Oggetto del Consiglio n. 650 del 27 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 650/XVI - Approvazione di risoluzione: "Sostegno all'Aido Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Il punto n. 59 è già stato affrontato in precedenza. Propongo quindi un'inversione dell'ordine del giorno, relativa alla risoluzione presentata e iscritta ieri, risoluzione avente per oggetto il sostegno all'associazione Aido della Valle d'Aosta, associazione donazioni organi. Mettiamo in votazione l'inversione o la diamo per... Mettiamola in votazione. La votazione è aperta per l'inversione dell'ordine del giorno. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33.
L'inversione dell'ordine del giorno è approvata all'unanimità.
Possiamo pertanto a questo punto affrontare l'oggetto 64.01, vale a dire la risoluzione che ha per oggetto "Sostegno all'Associazione Aido della Valle d'Aosta". Si è prenotato il collega Jordan per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Jordan (VdA Unie) - Presentiamo questa risoluzione, e ringrazio i componenti della maggioranza per averla proposta assieme a me, così come ringrazio l'opposizione per averla sostenuta e condivisa. Un'iniziativa che ha scopo di richiamare l'attenzione su un'associazione tra le più importanti, appunto l'Aido, l'Associazione Italiana Donazione Organi. La donazione infatti è nelle sue molteplici forme un'espressione di reciprocità e solidarietà, è un atto di generosità verso il prossimo, un modo di trasformare un momento di dolore in speranza.
Infatti ognuno di noi può salvare delle vite, esprimendo il proprio sì alla donazione, dobbiamo essere quindi orgogliosi di quanto si possa, con una semplice manifestazione di volontà, essere altruisti e solidali.
L'Aido in Valle d'Aosta è attiva da più di 40 anni e conta più di seimila soci e possiamo essere fieri di vantare una delle più alte percentuali d'iscritti in rapporto al numero di abitanti.
Oggi qui nel Consiglio parliamo di questa importante associazione in quanto da diversi mesi viene contestata la legittimità della sezione valdostana. Il direttivo nazionale Aido contesta l'esistenza della sezione regionale a causa della non attivazione delle sezioni comunali. Al di là dell'applicazione di regole che mi sembrano eccessivamente restrittive e poco flessibili, credo - ed è importante sottolinearlo - che lo scopo principale dell'associazione sia la promozione e la donazione degli organi attraverso gli associati, indipendentemente dalla loro organizzazione.
Nella realtà valdostana, io ritengo che bene abbiano fatto i primi rappresentanti anni fa a ragionare in termini regionali, anziché disperdere le forze in piccole sezioni comunali.
Non considero altresì positiva l'assenza di dialogo tra il direttivo nazionale e quello regionale, così come non considero affatto utile per l'associazione il fatto che a livello centrale si metta in discussione l'operato della sede regionale solo per aspetti formali e non sostanziali.
Questa polemica e le prese di posizioni che si sono succedute negli ultimi anni arrivano a un imminente commissariamento della sezione regionale, queste polemiche non fanno bene a tutta l'associazione ma soprattutto non promuovono l'immagine dell'associazione e la donazione degli organi.
In ultimo è importante ricordare ed evidenziare l'increscioso fatto della donazione di un immobile a favore della Aido valdostana che - per una definizione non precisa ma scontata - nei fatti vede l'Aido nazionale diventare intestataria di questo immobile, senza nessun coinvolgimento del gruppo regionale, il quale doveva a giusto titolo essere il beneficiario del lascito, perché così era volontà.
Con questa risoluzione pertanto chiediamo al Governo regionale e ai parlamentari valdostani di farsi promotori di tutte le iniziative possibili a sostegno di questa importante associazione per la comunità valdostana e per riaffermare il suo ruolo sociale ed evitare il commissariamento.
Presidente - Altri intendono intervenire? L'assessore Caveri ne ha facoltà.
Caveri (VdA Unie) - Mi raccontava prima la collega Foudraz che ogni tanto vengo preso in giro perché faccio dei riferimenti storici a cose che ho fatto precedentemente.
