Oggetto del Consiglio n. 745 del 24 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 745/XVI - Interpellanza: "Definizione di linee guida per la riorganizzazione delle microcomunità per anziani sul territorio regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 38 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vede assessore, questa interpellanza nasce da un dubbio, perché spesso e volentieri in quest'aula c'è chi porta avanti la certezza assoluta delle cose, come sappiamo che ci sono anche alti mandarini dell'amministrazione che hanno più certezze che dubbi.
Il dubbio, che nasce su un problema che ho già portato più volte all'attenzione sua e dell'aula, viene dal parere formulato dal Consiglio permanente degli enti locali sul disegno di legge 27 che abbiamo approvato tempo fa. In particolare l'assemblea del Consiglio permanente degli enti locali, preso atto dell'erogazione data dall'articolo 28 di quel disegno di legge, poi diventato legge, a favore dell'azienda pubblica di servizi alla persona Casa di riposo Festaz, a compensazione dei mancati introiti e dei maggiori costi sostenuti in conseguenza dell'insorgenza e del perdurare dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, ribadisce la necessità di ricevere adeguate risposte sul piano finanziario, con riferimento ai costi di gestione dei servizi a favore delle persone anziane e dei servizi educativi per la prima infanzia, a titolarità delle Unités des Communes Valdôtaines e del Comune di Aosta.
Sappiamo e ne stiamo parlando da tempo che c'è la necessità di porre ordine sul sistema complessivo dell'assistenza sociale assistenziale sanitaria e del sistema delle micro. Così come sappiamo da tempo che c'è la necessità di porre anche ordine su quelle che spesso definiamo leggi di settore che riguardano gli enti locali e su cui sicuramente lavorerà poi il gruppo di lavoro e la Commissione deputata, per una complessiva riforma del sistema degli enti locali. E sappiamo sicuramente anche che nel DEFR approvato c'è e lei, anche in risposta a mie iniziative e iniziative di colleghi, ha giustamente - e lo ripeto nell'interpellanza - portato avanti una idea, una prospettiva di cosa si voglia fare e di come si voglia riordinare questo sistema.
Però, vede, c'è un problema di base. Io metto insieme tutta una serie di fattori e di incertezze, ma lo dico in senso positivo quello di avere l'incertezza, perché prima di decidere io sono abituato, ma non soltanto, a capire, ad approfondire e ad analizzare. Io tempo fa ho chiesto un accesso agli atti, in particolare riguardante la Casa di riposo Festaz, e sono contento che finalmente il 30 giugno ci saranno le audizioni in V Commissione, per cercare di capire quale fosse la contezza dei numeri del bilancio di questa realtà. In particolare, volevo capire quali fossero le voci relative o come si componessero le voci di ricavi e le voci di costi, e non lo dico per una sorta di passione o perversione per i numeri, ma perché io penso che prima di capire perché si trasferisce l'RSA, l'UAP, prima di capire che cosa si voglia riordinare, dobbiamo capire se non andiamo a spostare delle situazioni, delle realtà, che generano poi ulteriori problemi. E sa perché le dico questo? Perché ovviamente quei signori o quelle persone che hanno delle certezze spesso e volentieri, oltre a fare annunci, si lanciano in prese di posizione e in decisioni non supportate da una reale valutazione di alternative o di scenari.
In questo Consiglio ne abbiamo già discusso, abbiamo parlato della questione della centrale termica dell'ospedale, abbiamo parlato dell'avanzo di bilancio della USL, abbiamo parlato anche in alcune situazioni di come si componevano i dati contabili delle componenti del sistema sanitario regionale, e qui un controllo di gestione - mi permetta il parallelismo - ma il fatto di avere un controllo di gestione complessivo è un po' come avere un osservatorio epidemiologico o una prevenzione, perché dovrebbe anche aiutare a prevenire e a capire. E non lo dico a caso, perché sul discorso sociosanitario assistenziale, un po' come quando si parla di scuola, dovremmo capire quali sono anche le prospettive di utenza, di invecchiamento, tutta una serie di valutazioni, che anche la struttura tecnica dovrebbe fare, soprattutto la struttura tecnica, e lo dico a suo beneficio.
