Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 827 del 22 luglio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 827/XVI - Interpellanza: "Avvio di un percorso di approfondimento sui temi della rigenerazione urbana e della percezione estetica dei luoghi."

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 consiglieri, possiamo riprendere l'ordine del giorno, siamo al punto n. 31. Per l'illustrazione dell'interpellanza il collega segretario Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Il tema della rigenerazione urbana e della percezione dei luoghi. Viene da chiederci: ma siamo in una situazione di crisi, di crisi fortissima, legata agli effetti della cosiddetta pandemia e di che cosa parla Distort? Di rigenerazione urbana e percezione dei luoghi. Allora, mi permetto di condividere con voi una brevissima riflessione che permette di capire quanto un tema di questo tipo sia perfettamente legato alla ripresa economica.

Si può fare un sillogismo, anche se su questo sillogismo gli studiosi della scolastica avrebbero un po' qualcosa da dire sulla definizione formale e sulla impostazione formale, però una riflessione, chiamiamolo noi oggi sillogismo. Primo punto, la premessa del sillogismo: incidenza del turismo nella nostra economia Siamo consci che il turismo incida sulla nostra economia? Assolutamente sì. È una voce che dal punto di vista del prodotto interno lordo assume una posizione assolutamente strategica, indubbia. A questo punto la seconda premessa è l'attrattività come motore del turismo. L'attrattività del luogo è motore di turismo: anche questa è un'evidenza che si impone, perché assolutamente il turista viene in Valle d'Aosta per un motivo di attrazione, per una serie di servizi, ma fondamentalmente per la percezione del paesaggio. A questo punto la conclusione delle due premesse è che l'attrattività è un motore dell'economia. Ecco che l'aspetto paesaggistico non è qualcosa che è materia di architetti, materia di fissati su questo tema, una materia d'élite, ma è la condizione per valorizzare il nostro prodotto.

In questa interpellanza io non ho voluto semplicemente richiamare l'attenzione alla rigenerazione urbana, tema che oltretutto comincia già a entrare nell'immaginario collettivo, ma in particolare mi riferisco a certe aree, a certe porzioni di territorio e a certe opere che vengono considerate fondamentalmente funzionali. E siccome sono funzionali, la funzione prevale su un altro ruolo che è un ruolo di bellezza, di paesaggio, di connotazione. Parlo tra l'altro di opere che sono normalmente di competenza comunale, se non regionale o comunque competenza di enti. Mi riferisco e punto l'attenzione su infrastrutture quali vie di accesso, strade di accesso e parcheggi e lo riferisco ovviamente non solo al centro urbano di Aosta, ma a tutti i centri urbani, a tutte le piccole borgate, lo estendo capillarmente a tutto il territorio, perché ricordiamoci che la rigenerazione urbana non è finalizzata soltanto agli interventi nell'attività urbana, nella realtà urbana, nei centri di medie e grandi dimensioni, ma si riferisce a tutto, a tutte le parti di territorio.

Pensare di poter avere delle discipline, o comunque sviluppare una cultura, una sensibilità che per permetta attenzione su questi tipi di interventi, per quelli da eseguire e di rigenerazione per quelli da recuperare, diventa a questo punto una chiave per la valorizzazione del territorio.

Come è possibile? Siamo proprio sicuri che queste opere marginali, funzionali, incidano sulla bellezza e sulla percezione di un luogo? La risposta è in parole che abbiamo già sentito e che da tanto tempo sono presenti nella nostra memoria: "I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar", citazione letteraria? No. Qui è proprio nascosto esattamente il cuore del pensiero. Carducci non voleva fare dell'urbanistica, però Carducci racconta qualcosa di particolare che è nell'immaginario collettivo, era nel suo immaginario, nell'immaginario dell'epoca e nell'immaginario di ogni epoca. La percezione dell'area di contorno, della zona di contorno per un luogo. La poesia si chiama "Davanti a San Guido", non "San Guido" ma "Davanti a San Guido". Ecco allora il concetto del "davanti".