Io questa volta vorrei indirizzarmi alla Presidente nazionale dell'Aido, perché credo che si debba ricordare il ruolo svolto dall'Aido valdostana per l'approvazione nel 1999 della legge "Disposizioni in materia di prelievi di trapianti di organi e di tessuti".
Questa legge continua a essere la base della donazione degli organi che, tra l'altro, pochi mesi fa è stata arricchita da un elemento ulteriore: mentre prima, per decidere se si aderiva alla donazione, diciamo anticamente, bisognava avere la tessera dell'Aido nel portafoglio, poi questa legge sancì il principio della scelta, quindi "sì" o "no" alla donazione degli organi. Da pochi mesi è passato un altro principio che era rimasto inespresso nella legge del 1999 per mancanza di decreti applicativi, vale a dire che oggi s'intende che chi non aderisce alla donazione degli organi abbia fatto una scelta di silenzio-assenso.
È un principio di civiltà importante che all'epoca venne sancito. Che cosa c'entra l'Aido Valle d'Aosta? Questo è veramente un aneddoto personale che ci tengo a comunicare ai colleghi proprio per segnalare, anche alla Presidentessa nazionale dell'Aido, l'importanza che ebbe questo gruppo di donatori valdostani, che è invecchiato, e per segnalare che sono venuti un po' da tutti i gruppi consiliari a spiegare la loro angoscia.
Ero un giovane deputato e partecipavo alle assemblee dell'Aido, come facciamo molti di noi. Un giorno ero in ufficio e mi telefonò un amico dalle Molinette di Torino. Suo figlio era caduto in un burrone e i medici erano usciti dal Pronto Soccorso per dirgli che non c'era più nulla da fare e che spettava a lui la scelta se donare gli organi di suo figlio oppure no. Non riuscii a convincerlo della bontà di questa scelta, però devo dire che mi si accese una lampadina e riunii i medici dell'Ospedale di Aosta che all'epoca si occupavano della materia e anche tutti questi militanti della donazione degli organi iscritti all'Aido. Furono settimane molto intense e grazie al loro supporto - essendo io totalmente a digiuno della materia - scrivemmo la proposta di legge che poi divenne legge.
Tra l'altro, all'epoca ricevetti persino delle minacce dalla "Lega contro la predazione degli organi", che aveva sede a Bergamo, e che mi fece, non c'erano ancora le mail quindi non fu un mail bombing ma mi mandarono centinaia di lettere di protesta dicendo che questa iniziativa valdostana era un'iniziativa eversiva che mirava semplicemente a uccidere le persone, perché all'epoca si riteneva che questo potesse capitare. È ovvio che la legge prevede anche tutta una serie di misure molto severe e soprattutto - credo sia la cosa più importante - consente alle persone di scegliere loro, perché era estremamente doloroso e anche ingiusto che a fare questa scelta dovessero essere le persone che vedevano ancora respirare il loro caro, magari attaccato ad un respiratore. Vedevano ancora il colorito e non credevano magari ai medici che oggi, con un sistema di duplice controllo, hanno la possibilità di andare verso quell'atto assolutamente straordinario che è la donazione degli organi, in cui una persona cede, come in un testimone, come in una staffetta per la vita, cede una parte del proprio corpo a beneficio della rinascita di chi malato - in molti casi, anche oggi - aspetta per mesi e per anni di poter vivere normalmente, cosa che purtroppo non sempre avviene, come dimostrano i dati.
Questo per dire che, a nome del Governo regionale, votiamo questa proposta e ci auguriamo che ci sia dell'umanità da parte della Presidente nazionale; si è creata questa querelle che è basata anche su questa eredità che per errore di un notaio è stata data all'Aido nazionale, anche se il notaio poi ha detto che la volontà della persona che aveva ceduto questa eredità era di darla all'Aido Valle d'Aosta, ma l'atto notarile dimostra qualche cosa di diverso, ed è un vero peccato. L'Aido valdostano non aveva la possibilità economica di aprire una causa e quindi oggi, con questo documento da noi votato, si esprime una stima nei confronti della nostra associazione regionale Aido e si spera che ci sia un afflato di umanità, non si vada verso il commissariamento, anche al tentativo di creare una specie di associazione dell'Aido nazionale che si sovrapponga a questi vecchi militanti della donazione degli organi cui si deve sostanzialmente l'approvazione della legge del 1999.
