Oggetto del Consiglio n. 725 del 23 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 725/XVI - Interpellanza: "Presentazione alle competenti commissioni consiliari del progetto di creazione di un unico ente per il marketing e la promozione turistica".
Bertin (Presidente) - Punto n. 22. Illustra il Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - La presente interpellanza prende spunto dalla risposta che lo stesso Assessore al turismo diede nello scorso Consiglio sulle iniziative di pubblicità e di promozione della nostra regione, in particolare, in realtà, l'obiettivo è andare un po' più a fondo rispetto al passaggio - cito così perché sono quattro righe - che nel programma di legislatura viene dedicato alla parte turismo e marketing e cerca di comprendere appunto quali siano le intenzioni del Governo regionale in merito alla presentazione alle Commissioni consiliari del progetto di creazione di un ente unico che si occupi di marketing, di promozione turistica anche in termini di modello organizzativo, pianta organica, strutture, competenze e soprattutto budget e se siano state condotte o s'intendano condurre valutazioni o analisi di confronto con le altre realtà competitors, al fine di definire il posizionamento strategico della nostra realtà.
Devo essere sincero, devo ringraziarla, assessore Guichardaz, perché soprattutto questa seconda domanda nasce dalla lettura molto attenta di un suo post sui social che mi ha ispirato e che devo dire è sinceramente utile a cercare di aggiungere elementi a questa interpellanza.
Prima di tutto, un po' per deformazione professionale, ho concentrato l'attenzione sulle risorse; lei giustamente risponde ai "leoni da tastiera" riguardo al fatto che il budget a disposizione della promozione, per semplicità, è un budget ovviamente contenuto rispetto a quello di competitor, giustamente lei dice: "per ogni stagione occorrerebbero dai 600 mila a oltre un milione di euro a fronte della dotazione di bilancio per tutta la promozione di circa un milione e mezzo, quella che mi sono ritrovato". La domanda che mi viene da porle è: quanto pensa che serva per il futuro? Forse lo dovrei chiedere più all'assessore Marzi, ma inizio da lei.
E, dall'altro lato, e qui spiego il perché della seconda domanda, giustamente una prima analisi di confronto lei la fa sul suo post, perché giustamente citando realtà, competitors, per semplicità direi, come Trentino Marketing o come le piante organiche in dotazione a queste realtà, ovviamente non hanno eguali e soprattutto è difficile compararle con la nostra situazione, per quanto riguarda il Südtirol lei parla di 240 persone, Trentino Marketing 160, sulla Valle d'Aosta ci dà lei il dato di circa 15 soggetti.
Io poi cosa ho fatto? Sono andato a guardare i documenti a disposizione, tra cui, in particolare, sempre in ragione del budget, le indicazioni del giugno 2018 relativamente alla strategia di marketing, comunicazione e promozione ai fini turistici del patrimonio culturale della Valle d'Aosta.
Ci sono due elementi interessanti che possono essere utili per cercare di tradurre e di dare corpo anche alla prima domanda, ovviamente il fatto che nella parte relativa al budget di questa relazione si dicono effettivamente due cose in particolare: la prima che si è dovuto constatare che non si era realizzato un vero e proprio prodotto, inteso nel senso "prodotto mercato vendibile" e con un'effettiva domanda interessata quanto, semmai, solo un suo presupposto: "...quindi anche quello che dobbiamo vendere è complicato perché non andiamo a vendere un solo prodotto e a questo deficit si tratta oggi di porre mano non solo oggi giugno 2018, non solo con una comunicazione intesa come panacea quanto proprio entrando nel merito dell'appetibilità del prodotto".
Non mi sono letto il piano del 2014, perché sinceramente vengo da un mondo che dopo tre anni, almeno, bisognerebbe rifare ovviamente i piani e quindi legandolo a questo e andando più nel mero budget, sempre nello stesso documento citato troviamo una sommaria ma utile valutazione, si parla di circa 1 milione e 70 mila euro di budget necessario per la promozione, quando però il vero problema qual è? Io devo conoscere e sapere che cosa promuovo, ovviamente, io cosa sto promuovendo qua? Un prodotto? No, una sfaccettatura o un presupposto di tanti prodotti - perché lo diciamo nello stesso piano - quindi c'è un elemento di difficoltà in più ed effettivamente quando si iniziò - perché poi sappiamo, per le note vicende, che la cosiddetta riforma dell'ente unico fu bloccata dalle dimissioni dell'allora Assessore - quella riforma già all'epoca nelle Commissioni aveva posto alcuni interrogativi, primo di tutti il budget perché è inutile fare un'operazione di maquillage per cambiare il nome, mettere insieme le risorse che ci sono senza potenziare - come direbbe il compianto, non da parte mia, Conte - la potenza di fuoco riguardo alla promozione, perché se le nostre risorse rimangono quelle... giustamente e volutamente ho citato il suo esempio perché è una comparazione seppur sintetica estremamente rappresentativa della situazione, ma soprattutto una strategia perché se non ho un unico prodotto, non ho delle risorse, ho un budget che è uguale a quello, di che riforma stiamo parlando e di che ente unico stiamo parlando? Il problema è che con questi presupposti sembra quasi inutile fare una analisi di comparazione se il nostro obiettivo è superare i competitors.
