Oggetto del Consiglio n. 718 del 23 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 718/XVI - Interrogazione: "Informazioni relative alle previsioni di disavanzo di bilancio per l'anno 2022".
Bertin (Presidente) - Punto 15 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (AV-SA) - Per dovere di chiarezza e correttezza, devo far rilevare che le premesse dell'interrogazione, in relazione all'applicazione delle norme che regolano il riparto fiscale della nostra Regione, si basano su presupposti non fondati. Nell'ottica di cercare di comprendere da cosa possa essere stata ingenerata una simile interpretazione, posso ipotizzare che siano state travisate spiegazioni fornite in passato, in particolare relativamente al meccanismo di calcolo del plafond di cassa erogabile ogni anno dalla Regione da parte della Ragioneria generale dello Stato. È cosa, come ben noto al consigliere, del tutto diversa dalla disponibilità dei dati del gettito e della loro contabilizzazione, sia nel bilancio di previsione che nell'ambito della gestione, ossia degli accertamenti contabili che determinano poi i dati del rendiconto.
Riguardo al contenuto dell'ordinamento finanziario della Regione autonoma Valle d'Aosta, disciplinato dalla legge 690 del 1981, le posso assicurare che esso determina un sistema di compartecipazione ai tributi erariali basato su dati reali dei versamenti delle imposte effettuate nel territorio della regione nell'anno di riferimento, che per la maggior parte dei tributi erariali trattasi di dati di gettito mensile comunicati dagli organi statali alla Regione entro il giorno 20 del mese successivo. Pertanto, i dati contenuti nel bilancio di previsione 2021 che stiamo gestendo, diversamente da quanto citato nella sua iniziativa, non hanno alcun legame con i dati del 2019, se non per un confronto di cui si dirà nel presepio della mia risposta.
Solo per quanto riguarda due tributi erariali compartecipati, come più volte recentemente rappresentato, l'IVA e le accise sui carburanti, oggetto della famosa minore entrata che abbiamo analizzato a partire dalla predisposizione della legge finanziaria del previsionale, l'importo spettante e riconosciuto dallo Stato si basa sui dati dell'anno precedente. Questo meccanismo è noto e quindi le previsioni di bilancio sono da sempre formulate tenendo conto di questo sfasamento temporale e, per contro, proprio per questo le medesime sono tra le previsioni più attendibili, in quanto all'atto della loro formulazione vi sono più elementi noti rispetto alle stime di gettito da formulare per gli altri tributi compartecipati.
Inoltre, la Regione è già dotata di un ufficio che gestisce e monitora attentamente e costantemente i dati effettivi del gettito riscosso sul territorio e che riceve mensilmente i dati da parte dei competenti organi dello Stato. Tali dati sono mensilmente elaborati dall'ufficio stesso e comunicati per un confronto all'Agenzia delle entrate, che provvede ad autorizzare le relative erogazioni di cassa su richiesta della Regione stessa. L'ufficio ha sempre utilizzato strumenti di analisi di previsione e il Consigliere, esaminando il confronto tra rendiconto e bilancio di previsione degli ultimi vent'anni, nonché le relazioni della Corte dei conti, potrà agevolmente rendersi conto della attendibilità delle previsioni formulate per tali entrate nel corso degli anni. Se questo non fosse ritenuto soddisfacente, potrà comunque rivolgersi ai competenti uffici della Ragioneria generale dello Stato per chiedere riscontro sul grado e la capacità di analisi degli scostamenti del gettito dei tributi erariali manifestato nel tempo dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta.
I dati relativi all'anno d'imposta 2020, diversamente da quanto affermato nelle premesse delle interrogazioni, erano noti il 25 gennaio 2021. Mi preme sottolineare che, se così non fosse stato, nel rispetto della legge 690 del 1981 e delle norme sulla armonizzazione dei bilanci, la Giunta non avrebbe potuto provare il riaccertamento dei residui e successivamente il rendiconto per il 2020 già approvato da questo Consiglio.
Anche i dati relativi al gettito dell'IVA e delle accise e carburanti rilevate per il 2020, che determinano l'importo spettante da contabilizzare nel 2021, sono già noti e non presentano alcuno scostamento negativo rispetto alle relative previsioni di stanziamento contenute nel bilancio di previsione sul quale stiamo operando. Per altre imposte per le quali è stato stimato il calo, in particolare legate alla chiusura della casa da gioco per il primo semestre, si è già provveduto in sede di assestamento di bilancio all'accantonamento al fondo minori entrate per 15 milioni di euro.
Il dato delle imposte contabilizzate nel rendiconto 2019 o, per essere ancora più precisi, la media dei dati del titolo 1 dei rendiconti della Regione del triennio 2017-2019, sono invece importanti in quanto costituiranno la base di confronto per calcolare le minori entrate subite dalla Regione per effetto della pandemia da Covid-19 negli anni 2020 e 2021, importi che saranno integralmente ristoranti dallo Stato ai sensi degli accordi stipulati ex articolo 111 del decreto legge 34 del 2020, di cui tanto abbiamo parlato in aula.
Veniamo alla risposta numero uno. Non sono attualmente previste minori entrate rispetto alle previsioni formulate per il 2022 nel bilancio di previsione 2021-2023. Queste sono, tra l'altro, già state imputate come possibilità di rettifica ed eventualmente ciò è stato fatto, lo abbiamo richiamato poc'anzi, con i 15 milioni di euro richiamati nell'assestamento due.
