Oggetto del Consiglio n. 825 del 21 luglio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 825/XVI - Interpellanza: "Elaborazione, congiuntamente alle altre regioni alpine, di un protocollo per la riapertura in sicurezza degli impianti sciistici per la stagione invernale 2021-2022.".
Bertin (Presidente) - Punto n. 29. Per l'illustrazione, il consigliere Lavy ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Con questo caldo fa un po' strano parlare già di prossima stagione invernale, ma io credo che ci si debba muovere per tempo per evitare soprattutto che magari possano capitare certi scherzi che sono capitati nella stagione passata.
Sappiamo benissimo che per la Valle d'Aosta - una regione che si basa in grandissima parte sul turismo anche soprattutto invernale - una stagione come quella dell'anno scorso sarebbe assolutamente catastrofica e non ce lo potremmo assolutamente permettere.
Questa è un'interpellanza che nasce dalla notizia della visita qui ad Aosta del ministro del turismo Garavaglia, Ministro - che ovviamente ho avuto il piacere anche di ascoltare - che è stato molto chiaro, perché comunque ha dato, bene o male, delle certezze per cui ha detto che la stagione invernale si farà. Questa stagione invernale però deve essere comunque coordinata con dei protocolli molto accurati che devono essere studiati e soprattutto ci deve anche essere un'azione da parte degli enti territoriali - e non solo, anche da parte delle associazioni di categoria - per sensibilizzare il Governo nazionale o almeno una parte di esso. Sappiamo benissimo che le forze che lo compongono sono assolutamente eterogenee, abbiamo delle forze che potremmo definire amiche della montagna e altre nemiche della montagna e questo purtroppo sono i fatti a dimostrarlo.
Ecco perché per combattere questo pregiudizio che c'è verso la montagna e per evitare anche che, ripeto, ci possano essere situazioni come l'anno scorso, perché oggi se andiamo a vedere sulle spiagge ci sono dei casi di affollamento assolutamente incommentabili che se capitassero in una nostra stazione sciistica uscirebbe un putiferio che la metà basta - ma questo semplicemente perché la lobby del mare è più forte di quella della montagna - ecco perché è fondamentale che il Governo regionale - di concerto con le varie associazioni, i maestri di sci, che comunque stanno già lavorando a una sorta di bozza di protocollo, e le altre Regioni - si muova per dialogare con il Governo nazionale per stabilire delle date certe per le riaperture per il prossimo inverno, al di là delle varie varianti Delta, Epsilon, Zeta, Eta, Theta e ne avremo anche altre, chi ne ha più ne metta.
Quindi con questa interpellanza chiedo - è il punto basilare - se ci siano già state delle interlocuzioni con il Governo nazionale, proprio per elaborare dei protocolli che possano garantire l'apertura delle stazioni sciistiche ed eventualmente se dopo questo incontro ci sia già una bozza e quali siano, ovviamente a grandi linee, non nei particolari, i contenuti di essa.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-SA) - Come è già stato detto l'altra volta, parlare con questa frequenza della prossima stagione invernale è sinonimo dell'attenzione politica che un po' tutti abbiamo verso quello che succederà nei prossimi mesi e di qui all'autunno.
Come ha ben detto il Ministro Garavaglia, bisogna dare delle certezze, anche noi siamo qui per dare delle certezze, la stagione invernale si deve tenere e soprattutto si deve poter svolgere.
Come ha ben detto però il Ministro Garavaglia, ci sono alcune questioni sulle quali lo sci, come tutti gli altri settori, dovranno essere parte di una visione politica differente da quella del precedente inverno e speriamo che questa visione politica sia quella che accompagna questa estate, soprattutto l'utilizzo degli stabilimenti balneari e tutto quello che sta un po' succedendo. Ce lo siamo già detti la scorsa volta, è necessario avere un approccio in sicurezza in termini di utilizzo delle infrastrutture, dei servizi, però allo stesso tempo è necessario imparare a convivere con la pandemia, sapendo che le attività economiche non possono più cedere il passo.
Per questo la prima cosa che dobbiamo fare è ricordarcelo sempre e tutti i giorni cercare di segnalarlo a quelli che ancora sono un po' restii a farlo: bisogna vaccinarsi, bisogna completare la vaccinazione, bisogna fare in modo che la regione, la popolazione italiana vada in questa direzione e non solo, perché è solo attraverso la vaccinazione che possiamo garantire ancora maggiori certezze a tutti quanti e a noi in particolare.
Per venire al tema specifico, io mi fermo alla prima domanda perché nella prima domanda "se abbia preso contatti con le associazioni e le altre Regioni alpine per elaborare un protocollo che possa garantire l'apertura in sicurezza degli impianti per la stagione invernale 2021", ci sta una risposta che però non prevede poi la seconda: oggi non esiste un protocollo per nessuna Regione alpina.
Tra l'altro in queste ore eravamo in contatto con la Regione Lombardia, con la Regione Trentino, con il Veneto e con il Friuli proprio a parlare di queste cose come dei ristori, ed è bene segnalare che la Regione Valle d'Aosta e la Regione Trentino sono partite mentre le altre Regioni devono ancora partire per dare una risposta ai propri operatori economici.
Quindi ci si sta anche allineando su alcune delle misure che sono state messe in campo e la riunione di oggi è stata utile per parlare sia di questo che per fare alcune valutazioni che però verranno riprese nei prossimi giorni, in attesa di capire cosa succederà tra Governo nazionale e la Conferenza delle Regioni a riguardo dell'applicazione di una serie di misure rispetto all'utilizzo del Green Pass e a tutte le cose che fanno parte del dibattito del momento.
