Oggetto del Consiglio n. 743 del 24 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 743/XVI - Interpellanza: "Motivazioni della mancata erogazione del contributo 2020 a sostegno dell'accesso alle abitazioni in locazione di cui alla legge regionale 4/2020".
Bertin (Presidente) - Punto n. 36 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - È con un po' di difficoltà che intervengo su questa interpellanza. Come abbiamo avuto modo di evidenziare in questa iniziativa, la vicenda del cosiddetto "bando affitti" ha assunto dimensioni che davvero non stento a definire grottesche. Abbiamo già avuto modo di evidenziare con due diverse iniziative, una ad aprile e una a maggio, che l'urgenza di approvare il bando affitti, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, è inconciliabile, decisamente inconciliabile, con le tempistiche assunte dalla sua mancata approvazione. Così, con questa terza iniziativa in Consiglio - siamo a giugno, lo dico a onore di cronaca - siamo a manifestarle tutto il disagio delle famiglie relativo alla mancata approvazione di questo bando.
Partiamo da un dato, ovvero quello più assurdo di tutta questa vicenda. Questo bando non andava approvato, per far sì che le famiglie beneficiarie del 2020, cioè quelle famiglie che nel 2020 avevano ottenuto il pagamento del bando affitti, percepissero il contributo, se rientravano nei parametri. Perché - l'ho già detto nella seduta di maggio - con la delibera di Giunta regionale n. 315 del 29 aprile 2020 veniva stabilito, cito testualmente, che "La presentazione delle domande non dovrà avvenire entro una scadenza fissa, ma sarà effettuato con modalità a sportello - ovviamente non si poteva prevedere il Covid - dal primo febbraio al 30 novembre di ogni anno, in coincidenza con la disponibilità dell'attestazione ISEE. Non occorrerà dunque - c'è scritto nella delibera - procedere annualmente come in passato all'apertura di apposito bando con conseguente eliminazione della approvazione degli elenchi degli ammessi e degli esclusi da parte delle Giunte". Inoltre, sempre in questo bando, si evidenziava che la domanda presentata manterrà validità e non dovrà essere quindi ripresentata ogni anno, ma solo aggiornata con procedure telematiche unicamente in caso di variazione dei requisiti e/o dei documenti richiesti. Questo cosa significa? Che se io nel 2020 faccio richiesta del bando affitti e mi viene concessa, se io rientro nei requisiti non devo più fare la domanda da quel momento in poi, ma quel contributo mi viene erogato annualmente semplicemente con l'aggiornamento delle procedure telematiche; punto! Mi chiedo perché allora, a questo punto, si è passati a pagare il 2020 e non si è pagato il 2021. Per quale motivo, se la delibera di Giunta prevede che dal primo febbraio, c'è scritto nella delibera, si procede al pagamento delle mensilità, migliaia di famiglie valdostane sono ancora ad attendere oggi non si capisce bene che cosa?
Oltre a questo, e già ci sarebbe motivo di sdegno, non si capisce per quale motivo, visto che alle numerose telefonate di sollecito che sono giunte alle strutture, viene risposto che è tutto pronto, i soldi ci sono e siamo arrivati al mese di giugno senza che il bando sia stato approvato. Partendo dal presupposto già che i pagamenti dovevano essere fatti a prescindere, non si capisce perché quando vengono fatte le chiamate si dica: "No, ma guardi che noi siamo pronti, il bando è pronto - se il bando è pronto, non lo so! - i soldi ci sono, non capiamo che cosa c'è che non funziona". Ce lo chiediamo anche noi!