Teniamo conto che buona parte delle opere, strade di accesso, questo è ovvio, ma anche parcheggi, stanno davanti alle borgate, davanti a centri storici, davanti ad aree turistiche; pensiamo ai parcheggi nelle località sciistiche: sono il biglietto da visita. Quindi, il biglietto da visita della nostra offerta turistica del territorio è costituito da queste infrastrutture, da queste opere funzionali che, poiché non hanno volumi, sono state e sono entrate anche addirittura nell'immaginario degli stessi progettisti come opere secondarie, per le quali l'aspetto paesaggistico non è così fondamentale. Nulla di più sbagliato! Ed è proprio per questo che lungi da me suggerire con questa interpellanza linee di approfondimento normativo tali per cui ci sia un ulteriore carico normativo per le progettazioni, un ulteriore carico normativo per le committenze, così come lungi da me suggerire percorsi di approfondimento, di valutazione e di approvazione tecnico-amministrativi che complichino ulteriormente l'iter: valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale, ulteriori pareri di enti. Nulla di tutto questo, non è questa la ratio.

La ratio è prima di tutto chiedere al Governo che intendimenti ha. Ha percepito la portata di questo tema? È colto nella sua sensibilità? Crede veramente che questo possa incidere sulla qualità dell'offerta del nostro territorio? E se sì, quali sono le misure che intende mettere in campo; non dico quali siano già esistenti, perché quelle esistenti hanno già generato tutta una serie di questioni, tutta una serie di storture o anche di brutture o di penalizzazione della bellezza del territorio.

Tornando a "Davanti a San Guido", immaginiamo la visione dei cipressi della via di accesso semplicemente affiancata dai cipressi e che cosa è invece la percezione delle nostre uscite dell'autostrada. Noi usciamo dall'autostrada e che cosa percepiamo? Quello è il biglietto da visita. Noi arriviamo in una stazione sciistica e che cosa percepiamo? Quello è il biglietto da visita. Noi arriviamo in una borgata storica e cos'è che vediamo per prima cosa? Il prato, il centro storico? Se questo centro storico è dotato di parcheggi, questi sono in primo piano: ecco allora l'importanza.

A questo punto, di fronte a questi interrogativi e a queste riflessioni, entro nello specifico dei quesiti e chiedo al Governo quale sia la posizione della Giunta nei confronti delle suggestioni riportate nelle premesse, in merito alle operazioni da mettere in atto negli obiettivi della rigenerazione urbana anche dei piccoli Comuni.

Secondo quesito: quali siano gli intendimenti dell'attuale Giunta relativi all'eventuale avvio in regia regionale di un percorso di approfondimento del tema della rigenerazione urbana e della percezione estetica dei luoghi, adattato alla realtà del nostro territorio e finalizzato alla costruzione di linee guida capaci di risultare strumento idoneo, di promozione della sensibilità verso gli interventi edilizi, anche per quelli considerati puramente funzionali, quali allestimenti delle strade di accesso e realizzazione o riqualificazione delle aree di parcheggio. Ovviamente tutto questo vale per ciò che è già costruito come rigenerazione e per ciò che deve essere ancora costruito.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (AV-SA) - Grazie collega Distort per questa dissertazione e occasione di speculazione non fine a sé stessa e sicuramente non onanistica. L'interpellanza prende in considerazione due diversi aspetti relativi agli interventi di trasformazione del territorio. Da un lato richiede quale sia la posizione della Giunta in tema di rigenerazione urbana, dall'altro pone l'accento sulla qualità estetica e paesaggistica degli accessi dei piccoli Comuni e dei piccoli borghi, richiedendo la definizione di apposite linee guida capaci, cito testualmente, "di promuovere la sensibilità verso gli interventi edilizi, anche quelli considerati puramente funzionali quali strade di accesso ai piccoli centri e connesse aree di parcheggio".

Per quanto riguarda la rigenerazione urbana, senza entrare nel merito della definizione anche perché la sua presentazione della presente iniziativa è stata assolutamente esaustiva in tal senso, sicuramente il contesto locale regionale presenta situazioni che potrebbero richiedere un intervento di rigenerazione funzionale ed edilizia integrato. Si tratta di interventi diretti a riorganizzare e riqualificare aree urbane e periurbane di fondovalle, come anche contesti appartenenti ai centri turistici più consolidati.

