più operativo".
Con questo disegno di legge in proposta quindi fondamentalmente si cerca di dare delle risposte ad azioni più ordinarie che hanno anche naturalmente una connotazione politica, ça va sans dire, ma, di fatto, sono in realtà un intervento, il primo di indirizzo e di discrezionalità che viene posto in essere sul bilancio visto che tutto quanto il resto degli interventi che sono stati posti in essere erano fortemente necessitati dalla corsa contro il tempo data da due aspetti: il primo la pandemia, il secondo- e mi auguro che questo sia di lezione a tutti quanti gli amministratori locali valdostani e italiani - che veramente bisogna cercare in tutte le maniere di evitare di andare a elezioni, arrivando poi agli insediamenti nel periodo autunnale, perché la primavera normalmente è l'unico momento dell'anno nel quale c'è una vacatio, c'è una pausa negli atti di natura finanziaria. Il fatto di arrivare a essere votati nell'autunno fa sì che chiunque si insedi, o comunque chiunque governi, si trovi poi nella necessità di dover correre contro le tempistiche imposte dal bilancio.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Brevi considerazioni anche da parte mia, anche se è una replica ridotta visto che il dibattito è stato molto succinto, diciamo così.
Come ha detto l'assessore Marzi, questo assestamento, poi collegato ovviamente per quanto riguarda gli aggiornamenti normativi, è una risposta importante che va a completare un pochettino il quadro del primo assestamento, quello che poi è diventata la legge regionale n. 15/2021, quindi abbiamo tutta una serie di misure, non voglio ripetere quanto detto dall'Assessore, che sono ancora in un certo senso nell'indirizzo e nel solco della risoluzione dell'emergenza, quindi con trasferimenti in parte corrente ancora destinati alla gestione dell'emergenza, questo sia per quanto riguarda le strutture regionali, sia per quanto riguarda il trasferimento straordinario che è stato assegnato agli Enti locali con l'emendamento se verrà approvato che rimodula in qualche modo questi trasferimenti.
La parte importante, come ha ben sottolineato l'Assessore, è il fatto che più del 60 percento delle risorse destinate all'interno di questo assestamento sono finalmente rivolte agli investimenti, quindi a un'effettiva ripartenza, sono necessari per dare benzina alla ripartenza e quindi sono un segno effettivamente di un ritorno verso la normalità che tutti speriamo e che diventa assolutamente necessaria anche ridare quella linfa che la nostra economia aspetta da tempo.
Rispetto agli interventi puntuali che sono stati fatti dai due colleghi Aggravi e Carrel che posso sintetizzare sostanzialmente con una forma di critica rispetto al fatto che su queste due manovre, sia la parte contabile che quella legislativa, manchi una certa visione, una certa strutturalità. Posso anche convenire con questa osservazione, ovviamente questo deriva soprattutto dal fatto - ma dico cose ovvie - che questa è una misura di assestamento e non è un bilancio di previsione, che ha una natura anche programmatoria sostanzialmente diversa rispetto a un assestamento dove le risorse vanno allocate laddove ci sono delle criticità e laddove ci sono delle necessità di andare a rimpinguare, uso un termine poco elegante, dei capitoli che hanno necessità di essere rinforzati.
Nei due interventi si è insistito molto sulla questione degli Enti locali, anche qui mi vedo sostanzialmente d'accordo con quanto sollevato in particolare dal collega Aggravi, cioè della necessità di - ma ne abbiamo già parlato e l'abbiamo già detto anche in altre circostanze - una revisione e di un'analisi più compiuta e più generale di tutta la finanza locale. Effettivamente siamo in deroga dalla legge regionale n. 48/1995 ormai da diversi anni e una revisione è ormai necessaria da diversi anni. Questo però ovviamente non può essere fatto in sede di assestamento con una riallocazione importante di risorse, questo magari ha generato un po' di confusione anche in senso generale ma, come abbiamo fatto l'anno scorso con la legge regionale n. 8/2020, anche quest'anno andiamo a rimodulare una parte di queste risorse che vengono ridistribuite sugli Enti locali legandole in qualche modo all'extra gettito, in realtà sono un trasferimento in parte corrente legato appunto alla straordinarietà del momento parametrata giustamente all'extra gettito, ma, di fatto, è un ragionamento quello dell'extra gettito che va visto in una fase pianificatoria, diciamo a bocce ferme, insieme a una revisione della legge n. 48. Anche perché l'extra gettito stesso è una questione che va declinata in maniera un pochettino più articolata, nel senso che nella nostra fattispecie quello che i Comuni versano alla Regione come extra gettito, e l'extra gettito sarebbe la differenza sostanzialmente, per semplificare, tra quanto veniva versato dai contribuenti ai Comuni dalla vecchia ICI a quella che poi è stata versata come IMU... quella differenza viene trasferita alla Regione e la Regione la mette all'interno del pacchetto del contributo alla finanza pubblica che viene versato allo Stato.
Questo contributo è stato negli anni rimodulato in maniera importante, invece è rimasta la parte di contributo dei Comuni sostanzialmente immutato nel tempo, quindi questo è un ragionamento che deve diventare strutturale, ma deve diventare strutturale in un ragionamento, come dicevo prima, più articolato rispetto anche ai parametri che giustamente il collega Aggravi sottolineava della 48, perché le due cose devono essere in qualche modo portate avanti in maniera parallela o quanto meno facendo un ragionamento che deve essere compiuto. Questo quindi sicuramente è un aspetto che prendiamo come suggestione per il prossimo bilancio di previsione e per i prossimi bilanci cercando di fare una previsione su finanza locale che possa essere in questo senso, ovviamente compatibilmente con le risorse necessarie.
Detto questo, concludo dicendo e ringraziando la Commissione per il lavoro che è stato fatto in tempi comunque rapidi, ci ha permesso di portare questo assestamento e questo collegato prima della pausa estiva, questo era un passaggio assolutamente fondamentale per poter mettere in campo queste risorse da parte delle strutture ma soprattutto per gli Enti locali anche.