Con questa interpellanza si vuole capire quali siano appunto le risposte che cita il Consiglio permanente degli enti locali, che cosa aspettano, e soprattutto quali siano le linee guida di azione, lo ripeto, che il Governo regionale intende definire per la riorganizzazione delle strutture. Ma soprattutto, e le chiederei più attenzione sul terzo punto, se sia intenzione dar corso a una valutazione puntuale in termini di costi, opportunità e sostenibilità economico-finanziaria e qualitativa nel lungo periodo del nuovo modello organizzativo delle strutture di microcomunità. Non lo dico per utilizzare una roboante definizione, ma per tenere conto della sostenibilità dei numeri, della qualità e, diremmo anche dal punto di vista sociale, della riorganizzazione. Perché, vede, quando io sono entrato in questo Consiglio, all'epoca il discorso di Variney si discuteva moltissimo e ci si aspettava di avere una valutazione complessiva di tutto il sistema per decidere. E lo dico soprattutto a chi deve poi prendere le decisioni, perché è inutile annunciare l'apertura di strutture e poi trovarsi magari oggi con il fatto che queste strutture non sono ancora aperte o prendere delle decisioni sulla base di che cosa? Perché spesso e volentieri succede che andiamo a sostituire, a modificare, a cambiare determinate situazioni in alternativa ad altre e generiamo ulteriori problematiche. Abbiamo valutato prima, abbiamo fatto dei ragionamenti o siamo soltanto qui a fare degli annunci? E lo dico anche per chi vorrebbe tagliare delle dita che sono molto utili, non soltanto a seguire l'ordine del giorno dei lavori del Consiglio, ma anche a controllare i numeri, i bilanci e soprattutto quelle valutazioni che dovrebbero essere fatte; caro collega Baccega, mi perdoni, ma me l'ha servita su un piatto d'argento!
In ultimo voglio richiamare una situazione, che è una segnalazione che un sindacato ha fatto e che è un esempio calzante. È una segnalazione all'autorità riguardo al costo finale del trasferimento a Variney rispetto a quello che è il Festaz. E lo dico non nel termine ideologico, ma nel senso che bisogna porsi dei dubbi sulle scelte fatte, sul costo, sulle opportunità e soprattutto sulla sostenibilità di determinate scelte. Non lo dico a caso, perché altrimenti ci troviamo sempre a fare un passo avanti e due indietro, perché un domani ci troveremo magari una situazione che costa di più di un'altra. Bisognerebbe cercare di prevenire e non voglio tornare sul termine programmazione, che è sicuramente un mestiere molto difficile da fare e molto complicato, ma lo è ancora di più se non si hanno numeri, prospettive e soprattutto ogni tanto, io direi, anche scenari alternativi su cui scegliere, perché chi ha la verità in tasca o chi pensa di averla, spesso e volentieri sbaglia e magari porta in errore anche gli altri.
Presidente - Consigliere Baccega, immagino per fatto personale, che la invito a specificare.
Baccega (PA) - Per fatto personale, ma con assoluta tranquillità rispetto alle considerazioni fatte dal collega Aggravi. Evidentemente, se nel 2019 fu presentata quella ipotesi, quella strategia di avere sul territorio una serie di strutture che in qualche modo andavano a sopperire a delle carenze di carattere sanitario che c'erano, c'era una motivazione e c'erano anche dei conti ben definiti e precisi che la USL aveva tracciato all'epoca. Non passò quella iniziativa in Consiglio regionale, con rammarico di tutti quelli che l'avevano proposta, però riscontriamo che adesso, indipendentemente da quei numeri che lei chiede, le cose stanno andando avanti in quella direzione e ne sono molto lieto, ma credo che ne saranno lieti tutti i valdostani.