Presidente - Consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Per testimoniare, come gruppo, la nostra vicinanza all'associazione Aido in questo momento complicato e difficile. Noi normalmente siamo vicini a tutte le forme di donazione, a tutte quelle forme di donazione che sostengono la salute e soprattutto danno la vita, spesso, come ha detto poco fa l'assessore Caveri, per una importante rinascita delle persone, e questo è davvero importante.
La situazione dell'Aido della Valle d'Aosta è nota, è una situazione estremamente bizzarra dove la burocrazia ci ha messo del suo e credo che l'Aido nazionale non stia facendo una bella figura rispetto a questo percorso ed è giusto che il Consiglio regionale tutto si ponga al fianco di questa importante associazione che tanto ha dato alla nostra regione e alle persone che ha sostenuto e quindi credo che questa risoluzione, che votiamo con convinzione, sia un modo significativo per sostenere il percorso di una ricomposizione equilibrata di questa querelle.
Presidente - Si è iscritta la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - La risoluzione presentata in aula oggi da tutti i gruppi consiliari va nella direzione univoca a sostegno dell'associazione Aido regionale della Valle d'Aosta, associazione di volontariato, e voglio sottolineare il termine "volontariato", un'associazione che da oltre 40 anni, nello specifico da 44 anni, svolge un ruolo importante sul territorio valdostano. Un'associazione con più di 6.200 soci su una popolazione di 125 mila abitanti, il maggior numero di iscritti in Italia, come già anticipato dal collega Jordan. Ha una delle percentuali di donazione più alte del Paese ma non ha gruppi comunali.
Per questo l'Aido Valle d'Aosta dal mese di febbraio di quest'anno è stata commissariata per le vicende che avete già esposto.
Ricordo di aver letto nel mese di settembre 2020 un articolo apparso sul quotidiano La Stampa, era un'intervista fatta a Paola Borgnino, Presidente regionale dell'Aido la quale pronunciava le testuali parole: "C'è un'assenza totale di dialogo tra direttivo regionale e nazionale, che non vuole capire le nostre specificità. Da noi non c'è la Provincia ma la Regione, da noi c'è un'unica Azienda sanitaria. Ci chiedono di uniformarci, creando gruppi comunali, almeno due, ma da noi hanno poco senso e porterebbero la dispersione di risorse. È importante che, anche in questo momento difficile, l'Aido continui a lanciare il messaggio sull'importanza della donazione, non devono essere delle difficoltà burocratiche e di rapporti a offuscare il tanto lavoro fatto".
Proseguiva dicendo: "Da qualche anno ci è stato chiesto di fare i gruppi comunali, ma ogni gruppo deve avere iscritti, un codice fiscale, un conto. A livello nazionale l'Aido è nata dai gruppi comunali e poi è arrivata alle associazioni regionali. Qui è nato subito il Consiglio regionale. Per noi vorrebbe dire togliere risorse, perché la nostra attività coinvolge già tutto il territorio".
Ecco, credo che dalle parole riportate dalla Presidente Paola Borgnino, persona splendida e impegnata nel campo del volontariato, supportata da altre meravigliose persone che l'aiutano a portare avanti innumerevoli progetti e iniziative, si percepisca veramente che l'unica direzione possibile per la prosecuzione sul territorio regionale di questa associazione sia andare nella direzione che si è portata avanti per più di 40 anni, perché, al contrario, assecondare l'Aido nazionale vorrebbe dire vedere sfumare un grandissimo lavoro svolto da numerosi individui messo in piedi con tanto impegno, tanta dedizione e, ribadisco, con lavoro svolto in maniera volontaria.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian, a cui passo la parola.
Chatrian (AV-SA) - Per esprimere il voto del nostro Gruppo su questa iniziativa, su questa risoluzione, che il collega Jordan ha illustrato molto bene, quindi penso che abbia sintetizzato lo spirito di questo atto, di questo posizionamento.
