Oggetto del Consiglio n. 642 del 27 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 642/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'avvio di una campagna vaccinale del settore turistico in funzione dell'avvio della stagione estiva".
Bertin (Presidente) - Punto n. 52. Per l'illustrazione si è prenotato il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Da un'indagine dell'istituto "Demoscopica" riguardante il periodo invernale dicembre 2020-marzo 2021 e pubblicato a metà febbraio, ripreso sia da testate nazionali che locali, le perdite stimate per il settore turistico a causa della mancata partenza della stagione invernale sarebbero state ingentissime a livello italiano, 12,4 milioni di turisti in meno, oltre 9 mila lavoratori stagionali e altri 5 mila a tempo indeterminato a rischio, questo ovviamente a livello italiano.
La perdita della spesa turistica nell'industria delle vacanze sulla neve sarebbe stata inoltre di oltre 9 miliardi di euro. Le cinque destinazioni turistiche che risultavano maggiormente penalizzate sarebbero risultate ovviamente quelle alpine: Trentino-Alto-Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto e quindi la nostra Valle.
Proprio per noi nel dettaglio i mancati incassi erano stimati, poiché questo è un articolo di metà febbraio, in circa 1,3 miliardi di euro.
Oggi ci saranno certamente stime più precise a consuntivo che temo però non si discostino troppo da queste previsioni.
Si era a metà febbraio, come dicevo, si sperava ancora in una riapertura ma purtroppo, come ben sappiamo, le promesse si sono poi rivelate vane e la stagione non è partita.
Le cifre proposte sono verosimili perché si parla circa del 25% del PIL regionale e quindi queste cifre sono purtroppo credibili.
Ci troviamo quindi a dover intervenire con i ristori, i tempi - lo sappiamo - stringono ma altrettanto importante sarà far ripartire il settore turistico-ricettivo e della ristorazione quello ovviamente più penalizzato dalle chiusure e quello che usufruisce di un gran numero di lavoratori stagionali che spesso, per loro natura, sono giovani al di sotto dei 30 anni e che quindi non saranno ancora coperti dalla campagna vaccinale durante l'avvio di stagione.
Presidente - Consigliere Perron, probabilmente non è la n. 52, c'è stata una inversione di qualcosa... Facciamo il punto 59.
Perron (LEGA VDA) - Ritorniamo in tema, chiedo scusa, sono io che avevo sbagliato nel numero.
Tornando nel discorso di quante attività stiamo parlando, dai dati dell'Osservatorio turistico della Valle d'Aosta parliamo di circa 1.266 strutture ricettive e 1.041 ristoranti.
Quindi facendo un rapido conto, siccome siamo in Valle 126 mila circa, stiamo parlando di due abitanti su cento che possiedono una di queste attività.
Ad oggi, e mi correggerà eventualmente l'Assessore con dati più puntuali, la campagna vaccinale arriva a coprire la fascia di età dei quarantenni e difficilmente potrà essere estesa al di sotto di tale soglia di età entro giugno 2021, cioè con il primo mese della stagione estiva già avviato.
Siccome basterebbe un caso conclamato di Covid-19 per obbligare queste attività alla chiusura proprio nel momento della ripartenza stagionale, o durante il suo svolgimento, con gravissimi ulteriori danni e risvolti negativi sulla clientela e le prenotazioni, interpelliamo il Governo regionale per conoscere se vi siano intendimenti riguardo alla campagna vaccinale del settore turistico, ricettivo e della ristorazione con particolare riguardo ai titolari delle attività, al personale dipendente stagionale per favorire l'avvio della stagione estiva in sicurezza ed evitare dannose chiusure in corso d'opera.
Chiudo con una considerazione rapida: già ieri abbiamo segnalato che nel mondo della scuola ci sono problemi perché le direttive dell'Istituto Superiore della Sanità equiparano di fatto, nel caso di contatto con positivi, coloro che sono già vaccinati, anche in seconda dose, con tutti gli altri, prevedendo delle quarantene. Questo problema ovviamente si verificherebbe anche nel caso che tutti gli operatori del settore fossero vaccinati, o quanto meno questo è quanto ci risulta, ma è anche vero che avere un settore turistico coperto dai vaccini può aiutare in termini di immagine anche all'esterno, di pubblicità, e favorire le prenotazioni visto che parliamo di pass-vaccinali per muoversi tra Stati e regioni ma poi rischiamo di far arrivare i turisti in strutture con personale non vaccinato, il che è un evidente controsenso.