Io non volevo offendere nessuno nel mio forse premuroso dire "si devono tagliare le dita". Mi scuso per l'affermazione un po' forte, ma devo dire che la sostanza è questa! La sostanza è che sul territorio di questa regione c'è l'esigenza di avere delle strutture sociosanitarie gestite dalla USL, con tanto di medici, di infermieri, operatori sociosanitari, eccetera. Questa era l'idea di allora che quella Giunta voleva portare avanti, quella Giunta in cui ci sono ancora adesso esponenti di quella Giunta. Quindi da questo punto di vista sono lieto e siamo lieti e felici che questo percorso vada avanti e io spero che a volte anche rivedere delle posizioni può essere utile ed è sinonimo di grande intelligenza.
Comunque la ringrazio. Io la stimo molto, io la stimo per tutti i suoi interventi...
Voci fuori microfono.
Presidente - Per fatto personale anche il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Volevo precisare che l'interpellanza era rivolta all'assessore Barmasse, però collega Baccega non si preoccupi, non mi sono offeso; non mi sono offeso per cose ben peggiori, quindi ho pazienza. Le chiederei però gentilmente, magari dopo, di indicarmi i riferimenti delle valutazioni, così farò un accesso agli atti e potrò finalmente trovare risposte alle mie domande; oppure me ne darà copia, grazie.
Presidente - Può rispondere l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Gli enti gestori dei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari rivolti alla popolazione anziana della Valle d'Aosta evidenziano ormai da alcuni anni la necessità di una riforma complessiva del sistema di gestione e soprattutto di finanziamento di questi servizi, che fanno capo alle Unités des Communes Valdôtaines, all'azienda pubblica di servizi alla persona GB Festaz e ad alcune strutture private e accreditate che compongono nel loro insieme i soggetti gestori dei servizi degli anziani.
In particolare, gli enti locali lamentano l'impossibilità di coprire tutti i costi di gestione delle strutture, cioè delle microcomunità, presenti sul loro territorio. Le microcomunità sono delle strutture socioassistenziali: lo ribadisco ogni volta, abbiate pazienza, perché non sono da confondere con le RSA, che in realtà in Italia sono le microcomunità, mentre da noi invece le abbiamo sempre indicate diversamente. È stato anche un motivo per cui sembrava che noi non rispettassimo i LEA: non è stata una questione di sostanza che ha detto che la Valle d'Aosta non erogava i LEA, ma è stata una questione formale.
Con DGR 655 del 2014 la Regione autonoma Valle d'Aosta ha elaborato, di concerto con il CPEL, un costo ottimale giornaliero per le strutture di 115 euro, a fronte di un costo medio unitario di euro 129,04 per l'anno 2012, anno su cui si è basata l'analisi dei costi, comprensivo dei costi socioassistenziali, alberghieri, amministrativi e generali, rettifiche e ribaltamenti. La remunerazione degli enti gestori avviene mediante un contributo regionale, diretto a coprire il costo unitario ottimale di 115 euro, rimanendo a carico dell'ente locale la differenza tra il costo ottimale e il costo reale di gestione delle microcomunità. A oggi tutti gli enti gestori pubblici, gli enti locali per le micro sul territorio, la Regione per la Casa di riposo GB Festaz, devono intervenire per coprire tale differenza.
Sulla base dei rendiconti del 2019, a fronte di un costo complessivo dei servizi agli anziani, servizi residenziali, semiresidenziali, domiciliari e attività varie, che ammonta a euro 30.958.202 per il complesso degli enti locali, ammonta a euro 9.581.801 la quota complessiva proveniente dalle entrate derivanti dalle rette a carico dell'utenza, mentre assommano a euro 18.740.929 i trasferimenti della Regione in base al costo ottimale di cui sopra. Residuano, quindi, euro 2.626.470 che sono a carico degli enti locali valdostani. A questi dati occorre aggiungere i costi sostenuti direttamente dall'Amministrazione regionale per finanziare l'azienda pubblica di servizi alla persona J.B. Festaz, relativamente ai 69 posti di protetta e protetta plus, e le convenzioni con quattro strutture private sul territorio, Refuge Père Laurent, Casa della Divina Provvidenza di Châtillon, il Cottolengo e la Domus Pacis, per complessivi euro 6.223.000. Sulla base dei dati appena riportati, l'impegno finanziario della Regione per finanziare tutti i servizi agli anziani ammonta, pertanto, a quasi 25 milioni di euro.
