Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 639 del 27 maggio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 639/XVI - Interpellanza: "Proroga del voucher a favore delle famiglie con bambini frequentanti gli asili nido pubblici e privati".

Bertin (Presidente) - Punto n. 49. Consigliere Sammaritani per l'illustrazione.

Sammaritani (LEGA VDA) - Nell'illustrazione di questa iniziativa occorre fare una doverosa premessa perché si tratta di un'iniziativa ormai in parte superata anche perché risale agli inizi del mese di aprile, doveva essere trattata nella seduta del 21-22 aprile, poi è stata rimandata al 12 e 13 maggio e finalmente solo oggi se ne discute e se ne discute in un momento in cui in buona parte alcune delle tematiche dell'oggetto dell'interpellanza sono superate. Ma è un tema così importante dal punto di vista sociale che era giusto trattarlo e non era, a mio avviso, opportuno ritirare l'iniziativa, malgrado già lo stesso 21 aprile, quindi data dell'adunanza regionale in cui si sarebbe dovuto discutere per la prima volta, l'assessore Barmasse aveva fatto già un comunicato in cui aveva spiegato cos'era successo, quali erano state le comunicazioni del Governo e cosa sarebbe poi successo dopo.

In ogni caso stiamo parlando del voucher per le famiglie, prima infanzia, si trattava di un progetto FSE, quindi fondi strutturali europei, che andavano a esaurimento, che erano partiti appunto con delibere ancora del 2017 e poi prorogate e ad aprile era uscita la notizia che poi a fine maggio questa misura sarebbe finita e la Giunta lo aveva comunicato.

Quindi non sto a leggere tutto il contenuto dell'interpellanza, sarebbe ultroneo per certi versi, all'epoca si diceva del fatto che avevamo appreso che il Governo regionale non avrebbe rinnovato queste misure di aiuto, ricordavamo evidentemente, come ricordiamo ancora oggi, che gli oneri economici per usufruire dei servizi in questione spesso costituiscono per i bilanci familiari una voce molto significativa e sicuramente una fra le tante remore per le giovani famiglie a scegliere di avere altri figli; ritenuto che la prosecuzione dell'erogazione di un voucher a favore delle famiglie con bambini iscritti e frequentanti gli asili nido pubblici e privati, nidi aziendali e tate familiari sia nelle condizioni economico-sociali attuali ancora più necessaria, in previsione dell'auspicata piena ripresa dell'attività lavorativa dei genitori, allora interpelliamo l'Assessore per sapere in parte cose che già appunto, come dicevo, sappiamo già se erano fondate: la notizia che al 31 maggio sarebbe cessata questa misura, ma soprattutto, invece ancora molto attuale, se vi sia intenzione del Governo regionale - anche nell'eventualità che i fondi stanziati siano esauriti, come in effetti è - di reperire altre risorse finanziarie per dare ugualmente prosecuzione al beneficio in questione a favore delle famiglie valdostane.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Confermo quello che ha detto il consigliere Samaritani, purtroppo è passato un po' di tempo e quindi anche noi abbiamo aggiornato la risposta, per quanto possibile.

Come indicato nelle premesse all'interpellanza, il voucher a favore delle famiglie con bambini iscritti e frequentanti gli asili nido pubblici e privati rientrano all'interno dei progetti finanziati con fondi provenienti dall'Unione Europea, in particolare dal programma operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020 della Valle d'Aosta, programma i cui interventi erano stati a suo tempo concordati con i servizi competenti della Commissione europea e approvati con decisione della Commissione europea n. 9921 in data 12 dicembre 2014, "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione 2014-2020 - FSE per la Valle d'Aosta", poi modificata con decisione n. 5827 del 30 luglio 2019 e con deliberazione del Consiglio regionale n. 1023 dell'11 febbraio 2015.

La deliberazione di Giunta n. 322/2016 che approvava nello specifico i singoli interventi della programmazione 2014-2020 nella scheda "Intervento dedicato al progetto voucher prima infanzia FSE" metteva in evidenza il carattere sperimentale e aggiuntivo dell'intervento in questione il cui scopo - oltre a quello di supportare il ruolo delle madri lavoratrici e dei padri lavoratori con figli in età inferiore ai 3 anni nell'accudimento della prole, facilitando l'accesso ai servizi di nidi e tate presenti sul territorio regionale - era di testare la praticabilità di un sistema di voucherizzazione dei servizi per la prima infanzia in alternativa ai trasferimenti agli enti locali, in vista di un'eventuale trasformazione delle sovvenzioni da trasferimento agli enti titolari dei servizi in agevolazioni economiche dirette alle famiglie.

