Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 631 del 27 maggio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 631/XVI - Interpellanza: "Interventi di aggiornamento normativo e di natura strutturale del sistema di gestione delle acque reflue regionali.

Sammaritani (Presidente) - Riprendiamo i lavori con il punto n. 41 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - La depurazione delle acque reflue ha iniziato a diffondersi soltanto durante il secolo scorso. Si tratta di un'operazione complessa che permette di trasformare le acque contaminate da sostanze organiche e inorganiche generate da attività di tipo domestico, industriale o agricolo, privandolo di agenti inquinanti per poi essere riemesse nell'ambiente. Questo compito è affidato agli impianti di depurazione situati lungo la nostra Valle i quali, sotto la stretta osservanza delle normative italiane e comunitarie, devono mantenere e raggiungere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde di falda, tutelandole dall'inquinamento. Infatti, affinché tutto questo avvenga nel modo migliore, vige una direttiva europea che è finalizzata a proteggere l'ambiente dall'inquinamento delle acque superficiali causato dagli scarichi delle acque reflue, stabilendo le norme per la raccolta, il trattamento e lo scarico.

Purtroppo, le inosservanze italiane nel settore della depurazione delle acque paiono essere ataviche, tant'è che anche in Valle abbiamo negli anni passati il caso che riguarda due agglomerati, quello di Courmayeur e quello di Pont-Saint-Martin, che non hanno rispettato le direttive comunitarie europee e a oggi resta una questione sospesa. Con la delibera del Consiglio regionale n. 1788 dell'8 febbraio 2006 è stato approvato il piano regionale di tutela delle acque, nel quale sono stati individuati gli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici, gli interventi svolti a garantire il loro raggiungimento o mantenimento, nonché le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per il bacino idrografico, un PTA, Piano Tutela Acque, che presto andrà rivisto.

Detto questo, la Valle ha impostato la propria politica in materia di risorse idriche, cercando di sviluppare delle azioni volte al contenimento dei consumi e alle limitazioni delle acque superficiali, mediante l'utilizzo delle acque reflue urbane opportunamente trattate. In merito a questo, presso l'impianto di depurazione di Brissogne, è stato utilizzato un sistema di filtrazione delle acque reflue utile per il riutilizzo in campo agricolo industriale e antincendio. Ecco perché questa interpellanza ha come scopo quello di evidenziare l'importanza e la funzionalità dei depuratori delle acque reflue, nonché l'importanza che tutti i comuni della Valle possono essere provvisti di un impianto di depurazione delle acque reflue efficiente.

In base a queste considerazioni si interpella il Governo regionale per conoscere quale sia lo stato relativo alle procedure di infrazione nell'ambito della gestione delle acque reflue che oggi interessano la nostra Regione, quale sia lo stato complessivo dei progetti e cantieri di realizzazione di impianti di depurazione che insistono sulla nostra Regione e se si ritiene che il sistema complessivo della gestione delle acque reflue nella nostra realtà necessiti di ulteriori interventi o di aggiornamento normativo, mi riferisco al piano regionale di tutela delle acque, o di natura strutturale riferito agli impianti di depurazione a oggi ancora non in fase progettuale.

Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Lavevaz.

Lavevaz (UV) - È una questione che, pur non essendo da me gestita direttamente in questi mesi, conosco abbastanza bene avendola trattata sia a livello comunale che poi soprattutto a livello di Unité des Communes e in particolare, essendo l'Unité Mont-Cervin una di quelle a rischio sanzione, proprio relativamente all'oggetto dell'interpellanza, conosco appunto abbastanza bene.

Entrando nel merito delle questioni richieste, si chiede nel punto 1 quale sia lo stato relativo alle procedure di infrazione nell'ambito della gestione delle acque reflue che interessano a oggi la nostra regione. Come ricorda l'interpellanza, la Valle d'Aosta è interessata attualmente da due distinte procedure di infrazione relative agli agglomerati di Courmayeur e Pont-Saint-Martin.

Per quanto riguarda l'agglomerato di Courmayeur questo rientra in una procedura di infrazione per la quale vi è stata una sentenza di condanna dell'Italia nel 2014 della Corte di giustizia dell'Unione europea. Recentemente il Ministero della transizione ecologica ha informato il commissario straordinario unico e la Regione dell'intenzione della Commissione europea di depositare un ricorso ai sensi del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in ragione della mancata esecuzione della prima sentenza di condanna. Dato che la procedura si è già conclusa con una sentenza di condanna, l'agglomerato di Courmayeur è fra quelli per i quali lo Stato ha nominato un commissario straordinario che fino a oggi ha semplicemente supervisionato l'iter, essendo l'opera già appaltata al momento della nomina.