Allora io le chiedo, Assessore: lei si rende conto che ci sono famiglie che già erano in difficoltà prima del Covid, percepivano quel contributo e che hanno visto aggravarsi la propria situazione economica, che si sono visti bussare a casa i padroni di casa che chiedevano l'affitto e che chiedono migliaia di euro che loro non possiedono? Ma da mesi, da mesi! Persone che sono state messe in ginocchio dalla crisi pandemica, che già erano in difficoltà prima, che si sono trovate a dover pagare l'affitto da un giorno all'altro senza capire perché. Ci sono famiglie, Assessore, glielo dico, che hanno dovuto scegliere se mangiare o pagare l'affitto. Ci sono persone che si sono viste consegnare lo sfratto esecutivo, perché hanno superato i quattro, cinque o sei mesi di mancato pagamento dell'affitto. Lei si rende conto che questo è un problema gravissimo?
Ieri è stato evocato il problema della sentenza sul bando affitti. Innanzitutto, voglio dire orgogliosamente che quel bando lo abbiamo fatto e lo condividiamo tutt'ora. Era un bando che mirava a mettere al primo posto i nostri cittadini e di questo ne siamo ancora convinti e su quel bando punteremo, caso mai dovessimo andare di nuovo a governare la Valle d'Aosta. Ma a prescindere da questo, quella sentenza non blocca nulla, perché come abbiamo letto - a parte che io non ho letto il dispositivo, ma ho letto la notizia - la notizia sostanzialmente riassume la sentenza che dice che, se non si può riaprire il bando, e il bando è del 2018 e quindi non si può riaprire, bisogna fare un piccolo rimborso a quelli che non hanno potuto partecipare. Al netto di questo ovviamente ci sono le resistenze in giudizio, che mi auguro vengano fatte. Ma mi auguro vengano fatte per un motivo molto semplice: primo, perché un quesito sui tre che vengono contestati è stato mantenuto anche dalla giunta Testolin, cioè il requisito dei quattro anni.
Perché la giunta Testolin ha mantenuto il requisito di quattro anni? Perché è razzista? Non credo. Semplicemente per un motivo, perché i quattro anni di residenza nel territorio, oltre ad essere una giusta richiesta per chi arriva qua, perché non è che le persone arrivano domani e pretendono di avere l'affitto pagato, ma il problema è che quel limite dei quattro anni viene previsto in numerose leggi regionali per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, quindi non è un numero inventato a caso, ma è un numero che è inserito il numerose leggi regionali e che ha resistito anche al vaglio della Corte costituzionale. Avendo resistito a questo vaglio, peraltro mi permetto di evidenziare che ha resistito anche alla legge del Trentino che prevede dieci anni di residenza del paese, ma questo en passant e a prescindere, quel requisito di quattro anni perché viene evidenziato? Perché i quattro anni sul territorio regionale si richiedono poiché quel bando è finanziato interamente con soldi regionali. Se fosse finanziato con soldi nazionali, ci sarebbe la possibilità evidentemente di dire: siccome sono soldi di tutti quanti, allora a questo punto diamo una maggiore apertura anche rispetto a chi non è residente in Valle d'Aosta da più tempo, ma siccome quelli sono soldi esclusivamente regionali invece no, si richiede il rispetto di quel requisito.
Secondo, la questione del permesso di soggiorno di lungo periodo non la tratto nemmeno, perché è talmente ridicola che io la trovo assurda: una persona arriva domani, ha un permesso di soggiorno fatto ieri e io gli pago l'affitto; siamo al limite del ridicolo, ma va bene. Ma la cosa ancora più divertente è la questione della certificazione del mancato possesso di beni immobili nei paesi di provenienza. Si è chiesto di certificare, esattamente come i nostri cittadini devono fare, di non possedere dei beni nei paesi di provenienza e sulla base di questo è razzista chiederlo! Quindi io, per esempio, vengo dal Marocco, arrivo qua in Valle d'Aosta e chiedo di pagarmi l'affitto, però a casa mia ho un castello a Rabat e posso vedermi pagato l'affitto. Poi affitto il castello a Rabat, ci piglio i soldi e ci faccio quello che voglio! Credo che sia un'assurdità che non sta né in cielo né in terra.