La misura ha avuto un successo anche superiore alle aspettative, tanto da portare a un incremento del suo finanziamento da euro 1.730.000 a euro 1.976.500 e al suo raddoppio in termini d'intervento sul singolo utente, da un massimo di 100 euro a un massimo di 200 euro per bambino al mese.

Come da programmazione, il progetto avrebbe dovuto avere termine già il 31 dicembre 2020 e la decisione di prorogare la misura derogatoria rispetto all'ordinaria gestione delle misure europee, presa per venire incontro alle famiglie già provate dalla crisi economica che ha accompagnato l'attuale pandemia, è stata possibile grazie alle risorse economizzate con la sospensione totale dei servizi per la prima infanzia, intervenuta nel periodo di lockdown della primavera del 2020.

La programmazione FSE 2014-2020 sta giungendo al termine e con essa anche questa iniziativa per la quale non è prevedibile una proroga ulteriore in quanto i servizi non sono più stati sospesi anche nei periodi di massima criticità sanitaria.

Gli uffici del Dipartimento politiche sociali stanno operando al fine d'individuare, a valere sulla nuova programmazione 2021-2027, iniziative innovative e più rispondenti alle differenti situazioni anche createsi a seguito del periodo pandemico.

A titolo di esempio, possiamo citare il sostegno anche formativo di sperimentazione di "Agrinido".

"In merito a eventuali risorse finanziarie reperibili da altre fonti" - questa è la domanda - "se c'è l'intenzione a livello regionale, anche nell'eventualità che i fondi stanziati con il progetto FSE 2014-2020 siano esauriti, di reperire altre risorse finanziarie per dare ugualmente prosecuzione al beneficio in questione a favore delle famiglie valdostane": in merito a eventuali risorse finanziarie reperibili da altre fonti, giova forse ricordare che la Regione, nell'ambito dei servizi alla prima infanzia gestiti dagli enti locali, provvede a erogare finanziamenti a tali enti per il funzionamento dei servizi, finanziamenti che contribuiscono all'abbattimento delle rette di frequenza a carico delle famiglie, calcolate sulla base dell'Isee; la differenza tra quota dovuta dalla famiglia e la quota mensile di frequenza, stabilita con deliberazione della Giunta regionale sottoposta al parere della V Commissione consiliare, è pari per l'anno 2021 a 900 euro mensili per bambino ed è versata dalla Regione direttamente agli enti titolari pubblici.

Nell'anno 2019, ad esempio, il costo dei servizi pubblici all'infanzia è stato pari a 6.869.665 euro e la Regione ha contribuito nei confronti degli enti locali per un importo di euro 4.289.227.

La parte residua pari a 1.980.447 euro rappresenta la compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie ed equivale a circa il 28%.

Sulla quota residua a carico della famiglia, che include anche il costo dei pannolini e dei pasti, a differenza di quanto previsto dalle scuole dell'infanzia primarie e secondarie, la famiglia ha attualmente la possibilità di richiedere all'INPS il bonus asilo nido, determinato sulla base dell'Isee che si attesta da un minimo di euro 1.500 a un massimo di euro 3.000 annui e che per le famiglie meno abbienti arriva quasi a coprire l'intera quota residua in carico alla famiglia.

Resta anche confermato il voucher regionale per le tate familiari per il quale è previsto nell'anno 2021 un finanziamento pari a 500 mila euro che si trasforma in un'agevolazione per le famiglie calcolata sulla base dell'Isee da un minimo del 10% a un massimo del 95% del valore della fattura.

Infine, il Parlamento recentemente ha approvato la legge 01 aprile 2021 n. 46 contenente la delega al Governo per riordinare e semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale.

Stando a quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in occasione degli Stati Generali della natalità lo scorso 14 maggio, questa misura, inizialmente prevista a partire dal primo luglio 2021, è stata posticipata al primo gennaio 2022, in considerazione del fatto che mancano i tempi tecnici per adottare i decreti attuativi della legge 46/2021.

Fino al 31 dicembre 2021 restano comunque confermati gli assegni familiari. L'assegno unico e universale mantiene invece la partenza al primo luglio 2021 per le categorie per le quali non è prevista l'erogazione degli assegni familiari, ovvero lavoratori autonomi e disoccupati.

