Oggetto del Consiglio n. 640 del 27 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 640/XVI - Interpellanza: "Verifica della rispondenza alle norme in materia antisismica dell'Ospedale U. Parini".
Bertin (Presidente) - Punto n. 50. Per l'illustrazione, la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Vista la vetustà della struttura dell'ospedale Parini di Aosta noi chiediamo se esista un collaudo statico o analoga documentazione di idoneità statica di tutte le strutture dell'attuale ospedale Parini; se sia stata eseguita una perizia di idoneità statica di tutte le strutture dell'attuale Ospedale Parini, ai fini della rispondenza alle norme vigenti in materia antisismica. In caso di verifica effettuata rispetto alla disciplina antisismica, se sia disponibile una previsione di adeguamento ai parametri in questione delle strutture esistenti e se sia nota l'entità degli interventi di consolidamento, sia in termini tecnici che in termini economici.
In caso di risposta negativa alle domande di cui sopra, come il Governo intenda procedere.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - È una domanda molto tecnica, io adesso riporterò quello che ha riportato l'ufficio tecnico dell'Azienda.
Sentita l'Azienda USL con riferimento ai tre quesiti oggetto dell'interpellanza, si comunica quanto segue: per quanto riguarda il collaudo statico e analoga documentazione, la USL è in possesso dei collaudi statici delle opere realizzate a partire dal 2001 e precisamente: lavori di ristrutturazione, adeguamento e ampliamento del presidio ospedaliero di Viale Ginevra in Aosta, radioterapia, sterilizzazione, Day Hospital, ambulatorio oncologia, farmacia, ampliamento Pronto Soccorso, prefabbricato punto prelievi, scala di sicurezza ala est. I precedenti collaudi statici sono nella disponibilità dell'Amministrazione regionale.
Per quanto riguarda l'idoneità sismica, l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 prevede che le opere strategiche, per finalità di protezione civile e quelle suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di collasso, devono essere obbligatoriamente sottoposte a verifica a cura dei proprietari. Tali verifiche hanno il compito di accertare il livello di adeguatezza delle costruzioni rispetto agli standard definiti dalle norme tecniche.
L'Azienda USL, proprietaria del presidio ospedaliero Parini dal 2011, ha fatto eseguire una valutazione di vulnerabilità sismica corpo C nel maggio del 2016, una valutazione di vulnerabilità sismica al corpo D nel dicembre 2016 e una valutazione di vulnerabilità sismica a piastra nel dicembre 2016. Il corpo D non è stato oggetto di verifica perché il progetto di ampliamento e ristrutturazione del presidio unico regionale ne prevede la demolizione.
In data 3 febbraio 2017, protocollo 11.406, le verifiche sono state trasmesse alla società Couple S.r.l. e in data 27 febbraio 2017, protocollo 19.257 all'Assessorato opere pubbliche Difesa del suolo e edilizia residenziale.
In data 21 novembre 2018, protocollo 99.947, sono state trasmesse all'Assessorato sanità le schede di monitoraggio delle verifiche di vulnerabilità sismica.
Per quanto riguarda invece la domanda "previsione di adeguamento, entità degli interventi": in termini generali la programmazione di interventi di adeguamento, per essere affidabile e funzionale, richiede il censimento delle opere strutturali e non strutturali, obiettivo di intervento, nonché lo sviluppo di una metodologia per stabilire le priorità dell'intervento stesso. Le suddette priorità possono essere ordinate considerando l'importanza della salvaguardia della vita umana e l'importanza della funzionalità complessiva dell'edificio.
Sempre in considerazione dei costi e dell'invasività degli interventi, pare opportuno che l'adeguamento sia correlato anche ad obiettivi più generali di ampliamento e ristrutturazione.
I criteri antisismici non possono essere focalizzati soltanto sulle componenti strutturali perché, nonostante questo aspetto resti quello dominante, l'esperienza durante gli eventi sismici recenti ha mostrato l'importanza dei danni riportati da componenti non strutturali. Per elementi non strutturali s'intendono tutti gli elementi architettonici, meccanici, elettrici, idraulici e tecnologie biomediche comunque necessarie alla funzionalità dell'Ospedale dopo un sisma.
A oggi la programmazione dell'adeguamento sismico è inserita all'interno del progetto di ampliamento e ristrutturazione del presidio unico regionale.
Presidente - Per la replica, la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio per la risposta. L'importante è avere una risposta anche a questi quesiti. Si potrà poi andare a questo punto a verificare la documentazione depositata. Lascio la parola al collega Distort, con cui ho condiviso l'iniziativa.
Presidente - Collega Segretario Distort, per i minuti restanti.
Distort (LEGA VDA) - Le confido che fila liscio tutto quello che le hanno scritto, il problema è che non le hanno detto che cosa succede, cioè non le hanno riferito l'esito delle verifiche di vulnerabilità sismica; questo è fondamentale, ed è esattamente nella linea del nostro atto ispettivo.
Indagare una situazione strutturale e non strutturale in genere - quindi anche il concetto della differenza tra la vulnerabilità delle parti strutturali e la vulnerabilità delle parti non strutturali - fa parte della letteratura, è perfettamente noto a chi è del mestiere, e comunque è estremamente importante che vengano effettuate e vengano chiariti gli esiti di queste indagini, perché da qui si può capire se ci sono i presupposti o non ci sono i presupposti di rispetto della normativa antisismica, questo proprio per garantire la sicurezza in un edificio così strategico come l'ospedale.
Questo è un atto ispettivo dovuto, doveva essere fatto, anzi, deve essere fatto fondamentalmente dalla maggioranza, dal Governo, nell'ottica del buon padre di famiglia, nell'ottica del buon governo e della buona amministrazione.
Quindi da parte mia e da parte della collega Spelgatti le consigliamo di approfondire gli esiti e i risultati, i dati.
Nello stesso tempo non vogliamo creare allarmismo, fortunatamente perché comunque noi sappiamo che la rispondenza alle norme vigenti sismiche per il territorio della Valle d'Aosta rispondono a una classificazione in classe sismica 3 quando in realtà tutti i dati relativi alle tabelle sulle accelerazioni sismiche, quelli veri, reali e scientifici, danno la collocazione di buona parte della Valle d'Aosta in classe sismica 4, cioè a più basso rischio.
Quindi siamo già in una situazione dove, paradossalmente, l'aspetto normativo, grazie alla legge 23/2012 e al DGR 1603/2013, hanno voluto eccedere nella definizione e nella collocazione in una zona di rischio molto più alta e quindi questo comporta tutta una serie di esigenze normative di standard molto più alto, quindi il rischio per tantissime strutture è di non rientrare in questi standard, e così potrebbe essere.
Questo da un lato rassicura perché c'è la scienza, associata alla geologia, che sta dicendo che fortunatamente l'azione tellurica non va a vedere l'inquadramento normativo per agire, agisce in funzione di quelle che sono esattamente le classificazioni date dalle accelerazioni sismiche stabilite per via d'indagine geologica.
Questo fatto rassicura e non vuole creare allarmismo, ma un conto è il non creare allarmismo, un conto è un richiamo alla responsabilità da parte del Governo su un tema così sensibile.
Quindi veramente da parte nostra il consiglio, per una nostra opposizione costruttiva: Assessore, si assicuri con le persone competenti sulle condizioni di sicurezza delle strutture dell'ospedale.