L'impianto di depurazione ubicato nel Comune di La Salle, come è noto, è stato ultimato già nel 2018 e collaudato nel 2019, ma bisogna ricordare che la costruzione del depuratore è condizione necessaria ma non sufficiente per la chiusura della procedura di infrazione, in quanto la procedura sarà chiusa solo a seguito dell'avvenuto collegamento di tutti i comuni facenti parte dell'agglomerato. Alla data odierna sono stati collegati i comuni di La Salle, Morgex, Pré-Saint-Didier e La Thuile, mentre manca ancora il collegamento del comune di Courmayeur. L'Unités des Communes valdôtaines Valdigne-Mont-Blanc ha comunicato di avere già avviato le procedure di asservimento delle aree interessate dal passaggio delle tubazioni e di prevedere come data per l'inizio dei lavori l'autunno 2021 e il termine entro i primi mesi del 2022.

Per quanto riguarda l'agglomerato di Pont-Saint-Martin questo rientra in una procedura d'infrazione iniziata nel 2019, conclusa dal punto di vista dell'istruttoria e in attesa della decisione da parte della Corte di giustizia europea. Anche per tale impianto opera il commissario unico statale che non ha tuttavia, a quanto mi risulta, preso formalmente contatto con il SubATO. L'impianto di depurazione comprensivo dei collettori verso Donnas e Pont-Saint-Martin è stato appaltato nel 2018, i lavori di costruzioni sono iniziati nell'autunno del 2019 e hanno subito due sospensioni, una a causa dell'emergenza epidemiologica Covid-19 e una a seguito degli eventi alluvionali che si sono verificati il 2 e 3 ottobre 2020. La conclusione dei lavori è comunque prevista nei primi mesi del 2022. Restano da progettare e poi realizzare i collettori al servizio dei comuni di Hône, Bard e Perloz, per la completa risoluzione della procedura di infrazione.

Si chiede poi quale sia lo stato complessivo dei progetti e/o dei cantieri di realizzazione di impianti di depurazione che insistono sulla nostra regione. Come è noto gli interventi sono in capo ai sottoambiti e l'unico impianto di depurazione di rilevanza regionale e i servizi di agglomerati urbani in fase di progettazione è quello di Chambave, che sarà a servizio di cinque comuni della zona, per il quale sono previsti l'approvazione del progetto esecutivo e l'avvio della gara per l'affidamento dei lavori nel corso del 2021.

Si chiede se si ritiene che il sistema complessivo della gestione delle acque reflue nella nostra realtà necessiti di ulteriori interventi di aggiornamento normativo, ovvero di natura strutturale. L'Amministrazione regionale ha in essere l'aggiornamento del piano di tutela delle acque, come è stato ricordato, che, come noto, costituisce il documento di programmazione di riferimento per la gestione della risorsa idrica, ivi compresi gli obiettivi di qualità collegati alla gestione delle acque reflue. Oltre all'aspetto pianificatorio afferente al piano, si ritiene necessario intervenire sotto il profilo normativo per definire condizioni organizzative e gestionali in grado di consentire di superare le attuali criticità e di far evolvere il servizio idrico integrato regionale verso modelli di eccellenza. In particolare, è necessario operare per potenziare la struttura tecnica amministrativa del BIM, in modo che la stessa possa svolgere efficacemente il proprio ruolo di ATO e affrontare le future sfide, derivanti da un lato dall'impiego efficace delle risorse statali in fase di allocazione e dall'altro di rispondere ai cambiamenti in atto in termini di minore disponibilità della risorsa idrica derivanti dal cambiamento climatico.

Sotto il profilo infrastrutturale le Unités hanno approvato i propri piani di intervento che ricomprendono, oltre agli interventi relativi degli impianti di depurazione, anche quelli attinenti alle reti acquedottistiche e fognarie. La copertura economica di tali interventi, che complessivamente comporta una spesa di circa 70 milioni di euro, è stata richiesta dalla Regione nell'ambito degli interventi presentati per il PNRR.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis, prego.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie per le risposte. Come abbiamo sottolineato nella presentazione dell'interpellanza, il problema persiste già da molti anni. Già nel 2017 l'assessore competente definiva critica la situazione inerente agli impianti di depurazione delle acque, riferendosi agli impianti di Donnas, Chambave e La Salle. Sappiamo benissimo che certi tipi di lavori prevedono una tempistica e che la burocrazia, ahimè, non è alquanto snella, ma ormai sono trascorsi cinque anni e le problematiche persistono ancora. Infatti, al giorno d'oggi pare alquanto strano che alcuni comuni della Valle risultino ancora sprovvisti di un impianto di depurazione delle acque reflue.

Va evidenziato che il mancato equilibrio naturale viene ripristinato appunto agli impianti di depurazione, i quali consentono di ottenere acqua corrente pulita nel rispetto di tutto l'ambiente circostante, di tutto l'ecosistema, nonché delle generazioni future. Dulcis in fundo, il loro buon utilizzo eviterebbe il rischio di essere sanzionati dalla Commissione europea, nel rispetto appunto delle direttive attuali e vigenti.

Un settore importante, quello delle depurazioni delle acque, nel quale bisogna investire e ottimizzare al meglio.