Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 727 del 23 giugno 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 727/XVI - Interpellanza: "Ricerca di soluzioni volte a minimizzare l'esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici.".

Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Illustra la consigliera Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - L'interpellanza portata oggi in aula è a seguito di segnalazioni pervenute e riguarda le preoccupazioni legate alla sussistenza di campi elettromagnetici, in una precisa località sita nel Comune di Hône, che generano una sindrome da elettrosensibilità sugli individui che abitano nei pressi del passaggio dell'elettrodotto.

I campi elettromagnetici costituiscono un fattore di criticità per la salute; questi campi possono essere in alta frequenza e sono quelli generati dai telefonini piuttosto che dai Wi-Fi, dai telefoni cordless, dagli allarmi Wireless oppure possono essere in bassa frequenza: quelli generati, appunto, dagli elettrodotti, dagli impianti elettrici che sono presenti in tutte le abitazioni e dalle comuni apparecchiature domestiche, come schermi televisivi, piuttosto che dai computer e che producono degli effetti biologici che, a loro volta, possono avere conseguenze sulla salute, come la sindrome da ipersensibilità ai campi elettromagnetici. Nella maggior parte dei malati, i segni e i sintomi sono molto simili seppure con gravità diverse e regrediscono con l'allontanarsi dai campi in questione per poi ripresentarsi puntualmente e immancabilmente a una successiva esposizione. Sindrome da elettrosensibilità riconducibile ai soggetti che hanno effettuato la segnalazione, segnalazione corredata da relazione medica che cita quali siano i disturbi correlati.

Solo per fare un esempio, i disturbi associati a tali esposizioni sono: cefalee, insonnia o sonno non ristoratore, debolezza e facile esauribilità fisica, riduzione della memoria e deficit di concentrazione, dolori localizzati o diffusi, tipici di una sindrome simil-influenzale, eruzioni cutanee, disturbi uditivi, visivi e dell'equilibrio, alterazioni del tono dell'umore e del carattere, aggressività o apatia, sbalzi di pressione che possono causare sanguinamenti nasali, palpitazioni cardiache che simulano uno stato di ansia o comunque di inquietudine.

I campi elettrici e quelli magnetici ed elettromagnetici costituiscono dunque un fattore di criticità per la salute. La problematica segnalata ha inizio anni or sono con la realizzazione di due coppie di elettrodotti che distano 150 metri dall'abitazione interessata.

Allo stato attuale, persistendo i disturbi derivanti da iper sensibilità i soggetti in questione hanno dovuto abbandonare la casa, quindi cambiare casa, anche se quella era l'unica che avevano ed era adibita ad abitazione principale, costruita con tanti sacrifici e anni di duro lavoro.

Richiamata la legge nazionale 36/2001, che è la legge quadro sulla protezione delle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, vista anche la legge regionale 8/2011, s'interpella l'Assessore per conoscere: "se sia a conoscenza della problematica che persiste ormai da numerosi anni", "se nel corso degli anni si sia valutata la possibilità d'interro dei cavi dell'elettrodotto o ulteriori soluzioni alternative al fine di ridurre l'esposizione della popolazione interessata" e "quali siano le azioni che ritiene possibile porre in essere per addivenire alla risoluzione della problematica esposta".

Presidente - Risponde il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Venendo alle risposte puntuali dell'interpellanza, "se si sia a conoscenza della problematica che persiste ormai da numerosi anni", da questo punto di vista posso rassicurare che la situazione a cui fa riferimento l'interpellanza è ben nota all'Amministrazione regionale ormai da tanti anni, io personalmente ho avuto modo anche di approfondire la questione già prima del mio interim, avendo incontrato le persone direttamente coinvolte.

Gli elettrodotti oggetto dell'interpellanza sono la linea 220 Kv Montjovet-Leinì e le linee 132 Kv di Verrès-Montestrutto e Covalou - Pont- Saint -Martin; sono successive sostanzialmente alla valutazione d'impatto ambientale svolta nel 1996, valutazione che ha ritenuto l'intervento compatibile a livello ambientale.

L'intervento si era allora reso necessario per sostituire due linee esistenti ormai obsolete che erano peraltro anch'esse vicine ai centri abitati del Fondovalle.