Al fine di intervenire a coprire totalmente i costi del servizio, sarà cura di questo assessorato richiedere, in sede della predisposizione del bilancio triennale 2022-2024, uno stanziamento maggiore, al fine di venire incontro alle richieste degli enti locali, tenuto conto che per l'anno in corso i vincoli derivanti dall'utilizzo dell'avanzo di amministrazione 2020 per spese correnti non consentono di intervenire in questo senso. È comunque utile precisare che, a copertura delle maggiori spese dovute al Covid per l'anno 2020, gli enti hanno potuto beneficiare, oltre che delle somme messe a disposizione nell'ambito delle leggi regionali 8 del 2020 e 10 del 2020 per i servizi anziani, anche di somme messe a disposizione dallo Stato con il decreto legge 34 del 2020, articolo 106, e con il decreto legge 104 del 2020, articolo 39, a copertura di minori entrate e di maggiori spese dovute all'emergenza pandemica, per l'esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali. In particolare, per effetto di tali previsioni normative, alle Unités des Communes sono stati erogati in totale euro 1.478.954.
Alla domanda: quali siano le linee guida di azione che il Governo regionale intende definire per la riorganizzazione delle strutture microcomunità sul territorio. Uno dei punti qualificanti del piano sanitario e del benessere sociale, in corso di definizione, riguarda la riorganizzazione dei servizi rivolti agli anziani sul territorio della regione. Ciò comporta un ripensamento complessivo del sistema dei servizi agli anziani, ambito nel quale la pandemia ha maggiormente evidenziato la presenza di criticità. La necessità di riorganizzare i servizi agli anziani non si limita quindi alla revisione delle strutture residenziali per anziani, ma abbraccia necessariamente altri aspetti. Coinvolge infatti tutto il sistema dei servizi che comprende, oltre ai servizi residenziali, anche quelli domiciliari.
Uno degli obiettivi che questa Amministrazione intende perseguire è quello di potenziare i servizi domiciliari a bassa intensità assistenziale, rivolti a soggetti autosufficienti o parzialmente autosufficienti, al fine di mantenere un legame con il proprio territorio e la propria rete familiare, riservando il più possibile l'accesso alle strutture residenziali ai soli anziani che non possono essere accuditi a casa propria. Ciò presuppone anche la valorizzazione delle reti familiari, prevedendo strumenti di supporto al ruolo dei caregiver nella cura e nel sostegno delle persone anziane.
Se da un lato quindi è necessario prevedere azioni volte al sostegno della domiciliarità, dall'altro risulta urgente ripensare in modo organico i servizi residenziali per anziani, differenziandoli per livelli di intensità assistenziale che tengano conto del dpcm del 12 gennaio 2017 sui livelli essenziali di assistenza, prevedendo una maggiore intensità sanitaria a discapito dei servizi puramente socioassistenziali che vanno invece potenziati nella domiciliarità. La nuova organizzazione dovrà quindi tenere necessariamente in considerazione le correlazioni e le necessità sanitarie, che si svilupperanno nella nostra regione a seguito della pandemia ed in relazione alla attuazione del PNR.
La necessità, anche per la nostra regione, di costruire un ospedale di comunità e case di comunità, oltre alle strutture sociosanitarie che stanno transitando sotto la diretta gestione dell'azienda USL, comporterà anche la revisione del modello gestionale dei servizi rivolti agli anziani. Sarebbe, quindi, auspicabile la previsione di un sistema di governance coordinato tra i diversi enti coinvolti, cioè Regione, enti locali, azienda USL, che consenta una gestione più efficiente e uniforme su tutto il territorio regionale. Al di là di quello che sarà il nuovo modello organizzativo che la Valle d'Aosta vorrà darsi e che ovviamente dovrà essere condiviso dal Consiglio regionale, dal CPEL e dagli altri soggetti coinvolti, sorge comunque la necessità di individuare puntualmente i costi, al fine di sostenere nel lungo periodo i servizi residenziali per anziani.