In realtà, per quanto modestamente mi riguarda, l'analisi dovrebbe essere funzionale a cercare di avvicinarsi a quelle realtà, perché lo vedo molto complicato oggi anche solo cercare di andare in parallelo. Quindi, rispetto alle quattro righe che ci avete scritto nel programma e di cui lei è principale responsabile, mi piacerebbe capire quali sono le linee guida di sviluppo e soprattutto quale futuro ci dobbiamo aspettare e soprattutto, rispetto a chi scaricò quel disegno di legge, se lei ha fatto qualche ragionamento in più riguardo al potenziale, - lei e i suoi colleghi di Governo perché poi si sa che quando bisogna discutere di soldi e di risorse ovviamente non si è mai da soli ma si è sempre qualcuno in più perché tutti gli Assessorati hanno delle deleghe da gestire, delle necessità - vorrei capire se a fronte di questo ci sia una valutazione, un ragionamento, una idea che possa farci capire qual è la vostra idea di sviluppo turistico ma soprattutto l'idea di riforma del settore, soprattutto dell'ente che dovrebbe occuparsi della promozione, a questo punto io dico dei "prodotti Valle d'Aosta".
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Il confronto su queste tematiche è sempre stimolante e, penso, necessario perché il tema della promozione del territorio credo sia un tema trasversale, sicuramente in capo al responsabile pro-tempore, all'amministratore pro-tempore, ma poi lo si ritrova come eredità sia passata che futura, quindi chiunque arrivi poi deve fare i conti con ciò che si è programmato. Quindi, credo che sia un tema che non riguarda il presente ma, come dicevo, è una storia che si ripete.
La riforma dell'organizzazione turistica regionale, con la creazione dell'ente unico, lo ha detto lei, è un punto declinato sul programma di legislatura con tre-quattro righe, ma è declinato in maniera molto più approfondita nel DEFR che, come noto, è il documento di programmazione triennale, quindi il confine programmatorio è quello del triennio, quindi quello è il termine che ci siamo dati più che quello della legislatura.
La riforma dell'organizzazione turistica è un argomento del quale si parla, come lei ha accennato, da oltre dieci anni e non a caso lei ha citato un riferimento del 2018, ha parlato del 2014, ma è un tema che io mi ricordo essere à la une già da parecchio tempo, ed è infatti un tema molto complesso, che impatta su diversi Assessorati, sulla Chambre, sugli operatori privati.
Esiste, come diceva lei, un disegno di legge già scritto che è stato predisposto nel 2019, il quale, a spesa sostanzialmente invariata, prevedeva e prevede l'unione delle forze tra l'Assessorato del turismo e l'Office Régional du Tourisme, quel testo di legge sposterebbe sull'ente strumentale della Regione tutte le funzioni operative trattenendo e potenziando in Regione le funzioni di programmazione, osservatorio e controllo, ma, lo conosce meglio di me, è un testo che avete trattato nella scorsa legislatura che poi, come dice lei, si è arenato con le dimissioni dell'Assessore di riferimento, ma non credo che si sia arenato solo con le dimissioni, penso sarebbe stato comunque oggetto di ragionamenti più lunghi nel tempo. Non risolve certo quel testo di legge una serie di alte sovrapposizioni di competenze con correlate dispersioni di risorse e persone che invece vanno valutate e prese in considerazione.