Per questo dico che, al di là del fatto che c'è la resistenza in giudizio e l'appello e quindi da questo punto di vista ci sarà la possibilità di vedere quegli ulteriori gradi che permetteranno di affermare che quel bando è fatto in maniera regolare e che quel bando quindi non bloccherà nulla, io credo, tornando a quello che è l'oggetto principale della nostra interpellanza, cioè la questione del bando affitto, che ci siano tutti gli strumenti, ci sia l'urgenza di approvare questo bando, ma soprattutto di fare i pagamenti per coloro che avevano già aderito nel 2020 che stanno aspettando da svariati mesi.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - In relazione ai primi tre quesiti specifico che la proposta di deliberazione, per l'approvazione del regolamento riportante le modalità di regolazione del contributo denominato sostegno anticipato della locazione, avrebbe dovuto essere sottoposto all'esame della Giunta regionale nella seduta del 5 luglio. L'atto disciplinava, tra l'altro, le modalità di mantenimento del requisito per coloro che avevano già beneficiato del contributo nel corso dell'anno 2020. Tale programmazione è stata stravolta dalla pubblicazione in data 21 giugno, l'altro ieri, della sentenza del Tribunale di Torino che, nel cogliere integralmente l'impugnativa di ASGI che è l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione, in merito al bando affitti del 2018 ha disposto la riapertura dei termini del bando stesso o l'emissione di un bando integrativo, con stanziamento di risorse ulteriori pari ad almeno un terzo di quelle originariamente disponibili, con la modifica delle clausole nel senso di: ammettere al contributo tutti gli stranieri in possesso di permesso di soggiorno di qualunque tipo; sottrarre all'esclusione della graduatoria, prevista per chi sia titolare di diritti di proprietà su immobili ad uso abitativo in Italia o all'estero, i possessori di permesso di soggiorno per protezione internazionale o umanitaria; equiparare stranieri e italiani, senza oneri documentali aggiuntivi per i primi in punto di dimostrazione dell'assenza di proprietà di immobili a uso abitativo all'estero; eliminare ogni requisito collegato alla residenza protratta nella regione.
Posto che il nuovo bando recepiva parte dei requisiti dei precedenti e che occorrerà individuare i requisiti per la predisposizione della graduatoria degli aventi diritto, platea che in forza di quanto disposto dalla sentenza sopra citata si amplierà, si procederà all'approvazione quindi del nuovo bando, previa verifica della coerenza della bozza di bando con quanto disposto dalla sentenza.
Nelle more dell'adozione del nuovo regolamento che potrebbe intervenire anche sulla situazione degli attuali aventi diritto, data l'eccezionalità della situazione, si provvederà all'individuazione e all'adozione degli atti necessari alla tempestiva liquidazione delle somme spettanti da marzo del corrente anno a coloro che già beneficiavano del contributo del 2020, perché gennaio e febbraio sono stati liquidati.
Quali siano state le motivazioni che hanno impedito l'erogazione del contributo già previsto per gli aderenti del bando 2020. Il cosiddetto bando affitti, vale a dire il contributo per il sostegno anticipato alla locazione, da inizio anno è stato oggetto di più iniziative consiliari finalizzate a comprendere le ragioni, sia dei ritardi nell'erogazione dei beneficiari che ne hanno già usufruito nel 2020, sia dell'approvazione del nuovo bando. Le motivazioni sottese al ritardo sono già state più volte esplicitate in tali sedi e sono sinteticamente riferibili da un lato al carico di lavoro dell'attuale struttura di competenza e dall'altro alla situazione rilevata al primo gennaio all'atto di avvio della nuova organizzazione amministrativa dell'ente.