È quindi necessario attendere l'emanazione dei decreti attuativi della legge al fine di verificare le modalità, i beneficiari e la consistenza economica delle erogazioni che saranno previste a livello statale per ridisegnare il sistema di sostegno della Regione individuando eventualmente soggetti esclusi o penalizzati dalla misura nazionale che potranno essere beneficiari di interventi integrativi regionali.

Nelle more dell'attuazione dell'assegno unico e universale, la Giunta regionale ha in ogni caso deciso di proporre, in sostituzione del voucher FSE, un intervento regionale di sostegno straordinario a integrazione del bonus asili nido erogato dall'INPS, al fine di sostenere le famiglie nel pagamento delle rette di frequenza dell'asilo nido sino alla fine dell'anno socio-educativo prevista il 31 agosto 2021.

Tale proposta inserita nel Disegno di legge regionale di assestamento al bilancio di previsione della Regione è in corso di definizione e si sostanzia in particolare nel riconoscimento alle famiglie di una riduzione della retta pari al 40% dell'importo, nel limite di 200 euro a bambino, riduzione calcolata sulla differenza tra l'importo totale della retta e l'importo del bonus INPS per asili nido, tenuto conto che tale bonus è riconosciuto dall'INPS a richiesta delle famiglie interessate, secondo importi variabili, in relazione all'Isee.

In considerazione del posticipo dell'avvio della misura dell'assegno unico universale, si sta valutando se estendere il sostegno alle famiglie sino alla fine dell'anno.

Infine credo che una riflessione politica vada fatta in relazione all'attuazione anche in Valle d'Aosta del decreto legislativo 65/2017, concernente il sistema integrato di educazione e istruzione nella fascia 0-6 anni, sulla scorta della considerazione che i servizi alla prima infanzia sono connotati da una forte valenza educativa e non più esclusivamente socio-educativa.

Ciò costituisce un nuovo e moderno approccio all'educazione delle giovani generazioni che potrebbe anche sfociare, come recentemente legiferato dalla Regione Lazio, nella gratuità dei servizi offerti ai bambini da 0 a 3 anni, come avviene per il sistema della scuola dell'infanzia da 3 a 6 anni.

Presidente - Per la replica, il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Sono soddisfatto di questa risposta, perché mi pare di avere sicuramente apprezzato e visto in questa risposta un'attenzione particolare a questa tematica, lei bene ha fatto a rammentare l'intervento del presidente Draghi alla giornata della natalità, dove appunto ha spiegato che per motivi tecnici l'assegno unico universale entrerà probabilmente, speriamo, in vigore dal gennaio dell'anno prossimo, ma che già qualche primo sostegno ci sarà ad alcuni autonomi e disoccupati già dal mese di luglio.

È evidente che si tratta di misure sociali molto importanti e fondamentali proprio nel momento in cui, come spesso ricordiamo anche in questa Aula, c'è una denatalità molto forte. Sempre il presidente Draghi in occasione del suo intervento di metà di questo mese ha segnalato, ha dato dei numeri importanti, nel senso che ha spiegato come le coppie italiane vorrebbero in media avere almeno due figli, in realtà la media nazionale è circa 1,5. Quindi questo è importante; ha detto anche come nel 2020 siano nati 404.000 bambini, che è il numero più basso dall'Unità d'Italia in poi, il 30% in meno rispetto a dieci anni fa.

Quindi capite come sia fondamentale questo trend, come sia significativo e indicatore di una società che sta cambiando e lo abbiamo già affrontato con un riferimento ad altre tematiche, per esempio la scuola, l'edilizia scolastica e tante altre situazioni, si debba tenere conto, in grande conto di questo trend di decrescita.

Aiutare queste giovani famiglie ad avere dei figli o a cercare di avere dei figli è molto importante, questi sostegni sono fondamentali proprio per il tessuto sociale della nostra nazione e della nostra regione in particolare, questa sensibilità che la Giunta ha espresso a mezzo dell'Assessore alla sanità e alle politiche sociali credo che sia appunto un buon segnale.

Noi naturalmente resteremo a monitorare e cercheremo di stimolarvi in questo senso e speriamo che queste misure appunto prendano attuazione e siano sempre più indirizzate alla creazione di uno Stato e di una Regione attenti al sociale e alle tematiche di questa natura.