Oggetto del Consiglio n. 672 del 9 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 672/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'indennità di bilinguismo attribuita al personale della Regione".
Sammaritani (Presidente) - Passiamo alla trattazione del punto n. 15 all'ordine del giorno Per la risposta la parola al presidente Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Si chiede con questa interrogazione quanto sia stato speso ogni anno, dalla sua introduzione, per l'indennità speciale di bilinguismo per il personale della Regione, quanto sia stato speso in totale dalla sua introduzione fino a oggi e se si considerano ben spesi questi soldi.
Come è stato giustamente riportato nel testo dell'interrogazione, l'indennità di bilinguismo è stata introdotta con la legge 58/88, rincorrendo, diciamo così, una norma statale, che era il DPR dello stesso anno, il n. 287, che aveva sostanzialmente deciso d'introdurre questa indennità per il personale dipendente dello Stato in servizio presso gli uffici collocati all'interno del territorio della Valle d'Aosta e questo aveva creato sostanzialmente una disparità di trattamento tra i dipendenti statali e i dipendenti regionali.
Per quanto riguarda la richiesta, il periodo preso in considerazione è abbastanza ampio, e peraltro nel corso degli anni sono state diverse le modifiche di contratti, prima dell'Amministrazione regionale, poi del comparto unico eccetera, quindi è oggettivamente impossibile risalire in poco tempo a un dato complessivo preciso di quanto è stato speso dal 1988 in poi, anche perché l'informatizzazione è avvenuta soltanto nel 2000, quindi non abbiamo dati a disposizione in pochissimo tempo ma eventualmente ovviamente si possono avere con un'indagine più approfondita. Però sostanzialmente, per dare un'idea, nel 2020 la spesa, per quanto riguarda le indennità di bilinguismo è stata di 5 milioni e170 mila, così nel 2019, nel 2018 mi sembra intorno ai 5 milioni e 100-5 milioni e 200 mila.
Per quanto riguarda invece l'ultima domanda, cioè se si considerano ben spesi questi soldi, credo che probabilmente su questo abbiamo delle posizioni e delle idee differenti, ma va ricordato che, come dicevo prima, questa indennità è stata introdotta con il fine di ovviare a una disparità tra i dipendenti regionali e i dipendenti dello Stato e va inoltre anche evidenziato che c'è una differenza abbastanza importante tra le retribuzioni del personale della nostra Regione rispetto alla media dei dipendenti delle Regioni anche a Statuto ordinario e soprattutto delle regioni a Statuto speciale.
Per darvi un'idea - i dati sono della relazione della Corte dei Conti -. ad esempio nel periodo 2012-2015 che ho a riferimento, la media delle retribuzioni dei dipendenti della Regione Valle d'Aosta era intorno ai 33 mila, 33 mila e 500, la media delle retribuzioni delle Regioni a Statuto ordinario 37.000 o 37.500 così come le Regioni a Statuto speciale che erano superiori a 37.000.
Quindi con una differenza anche importante a livello assoluto proprio di retribuzione.
Probabilmente questa indennità che è rimasta legata in maniera storica a un'indennità di bilinguismo, potrebbe collocarsi in maniera diversa all'interno del contratto, ma questa è una considerazione del tutto personale che faccio.
Quello che posso invece dire, e su questo non lo so, potremmo anche essere probabilmente d'accordo sul fatto che ci debba essere uno sforzo maggiore dal punto di vista invece dell'utilizzo corretto del bilinguismo e anche della produzione di atti, della produzione di corrispondenza in lingua francese, soprattutto nella corrispondenza in uscita dall'Amministrazione, ma questa è una considerazione estemporanea e non riguarda il testo dell'interpellanza.
Presidente - Per la replica la parola al consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Moi, je suis assez inquiet pour le manque de numéros, pour le manque d'information, parce que ça semble que c'est une question qui est sortie maintenant. Je crois qu'une voix si importante sur le bilan régional est quand même assez, disons, remarquable. Donc, les numéros devraient être prêts pour avoir une analyse beaucoup plus complète. Cette interrogation sert pour un peu dévoiler l'hypocrisie qui est sur l'indemnité de bilinguisme, qui n'a rien à faire avec la sauvegarde de la langue française et je crois que ce que je dis pourra être très bien confirmé, peut être en permettant le fait de faire un test simple DELF aux employés publics. Et on verrait je crois de très, très, très mauvaises surprises pour le simple fait qu'on a décidé de rendre une langue une marchandise. C'est le fruit d'une sorte de politique dans le temps qui a voulu considérer l'une des langues officielles une marchandise, parce que, nulle part au monde, on est payé pour connaître une langue officielle, c'est un atout qui a seulement la Vallée d'Aoste. Eh bien, avec cette mesure, dans le temps on a créé une génération et les linguistes qui ont approfondi la question valdôtaine l'ont appelée d'une certaine façon. Au fil du temps, on a tendance à appeler les nouvelles générations : la génération X, la génération Z, les Millenials et les linguistes qui ont étudié la situation valdôtaine ont nommé la génération des Valdôtains qui ont grandi avec l'indemnité de bilinguisme "La génération nom et cognom". Ça suffit avec ce genre de politique, si on veut donner un nouveau sens à la politique du bilinguisme ou de la langue on doit changer de méthode.