Oggetto del Consiglio n. 671 del 9 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 671/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'avvio delle interlocuzioni con il Ministero della Giustizia al fine di assicurare alla Regione Valle d'Aosta un dirigente penitenziario in pianta stabile".
Sammaritani (Presidente) - Riprendiamo i lavori dell'aula con la trattazione delle interrogazioni. Punto n. 14 all'ordine del giorno. Per la risposta la parola al presidente Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Si chiede con questa interrogazione se siano state avviate interlocuzioni con il Ministero della Giustizia per assicurare alla Regione Valle d'Aosta un dirigente penitenziario in pianta stabile.
È una questione che è già stata affrontata in iniziative nei passati Consigli, ma effettivamente posso aggiornare su alcuni passaggi avvenuti nel corso delle ultime settimane, o negli ultimi mesi in realtà, perché l'incontro che ho avuto con il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, il dottor Pierpaolo D'Andria, è avvenuto nel corso del mese di marzo scorso.
In quella sede, durante un incontro, appunto, avuto con il provveditore, ci siamo confrontati sulle diverse problematiche del nostro penitenziario e il provveditore mi ha confermato quanto già avevamo sottolineato in un Consiglio precedente, cioè il fatto che ci sia comunque una procedura concorsuale in atto che però produrrà i suoi effetti soltanto nel corso del 2022 e, peraltro, ha anche confermato che la situazione, come peraltro è noto, anche in Piemonte è tutt'altro che rosea, perché mancano diverse figure apicali, in particolare credo cinque sedi importanti in Piemonte non sono coperte, e quindi la situazione sarà presumibilmente risolta nel corso del 2022 ma non nell'immediato.
In ogni modo, nella famosa bozza di protocollo d'intesa, che è stato anche oggetto di questo confronto nel mese di marzo, protocollo di intesa che era stato concordato già con il Ministero della Giustizia e del quale sostanzialmente siamo in attesa dell'ultima versione, validata e definitiva, si è comunque ribadito l'impegno del Ministero a risolvere questa problematica per garantire finalmente e in modo definitivo stabilità e continuità ai vertici della nostra Casa Circondariale, in particolare per quanto riguarda il direttore e il Comandante della Polizia penitenziaria, che sappiamo essere i due punti critici.
Peraltro, la mia intenzione è anche chiedere un incontro nei prossimi mesi con il ministro Cartabia; adesso è da vedere se organizzarlo a Roma o avevo anche intenzione di invitarla, visto che lei ha una casa di vacanza a Ollomont, di organizzare magari qualcosa durante l'estate e sarà l'occasione per ribadire anche personalmente al Ministro - peraltro lo sa perché lo avevamo anche sottolineato già nel messaggio di benvenuto iniziale - che questa era una cosa per noi importante da risolvere in tempi rapidi, quindi sarà l'occasione per provare ad accelerare ulteriormente questa risoluzione che però vedo difficilmente risolvibile prima del 2022, quando gli effetti di questo concorso renderanno fruibili queste graduatorie.
Presidente - Per la replica la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Nel merito la ringrazio per l'aggiornamento anche se l'impegno che era stato votato l'impegnava a relazionare nella I Commissione consiliare nel merito delle attività appunto di approfondimento.
Quello di cui lei ci ha messo giustamente al corrente, riguarda quell'aspetto di cui avevamo discusso proprio in occasione della mozione, relativamente all'utilizzo della procedura concorsuale nazionale per l'individuazione di una posizione di direttore regionale; come abbiamo detto, invece, il Comandante della Polizia penitenziaria non è possibile nominarlo perché evidentemente facente parte di un Corpo di Polizia nazionale.
Quello che però era contenuto nell'impegnativa era duplice, ovvero avevamo già discusso dell'esistenza di questo concorso, che ha avuto numerosi intoppi, numerosi blocchi, e che quindi avrebbe visto la sua conclusione molto in là nel tempo, ma la seconda ipotesi di cui si era parlato era appunto la possibilità, in forza a tutta una serie di disposizioni normative, sia a livello nazionale sia a livello di statuto speciale, con le quali si poteva provare a intervenire, provare a fare un intervento, per fare in modo che la nomina e la selezione del direttore avvenisse su base regionale.
Questa secondo me è un'ipotesi che può essere vagliata dall'ufficio legislativo e, se proprio c'è un ostacolo nel cercare di definire la prima, la si può fare nel frattempo che il 2022 arriva, perché un'interlocuzione con il Ministero della Giustizia potrebbe anche passare dal fatto che, prendendo atto che sappiamo benissimo, come giustamente lei ha ricordato, che in Piemonte c'è una situazione critica - e non è solo in Piemonte peraltro - e che molto probabilmente ci sono delle posizioni in alcune carceri che sono molto più ambite rispetto ad altre: sappiamo che ci sono alcune grosse carceri della Toscana, della Liguria o di altre zone che sono completamente sguarnite dai direttori e che quindi evidentemente la nostra sede, che peraltro viene indicata quale sede disagiata ma che sconta anche il fatto di non avere personale valdostano che partecipi a queste selezioni nazionali - o se vi partecipa difficilmente riesce ad arrivare alla conclusione - e che molti dei direttori che partecipano sono tendenzialmente residenti nel sud Italia e quindi desiderano un avvicinamento a casa e non certo un loro distaccamento nel nostro territorio a meno che, e questo purtroppo è successo, questo non consenta di prendere la nomina di direttore per poi utilizzarla e spenderla a livello per esempio ministeriale per avere un incarico di capo di Gabinetto o quant'altro; pratica questa che ovviamente si dovrebbe evitare ma purtroppo accade.
Credo che sia utile e assolutamente necessario intervenire affinché innanzitutto si veda la percorribilità della strada che abbiamo indicato, approvando la mozione, quindi prevedendo la possibilità di trovare un percorso normativo che ci permetta di avere una selezione regionale di questa figura.
Poi a seconda di quelle che saranno le risultanze, a questo punto vedere quale sarà poi il proseguo dell'interlocuzione con il Ministro. Se ci rendessimo conto che un passaggio di questo tipo è possibile, potremmo eventualmente andare a parlare con il Ministro con un'idea molto più chiara oppure, come abbiamo indicato, eventualmente prevedere che vi sia la destinazione di uno dei quarantacinque posti del concorso messo a disposizione esclusivamente per la Valle d'Aosta o per coloro che partecipano essendo appunto Valdostani.
Credo che questa soluzione, al di là delle interlocuzioni avvenute, sia ben al di là dall'essere trovata, però credo che noi possiamo fare degli assoluti passi importanti in avanti, facendo questo tipo di ricerca riguardo alla possibilità di espletare questo concorso regionale, credo che probabilmente, almeno in Valle d'Aosta, soprattutto dopo la crisi pandemica, una figura che può rispondere a questi requisiti si possa trovare. Evidentemente bisogna creare le condizioni.