Oggetto del Consiglio n. 667 del 9 giugno 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 667/XVI - Reiezione di mozione: "Introduzione di ulteriori differenziazioni nella raccolta dei dati sui contagiati da COVID-19".
Bertin (Presidente) - Punto n. 10 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione della mozione il consigliere Planaz ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Anche questa mozione, che era stata presentata ormai 45 giorni fa, è ormai datata e viene discussa oggi; la pandemia ormai si è allentata un po' dal punto di vista sanitario, però questa iniziativa era volta a impegnare il Governo, a dare un messaggio più importante, più incisivo al Governo, alla cabina di regia nazionale, per quanto riguarda il monitoraggio della pandemia in corso.
Come voi ben tutti sapete in questo anno e mezzo in cui tutto il mondo e tutto il nostro Paese sono sotto assedio, la Valle d'Aosta - è dovuto ai nostri piccoli numeri - a differenza di altre regioni si trova in una situazione di notevole svantaggio.
Se confrontiamo i dati della nostra regione, i dati dei contagi giornalieri e tutti i dati che forniscono indicazioni precise che dovrebbero alleviare e dare un messaggio diverso in base alla condizione attuale dei contagi, la nostra regione si trova sempre in una situazione più svantaggiata, anche avendo numeri di contagio bassissimi.
Se noi andiamo a vedere il numero di contagi medio a livello nazionale, la Valle d'Aosta conta un numero medio di contagi giornalieri, però ci troviamo sempre in una situazione più restrittiva.
E questo è un grave segnale, lasciamo stare un attimo il punto di vista economico, ma anche dal punto di vista sanitario ci dà dei dati che non sono reali, ancor di più adesso che siamo passati a un tenore di rischio meno elevato, a differenza di altre regioni, anche se con una popolazione molto più elevata, contano 800 casi giornalieri di contagi, a differenza della nostra regione - a volte siamo sui 10-11 contagi al giorno e fortunatamente adesso in questo periodo la situazione sta migliorando - anche se poi i dati a livello nazionale non è che siano cambiati tantissimo.
Le regioni stanno pian piano cambiando colore, passando molte in zona bianca. Ci sono regioni che, pur avendo un alto indice di contagio giornaliero, passeranno in una fascia di rischio più basso della nostra regione, anche se siamo confinanti. La gente ha voglia di ferie, di mare, di montagna, di svaghi e di libertà, questo fa sì che noi ci troviamo in una fase di restrizione a diversità delle altre regioni: i proprietari di seconde case possono fortunatamente venire nella nostra regione.
A mio avviso, la cosa più importante in questo momento è il controllo della sanità, dare certezza a chi voglia trascorrere le vacanze nella nostra regione, ci troviamo a vestire la maglia nera dell'Italia pur avendo un minimo numero di contagi.
Noi come Gruppo Lega, senza sottovalutare l'aspetto sanitario, ci siamo sempre battuti per le riaperture, per dare risposte a chi non poteva lavorare, a gente che non ha o rischia di perdere il lavoro, però oggi ci troviamo - soprattutto in questa fase di cambiamento di colore, in cui fortunatamente si sta andando in una direzione di miglioramento - ad avere la regione sempre collocata in questa fascia di colore più restrittiva diversamente delle altre regioni.
Adesso io lo so che non è facile, lei, Presidente, oggi ha dichiarato che fortunatamente è da 15 giorni che non abbiamo più vittime e questo fa molto piacere a tutti, la ringrazio e apprezzo l'impegno che avete già preso con il Governo nazionale, al fine di fare riconoscere che la nostra regione non si trova in una fascia più a rischio di altre regioni, in modo da dare più stabilità a tutte le attività che devono organizzarsi per la stagione estiva, sia per le persone che vogliono prenotare le loro ferie in Valle, sia per le aziende che devono assumere personale, che devono dare delle risposte al personale che è da tanto tempo che è in cassa integrazione e che ha voglia di ricominciare a lavorare, che ha voglia di vivere. Dobbiamo cercare di produrre dei dati che diano la realtà della situazione della nostra regione, perché lo capiamo tutti che a livello nazionale non riescono a percepire la situazione reale della nostra regione, in quanto la valutazione dei nostri porta a risultati diversi, che ci colloca in una fascia sempre più restrittiva rispetto alle altre regioni.
La nostra legge "anti-Dpcm" - denominata così, ma era una legge che voleva far emergere le diversità e le esigenze di realtà come la nostra regione - non era una forzatura o una sfida verso il governo centrale, ma era proprio un modo per evidenziare la diversità delle zone di montagna, a partire dalla densità demografica.
Anche stamattina sulle tematiche degli indirizzi programmatici e europei si sono toccati tanti argomenti delicati, come il calo delle nascite.