Oltre alla porta sud di Aosta o alle aree commerciali periferiche della Plaine, possiamo considerare le aree industriali dismesse o parzialmente dismesse dalla Bassa Valle, oltre ad alcune espansioni turistiche degli anni '60 e '80 del patrimonio edilizio ormai fatiscente. In particolare, può considerarsi quale esempio di rigenerazione l'intervento complessivo sulla porta sud di Aosta F8 che, attraverso la sinergia tra Comune di Aosta, Regione, Valle d'Aoste Structure, si è potuto riconvertire a fini artigianali e industriali un'area rilevante del capoluogo regionale. Altri esempi più recenti possono derivare da progetti di housing sociale o di riqualificazione del quartiere Cogne su iniziativa del Comune di Aosta e di ARER.

Interventi di questa portata chiedono di ripensare in modo sistemico a spazi e volumi e quindi esigono una pianificazione attenta e dettagliata e non la trattazione di un singolo progetto. Inoltre, necessitano di essere inseriti in un disegno programmatorio di ampio respiro, implicante aspetti sia sociali che economici. A tal proposito la Regione nel tempo si è data strumenti normativi e di pianificazione strategica, quale ad esempio il PTP, l'articolo 51 della legge urbanistica, l'articolo 4 della legge sulla casa sui quali abbiamo avuto occasione di confrontarci nel corso di questi mesi. I Comuni, d'altra parte, nei piani regolatori hanno individuato zone da riqualificare nel loro complesso, talvolta attraverso il ricorso ad apposite procedure speciali: è il caso dell'area Cogne che ha visto il concorso del Comune, della Regione e di Valle d'Aoste Structure per la bonifica e la rifunzionalizzazione di tutto il settore posto tra la Dora, l'autostrada e l'acciaieria. Si potrebbe in questo caso parlare di un intervento di rigenerazione urbana ante litteram, che prosegue dando contezza a VDA Structure dell'ottimo lavoro in corso.

Purtroppo, a parte alcuni casi particolari, l'impostazione data con il PTP si è scontrata sia con problemi di tipo finanziario sia con una mentalità collettiva rivolta più al progetto del singolo edificio, quello che diceva anche lei, che alla specifica progettazione di aree attraverso piani attuativi, perdendo di vista in tal senso il contesto, i suoi problemi e le sue opportunità. Attualmente, considerato che gli strumenti sopra ricordati non si sono rilevati sufficientemente efficaci e condividendo le più recenti strategie europee e nazionali sulla necessità di non consumare ulteriore suolo inedificato, favorendo il riuso e la riorganizzazione degli spazi, e la rifunzionalizzazione dell'edificato in stato di abbandono, abbiamo intenzione di avviare una nuova programmazione che sistematicamente dovrà riconsiderare i diversi assetti territoriali attraverso un aggiornamento del PTP e una revisione complessiva della legge regionale sull'urbanistica. Tale iniziativa programmatoria non può fare a meno di porre al centro delle sue riflessioni la valorizzazione della qualità paesaggistica del tessuto insediato e la conservazione del patrimonio culturale e allo stesso tempo di ricercare nuovi percorsi progettuali, finanziari e procedurali per superare le difficoltà incontrate nelle precedenti stagioni pianificatorie.

In questo contesto è prematuro ipotizzare quale tipo di strumento sia più idoneo per promuovere la sensibilità collettiva verso la valorizzazione della qualità estetica dei luoghi e delle loro specificità identitarie. La rigenerazione urbana è un'attività dall'approccio intersettoriale che richiede di agire trasversalmente in diversi ambiti: urbanistico, sociale economico innanzitutto, ma anche giuridico, ecologico, istituzionale, finanziario, fiscale e altro ancora. Un percorso di approfondimento di tale portata richiederà, pertanto, una serie di iniziative da parte dell'Amministrazione regionale che vedranno coinvolte le istituzioni, le categorie, le associazioni, gli attori economici e la cittadinanza nel suo insieme, per promuovere la sensibilità collettiva verso la valorizzazione della qualità estetica dei luoghi e delle loro specificità identitarie.