L'ente gestore allora era l'Enel e aveva rappresentato l'importanza di poter garantire il servizio pubblico per il trasporto dell'energia di cui era il responsabile, chiarendo già all'epoca che l'interramento di linee strategiche come quelle in questione non era ipotizzabile, in quanto si deve poter garantire un pronto intervento in caso di guasto e d'interruzione del servizio.

Quindi, sostanzialmente, per rispondere anche alla seconda domanda dell'interpellanza, "se nel corso degli anni si sia valutata la possibilità d'interro dei cavi", è di tutta evidenza che l'interramento di tali linee non è perseguibile.

A seguito della segnalazione effettuata da parte di una coppia di residenti in zona, che lei ha citato, l'Arpa Valle d'Aosta, deputata alla verifica della conformità degli impianti e sorgenti di radiazioni elettromagnetiche con una normativa di settore, ha eseguito a partire dal 1998 una serie di misurazioni periodiche rendendo di fatto la zona una delle più monitorate d'Italia.

Va ricordato che, ai sensi delle norme vigenti, i limiti di esposizione previste in Italia, peraltro molto più cautelativi che in altri Paesi europei, prevedono un massimo di 5 mila Volt/metro per il campo elettrico e di 100 Microtesla per il campo magnetico, con un obiettivo di qualità di questi ultimi di 3 Microtesla. Quindi, ripeto, un limite di 100 Microtesla e un obiettivo di qualità di 3 Microtesla.

Il limite di esposizione è da intendersi come tutela della salute umana contro l'insorgenza di effetti acuti - che lei ha puntualmente ricordato - come gli obiettivi di qualità specifici della normativa italiana sono da rispettare per tutti quei luoghi adibiti alla permanenza di persone non inferiore a 4 ore giornaliere, al fine di tutelare la popolazione da eventuali effetti a lungo termine sulla salute.

Tutte le misure effettuate con gli elettrodotti in funzione nel corso degli anni non hanno mai rilevato valore di campo elettrico superiore a un decimo di limite di legge e valori di campo magnetico superiori all'obiettivo di qualità di 3 Microtesla, attendendosi in media su valori inferiori all'1, ossia a meno di un terzo del valore obiettivo di qualità.

Anche l'attività del servizio di igiene pubblica, coinvolto in un incontro collegiale richiesto dagli interessati nel 2014, non ha mai rilevato casi sanitari in quella parte del territorio regionale.

Quindi per chiudere con la terza domanda, "quali siano le azioni che si ritiene possibile porre in essere per addivenire alla risoluzione della problematica esposta", chiaramente non sussistono, per quanto detto sopra, ragioni per ritenere non sicura l'area in questione e quindi non si ravvisa la necessità di risolvere una problematica che di fatto non parrebbe sussistere.

Dalle ore 16:15 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.

Marguerettaz (Presidente) - Per la replica, la collega Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - Dal suo intervento io sapevo che lei era a conoscenza della situazione - come ha detto, da molti anni - e che aveva incontrato le persone ma da quello che so io queste persone da lei non hanno mai ricevuto nessuna risposta, perché è troppo impegnato.

Questo è un intervento che sicuramente è compatibile a livello ambientale, come ha detto, però forse non lo è a livello umano, perché se è vero che le due linee viaggiano a delle potenze che sono ridotte a un terzo rispetto a quella che dovrebbe essere la portata, c'è anche da dire che i disturbi causati a queste persone sono comunque disturbi riconducibili a un campo elettromagnetico.

So esattamente che l'Arpa sta monitorando dal 1998 la situazione, poiché ho fatto un accesso agli atti e quindi ho potuto prendere visione e contezza dei valori limite, quelli che viaggiano sui due elettrodotti.

Non esiste la problematica... Purtroppo la problematica c'è, non perché delle linee viaggino caricate in maniera inferiore rispetto alla portata massima, non si può dire che però non generino problemi.

Il problema è uno ed è sostanziale, persone che hanno costruito una casa per poterci vivere e poi purtroppo devono spostarsi perché in quella casa non ci possono stare.

Allora probabilmente quando si fanno a monte delle valutazioni su delle infrastrutture di questo tipo, bisognerebbe valutare bene quali poi possano essere gli effetti, non solo a livello ambientale ma anche a livello umano.