Penso che nel momento delicato in cui ci troviamo sarebbe importante già partire dai dati che noi mandiamo a Roma, dati la cui elaborazione porta alla classificazione, al colore della nostra regione, elaborazione che, purtroppo, ci ha sempre collocati in una fascia molto restrittiva. Dovremmo dare un altro segnale, anche se poi da Roma non venissero considerati i nostri dati, ma noi dobbiamo tentare di far passare l'immagine vera della nostra regione e non un'immagine data da numeri che non rispecchiano la realtà. Chiedo a nome di tutto il mio Gruppo di cercare di fare qualcosa in più, fare il possibile per noi e i nostri cittadini che stanno aspettando risposte.
Speriamo che domani anche nella discussione sui sostegni riusciremo a dare un po' di risposte alle aziende che hanno subito danni, a tutti gli impianti sciistici... per tutte le chiusure che abbiamo dovuto subire per cose ingiustificate e ingiuste.
E allora con questa mozione volevamo chiedere, visto che durante tutto il periodo della terza ondata ci sono stati molti contagi asintomatici, di evidenziare o di fare capire che, pur avendo solo un Ospedale, molti contagi non portavano nessun rischio di contagio per chi abita in Valle o viene a visitarla, però noi differenziando questo conteggio dei dati, potremmo presentare un dato diverso che forse - io dico "forse" perché capisco che non è facile, è un periodo così difficile, sicuramente le precauzioni sono sempre necessarie - potrebbe dare un'immagine diversa per tutti noi.
È per questo che chiediamo al governo regionale di provvedere nell'ambito delle procedure di raccolta dei dati alla suddivisione del contagio degli infetti da Covid-19 in pazienti asintomatici, quelli con lievi sintomi nonché quelli che continuano a non negativizzarsi, differenziandoli da quelli che presentano sintomi evidenti di malessere, in modo che se noi abbiamo il dato di persone che manifestano minimi sintomi e non rischiano di aver bisogno di un ricovero o di cure importanti, possiamo alleviare il rischio di pressione sanitaria perché, avendo solo un Ospedale, rischiamo tutte le volte che le ondate si innalzino e che poi non riusciamo, o riusciamo a gestire molto emergenzialmente, a dare delle risposte ai pazienti che ne necessitano.
Come ha detto lei, Presidente, da stamattina sono quindici giorni che non ci sono più vittime da Covid - e dico meno male, ci fa molto piacere - però non con questo che da quindici giorni non ci sono più vittime e non ci sono più persone che necessitano di cure. Questo è molto importante e non è da sottovalutare.
Presidente - Apriamo la discussione. Assessore Barmasse, ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - Condivido le linee generali espresse dal Consigliere, ma dobbiamo fare un poco di chiarezza sugli indicatori e come vengono valutati. Il decreto ministeriale del 30 aprile 2020 aveva introdotto un sistema di ventuno indicatori il cui scopo era consentire una misurazione periodica di alcune dimensioni ritenute fondamentali per la definizione del livello di rischio sanitario, inteso come la probabilità di una trasmissione non controllata e non gestibile di SARS-COV-2. Il sistema di monitoraggio descritto che informava le decisioni politiche secondo il documento di prevenzione disposto da Covid-19, "Evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale" di cui all'allegato 25 al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020, non era comunque uno strumento decisionale adeguato, ma in quel momento le Regioni erano però ancora vincolate e dovevano attenervisi.
Il documento era tecnicamente complesso, soggetto a numerosi passaggi istituzionali, risentiva di varie stratificazioni normative e attribuiva un ruolo preponderante all'indice RT che presentava numerosi limiti e soprattutto fotografava un quadro relativo a due settimane prima.
Si riteneva necessario rivedere l'utilizzo degli indicatori previsti dal DM salute del 30 aprile 2020, non adeguati al monitoraggio in quanto costruiti per una valutazione di natura tecnica della situazione epidemiologica della fase 2.
Tali indicatori inoltre risultavano non adeguati a essere utilizzati per la valutazione degli scenari di cui allo stesso documento, scenari che devono altresì avere una precisa finalità comunicativa per la popolazione generale e di supporto al decisore politico per l'adozione delle particolari misure atte a contrastare la diffusione.
Quindi l'obiettivo era modificare a breve termine tale sistema in collaborazione con le altre Regioni e in accordo con il Governo, e in tal senso si è lavorato in seno al coordinamento delle Regioni e delle Province autonome.
Con l'approvazione del decreto legge 18 maggio 2021 n. 65, "Misure urgenti relative all'emergenza epidemiologica da Covid-19", all'articolo 13 di tale decreto il sistema di monitoraggio è stato profondamente cambiato, in particolare in ragione dell'evolversi della situazione epidemiologica, a seguito di un lavoro congiunto con la conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in sostituzione del parametro dell'RT si attribuisce rilievo primario al parametro dell'incidenza, cioè numero di casi di contagi su 100 mila abitanti.