Quindi avere un settore ricettivo Covid-free, se ne parla anche sulla questione delle isole e del sud Italia, credo che sarebbe per noi un'ottima questione anche di marketing oltre che di sicurezza, e quindi marketing, immagine e sicurezza.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Premetto che in data 6 aprile 2021 è stato siglato l'accordo tra i Ministeri del lavoro, della salute e dello sviluppo economico, l'INAIL e il Commissario straordinario emergenza Covid con le parti sociali, approvato dalla conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta dell'8 aprile 2021, e nel quale è stato adottato uno specifico documento recante "Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti SARS-COV-2 Covid-19 nei luoghi di lavoro da applicare sull'intero territorio nazionale per la costituzione, l'allestimento e la gestione dei punti vaccinali straordinari e temporanei nei luoghi di lavoro".
In data 20 maggio 2021 la conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato il documento tecnico operativo per l'avvio delle vaccinazioni in attuazione delle indicazioni ad interim per la vaccinazione anti SARS-COV-2 Covid-19 nei luoghi di lavoro.
L'Assessorato alla Sanità salute e politiche sociali sta predisponendo una bozza di deliberazione a cui avevo accennato nella precedente interpellanza da condividere - ed è stato fatto oggi - con le associazioni di categoria da adottare entro la fine del mese di maggio e attivare nella prima quindicina di giugno che apre le linee guida per la somministrazione di vaccini anti SARS-COV-2 nei luoghi di lavoro e in ambito regionale e in cui è previsto che le aziende e/o le associazioni di categoria, che intendano attivare dei punti vaccinali straordinari nei luoghi di lavoro, possono farlo e debbano presentare all'Azienda USL un piano aziendale di adesione alla campagna vaccinale anti Covid-19.
I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi quelli per la somministrazione, come previsto dall'accordo nazionale, saranno interamente a carico del datore di lavoro o dell'associazione di categoria, mentre la fornitura dei vaccini e dei dispositivi per la somministrazione, cioè siringhe, aghi, dei DPI e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite, saranno a carico dell'Azienda USL.
Pertanto in tale ambito, fatta salva la disponibilità di vaccini, sarà possibile vaccinare gli operatori del settore turistico-ricettivo, della ristorazione e i loro familiari conviventi.
Preciso che non era possibile far decollare tale modalità prima di giugno sulla base d'indicazioni della struttura commissariale del Generale Figliuolo - e anche questo lo aggiungo - del fatto che verosimilmente dopo il 15 giugno non ci saranno delle limitazioni riguardo all'età e alle categorie, quindi questo permetterà alle aziende di vaccinare tutti senza dover fare una selezione.
Posso aggiungere che questo tipo di attività, anche nelle regioni limitrofe, non è ancora partita, al di là di quelli che sono stati alcuni proclami. Abbiamo sentito la Regione Piemonte e difficilmente partirà questo tipo di attività da loro.
Noi ci stiamo attrezzando, ma anche perché il nostro è un settore turistico globale: la Valle d'Aosta - non sono delle vallate - è tutta turistica e pensiamo che questo sia lo strumento migliore per garantire una copertura sugli operatori, in particolare del turismo, e non solo.
Presidente - Per la replica il consigliere Perron.
Perron (LEGA VDA) - Accogliamo di buon grado le novità che ci comunica, le tempistiche sono importanti perché ovviamente una volta partita la stagione, ci siamo.
Per noi era importante rilevare innanzitutto che tutte le categorie sono importanti perché poi quando si fanno richieste di questo tipo è vero che sembra che qualche categoria sia più importante di un'altra, in realtà no, ad esempio tantissime cassiere - è una categoria poco ricordata, ma tantissime volte si parla e sono state sempre in prima linea ad avere a che fare con tantissima gente... è pur vero che il settore turistico, come ho voluto rappresentare dai numeri che ho portato, per noi rappresenta veramente una parte ingente e importante e le tempistiche sono importanti altrettanto, la partenza dell'estate deve essere fatta nel modo migliore per non rischiare poi che delle prenotazioni siano evitate con ulteriore danno della categoria che è stata più colpita in assoluto. Quindi portiamo a casa la notizia con soddisfazione e speriamo che tutto possa procedere veramente nel modo migliore.