In questo momento il contatto con le Regioni alpine c'è, come c'è il contatto con le associazioni di categoria a livello nazionale e a livello locale: l'ANEF per quello che riguarda gli impianti a fune, le Associazioni maestri di sci, la FISI e sul livello locale ovviamente l'AVIF, i nostri maestri di sci, le stesse guide e l'ASIVA.
È prevista la prossima settimana, mercoledì, una riunione di coordinamento per mettere insieme le informazioni che ogni settore ha nelle interlocuzioni all'interno della propria categoria e nell'interlocuzione con il Governo.
Come Regioni ci raccorderemo nelle prossime settimane proprio per definire un protocollo, o forse non più protocollo, perché l'obiettivo deve anche essere - una volta che si definiranno delle linee guida generale - di permettere di utilizzare le infrastrutture sportive come oggi si utilizzano altre infrastrutture. In questo senso ci stiamo confrontando riguardo alla gestione della stagione perché ognuno ha una sua organizzazione sui propri comprensori, non tutti i comprensori hanno livelli di servizi avanzati, per esempio per l'on-line, noi su questo siamo già sicuramente più avanti di tante altre regioni.
Quindi c'è un'azione di coordinamento in atto, c'è un'azione di valutazione sui nostri protocolli attuali, sapendo che il decreto che ha definito la riapertura poggia la sua base normativa su una situazione che di qui a qualche giorno verrà modificata, per esempio, per la definizione dell'applicazione della colorazione delle zone.
Noi ci siamo impegnati con le associazioni di categoria locali a mantenere una regia e a mantenere un coordinamento anche per quello che riguarda la risposta su una delle cose più importanti. Oggi più o meno tutte le categorie hanno avuto delle risposte in termini di ristori, manca invece ancora la risposta alle società di impianti a fune.
È uno dei temi che abbiamo trattato qualche minuto fa, si è in attesa del lavoro fatto da parte del Governo nazionale di notifica dell'impianto di risposta al ristoro degli impianti a fune, però a oggi questa condizione non vede ancora una soluzione definitiva.
L'ANEF nazionale e noi Regione stiamo sollecitando il Governo a lavorare in questa direzione, perché è una pendenza forte, questa, non di tipo organizzativo sanitario ma di tipo finanziario: per tutte le società d'impianti da fune in Italia la possibilità di avere questi ristori è importante soprattutto perché in Francia sono arrivati, in Svizzera non ne hanno avuto bisogno perché hanno sciato e qui in Italia invece siamo in questa condizione.
Ci sarà durante il mese di agosto un'attività continua in questa direzione sui tre livelli: livello con le Regioni, livello con le associazioni di categoria del settore nazionale e livello locale; ci sarà un'interlocuzione continua con il Governo nazionale, cercando di dare continuità al lavoro per garantire - già dalla fine del mese di agosto ai primi di settembre - tutte le condizioni necessarie per organizzare i servizi di apertura, di vendita e di gestione dei comprensori.
Presidente - Per la replica, il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Io mi metto nei panni di un membro della filiera di somministrazione, che oggi ha appena mandato una mail, nell'interpretare la sua risposta. "Non ho certezze, non ci sono certezze", io mi aspettavo che comunque lei venisse qui e dicesse: "No, ma perché comunque abbiamo già questo pronto, questo e quest'altro, questo deve essere discusso" però mi aspettavo qualcosa di più dai tavoli di coordinamento: è come se l'anno scorso questo problema della riapertura degli impianti di sci non ci sia stato, sembra quasi che quest'anno, per la prima volta, ci troviamo ad affrontare questo problema.
Ora può immaginare che anch'io stesso mi trovi in difficoltà: come è possibile che dopo più di un anno di pandemia, dopo mesi in cui sappiamo benissimo che ci sono dei problemi riguardo all'apertura degli impianti di sci, si è ancora qui a parlare di tavoli di coordinamento. Che si farà, si farà... quando ci sono troppi verbi coniugati al futuro questo mi mette un po' di paura, perché sappiamo benissimo quali sono i tempi della politica, sappiamo benissimo quali sono i tempi del Governo nazionale e, se già non si è stati ascoltati l'anno scorso, il dubbio che anche quest'anno possa avvenire la stessa cosa c'è, pur essendo cambiate delle parti politiche perché, lo ripeto, ci sono parti amiche della montagna - per fortuna! - ma, purtroppo, non è detto che riescano sempre a imporsi.
Se ci fossero delle Regioni... e io non vedo perché la Valle d'Aosta non possa essere per una volta capofila, visto che la sua intera economia si basa sulla montagna e la stagione invernale è assolutamente fondamentale... non si possa lavorare in maniera molto più spedita.
Poi per carità, lo so che non è semplice, lo so che non è immediato, lo so che non è tutto fatto però, ripeto, il materiale c'è già, non usciamo da una fase in cui tutto era normale: problemi ce ne sono stati, materiali ci sono stati, i problemi ci saranno di nuovo; le associazioni sono state coinvolte, bene, però cosa portiamo a livello nazionale? Roma è lontana, purtroppo, e la stagione invernale sembra anch'essa lontana, ma si sta avvicinando in maniera molto veloce e, se non facciamo qualcosa oggi, ci ritroviamo magari nel mese di ottobre a dire: "Eh no, bisogna trovare un protocollo perché magari quelli che abbiamo elaborato non vanno bene al Governo nazionale" quando sono ora i momenti per dialogare proprio con il Governo nazionale, per far passare certe linee.
Quindi io la invito, Assessore, in un certo senso ad accelerare anche con le altre Regioni, perché per una volta la Valle d'Aosta potrebbe essere una Regione capofila in questo senso.