L'obiettivo, in fondo, di questo percorso è quello di condividere e realizzare indirizzi e linee guida da porre a disposizione di progettisti e di amministrazioni pubbliche. In quest'ottica si inseriscono anche le sensibilità da lei richiamate nella realizzazione di opere e interventi realizzati dagli amministratori comunali, quindi dal territorio, che oltre a essere sostanzialmente concepiti al solo fine della funzionalità, possono fungere anche a decoro e valorizzazione dei luoghi a richiamo turistico. Questo peraltro già accade e ne abbiamo esempio anche nella nostra piccola regione in cui, ad esempio, parcheggi e aree di raccolta rifiuti di alcune località sono stati corredati di arredi o oscuramento, a seconda del caso, allo scopo di una valorizzazione generale inserita nel contesto ambientale e urbanistico.

Presidente - Per la replica il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Lo spirito è pronto ma la carne è debole. Avevo precisato che per rigenerazione urbana non dobbiamo assolutamente cadere nell'immaginario di pensare che sia limitata al tessuto urbano e al contesto urbano di un agglomerato di medie-grandi dimensioni, di conseguenza della città di Aosta. Una parte della sua risposta è relativa ai vari approcci di rigenerazione urbana e di riedizione a livello urbano del capoluogo di Aosta. L'attenzione, invece, di questa interpellanza è relativa proprio agli altri territori.

Per quanto riguarda la città di Aosta do per acquisita una certa sensibilità e una certa acquisizione della rigenerazione, non avrei dovuto portare all'attenzione del Consiglio un'interpellanza. È proprio per tutta l'altra parte, i piccoli interventi, le realtà territoriali. Certo, non è che le ha negate perché poi ne ha tenuto conto, però capisce quanto tempo, quanto spazio dedicato alla rigenerazione di Aosta, quando invece l'attenzione è legata ad altre parti di territorio che hanno più bisogno di regie, di aiuto, di affiancamenti. Ci sono piccole amministrazioni che hanno bisogno semplicemente, senza nulla togliere chiaramente alla loro autonomia, alle loro capacità, però in uno spirito sano di sussidiarietà, il fatto di poter essere a fianco a queste realtà.

Tra l'altro, io conosco il caso specifico di un'amministrazione comunale che recentemente ha dovuto portare all'attenzione del Consiglio comunale la realizzazione di un'area di parcheggio e quando l'opposizione ha suggerito di dotare, a livello di imbastitura del progetto, di alberatura ad ampia chioma il parcheggio, questa iniziativa è stata immediatamente scartata, perché l'alberatura presuppone costi di manutenzione per irrigare e poi presuppone costi di manutenzione per quanto riguarda lo smaltimento delle foglie, soprattutto se ad ampia chioma. Capite che se noi nel 2021 ragioniamo in questo modo e trascuriamo l'incidenza paesaggistica e ambientale della massa dendritica, vuol dire che non abbiamo minimamente acquisito una...; quindi le linee guida servono semplicemente e ulteriormente per rafforzare queste consapevolezze.

Non è il ruolo dell'opposizione, perché io interpello voi, interpello il Governo, e le risposte che sono state date sono presenti nella sua risposta, assessore, ma le dico che io non ho trovato nulla di quello che potrebbe essere una prima riflessione che un semplice consigliere d'opposizione elabora. Ad esempio, il fatto di mettere in atto meccanismi di analisi, di proposte, di indirizzi, linee guida, progettazione del verde, impiego quindi delle alberature, impiego della modellazione del terreno; noi abbiamo anche problemi di smaltimento delle terre, allora pensare all'inserimento di elementi di architettura organica. Senza voler fare delle scuole di architettura, ma le sensibilizzazioni che arrivano anche con il coinvolgimento degli ordini professionali, in particolare il mio ordine, quello degli architetti, ma tutti i progettisti del settore tecnico hanno, come tutti i professionisti, corsi di aggiornamento professionale. Il pensare di concordare con gli ordini un percorso di aggiornamento professionale che sia tematizzato su questa linea, in modo che ci siano dei contributi da parte di queste realtà intellettualmente preparate proprio per questo settore. Un dialogo anche con le associazioni commerciali. Insomma, tutti gli strumenti che permettano un contributo per la diffusione di una sensibilizzazione e tra l'altro anche la possibilità di redigere delle linee guida che non devono diventare delle briglie, ma degli aiuti, degli strumenti di aiuto.

Questo è quello che è chiesto a un Governo, questo è quello che ci aspettiamo ed è per questo che noi continueremo a vigilare. Buon lavoro assessore.