Per quanto riguarda il primo punto giova ricordare che le strutture sono oggetto di pesatura da parte della commissione indipendente di valutazione, che sulla base di vari fattori valuta la struttura e ne determina la fascia. L'allora struttura servizi alla persona e alla famiglia era stata valutata di fascia A, cioè la fascia massima. A tale struttura, a far data dal primo gennaio, a seguito della riorganizzazione dell'ente, sono state sottratte le sole competenze relative al coordinamento pedagogico della prima infanzia e alla gestione diretta dei quattro centri educativi assistenziali, mentre sono state aggiunte, senza peraltro garantire la presenza di tutte le professionalità necessarie, ad esempio personale tecnico, le seguenti competenze: programmazione e attuazione delle politiche abitative, programmazione, monitoraggio e controllo degli interventi di edilizia residenziale pubblica e vigilanza sull'attività dell'ARER e dei soggetti operanti nel settore, cura dei rapporti con il Ministero competente in materia di edilizia residenziale pubblica al fine di ottimizzare l'accesso della Regione ai programmi nazionali e comunitari del settore, programmazione e gestione delle procedure finalizzate alla concessione dei contributi per le locazioni nel settore privato e per l'ARER, programmazione e gestione delle procedure finalizzate all'assegnazione degli alloggi in emergenza abitativa.
Il sovraccarico di lavoro è di tutta evidenza ed è stato più volte in più sedi segnalato dalla dirigente competente, in particolare con nota protocollo 2571 del primo febbraio, nonché in occasione di due riunioni appositamente convocate alla presenza del Presidente della Giunta regionale. A tal proposito specifico che buona parte delle competenze della struttura sono di natura gestionale e spesso, a causa dell'incremento di criticità sociali imputabili all'emergenza sanitaria, occorre affrontare problemi urgenti e contingenti che impattano sulla programmazione dell'attività lavorativa.
Il secondo aspetto di tutta rilevanza nel caso del bando per il sostegno alla locazione è il fatto che alla data di acquisizione delle nuove competenze, cioè il primo gennaio, il bando non era ancora stato predisposto e l'elaborazione dell'applicativo informatico per la gestione informatizzata delle istanze era solo in fase di avvio. La fase di elaborazione del programma, che avrebbe dovuto essere consegnato entro il 28 febbraio, si è rivelata più complessa del previsto e sono stati necessari più interventi correttivi. Il collaudo del sistema si è concluso con esito positivo solo a fine maggio.
L'adozione del nuovo regolamento ha richiesto notevoli approfondimenti normativi, non solo in ragione della acquisizione delle nuove competenze, ma anche in considerazione dei numerosi e continui aggiornamenti normativi adottati a seguito della pandemia in corso. Ai fini della predisposizione del nuovo regolamento per l'ammissione al beneficio sono inoltre stati approfonditi vari aspetti e sono state fatte specificazioni, resesi necessarie alla luce di criticità verificatesi nel corso dell'anno 2020 in sede di prima applicazione del sostegno anticipato alla locazione.
I pagamenti ai soggetti già beneficiari del contributo ai sensi della DGR 315 del 2020 sono stati sospesi, in quanto la presentazione del solo modello ISEE, per quanto aggiornato, non è parsa garanzia sufficiente al mantenimento del beneficio, in quanto non esaustiva relativamente al mantenimento e al possesso dei requisiti, alla regolarità dei pagamenti e alle altre cause di sospensione dell'erogazione del contributo. Da un punto di vista meramente tecnico, si rileva peraltro che unicamente nelle premesse della DGR 315 del 2020 e non nel dispositivo, così come nemmeno nelle disposizioni attuative, nel cosiddetto bando, era stata prevista la sola presentazione del modello ISEE quale condizione per il mantenimento del requisito anche negli anni successivi. La deliberazione in questione prevedeva inoltre un impegno di spesa non triennale, come avrebbe verosimilmente dovuto essere in ragione della continuità dell'erogazione del beneficio e dell'orizzonte temporale triennale del ciclo di bilancio, bensì unicamente relativo all'esercizio finanziario 2020.