Prima di parlare di ente unico quale unica casa e unico contenitore della promozione dello sviluppo turistico, a mio parere occorre stabilire quali sono i mattoni - lo dico entre guillemets se li vogliamo chiamare così - con i quali vogliamo costruire appunto quel contenitore, quella casa, e non si possono non considerare intanto gli altri Assessorati perché il tema della promozione del marketing tocca sicuramente l'Assessorato all'agricoltura, ambiente, attività produttive, tocca anche le società degli impianti a fune che sono elementi che non vanno sottovalutati, i consorzi degli operatori turistici, la Film Commission, la Fondation Grand Paradis, l'organizzazione della fiera di Sant'Orso, l'IVAT, cioè è un tema che riguarda trasversalmente tutta la macchina amministrativa, pure il Forte di Bard: in una risposta che diedi al collega Brunod... e comunque nello statuto ha come mission anche quella d'intercettare il turismo della Bassa Valle e di promuoverlo.
Quindi, come vede e come lei sa meglio di me, la macchina è molto complessa e non può limitarsi - così com'è il discorso del marchio ombrello - al logo o al contenitore senza poi valutare il contenuto.
Fondamentale è quindi capire quale sia il livello di responsabilizzazione e di partecipazione tra l'altro rispetto all'ente unico che vogliamo richiedere ai privati. Lei citava modelli più evoluti, io non ho avuto problemi anche a scriverlo: Trentino Marketing, Südtirol Marketing eccetera, adesso nella Trentino Marketing, tra l'altro recentemente, la maggioranza è di tipo privato, quindi, come lei sa, il Presidente della Trentino Marketing è il Presidente degli albergatori del Trentino, quindi significa che c'è stato proprio un cambio di paradigma non indifferente, peraltro a fronte, comunque, di una compartecipazione della Provincia di oltre 50 milioni di euro l'anno, sono risorse estremamente importanti.
In ultimo, ma non ultimo, occorre definire, come diceva lei, a monte quali e quante risorse finanziarie il bilancio regionale sia in grado di allocare sull'ente unico, cioè è un problema che va definito.
Oggi, anche sommando le disponibilità finanziarie della struttura promozione dell'Assessorato, se in più mettiamo l'Office Régional du Tourism, la Film Commission, la Fondation Grand Paradis, non superiamo i 4 milioni e rotti, quasi 5 milioni.
Da calcoli e da confronti e comparazioni che abbiamo fatto, noi dovremmo investire dal doppio al triplo, dai 10 ai 15 milioni, per fare la differenza e cominciare a parlare seriamente di posizionamento strategico della Valle d'Aosta, questo in rapporto - come diceva lei prima - ai nostri competitors. Poi io non amo tanto chiamarli competitors perché secondo me si può anche collaborare, si può lavorare insieme, tant'è che recentemente, appena la settimana scorsa, ho avuto modo di incontrare il Presidente della Trentino Marketing e di ragionare proprio con lui di sinergie più che schermagliare sul fatto che... Perché i nostri territori sono territori che possono completarsi e sono offerte che possono completarsi; come diceva lei, probabilmente allo stato attuale per dimensioni e disponibilità finanziarie occorre proprio trovare delle sinergie che, peraltro, mi sono state assolutamente garantite, c'è una collaborazione in essere che vedremo poi come si può implementare, ci rincontreremo di nuovo a settembre, tra l'altro l'abbiamo invitato in Valle d'Aosta.
Dicevo che se non riuscissimo a investire delle risorse di un certo tipo, avremmo solo concepito peraltro un nuovo sistema organizzativo magari più funzionante dell'assetto attuale, perché io sono convinto che la riunificazione e il lavoro di struttura e funzionale delle varie... è un lavoro che renderebbe anche più efficace sicuramente l'azione ma non avrà ugualmente soldi e persone adeguate per lavorare con la strutturazione necessaria fintanto che non si decide appunto qual è la mission.
Tra l'altro è comunque intenzione dell'Assessorato - e ne stiamo discutendo in Giunta e anche con il collega Bertschy - a breve ragionare anche di una Sport Commission che è un'entità che tra l'altro è già in vigore in alcune province e in alcune regioni, una struttura dedicata alla gestione dei grandi eventi sportivi che è imprescindibile, tra l'altro, in una regione dalla peculiare vocazione turistica sportiva come la nostra.
Rispetto alla seconda domanda credo di aver risposto nel senso che valutazioni e confronto con altre realtà, competitors è vero che sono state condotte da ultimo nel 2019 ma noi stiamo interloquendo con altre realtà e facciamo anche delle analisi a volte indotte e sollecitate non solo dai social ma anche dai vostri interventi e dalle vostre iniziative consiliari, per capire anche l'efficacia della nostra promozione sia sui social sia in televisione ma anche la promozione in senso più esteso, quindi sulla carta stampata e la promozione radio, tv, ma l'altra volta le ho fatto una rappresentazione abbastanza completa.