La percentuale d'incidenza viene individuata e validata dalla cabina di regia, resta fermo che sarà parallelamente monitorato il numero di tamponi effettuati da ciascuna Regione e Provincia autonoma, per evitare che bassi livelli d'incidenza siano determinati esclusivamente dalla mancata ricerca di casi.
Il parametro dell'incidenza è considerato in via esclusiva oppure unitamente alla percentuale di saturazione dei posti letto in area medica e/o alla percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, al fine d'individuare i singoli scenari e le corrispondenti misure di contenimento.
La Regione Valle d'Aosta ha comunque proposto che il sistema descritto fosse collegato a una valutazione della situazione epidemiologica generale, per ovviare alla questione della rappresentatività statistica significativa dei propri numeri - cioè siamo piccolini - non riuscendo a fare passare tale proposta, ma quest'ultima revisione deve essere considerata comunque transitoria per arrivare in tempi rapidi a un superamento del sistema a zone.
L'inserimento di tutti i nuovi casi positivi sul portale dell'Istituto Superiore di Sanità avviene a cura di un medico, con verifica delle cartelle cliniche dei ricoverati e dei deceduti mediante il sistema Tracker. La raccolta dei dati avviene giornalmente e riguarda tutti i nuovi casi - ospedalizzati, a domicilio e deceduti - con raccolta sistematica dei parametri previsti dall'Istituto Superiore di Sanità, ovvero data inizio sintomi, data referto tampone, data guarigione, stato clinico, terapia e altri ancora, da tale insieme di dati deriva il calcolo dei valori di ogni indicatore.
Pertanto condividendo che sia determinante un efficace sistema di monitoraggio per non avere ripercussioni di sorta sull'economia della regione, non corrispondendo però al vero che l'indice RT risenta dei casi asintomatici ma solo del numero dei casi con sintomi, prevedendo il sistema già attualmente la raccolta dei dati epidemiologici dei singoli casi, differenziandoli tra pazienti asintomatici, sintomatici lievi, quelli che continuano a non negativizzarsi, sintomatici gravi, ricoveri e decessi, e ritenendo che la vera sfida sia ancora la modifica del sistema di monitoraggio attuale per arrivare al superamento del sistema a zone, condividendo quello anticipato da lei, perché è un sistema che ci penalizza, ma stiamo lavorando, abbiamo già presentato anche degli emendamenti in Commissione salute, che però anche se sono stati accettati in Commissione salute non sono stati resi attuativi a livello del Consiglio dei Ministri, essendo questa la situazione io non posso accettare questa mozione, le chiedo il ritiro ed eventualmente propongo l'astensione da parte della maggioranza.
Presidente - Consigliere Planaz ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Questa mozione è molto datata, infatti sia al 30 aprile sia con le successive modifiche del 18 maggio hanno cercato di andare incontro allo scopo di questa mozione, però - lo capisce anche lei - alla fine noi ci ritroviamo sempre in una situazione più sfavorevole di altre regioni e ancora di più in un momento come questo quando tutte le altre regioni saranno in una fase di restrizione inferiore alla nostra e passeranno tutte in zona bianca, o quasi, soprattutto tutte le Regioni del Nord passeranno in zona bianca prima della Valle d'Aosta.
Noi, trovandoci in zona gialla quando il resto d'Italia è praticamente libero, lo sappiamo tutti, adesso magari non ancora perché non siamo in piena stagione ma se dovesse succedere in piena stagione, ma già solo nei week-end se noi teniamo conto dell'indice RT della nostra popolazione quando può raddoppiare solo nei week-end... io non dico che non è stato fatto niente, però, fino a quando noi avremo dei dati che non manifestano veramente la nostra situazione, ci troveremo sempre in una situazione di disagio, ma molto disagio, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della salute.
Non ha senso che una regione piccola come la nostra, con pochi contagi, debba sempre vestire la maglia nera della situazione quando la realtà non è questa.
Per questo non ritiro la mozione, perché già stamattina il Presidente in un comunicato ha detto che vi siete impegnati con il Governo, con la cabina di regia, nell'ottica di riuscire a far capire che la nostra regione non può stare, sola, in una zona più restrittiva rispetto al resto d'Italia, soprattutto per la piccola densità demografica che ha, per questo non ritiro la mozione.
Presidente - Se non vi sono altri interventi, chiudiamo la discussione generale, non credo ci siano dichiarazioni di voto, non vedo richieste, pertanto possiamo passare direttamente alla votazione della Mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Gosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Sapinet e Testolin)
La mozione non è approvata.