Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 644 del 27 maggio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 644/XVI - Interpellanza: "Adozione di un sistema rapido di allerta per il tracciamento dei contatti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 53. Per l'illustrazione, la consigliera Spelgatti ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Questa iniziativa ormai è sicuramente vecchia e superata in quanto era datata 12 aprile, si sarebbe dovuta trattare nel Consiglio del 21 e 22 di aprile, poi del 12 e del 13 maggio, poi del 26 e 27 maggio, quindi ormai non ci siamo più.

Comunque sia la leggiamo lo stesso, in ogni caso sono interessata alla risposta.

"Premesso che nel Consiglio dello scorso mese di dicembre veniva discusso il seguente ordine del giorno: "Considerato che una delle principali cause dell'esplosione dei contagi da Covid nella nostra Regione è stata dovuta al sistema di tracciamento dei contatti che non ha funzionato a dovere"- questo è l'ordine del giorno di dicembre - "atteso che si è corsi ai ripari implementando le risorse umane da destinare al servizio medesimo, ma che ciò ha comportato necessariamente la perdita di molti giorni fondamentali per l'isolamento di possibili contagiati; valutato che appare fondamentale procedere immediatamente nella predisposizione di un sistema di allerta rapido per congiurare la predetta terza ondata con un piano che preveda: il reperimento di soggetti potenzialmente disponibili, in caso di necessità, a occuparsi del predetto tracciamento; la predisposizione di un elenco di questi soggetti; la preventiva formazione degli stessi, tenuto conto che la maggior parte di essi è già stata formata in questi mesi ma che i nuovi soggetti devono entrare a far parte dell'elenco per essere chiamati in caso di necessità e devono poter essere operativi immediatamente sapendo già cosa devono fare; la pianificazione di una procedura automatica che a seconda del numero dei contagi preveda l'immediato proporzionale aumento del personale attivato per il tracciamento dei contatti e la predisposizione di una procedura dettagliata da seguire da parte dei cosiddetti tracciatori. Considerato altresì che il medesimo problema si è riscontrato sulle USCA (Unità Speciali di continuità assistenziali), che hanno il compito di gestire a domicilio - consulto telefonico, video consulto, visite domiciliari - i pazienti sospetti o accertati Covid-19 non necessitanti di ricovero ospedaliero e che sono fondamentali per fronteggiare l'emergenza sanitaria.

Valutato che anche per le USCA vale il medesimo discorso dell'elenco di risorse potenzialmente disponibili e già formate e che il numero di quelle attivate deve essere dinamicamente rapportato ai bisogni, senza necessità di delibere di Giunta specifiche, il tutto attraverso la predisposizione di una delibera quadro che pianifichi una procedura con immediato proporzionale aumento del personale chiamato in relazione al superamento dei vari scaglioni che individuano il numero di persone contagiate, per questo noi chiedevamo di impegnare il governo regionale a predisporre immediatamente, di concerto con l'Azienda sanitaria locale un piano di allerta rapido per il tracciamento dei contatti e uno per le USCA, al fine di prevenire la possibile terza ondata di contagi da Covid-19". Questo è l'ordine del giorno che non è stato accettato.

Quindi continuo dicendo "Atteso che la terza ondata di contagi è puntualmente arrivata e che i soggetti impiegati per il tracciamento erano in cinque quando la regione era in zona bianca, scesi a due mentre eravamo in zona rossa e a uno nei giorni di Pasqua e Pasquetta; rilevato che da quanto ci è stato segnalato il numero delle USCA è attualmente di due sole unità, una per la bassa Valle e una per l'alta Valle e di altre due il martedì, giovedì e sabato pomeriggio - ricordo che questa iniziativa è del 12 aprile 2021, quindi si riferisce ai dati del 12 aprile - rilevato che nel corso della seconda ondata le USCA erano sei e questa nuova ondata non è certamente meno grave della seconda, tutto ciò premesso noi interpelliamo il Governo regionale per conoscere se, alla luce di quanto accaduto, si pensa di adottare per il futuro le procedure suggerite nell'ordine del giorno di cui sopra".

Qual era l'ordine del giorno? L'abbiamo letto. Quale era il sistema che noi avevamo proposto?

Avevamo proposto di fare una delibera quadro in maniera tale da avere un sistema automatico, cioè si forma prima il personale, dopodiché si predispone un elenco di soggetti e si stabilisce già prima: tot di contagi, vengono chiamate x persone, scaglione successivo come numero di contagi, altro tot di persone, perché questo serve assolutamente per far sì che non vada in tilt il sistema di tracciamento dei contatti.

Così non è stato, all'epoca non era stata accolta la nostra iniziativa ma il problema che avevamo come dato certo è che quando avevamo fatto questa proposta - questo ordine del giorno che ci era stato rigettato ed eravamo tra la prima e la seconda ondata - eravamo comunque in un momento di zona bianca e c'era un certo numero di persone che si occupava del tracciamento, si prevedeva l'arrivo della terza ondata, quindi era il momento giusto per costruire questo sistema di allerta rapido, così non è stato e non solo, addirittura, quando è stata scritta questa iniziativa poi in realtà, come avevamo detto, i soggetti impiegati per il tracciamento erano cinque quando la regione era in zona bianca e quando avevamo scritto anche l'iniziativa, poi erano scese a due mentre eravamo in zona rossa e a uno nei giorni di Pasqua e di Pasquetta. Quindi, in realtà, c'era stato un peggioramento anche delle risorse messe a disposizione e la stessa cosa per le USCA.