Con propria deliberazione n. 1168 del 30 agosto 2019, la Giunta regionale aveva infatti approvato l'aggiornamento della strategia di comunicazione regionale tramite la ridefinizione dell'apposizionamento della marca Valle d'Aosta e del sistema dei valori di marca al fine di elaborare un concept strategico di comunicazione utile proprio a rafforzare la competitività della destinazione turistica Valle d'Aosta.
I termini sono questi e la discussione è aperta.
Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Assessore, la discussione è aperta, perché io ho ascoltato con interesse la sua risposta, una cosa che può sicuramente essere utile, ripeto, è la figura del competitor non solo in ottica ovviamente di scontro o di confronto, ma anche di apprendimento di quello che fanno gli altri, perché poi comunque alla fine abbiamo un cliente che compra qualcosa, quindi è vero che si può anche vendere o comunque fare delle sinergie e integrarsi, ma comunque poi il cliente compra qualcosa e finisce per scegliere tra delle alternative, mi vedo in difficoltà rispetto al fatto che qualcuno possa comprare una settimana in Valle d'Aosta, adesso semplifico per capirci.
Detto questo, io penso che un'analisi complessiva possa essere utile ma per un motivo molto semplice, perché tra le righe lei ha parlato, al di là dei numeri che sono complicati perché giustamente lei diceva "oggi mettessimo tutto insieme arriviamo grossomodo a 5 milioni, ne avremmo bisogno del doppio se non del triplo", c'è una questione complessiva da fare, e qui forse l'analisi può aiutare, cioè per capire che cosa hanno fatto gli altri perché lo sappiamo tutti, tutte queste realtà, siano esse deleghe assessorili, enti, società partecipate, fondazioni o commission di ogni tipo, ovviamente occupano delle risorse, del budget, e soprattutto una fetta di quello che può essere il potenziale prodotto. Quindi a un certo punto, secondo me, può essere fondamentale capire cosa hanno fatto gli altri per cercare di capire come sono arrivati a mettere insieme risorse, prodotti e soprattutto l'ente che decide che cosa fare, perché la valle degli orti è sempre difficile da evolvere, perché ovviamente ognuno coltiva il suo orto, vede il suo prodotto, però nel complesso - mi perdoni questa parentesi, lei ha fatto una parentesi sull'edilizia, io la faccio più sull'agricoltura - probabilmente in questa fase più che gli orti servirebbe un latifondo, cioè mettere insieme tutte le risorse, le forze e soprattutto decidere dove andare, decidere che cosa vendere, perché comunque, al di là dell'aggiornamento dei piani, e soprattutto lei parlava giustamente della destinazione Valle d'Aosta, dobbiamo capire che cosa stiamo vendendo e come lo stiamo vendendo e, cosa ancora più difficile, mi sono dimenticato di citarla, anche l'interlocuzione con realtà comunali.
Io vengo da un Comune che ha una forza dal punto di vista della promozione e tutti quanti a volte abbiamo delle resistenze a perdere determinati posizionamenti di forza.
Quindi è sicuramente complesso, però da qualche parte bisogna partire e forse un'analisi complessiva ci permette di capire quali sono i punti di debolezza e i punti di forza che possiamo sistemare, perché altrimenti mettere sul tavolo una riforma considerata strategica rischia di farne perdere la sua effettività e la sua forza come era stato, a nostro giudizio... l'abbiamo detto all'epoca in Commissione quello che era avvenuto, perché di fatto si andava, lo ha detto lei prima, a spesa invariata, quindi un po' come quando si fanno i lavori in economia: non ci consentono di fare un salto in avanti ma soltanto di sistemare le cose.
Quella riforma messa così - senza un'analisi precedente e soprattutto senza capire quali meccanismi bisogna modificare per farla funzionare- io penso che non ci permetterà di fare nessun tipo di evoluzione rispetto a questo.
Per il resto sicuramente è vero: dal punto di vista programmatorio il DEFR è molto più esplicativo del programma di legislatura, ci auguriamo che oltre alle belle parole che troviamo in tutti i DEFR, possiamo anche poi trovare un piano d'azione, ma io penso che prima di definire questo piano serva necessariamente un'analisi per capire chi siamo, dove vogliamo andare e soprattutto con che risorse.