La domanda numero due. Le informazioni saranno disponibili nei prossimi mesi sulla base dell'analisi dell'andamento economico a livello regionale, rilevato anche attraverso i dati mensili del gettito della maggior parte delle imposte compartecipate, nonché dell'andamento del sistema economico a livello nazionale per quanto riguarda l'IVA. Questi saranno gli elementi fondamentali sulla base dei quali rivedere a ottobre le previsioni per il 2022, come da normali prassi operativa. Prima di tale data sarà effettuata una verifica sull'andamento del gettito incassato nel 2021, che può avere riflessi importanti per una migliore previsione per l'anno successivo, che sarà sicuramente portato all'esame di questo Consiglio.
Veniamo al quesito numero tre. Si ritiene che la perdita possa già essere in gran parte incorporata nelle previsioni per il 2022 contenute nel bilancio di previsione triennale in quanto i dati effettivi dei primi quattro mesi del 2021 non presentano scostamenti di rilievo rispetto alle previsioni se non in relazione a un'attività in particolare, quella della casa da gioco, che è stata colpita dalla chiusura totale delle attività per il primo semestre e che a oggi non possiamo ipotizzare si ripeta per il 2022. Con la riapertura della casa da gioco, prevista per fine di questo mese, sarà possibile anche verificare gli effetti della pandemia sul comportamento della clientela e i conseguenti effetti tendenziali sul gettito specifico.
Inoltre, nel 2022 lo Stato, ai sensi degli accordi stipulati appunto ex articolo 111 del decreto legge 34 del 2020, determinerà, in contraddittorio con i competenti uffici delle autonomie speciali, le minori entrate del 2020 rispetto al triennio 2017/2019. Pertanto, si pensa e si spera di prevedere di ricevere dallo Stato risorse a tale titolo che, presumibilmente, potranno essere utilizzate nel corso del 2022. Questo lo auguriamo, perché abbiamo avuto tutti quanti in modo di verificare quanto ciò sia stato importante per l'annualità 2021 rispetto a quello stesso tipo di verifiche fatte nel 2020.
Ritengo opportuno concludere esprimendo alcune considerazioni rispetto alle politiche di sostegno all'economia che lei cita nell'iniziativa. A questo riguardo è bene ricordare il lavoro che ha portato lo scorso Consiglio ad approvare all'unanimità una legge, la 15, che inietta in un tessuto sociale ed economico in difficoltà come quello valdostano circa 129 milioni di euro. Non era scontata l'approvazione, come non era scontato il senso di responsabilità e collaborazione che abbiamo nell'occasione saputo dimostrare all'interno del Consiglio con il voto unanime: un forte messaggio politico che oggettivamente, per tante ragioni, da anni stentava a emergere con chiarezza da quest'aula. Questo è potuto accadere perché anche a livello politico si è seguita la strada della collegialità e della condivisione con il coinvolgimento di tutti gli organi istituzionali, dando la possibilità anche ai singoli consiglieri di poter portare un proprio contributo.
Come lei giustamente presuppone, nel prossimo futuro dovremo sicuramente affrontare significative minori entrate e perduranti difficoltà. In tale consapevolezza ho tenuto a ricordare brevemente la strada intrapresa non certo per autocelebrarci, ma perché personalmente convinto che, al di là di assumere stime e previsioni, consolidare confronti e condivisioni sia l'unico metodo di lavoro che consenta di affrontare i prossimi bilanci con una reale prospettiva di tenuta e rilancio. Tale consapevolezza, unita alla straordinarietà dell'esperienza politica e amministrativa che nostro malgrado abbiamo maturato nella fase di emergenza, consentirà di superare questa fase incerta e oltremodo complessa che, come tutti auspichiamo, possa quanto prima giungere al suo epilogo.
Presidente - Per la replica consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Mi sarei aspettato qualche cifra in più. E poi, partiamo dalla fine o quasi dalla fine, sono quei verbi "si pensa" e "si spera" che mi preoccupano, per il semplice fatto che se ci dobbiamo fidare dello Stato e della ragioneria centrale dello Stato, io sinceramente mi metto le mani nei capelli; poi magari bisogna aver fiducia, lei di capelli non ne ha, quindi per carità... scusi la battuta!
Ovvio che mi sarei, ripeto, aspettato qualche cifra in più, per il semplice fatto che se non si ha un minimo di previsione degli ammanchi che ci potrebbero essere nei prossimi anni, soprattutto l'anno che dovrà venire, come si può pensare di fare degli investimenti? Come si può pensare di mantenere l'apparato pubblico in piedi? C'è un'idea di una sorta di piano di indebitamento, di un piano di emissione di BOR? Non lo so, lei questo non me l'ha detto. Io spero veramente che lei ci stia pensando, perché comunque non possiamo arrivare magari l'anno prossimo e dire: "Lo Stato non ci passa più i soldi, cosa facciamo?". Perché il rischio molto concreto, molto importante, è quello di ritrovarci in piazza non solamente la filiera della somministrazione, ma anche poi i dipendenti pubblici, perché comunque c'è un rischio effettivo di mancanza di entrate.
Io, veramente, so che è giusto fare attenzione, lei per carità può darsi che attenzione la faccia, perché si parla di conti pubblici, ma mi sarei - ripeto - aspettato qualche cifretta in più, proprio perché si vaga un pochino nella nebbia, non si sa bene, si usa questi verbi "si spera che lo Stato..." E se non capita? Occhi aperti, perché qui si rischia di giocare con il fuoco.