Le strutture per anziani operano in un contesto caratterizzato da una crescente sfida rispetto ai servizi erogati e alle risorse utilizzate. Si riscontra infatti una domanda sempre più esigente in termini di qualità ed efficacia delle prestazioni e allo stesso tempo la necessità di accrescere l'efficienza economica della gestione. Risulta pertanto necessario sviluppare sistemi gestionali che consentano, da un lato alle aziende e alle strutture di realizzare delle misurazioni economiche in grado di rilevare i costi e i risultati delle diverse unità operative, dall'altro per la Regione di definire delle politiche tariffarie sempre più mirate ed efficaci. In tale ottica informo che l'Università della Valle d'Aosta, in collaborazione con l'Assessorato e con alcune strutture residenziali pubbliche, sta avviando la sperimentazione di un'attività di misurazione dei costi potenzialmente replicabili anche in altre strutture, che sia in grado di valorizzare l'utilizzo delle risorse in rapporto ai diversi processi che danno corpo ai servizi offerti.
Infine, vorrei solamente spendere due parole, veramente due, a difesa della scelta che è stata fatta sulla struttura sanitaria di Variney, nonché anche su quella di Perloz, perché i 34 posti letto di Variney utilizzati per pazienti positivi, che di fatto erano in un reparto dell'ospedale al di fuori dell'ospedale, hanno sicuramente ridotto e ci hanno permesso di non aprire almeno due reparti Covid all'interno dell'ospedale e di dare un grande supporto alle microcomunità per la gestione dei positivi. Quindi, al di là di quelle che possono essere giustamente delle valutazioni economiche, c'è stato sicuramente un impatto positivo immediato, con l'apertura di queste strutture, sulla sanità valdostana, in particolare nel periodo Covid.
Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Assessore, in realtà l'obiettivo di questa interpellanza era guardare oltre il Covid, quindi capisco la chiosa finale, ma io volevo cercare di andare oltre la pandemia.
La ringrazio per la risposta data, però vede, voglio proprio puntualizzare un aspetto che lei ha detto. Lei giustamente parlava della verifica dei costi delle strutture rispetto alla domanda e giustamente parlava non soltanto di efficienza economica, ma anche di sistema gestionale e in generale di governance. Cerchiamo anche, però, di focalizzare l'attenzione sulle strutture dei ricavi, perché spesso e volentieri i ricavi vengono dati come aspetto definito o scontato nella gestione pubblica, ma non è sempre così, perché sappiamo che nel breve-medio periodo - sul lungo la vedo come Keynes, cioè saremmo tutti morti nel lungo periodo, quindi preferisco fermarmi al medio termine - è bene capire se la struttura dei ricavi, ovvero se la struttura dei trasferimenti è sostenibile. Su questo deve basarsi una valutazione puntuale, più quasi che per i costi. Dall'altro lato bisogna anche capire qual è l'evoluzione sociale della nostra comunità, perché ben vengano le cure domiciliari, ben venga la differenziazione tra chi può restare a casa, è seguito a casa e le strutture, ma dobbiamo anche tenere conto di quello che è l'invecchiamento e l'evoluzione della nostra comunità.
Detto questo io mi auguro che tutta una serie di valutazioni, al netto dei documenti che riceverò, che guardano forse più al passato, ci sia una valutazione più puntuale rispetto ad altre che abbiamo visto su quella che è l'evoluzione e su quelle che saranno le basi su cui si costruirà il piano, che stiamo aspettando e che mi auguro in Commissione abbia ovviamente il giusto dibattito. Questo perché ci saranno delle scelte importanti e soprattutto delle scelte che deriveranno dal post-pandemia, ci auguriamo, o comunque da una gestione che guarda un po' più in là e che ci dovrebbe far uscire da una situazione emergenziale, non soltanto determinata da un evento che nessuno poteva ovviamente prevedere che era quello pandemico, ma anche da una situazione emergenziale in cui versa l'azienda USL e in generale il sistema da tempo; lo ricordiamo tutte le volte, tra numeri di commissari, di breve permanenza del direttore generale. Però bisognerà fare delle scelte future e quindi io mi auguro che queste scelte future terranno conto non soltanto delle esigenze del breve termine, ma soprattutto della sostenibilità in termini economici e qualitativi nel medio termine.