Nelle disposizioni attuative, inoltre, al punto 3, cioè modalità e tempi di liquidazione del sostegno, è riportata la domanda per ottenere il sostegno anticipato della locazione, da presentare dal primo febbraio al 30 novembre di ogni anno alla struttura edilizia residenziale pubblica su apposito modulo, nel quale il richiedente dichiara sotto la propria responsabilità il possesso dei requisiti previsti. Allo stesso modo anche il terzultimo paragrafo del citato punto 3 stabilisce che, a decorrere dal secondo quadrimestre di ogni anno, il sostegno sarà liquidato solo previa presentazione del modello ISEE aggiornato per l'anno in corso e dell'eventuale documentazione richiesta dagli uffici regionali. Alla luce di tali indicazioni si era ritenuto opportuno sospendere i pagamenti a partire dal mese di marzo (si rammenta infatti che nel mese di novembre 2020 è stato liquidato il contributo per il quadrimestre fino a febbraio 2021) nelle more delle necessarie verifiche all'esito delle quali erano state previste apposite indicazioni nel bando predisposto per l'approvazione della Giunta.
La recentissima sentenza del Tribunale di Torino impone un rinvio all'approvazione del nuovo bando. Ai fini della liquidazione del contributo da marzo a coloro che già ne hanno beneficiato nel 2020, ai sensi della precedente DGR 315 del 2020, nelle more delle modifiche che si riterranno necessarie a seguito della sentenza del Tribunale di Torino pubblicata ieri, si proporrà alla Giunta di richiedere la presentazione di apposita autodichiarazione in cui i soggetti già beneficiari attestino il mantenimento dei requisiti previsti dalla citata DGR 315 del 2020.
Presidente - Per la replica consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Posso esprimere soddisfazione, anche se in realtà non è che mi abbia dato una data. Ci ha detto che la delibera di Giunta era prevista per il 5 di luglio, poi non ha dato una data di approvazione della nuova delibera sul bando. Posso essere soddisfatto per lo meno di aver ottenuto una data. Oggettivamente non mi soddisfano le giustificazioni addotte per questi ritardi perché, come ho già avuto modo di dirle, lei non ci ha risposto e non ci ha mai detto dei ritardi del sistema gestionale, dei problemi di trasferimento della struttura, dell'evasione delle domande, del requisito dell'ISEE. Io avevo fatto due iniziative, questa è la terza, non ci ha mai sollevato questo. Quando i cittadini hanno chiamato e hanno chiesto le motivazioni di tali ritardi non è mai stato risposto loro questo, è stato semplicemente detto: "I soldi ci sono, è tutto pronto, non capiamo perché il bando non ci sia", quindi oggettivamente ci sembrano delle motivazioni che non hanno riscontro nella realtà. Al netto di questo, quello che vogliamo adesso è che il bando venga approvato, visto che appunto c'è un'assoluta necessità e soprattutto che, come ci ha detto e di questo ne siamo felici, partano i pagamenti, perché è vergognoso che ancora non si sia intervenuti in questo senso.
Detto questo, su tutto il resto, sulle questioni che riguardano il pregresso e quant'altro avremo modo di confrontarci ulteriormente, soprattutto di verificare se poi tutte queste persone che fanno accesso e richiesta ne hanno effettivamente diritto, perché abbiamo poi scoperto, e poi lo porteremo anche all'attenzione di quest'aula, numerose persone che facevano dichiarazioni in un senso - soprattutto extracomunitarie, lo dico per i miei dirimpettai che facevano facce strane quando ne parlavo prima - ma che in realtà evidentemente non avevano alcun diritto. Quindi avremo modo di approfondire questo anche con i beniamini dei nostri simpatici amici, così almeno ci divertiremo un pochino in Consiglio e vedremo se chi poi dopo tiene le parti di chi arriva domani e non dei nostri cittadini avrà avuto soddisfazione.