Ormai la cosa è superata però è interessante capire che cosa era successo all'epoca e cosa s'intende fare per il futuro.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Per quanto riguarda la prima domanda, cioè "se alla luce di quanto accaduto si pensa di adottare per il futuro le procedure suggerite nell'ordine del giorno di cui sopra", si precisa, per quanto riguarda la predisposizione di un piano di allerta rapida per il tracciamento dei contatti, che i report del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità del CTS monitorano costantemente indicatori di processo sulle capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti.

Gli indicatori esaminati sono il riferimento per la Regione e soprattutto per l'Azienda USL che governa la parte operativa e vengono modificati sulla base della situazione epidemiologica del numero dei contagi. Tra questi, ricordiamo: tempo mediano fra la data d'inizio sintomi e data di isolamento: zero giorni fra il 22 marzo e il 28 marzo; un giorno nella settimana dal 29 marzo al 4 aprile 2021; zero giorni nella settimana dal 5 aprile all'11 aprile, l'allerta c'è se è maggiore di cinque giorni.

Numero tipologia di figure professionali tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al Conctat Tracing: due persone ogni diecimila abitanti nella settimana dal 22 marzo al 28 marzo; due persone ogni diecimila abitanti nella settimana dal 29 marzo al 4 aprile; 1,7 persone ogni diecimila abitanti nella settimana dal 5 aprile all'11 aprile. Valore soglia: uno ogni diecimila abitanti di popolazione, come dal Decreto del 30 aprile 2020.

Numero di casi confermati d'infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti totale di nuovi casi di infezione confermati: 93,8% nella settimana dal 22 marzo al 28 marzo; 100% nella settimana dal 29 marzo al 4 aprile 2021, 100% nella settimana del 5 aprile all'11 aprile.

Tutto ciò permette di evidenziare come l'attività sia presidiata con risorse sufficienti, cioè il numero di figure dedicate al Contact Tracing non è mai sceso nelle fasi pandemiche al di sotto delle soglie identificate e la risposta alla diffusione del contagio è praticamente immediata.

Solo dal 15 ottobre al 15 novembre 2020 il sistema è andato in crisi, lo sappiamo, ma è andato in crisi in tutta Italia per la portata epidemica massiccia, cioè 200 casi al giorno in Valle d'Aosta.

Le fasi di criticità vengono affrontate tempestivamente con personale supplementare formato, che viene messo a disposizione dalla direzione strategica e i referenti del Contact Tracing suddividendo le attività sulla base di una turnistica settimanale che varia a seconda delle condizioni epidemiologiche.

La predisposizione di uno schema fisso di allerta era stato ipotizzato nel documento predisposto dalla cabina di regia, DGR n. 748 del 7 agosto 2020, vedasi pagina 7 del piano di proposte operative per la gestione della fase 2 dell'emergenza epidemiologica, cioè il sistema di allerta rapido, SAR, ma questo si è rilevato strumento da utilizzare con maggiore flessibilità.

Invece per quello che riguarda l'organizzazione delle USCA, cioè le Unità Speciali di Continuità Assistenziali, questa prevede un numero di medici pari a quelli già attivati nelle sedi di continuità assistenziale o da un numero congruo rispetto all'andamento epidemiologico, rapidamente reclutati secondo quanto previsto dall'articolo 8 del Decreto-legge 14 del 9 marzo 2020 in modo da garantire una risposta flessibile e adeguata alle mutevoli esigenze assistenziali.

Di seguito si rappresenta l'attuale organizzazione: due sedi attive ad Aosta e a Châtillon, per ciascuna sede sono presenti due medici e un infermiere. Il martedì, il giovedì e il sabato dalle ore 14:00 alle ore 20:00 si aggiunge un secondo infermiere automunito per ciascuna sede; per ogni sede c'è la possibilità di avere un terzo medico per potenziare l'attività e il monitoraggio dei nuovi soggetti Covid-19 positivi per una pronta selezione dei candidati alla terapia con anticorpi monoclonali.

Nello specifico nel week-end pasquale l'assetto organizzativo aveva previsto: sabato 3 aprile tre medici ad Aosta e due a Châtillon; domenica 4 aprile due medici ad Aosta e un medico a Châtillon più un secondo medico dalle ore 14:00 alle ore 20:00; lunedì 5 aprile due medici ad Aosta e tre medici a Châtillon.

Preciso che gli indirizzi nazionali per l'istituzione delle USCA prevedono un rapporto di una USCA ogni 50 mila abitanti.

Presidente - Per la replica, consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Le risposte che le preparano gli uffici sono ovviamente sempre del tenore "va tutto benissimo, è tutto fatto benissimo" ma così non è.

Teniamo presente che non solo le segnalazioni che vengono qui portate arrivano direttamente da chi si occupa in prima linea di questo problema e ha segnalato la situazione dicendo: "Ma come, siamo in zona rossa e invece che migliorare siamo sempre meno, così non si riesce assolutamente a lavorare e così non si possono portare avanti i tracciamenti dei contatti", e poi chiaramente bisognerebbe anche fare delle valutazioni visto il fatto che - lo sappiamo benissimo - siamo stati purtroppo quelli con i dati peggiori. Quindi, comunque sia, un esame di coscienza da parte degli uffici e di chi organizza il tutto ci dovrebbe essere per capire, al di là dell'esame di coscienza, che cosa ha funzionato e che cosa non ha funzionato e, ripeto, queste segnalazioni arrivano direttamente da chi lavora in prima linea sul territorio proprio in questi campi.

Quindi è normale che sia così e che avvenga una risposta di tal fatta in Consiglio, mi auguro che però dietro ci sia una presa di consapevolezza un po' differente rispetto a quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato, soprattutto perché determinati suggerimenti comunque erano stati dati e determinate altre scelte probabilmente si sarebbero potute fare. Serva comunque per il futuro.

Presidente - Vista l'ora sospendiamo per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 17:01 alle ore 17:25.