Quindi l'impegnativa va in quella direzione, i numeri sono stati messi in evidenza da tutti i colleghi, quindi l'importanza di chi dona per qualcun altro e la percentuale in Valle d'Aosta proprio su questa associazione è veramente robusta e va in quella direzione.
Speriamo che questo documento, tutto politico, accompagni e aiuti a trovare il prima possibile quella che è la soluzione dato che c'è una storia, c'è un percorso e soprattutto c'è una comunità che crede nel dono e quindi pensiamo che sia veramente importante raggiungere l'obiettivo che è all'interno di questa nostra risoluzione, che sosterremo convintamente.
Presidente - Consigliere Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Anch'io, a nome del Gruppo dell'Union Valdôtaine, tengo a fare due riflessioni in merito a questo argomento, a questa risoluzione.
L'attività di volontariato è qualcosa che fa parte del DNA valdostano, è qualcosa che da sempre ci caratterizza per la forte partecipazione popolare nei confronti delle iniziative di sostegno, di solidarietà e di vicinanza verso chi è più sfortunato di noi e, all'interno di questo percorso, si inserisce assolutamente l'Aido Valle d'Aosta, associazione che lo scorso anno ho avuto modo di conoscere approfonditamente e anche relativamente a questo tipo di problematica, partecipando all'assemblea elettiva assieme al senatore Lanièce, assemblea elettiva che era già un po' oscurata dalla possibilità che questo tipo d'ingerenza forte da parte dell'associazione nazionale potesse abbattersi sulla nostra realtà locale.
Credo che bene abbia fatto l'assessore Caveri a ricordare quello che è stato un percorso importante e caratterizzante la nostra associazione a livello nazionale, perché questo penso che voglia essere anche lo spirito con il quale la politica si avvicina a questa tematica: non per superare a destra l'assoluta indipendenza gestionale da parte di un'associazione di volontariato, ma per sottolineare e difendere con forza il percorso nella nostra comunità, un percorso che, per chi l'ha conosciuto, è stato caratterizzato dalla presidenza di molte persone le quali hanno creduto fortemente in questo messaggio, che hanno lavorato, che hanno cercato di creare un gruppo forte e motivato e riprendo le parole del senatore Lanièce che durante l'incontro dello scorso anno sottolineava come il polo nord ovest delle Molinette di Torino è ancora oggi una delle eccellenze riconosciuta a livello nazionale e per questa sua eccellenza deve rendere grazie anche alla sezione Aido valdostana, che partecipa in maniera importante sia in numeri che in presenze e adesioni a questo percorso di nuova vita.
Per chi ha degli amici, ha dei conoscenti che fanno parte di questa grande famiglia che ha potuto usufruire e beneficiare anche del dono, penso che questo atto sia dovuto nei confronti di questa associazione, perché è importante sottolineare la nostra vicinanza, la vicinanza della politica e l'impegno stesso, un impegno che in questi mesi ci ha visto o comunque mi ha visto anche parte attiva sempre nei confronti del Senatore per cercare di sciogliere le resistenze romane.
Oggi è giusto che si esca un po' allo scoperto come politica valdostana e si sottolinei con forza questa volontà, nella speranza di ricucire un percorso e di sottolineare la bontà della scelta fatta 43 anni fa: istituire una sezione regionale unica e non disperdere le energie in situazioni amministrative che poco portano al risultato finale, ma di andare al sodo e di dare un forte contributo e un sostegno importante, perché i risultati del passato si ripresentino e siano ancora migliori in futuro.
Presidente - Non vedo altre richieste d'intervento. Prima di mettere in votazione la risoluzione, proporrei un emendamento formale, nel senso di modificare l'impegnativa laddove s'impegna il Governo regionale e s'invita i parlamentari valdostani a farsi promotori eccetera eccetera non potendo noi come Consiglio Valle impegnare i parlamentari. Mettiamo in votazione la risoluzione così come emendata. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34.
La risoluzione è approvata all'unanimità.